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Annamaria Chesi, 48 anni, infermiera, mamma e incinta. Strangolata dal convivente

Bellagio (Como), 6 Marzo 2010


Titoli & Articoli

Strangola la convivente a morte. Lei aspettava un figlio (la Provincia di Como – 7 marzo 2010)
Ennesimo omicidio nel Comasco nella tarda serata di sabato: la vittima un’infermiera di 48 anni, Anna Maria Chesi che era incinta. Arrestato l’omicida: Giuseppe Voci, autotrasportatore di 56 anni. Il delitto dopo l’ennesima scenata di gelosia per il timore di essere lasciato
Si era convinto che lei avesse un’amante. Hanno litigato e in un raptus lui l’ha uccisa, strangolandla.
Omicidio – l’ennesimo nel Comasco in questo inverno – nella tarda serata di sabato in un’abitazione in paese, dove un camionista di 56 anni ha strangolato la convivente, e alcune ore piu’ tardi si e’ costituito dai carabinieri. Giuseppe Voci, originario della provincia di Catanzaro, divorziato, si e’ presentato ai carabinieri di Oggiono (Lecco) assieme al suo legale, confessando di avere ucciso Anna Maria Chesi, 48 anni, divorziata, due figli, assistente sanitaria in una casa di riposo di Asso. La donna, incintam e’ stata strangolata con un cavo elettrico, probabilmente quello della televisione: i carabinieri hanno trovato il cadavere sul letto della casa singola dove i due convivevano, in via Neer, una strada panoramica nella frazione alta di Bellagio. Il delitto, secondo quanto ha confessato lo stesso Voci, è stato l’epilogo dell’ennesimo litigio per gelosia tra i due. L’autotrasportare da tempo accusava la donna di avere un amante, particolare che lei ha sempre negato. Sabato sera, all’ora di cena, la lite è terminata tragicamente.  Voci, dopo avere ucciso la convivente, e’ subito fuggito dall’abitazione, girovagando in auto tra le province di Como e di Lecco, ma nell’arco di poche ore ha maturato la scelta di costituirsi. Prima si è presentato dai figli, quindi ha chiamato il suo avvocato e con lei s’è consegnato ai carabinieri della stazione di Oggiono. Ora è in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario.

Omicidio: forse un folle movente, temeva che il figlio non fosse suo (la Provincia di Como – 9 marzo 2010)
Bellagio: l’assassino della convivente avrebbe riferito agli inquirenti che era al corrente che lei fosse incinta e che ne fosse comunque contento. Una tesi che però non sembra convincere gli investigatori,
Martedi pomeriggio verrà conferito l’incarico all’anatomo patologo dell’ospedale Sant’Anna e, in serata, verrà eseguita l’autopsia sul corpo di Anna Maria Chesi, la donna di 48 anni che sabato è stata strangolata con il cavo dell’antenna tv dal suo convivente, Giuseppe Voci, 56 anni. L’uomo, che si trova al carcere Bassone con l’accusa di omicidio volontario, verrà invece sentito mercoledì mattina dal gip per l’interrogatorio di convalida.  L’esame autoptico sulla vittima servirà a svelare uno degli interrogativi ancora aperti di questo omicidio: l’autopsia accerterà se Anna Maria fosse veramente incinta, come il test di gravidanza positivo trovato nel bagno dal suo convivente lascerebbe supporre. Su questo punto si incentrano anche le attenzioni degli inquirenti per accertare un movente chiaro che ha portato al raptus omicida di sabato sera. L’assassino avrebbe riferito agli inquirenti che era al corrente che Anna aspettasse un figlio e che ne fosse comunque contento. Una tesi che però non sembra convincere gli investigatori: fra le ipotesi al vaglio dei carabinieri della compagnia di Como, coordinati dal pm Simone Pizzotti, c’è quella che l’uomo, venuto a conoscenza sabato del fatto che la sua convivente fosse incinta, sospettasse che il figlio non fosse suo. Da qui il rancore che avrebbe armato la mano dell’uomo.

