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Danut Daniel Barbo, 28 anni, muratore. Compra un taglierino e sgozza la fidanzata. Condannato a 27 anni, ridotti a 22 in Appello

Gualdo Tadino (Perugia) , 8 Marzo 2014


Titoli & Articoli

Gualdo Tadino, l’assassino confessa: «Temevo mi prendesse in giro e l’ho uccisa» (Umbria 24 – 9 marzo 2014)
Il probabile ‘movente’ dell’ennesimo femminicidio – avvenuto l’otto marzo a Gualdo Tadino – l’assassino lo ha detto a mezza bocca al magistrato Angela Avila che domenica pomeriggio l’ha interrogato in ospedale a Branca. «Diceva che sarebbe venuta via con me, poi ha cambiava idea. Pensavo che Ofelia mi stesse prendendo in giro».
E’ questa idea che gli ha fatto impugnare il taglierino, appoggiarlo alla gola della fidanzata e aprirgliela. Quello di essere preso in giro. Di dover incassare un cambio di volontà della giovane rumena, che più volte in passato sarebbe stata sul punto di andare a vivere con lui per poi ripensarci e tirarsi indietro.
Il taglierino e la premeditazione. Daniel avrà creduto che questa volta stesse accadendo la stessa cosa. Ma invece di lasciarla, come sarebbe normale in caso di crisi in una coppia, l’ha uccisa. Sgozzata. Poi ha fotografato il cadavere e la foto l’ha mandata a sua sorella in Romania che ha dato l’allarme.
Il grosso taglierino con cui ha letteralmente ‘aperto’ la gola alla fidanzata Ofelia dice di averlo  trovato nell’affittacamere di Gualdo Tadino in cui si è consumata la tragedia e quindi di, esserselo trovato tra le mani. Ma i proprietari della struttura ricettiva hanno sostenuto il contrario. Danut( Daniel) Barbu, rientrato in Italia dalla Romania solo da pochi giorni per ripartire all’estero insieme alla fidanzata, potrebbe dunque aver comprato l’arma proprio una volta rientrato dall’estero. Per fare cosa? Aveva già in mente il piano omicida? Magari pensava che se lei avesse cambiato idea, come fatto già tante volte in passato, l’avrebbe uccisa? Oppure se lo è procurato dopo la prima lite, e prima che Ofelia tornasse da lui?
Alcune cose le ha chiarite lui stesso agli investigatori nel corso dell’interrogatorio in cui ha confessato l’omicidio. Le indagini dei carabinieri guidati dal comandante della compagnia di Gubbio, tenente Pier Giuseppe Zago, e coordinate dal sostituto procuratore Angela Avila, sono proseguite proprio con l’interrogatorio dell’omicida che, dopo essere stato operato al collo e ai polsi, sabato sera all’ospedale di Branca, era in condizioni di parlare.
Barbu ha raccontato del rapporto burrascoso con Ofelia, e del fatto che lui non andava d’accordo con la famiglia di lei. Ha raccontato delle tante volte in cui erano sul punto di andare a convivere e poi lei ci ripensava. Non ha spiegato tutti i particolari che ancora restano senza riscontro certo, ed è per questo che nei prossimi giorni verrà nuovamente interrogato.Già lunedì potrebbe essere trasferito nell’infermeria del carcere di Capanne.
Primo esame cadaverico. Intanto, secondo i risultati di una prima ricognizione cadaverica effettuata dai medici legali Luca Pistolesi e Gualtiero Gualtieri domenica mattina all’istituto di medicina legale dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, Ofelia è morta a causa della ferita principale e più evidente che ieri ha sconvolto chi ha dovuto vedere il cadavere: Daniel le ha letteralmente tagliato la gola, quasi da parte a parte. Una lesione che non lascia spazio a diverse ricostruzioni. La voleva uccidere. E così ha fatto. Guardandola morire in un lago di sangue.
Sul collo Ofelia ha delle altre piccole ferite da taglio, che potrebbero lasciare ipotizzare forse altri tentativi dell’uomo di colpirla. Per il momento però non è possibile stabilire se tra i due via sia stata una vera e propria colluttazione, oppure lui l’abbia attesa in quella stanza, covando una rabbia incontenibile per l’ennesimo ripensamento di lei ad iniziare una vita insieme a lui, culminata nel peggiore dei modi. Sarà l’esame autoptico, che verrà eseguito lunedì nel primo pomeriggio, a mettere degli ulteriori punti fermi a quello che sembra, purtroppo, l’ennesimo caso di un uomo che, accecato dalla gelosia e dalla perdita, decide di mettere fine alla vita della persona che non lo vuole.
Ofelia e Danut stavano valutando di partire insieme per l’Inghilterra,  dove lui già lavorava come muratore, dopo anni passati insieme a lei a Gualdo Tadino in cui più volte erano stati sul punto di andare a vivere insieme. Invece Ofelia sabato pomeriggio, dopo aver fatto le valigie ed essersi licenziata dalla signora per cui lavorava come badante da solo due settimane, ha avuto dei ripensamenti. Ha lasciato Daniel in quell’affittacamere, in cui poi poco dopo sarebbe stata uccisa, ed è tornata a casa dai genitori annunciando che non probabilmente non sarebbe più partita. Poi è tornata nuovamente da Daniel e hanno iniziato a litigare pesantemente. Lui ha negato di averla cercata al telefono per farla tornare indietro.
Questo particolare verrà appurato nei prossimi giorni solo con l’acquisizione dei tabulati telefonici. E saranno sempre i tabulati, e anche il telefono cellulare di lui già sequestrato, a rivelare se il macabro particolare raccontato dal cugino della vittima corrisponda a verità. I famigliari di lei sabato pomeriggio non potevano capacitarsi di come Daniel l’avesse prima uccisa e poi fotografata e filmata e poi avesse mandato quelle foto a sua sorella (di lui) che vive in Romania. E’ stata lei poi ad avvisare il fratello della vittima Ovidio, che stava giocando a calcetto in un campetto poco lontano dal luogo del delitto. Ovidio è scappato in soccorso della sorella, ma per Ofelia, era già troppo tardi.
(Francesca Marruco)

