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Ofelia Bonotiu, 28 anni, badante. Sgozzata dal fidanzato

Gualdo Tadino (Perugia) , 8 Marzo 2014

Lui andava, tornava e forse la tradiva, ma pretendeva che lei lo aspettasse e lo seguisse, lasciando il lavoro, la famiglia, gli amici. Lei si è opposta e lui l’ha uccisa a coltellate. I proprietari dell’affittacamere  dove si è consumata la tragedia si sono costituiti parte civile.

 

Danut Daniel Barbo, 28 anni, muratore, fidanzato. Compra un taglierino e sgozza la fidanzata. Condannato a 22 anni, in appello gli vengono riconosciute le attenuanti generiche ed ottiene uno sconto di pena di 5 anni.

 


Titoli & Articoli

Gualdo Tadino, l’assassino confessa: «Temevo mi prendesse in giro e l’ho uccisa» (Umbria24, 9 marzo 2014)

Il probabile ‘movente’ dell’ennesimo femminicidio – avvenuto l’otto marzo a Gualdo Tadino – l’assassino lo ha detto a mezza bocca al magistrato Angela Avila che domenica pomeriggio l’ha interrogato in ospedale a Branca. «Diceva che sarebbe venuta via con me, poi ha cambiava idea. Pensavo che Ofelia mi stesse prendendo in giro». E’ questa idea che gli ha fatto impugnare il taglierino, appoggiarlo alla gola della fidanzata e aprirgliela. Quello di essere preso in giro. Di dover incassare un cambio di volontà della giovane rumena, che più volte in passato sarebbe stata sul punto di andare a vivere con lui per poi ripensarci e tirarsi indietro.

Il taglierino e la premeditazione Daniel avrà creduto che questa volta stesse accadendo la stessa cosa.
Ma invece di lasciarla, come sarebbe normale in caso di crisi in una coppia, l’ha uccisa. Sgozzata. Poi ha fotografato il cadavere e la foto l’ha mandata a sua sorella in Romania che ha dato l’allarme. Il grosso taglierino con cui ha letteralmente ‘aperto’ la gola alla fidanzata Ofelia dice di averlo  trovato nell’affittacamere di Gualdo Tadino in cui si è consumata la tragedia e quindi di esserselo trovato tra le mani.

Repubblica
Colpita alla gola con un coltello, Ofelia Bontoiu è morta dissanguata sul pavimento di una camera d’albergo di Gualdo Tadino. Dopo averla ferita a morte, il fidanzato ha tentato il suicidio tagliandosi le vene. E’ l’ennesimo femminicidio di questo tragico 8 marzo, una giornata dedicata alla donna che ha visto tre donne uccise in meno di 48 ore. Dopo quanto accaduto a Vigevano, e dopo l’efferato episodio di Frosinone, nella camera di un affittacamere di Gualdo Tadino, in provincia di Perugia, la terza vittima è una badante di 28 anni, di nazionalità romena.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, chiamati dal titolare dell’albergo, Ofelia Bontoiu è stata uccisa con una o più coltellate dal fidanzato, un connazionale ventottenne che poi ha cercato di uccidersi con lo stesso coltello e ora è ricoverato e piantonato all’ospedale di Branca. I medici lo hanno sottoposto a intervento chirurgico per la sutura di ferite al collo e alle braccia. La prognosi è riservata, ma non sarebbe in pericolo di vita.

Ofelia lavorava come badante per una famiglia molto nota nella cittadina umbra e viveva con i suoi genitori e fratelli che da 7 anni si erano trasferiti in Umbria. Non si sa da quanto frequentasse quello che è stato il suo carnefice, ma secondo fonti raccolte dai carabinieri, il rapporto sarebbe stato piuttosto burrascoso. Secondo le stesse fonti, il giovane era partito per lavorare in Inghilterra ed era tornato in Italia, affittando la stanza in albergo per qualche giorno, per sollecitare la ragazza a raggiungerlo. Al loro appuntamento, però, il rifiuto di lei circa il trasferimento all’estero, lontano dalla famiglia e in una situazione di incertezza, sarebbe stato il motivo dell’ennesima lite culminata nella tragedia.

Ofelia avrebbe subito un ultimo oltraggio da morta. Secondo quanto riferito da un suo cugino, dopo averla uccisa, il fidanzato avrebbe filmato e fotografato il suo corpo senza vita ed avrebbe inviato le immagini alla sorella, in Romania. La circostanza non è stata però confermata dai carabinieri.

Sul profilo Facebook di Ofelia molte citazioni e foto, di gatti, bambini ma anche giovani coppie, raccontano la sua vita. All’inizio del mese la giovane aveva cambiato la sua immagine di copertina, mettendo quella di una donna sdraiata a terra, apparentemente esanime, di fronte a una scalinata. Qualche giorno dopo aveva pubblicato un post con scritto: “Ritornano senza nemmeno chiederci ‘scusa’. Ritorna chi ha tradito, chi ha mentito, chi ha amato. Ritorna chi senza di te non può stare. Ritornano tutti”. E il 6 marzo un’ultima citazione di Oscar Wilde: “Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza”.

“Profonda amarezza per la morte di una ragazza nel giorno dedicato alla donna” è stata espressa dal commissario prefettizio del Comune di Gualdo Tadino, Salvatore Grillo. “La comunità romena – ha aggiunto Grillo – è ben integrata nel tessuto di Gualdo. Quello che è successo fa pensare”


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