Loading

Ofelia Bontoiu, 28 anni, badante. Sgozzata dal fidanzato

Gualdo Tadino (Perugia) , 8 Marzo 2014


Titoli & Articoli

Umbria, badante di 28 anni uccisa dal fidanzato in una stanza d’albergo (la Repubblica – 8 marzo 2014)
Colpita alla gola con un coltello, Ofelia Bontoiu è morta dissanguata sul pavimento di una camera d’albergo di Gualdo Tadino. Dopo averla ferita a morte, il fidanzato ha tentato il suicidio tagliandosi le vene. E’ l’ennesimo femminicidio di questo tragico 8 marzo, una giornata dedicata alla donna che ha visto tre donne uccise in meno di 48 ore. Dopo quanto accaduto a Vigevano, e dopo l’efferato episodio di Frosinone, nella camera di un affittacamere di Gualdo Tadino, in provincia di Perugia, la terza vittima è una badante di 28 anni, di nazionalità romena.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, chiamati dal titolare dell’albergo, Ofelia Bontoiu è stata uccisa con una o più coltellate dal fidanzato, un connazionale ventottenne che poi ha cercato di uccidersi con lo stesso coltello e ora è ricoverato e piantonato all’ospedale di Branca. I medici lo hanno sottoposto a intervento chirurgico per la sutura di ferite al collo e alle braccia. La prognosi è riservata, ma non sarebbe in pericolo di vita.
Ofelia lavorava come badante per una famiglia molto nota nella cittadina umbra e viveva con i suoi genitori e fratelli che da 7 anni si erano trasferiti in Umbria. Non si sa da quanto frequentasse quello che è stato il suo carnefice, ma secondo fonti raccolte dai carabinieri, il rapporto sarebbe stato piuttosto burrascoso. Secondo le stesse fonti, il giovane era partito per lavorare in Inghilterra ed era tornato in Italia, affittando la stanza in albergo per qualche giorno, per sollecitare la ragazza a raggiungerlo. Al loro appuntamento, però, il rifiuto di lei circa il trasferimento all’estero, lontano dalla famiglia e in una situazione di incertezza, sarebbe stato il motivo dell’ennesima lite culminata nella tragedia.
Ofelia avrebbe subito un ultimo oltraggio da morta. Secondo quanto riferito da un suo cugino, dopo averla uccisa, il fidanzato avrebbe filmato e fotografato il suo corpo senza vita ed avrebbe inviato le immagini alla sorella, in Romania. La circostanza non è stata però confermata dai carabinieri.
Sul profilo Facebook di Ofelia molte citazioni e foto, di gatti, bambini ma anche giovani coppie, raccontano la sua vita. All’inizio del mese la giovane aveva cambiato la sua immagine di copertina, mettendo quella di una donna sdraiata a terra, apparentemente esanime, di fronte a una scalinata. Qualche giorno dopo aveva pubblicato un post con scritto: “Ritornano senza nemmeno chiederci ‘scusa’. Ritorna chi ha tradito, chi ha mentito, chi ha amato. Ritorna chi senza di te non può stare. Ritornano tutti”. E il 6 marzo un’ultima citazione di Oscar Wilde: “Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza“.
“Profonda amarezza per la morte di una ragazza nel giorno dedicato alla donna” è stata espressa dal commissario prefettizio del Comune di Gualdo Tadino, Salvatore Grillo. “La comunità romena – ha aggiunto Grillo – è ben integrata nel tessuto di Gualdo. Quello che è successo fa pensare”

 