 

L’autopsia conferma i sospetti: Annamaria era incinta (CiaoComo)
Tutto confermato. I sospetti degli inquirenti e quelli del suo compagno che poi l’ha uccisa. Strangolandola con un cavo della tv. Annamaria Chesi, l’infermiera di Bellagio di 48 anni, era incinta di poche settimane. La conferma è arrivata dal’autopsia che si è svolta oggi all’ospedale di Lecco, eseguita dal medico legale Paolo Tricomi oper conto della Procura di Como (Pm Pizzotti).
Il suo convivente, Giuseppe Voci, 56enne autotrasportatore, si era già presentato sabato sera dai carabinieri con un test di gravidanza positivo. Segno, abbastanza inequivocabile, della possibile maternità. I dubbi dell’uomo, dunque, sembrano trovare conferma. Quando ha ammesso di averla uccisa, in caserma, avrebbe anche spiegato che temeva la presenza di un amante. Un folle raptus provocato proprio da questo sospetto. Ma anche perchè l’infermiera avrebbe manifestato l’intenzione di lasciarlo negli ultimi tempi.
Il medico legale, su indicazioni del magistrato, ha anche iniziato l’acertamento del Dna per capire se il padre era l’uomo che l’ha poi strangolata oppure un altro. Il presunto amante. Atto dovuto, questo, per completare l’inchiesta. Il risultato lo si conoscerà nei prossimi giorni almeno, non prima. E domattina, intanto, Giuseppe Voci sarà davanti al Gip di Como Luciano Storaci per l’interrogatorio di convalida del fermo. E’ accusato di omicidio volontario.

 

Il fratello dell’omicida:”Anna Maria era di famiglia” (la Provincia di Como – 13 marzo 2010)
Il delitto di Bellagio: Francesco Voci, fratello di Giuseppe dice di non potersi dare pace: “Sto vivendo un incubo”
Non riusciamo a darci pace: Anna Maria era una di famiglia e tutto questo non sarebbe mai dovuto accadere. Siamo vicini a Giuseppe, un fratello non si abbandona ma il nostro pensiero è rivolto anche ai parenti di Anna, per quanto possibile, gli siamo vicini».
Francesco Voci, fratello di Giuseppe Voci, il camionista di 54 anni che una settimana fa ha strangolato la sua compagna, Anna Maria Chesi, 48 anni, ha la voce rotta da quando gli chiediamo di aiutarci a capire cosa possa essere successo sabato scorso nella casa in via privata Neer.
«Credetemi, neppure io, con i miei quattro fratelli e mia madre, sappiamo spiegarcelo. Le indagini sono ancora in corso e speriamo di avere una spiegazione ma siamo distrutti, stiamo vivendo una sorta di incubo».
Le risulta che suo fratello fosse molto legato ad Anna Maria Chesi?
«Sì, legatissimo. Per questo mi sembra tutto assurdo. Da quattro anni Anna era una di famiglia, per farvi capire, l’ultimo Capodanno lo aveva trascorso con noi e nostra madre in Calabria: nessuno avrebbe mai immaginato quello che sarebbe poi accaduto».
Suo fratello è stato descritto come una persona seria e un gran lavoratore, cosa ci può aggiungere per presentarcelo?
«Confermo il tutto e posso solo dire che negli anni 70 ha lavorato per tre anni come carabiniere nel comando provinciale di Lecco. E’ una persona seria, dal lunedì al venerdì sera lavorava in Svizzera tedesca, ma allo stesso tempo è un uomo brillante, un grande ballerino al punto che al mare in Calabria era sempre in giuria nei concorsi di ballo. Aveva anche insegnato ad Anna a ballare».
L’autopsia ha permesso di accertare che Anna Chesi fosse effettivamente incinta e, per avere un esito certo sulla paternità attraverso gli esami sul Dna, bisognerà attendere almeno una ventina di giorni.
Francesco Voci ci rivela un particolare: «Nel suo precedente matrimonio Giuseppe aveva avuto tre figlie femmine. So che con Anna, nonostante l’età non più giovanissima di entrambi, stavano cercando il maschietto il che rende tutto più incomprensibile ma non posso che fermarmi qui. Le indagini sono ancora in corso. Quel che è certo è che mio fratello si è assunto le sue responsabilità quando, con l’avvocato, si è presentato dai carabinieri di Oggiono. Per la nostra famiglia è una tragedia, siamo vicini a Giuseppe ma allo stesso tempo siamo preoccupati per nostra madre, che ha 73 anni e dalla Calabria vuole salire per vederlo ma non è ancora possibile. Non sarebbe mai dovuto accadere, credetemi sono distrutte entrambe le famiglie».
(Guglielmo De Vita)

 

 


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