Uccisa a coltellate dal fidanzato, il killer: “Prima l’ho colpita, poi le ho tagliato la gola” (Perugia Today – 20 marzo 2016)
Ieri in aula la testimonianza choc di Danut Barbu, l’uomo che uccise Ofelia Bontoiu l’8 marzo del 2014
E’ l’8 marzo del 2014. Ofelia Bontoiu e Danut Barbu si incontrano in una stanza di un piccolo hotel, situato nel cuore di Gualdo Tadino. Litigano. Lei scappa e poi torna. Infine viene colpita e in seguito sgozzata dal fidanzato. Ma cosa successe nelle ore precedenti alla tragedia? È questo che la Corte d’Assise presieduta da Gaetano Mautone, a latere il giudice Luca Semeraro, cerca di comprendere. Antonio Cozza Pietro Morichelli.
Ieri si è tornati in aula. Durante l’udienza è stato ascoltata il lungo e raccapricciante racconto del killer. Dettagli già emersi in aula durante la ricostruzione degli ultimi attimi di Ofelia. Danut Barbu ha nuovamente ripercorso quei tragici momenti e la violenza dell’efferato gesto. Ma è proprio ascoltando la testimonianza del killer che rimane ancora aperta una domanda essenziale: il killer premeditò l’assassinio della fidanzata oppure no? Dal racconto dell’uomo non sembra che si trattò di omicidio premeditato, ma questo dovranno deciderlo i giudici.
Le scorse udienze -Le immagine di quel corpo senza vita, mutilato da un taglierino, comprato solo poche ore prima dall’assassino, sono la prova provata dell’efferatezza del gesto. Ofelia rientra nella camera dopo una furente litigata con Barbu. Lui la sorprende alle spalle e con una mensola la colpisce alla nuca. Un colpo così violento da far saltare tre denti e procurarle una vasta ferita sopra il collo. Dopo averla stordita, prende il taglierino e la sgozza. Una volta uccisa, il killer è pronto a morire. Si taglia le vene e aiutato da una fortissima dose di psicofarmaci, riesce a compiere il gesto in uno stato di assoluta incoscienza. Lo stesso stato incoscienza con il quale avrebbe potuto uccidere anche Ofelia. Vaga per la stanza. Si struscia ai muri e infine si posa sul letto, al fianco del corpo ormai senza vita di Ofelia.
“Ho sentito uno strano rumore”, afferma in aula la proprietaria del piccolo albergo. “Sono andata ad aprire – continua a raccontare alla Corte – e ho visto delle macchie di sangue”. Attimi di terrori che si tramutano in incubo. “Lei conosceva quella ragazza?”, chiede il pm Paolo Abbritti. “L’avevo vista solo alcuni giorni prima”, risponde lei. Poi precisa, incalzata sempre dalle domande del pm,: “Lui (indicando Danut Barbu seduto nella cella del tribunale, ndr.) mi ha riferito che tra loro c’erano alcuni problemi. Mi disse che forse lo prendeva in giro”.
Ma c’è ancora quel particolare a destare dei dubbi sulla sanità mentale dell’assassino: la corda trovata appesa a un albero. La stessa che sarebbe stata messa lì due mesi prima dell’omicidio dall’assassino. Danut Barbu aveva, infatti, intenzione di togliersi la vita già da tempo, come confermato in aula oggi dal nuovo testimone. La vera domanda è quindi: Danut Barbu aveva premeditato l’omicidio o comprò il taglierino per tagliarsi le vene? E ancora, se Ofelia non fosse tornata indietro, l’uomo avrebbe comunque ucciso la vittima o l’avrebbe fatta finita? I due avevano deciso di partire per Londra. Ma qualcosa deve essere scattato nella mente dell’uomo. Cosa?