Gualdo Tadino, l’assassino confessa: «Temevo mi prendesse in giro e l’ho uccisa» (Umbria 24 – 9 marzo 2014)
Il probabile ‘movente’ dell’ennesimo femminicidio – avvenuto l’otto marzo a Gualdo Tadino – l’assassino lo ha detto a mezza bocca al magistrato Angela Avila che domenica pomeriggio l’ha interrogato in ospedale a Branca. «Diceva che sarebbe venuta via con me, poi ha cambiava idea. Pensavo che Ofelia mi stesse prendendo in giro».
E’ questa idea che gli ha fatto impugnare il taglierino, appoggiarlo alla gola della fidanzata e aprirgliela. Quello di essere preso in giro. Di dover incassare un cambio di volontà della giovane rumena, che più volte in passato sarebbe stata sul punto di andare a vivere con lui per poi ripensarci e tirarsi indietro.
Il taglierino e la premeditazione. Daniel avrà creduto che questa volta stesse accadendo la stessa cosa. Ma invece di lasciarla, come sarebbe normale in caso di crisi in una coppia, l’ha uccisa. Sgozzata. Poi ha fotografato il cadavere e la foto l’ha mandata a sua sorella in Romania che ha dato l’allarme.
Il grosso taglierino con cui ha letteralmente ‘aperto’ la gola alla fidanzata Ofelia dice di averlo  trovato nell’affittacamere di Gualdo Tadino in cui si è consumata la tragedia e quindi di, esserselo trovato tra le mani. Ma i proprietari della struttura ricettiva hanno sostenuto il contrario. Danut( Daniel) Barbu, rientrato in Italia dalla Romania solo da pochi giorni per ripartire all’estero insieme alla fidanzata, potrebbe dunque aver comprato l’arma proprio una volta rientrato dall’estero. Per fare cosa? Aveva già in mente il piano omicida? Magari pensava che se lei avesse cambiato idea, come fatto già tante volte in passato, l’avrebbe uccisa? Oppure se lo è procurato dopo la prima lite, e prima che Ofelia tornasse da lui?
Alcune cose le ha chiarite lui stesso agli investigatori nel corso dell’interrogatorio in cui ha confessato l’omicidio. Le indagini dei carabinieri guidati dal comandante della compagnia di Gubbio, tenente Pier Giuseppe Zago, e coordinate dal sostituto procuratore Angela Avila, sono proseguite proprio con l’interrogatorio dell’omicida che, dopo essere stato operato al collo e ai polsi, sabato sera all’ospedale di Branca, era in condizioni di parlare.
Barbu ha raccontato del rapporto burrascoso con Ofelia, e del fatto che lui non andava d’accordo con la famiglia di lei. Ha raccontato delle tante volte in cui erano sul punto di andare a convivere e poi lei ci ripensava. Non ha spiegato tutti i particolari che ancora restano senza riscontro certo, ed è per questo che nei prossimi giorni verrà nuovamente interrogato.Già lunedì potrebbe essere trasferito nell’infermeria del carcere di Capanne.
Primo esame cadaverico. Intanto, secondo i risultati di una prima ricognizione cadaverica effettuata dai medici legali Luca Pistolesi e Gualtiero Gualtieri domenica mattina all’istituto di medicina legale dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, Ofelia è morta a causa della ferita principale e più evidente che ieri ha sconvolto chi ha dovuto vedere il cadavere: Daniel le ha letteralmente tagliato la gola, quasi da parte a parte. Una lesione che non lascia spazio a diverse ricostruzioni. La voleva uccidere. E così ha fatto. Guardandola morire in un lago di sangue.
Sul collo Ofelia ha delle altre piccole ferite da taglio, che potrebbero lasciare ipotizzare forse altri tentativi dell’uomo di colpirla. Per il momento però non è possibile stabilire se tra i due via sia stata una vera e propria colluttazione, oppure lui l’abbia attesa in quella stanza, covando una rabbia incontenibile per l’ennesimo ripensamento di lei ad iniziare una vita insieme a lui, culminata nel peggiore dei modi. Sarà l’esame autoptico, che verrà eseguito lunedì nel primo pomeriggio, a mettere degli ulteriori punti fermi a quello che sembra, purtroppo, l’ennesimo caso di un uomo che, accecato dalla gelosia e dalla perdita, decide di mettere fine alla vita della persona che non lo vuole.
Ofelia e Danut stavano valutando di partire insieme per l’Inghilterra,  dove lui già lavorava come muratore, dopo anni passati insieme a lei a Gualdo Tadino in cui più volte erano stati sul punto di andare a vivere insieme. Invece Ofelia sabato pomeriggio, dopo aver fatto le valigie ed essersi licenziata dalla signora per cui lavorava come badante da solo due settimane, ha avuto dei ripensamenti. Ha lasciato Daniel in quell’affittacamere, in cui poi poco dopo sarebbe stata uccisa, ed è tornata a casa dai genitori annunciando che non probabilmente non sarebbe più partita. Poi è tornata nuovamente da Daniel e hanno iniziato a litigare pesantemente. Lui ha negato di averla cercata al telefono per farla tornare indietro.
Questo particolare verrà appurato nei prossimi giorni solo con l’acquisizione dei tabulati telefonici. E saranno sempre i tabulati, e anche il telefono cellulare di lui già sequestrato, a rivelare se il macabro particolare raccontato dal cugino della vittima corrisponda a verità. I famigliari di lei sabato pomeriggio non potevano capacitarsi di come Daniel l’avesse prima uccisa e poi fotografata e filmata e poi avesse mandato quelle foto a sua sorella (di lui) che vive in Romania. E’ stata lei poi ad avvisare il fratello della vittima Ovidio, che stava giocando a calcetto in un campetto poco lontano dal luogo del delitto. Ovidio è scappato in soccorso della sorella, ma per Ofelia, era già troppo tardi.
(Francesca Marruco)


Link