Gualdo, 27 anni di carcere all’assassino di Ofelia. La Corte: «Uccise ma senza premeditazione» (Umbria24 – 27 maggio 2016)
La Corte di Assise di Perugia ha condannato a 27 anni di reclusione Danut Babu, il 29enne romeno sotto processo con l’accusa di avere ucciso l’8 marzo 2014 la fidanzata Ofelia Bontoiu. La decisione dei giudici è arrivata al termine di una camera di consiglio durata circa quattro ore. Per l’omicidio, avvenuto il giorno della festa delle donne in un affittacamere di Gualdo Tadino, la procura aveva sollecitato una condanna a trent’anni per l’assassino, non riconoscendo l’aggravante della premeditazione. Secondo l’avvocato Antonio Cozza l’imputato andava assolto per vizio di mente.
I risarcimenti alla famiglia. Barbu è stato condannato al pagamento di un risarcimento complessivo di 840 mila euro in favore dei familiari della vittima. I giudici hanno disposto il dissequestro dell’appartamento in via Perugia dove si è consumato il delitto e ha confiscato il cutter, ed altri oggetti rinvenuti sulla scena del crimine come una felpa blu con un disegno di scacchi, un paio di jeans con la cintura, il pantalone di una tuta Puma e un paio di scarpe Nike da ginnastica.
Indagini e sentenza. Entro i prossimi 90 giorni il giudice a latere Luca Semeraro depositerà le motivazioni della sentenza. Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Gubbio, diretta dal capitano Piergiuseppe Zago, sono state coordinate dal sostituto procuratore Angela Avila.

Gualdo, Ofelia uccisa: pena ridotta all’assassino dell’affittacamere (Umbria21 -12 luglio 2017)
In appello gli anni di carcere da 27 diventano 22. La lettera di Barbu ai familiari della vittima: ‘Dieci minuti di pazzia, scusatemi’
Ridotta da 27 a 22 anni di reclusione la condanna a Danut Barbu arrestato per aver assassinato la fidanzata Ofelia Bontoiu in un affittacamare di Gualdo Tadino. Concedendo le attenuanti generiche la pena è stata ridotta di cinque anni dalla Corte d’assise d’appello presieduta da Ferdinando Pierucci. Già in primo grado era caduta l’aggravante della premeditazione. Secondo i legali di Barbu – gli avvocati Nicodemo Gentile e Antonio Cozza – l’imputato che uccise l’8 marzo 2014, nel giorno della festa delle donne, andava assolto per vizio di mente.
La lettera dell’assassino Stamani, in una lettera depositata alla famiglia di Ofelia, scrive: «Solo ora sto capendo il male che ho fatto. Venti, trenta o quaranta anni di carcere non saranno utili a farmi tornare a vivere. In dieci minuti di pazzia ho rovinato la vita di tutti voi. Scusatemi».


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