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Martino Benzi, 67 anni, ingegnere idraulico, padre. Uccide il figlio, la moglie e la suocera, poi si taglia la gola con lo stesso coltello (strage di Alessandria)

Alessandria, 27 Settembre 2023


Titoli & Articoli

STRAGE DI FAMIGLIA AD ALESSANDRIA: UCCIDE MOGLIE, SUOCERA E FIGLIO 17ENNE E SI TOGLIE LA VITA (Nanopress- 27 settembre 2023)
A compiere la strage – prima a casa, poi nella Rsa in cui era ricoverata la suocera – Martino Benzi, ingegnere di 67 anni.
L’uomo avrebbe prima ucciso moglie e figlio 17enne in casa, poi la suocera nella casa di riposo. Infine avrebbe rivolto l’arma contro di sé e si è tolto la vita, tagliandosi la gola.
Triplice omicidio questa mattina ad Alessandria, dove un uomo di 67 anni, Martino Benzi, avrebbe ucciso la moglie Monica, il figlio 17enne e la suocera, Carla Schiffo, 78 anni, per poi togliersi la vita. I primi a morire, forse con una serie di coltellate, stando a un primo esame, sono stati il figlio e la moglie di Benzi. Dopodiché il killer si è recato nella casa di riposo in cui alloggiava la suocera, la Rsa della Divina Provvidenza nel quartiere Orti, e ha colpito l’anziana con una coltellata alla gola. Stessa procedura utilizzata per togliersi la vita. Il presunto killer era un ingegnere, il figlio studiava all’Itis Alessandro Volta e la moglie – Monica Berta – lavorava come impiegata.
Dopo l’omicidio della suocera nella RSA, i carabinieri hanno cercato di rintracciare moglie e figlio dell’uomo, scoprendo che la donna non era andata al lavoro e che il ragazzo non era a scuola. A quel punto i militari hanno fatto irruzione in casa e hanno scoperto i corpi delle due vittime.  Per compiere i tre omicidi, Benzi avrebbe utilizzato lo stesso coltello. Gli investigatori avrebbe recuperato diversi elementi nella casa di famiglia, ad Alessandria, che fanno pensare a eventuali biglietti lasciati dal killer, ma al momento non ci sono conferme ufficiali.

 

I vicini di Martino, che ha ucciso moglie, figlio e suocera: “Nessuno se lo aspettava, è inspiegabile” (FanPage – 27 settembre 2023)
Strage di Alessandria, parlano a Fanpage.it i vicini di casa di Martino Benzi che oggi ha ucciso la moglie Monica e il figlio 17enne, poi ha ammazzato la suocera Carla ricoverata in una Rsa e si è suicidato: “Una bomba quello che è successo, ieri sera è venuto a comprare la solita focaccia”. Non abbiamo sentito nulla, li conoscevamo di vista e sembravano una coppia normalissima”. Sono increduli i vicini di casa di Martino Benzi, l’ingegnere 67enne di Alessandria che oggi ha ucciso la moglie Monica Berta, 55 anni, e il figlio 17enne nel loro appartamento al civico 6 di via Lombroso, poi si è diretto verso la Rsa dove era ricoverata la suocera Carla Schiffo, che ha ammazzato a coltellate prima di suicidarsi. Ai microfoni di Fanpage.it alcuni dei residenti della zona hanno spiegato che Martino e la moglie conducevano una vita “normalissima”, tanto è vero che nessuno si sarebbe mai aspettato un epilogo del genere. “Era una persona tranquilla, è  una bomba quello che è successo, insospettabile, veniva qui a comprare i sigari e ritirare i pacchi Amazon”, ci dice un tabaccaio della zona. Sotto choc anche la panettiera della zona. “Anche ieri sera è venuto a prendere la focaccia per la moglie. Il figlio era più taciturno, ma li vedevo ogni giorno. Deve essere successo per forza qualcosa perché è inspiegabile”, ha raccontato la donna.
Insomma, un delitto i cui contorni sono ancora tutti da ricostruire, in particolare il movente. In casa dell’uomo sarebbero stati trovati alcuni scritti relativi alle sue intenzioni, in particolare le modalità dei suoi omicidi, ma nulla che, secondo gli inquirenti, faccia capire con certezza il motivo alla base della strage.
Potrebbero essere diversi i fattori di disagio familiare vissuti dall’uomo, tra cui anche una crisi economica e la malattia della moglie. Secondo quanto ricostruito finora, Martino Benzi avrebbe prima ucciso il figlio con un coltello, sorprendendolo nella sua camera da letto, mentre stava ancora dormendo o si era da poco svegliato. Poi si sarebbe accanito contro Monica, svegliata dalle urla del ragazzo. A quel punto, sarebbe andato a trovare la suocera Carla Schiffo nella casa di riposo della Divina Provvidenza del quartiere Orti della città, l’avrebbe uccisa e con un coltello si sarebbe tolto la vita nel cortile del pensionato.

 

Strage di Alessandria, chi è l’uomo che ha massacrato la famiglia (il Piccolo – 27 settembre 2023)
Martino Benzi scriveva: «Sono diventato papà all’età in cui qualche mio compagno di scuola diventava nonno»
Martino Benzi è l’autore del triplice omicidio commesso questa mattina, mercoledì 27 settembre, ad Alessandria. Una strage avvenuta all’interno del perimetro famigliare nella quale hanno perso la vita madre, figlio e suocera e che si è conclusa con il suicidio del padre 67enne. Secondo la prima ricostruzione dei fatti, Benzi avrebbe ucciso a coltellate la moglie Monica Berta, classe 1968, e il figlio Matteo, 17 anni, all’interno della propria abitazione di via Lombroso.Dopodiché il piano omicida dell’uomo prevedeva anche l’eliminazione di Carla Schiffo, la suocera 78enne. La donna, da tempo, era ricoverata nella casa di riposo Madre Teresa Michel di piazza Divina Provvidenza. Benzi si è recato all’interno della struttura e una volta raggiunta la donna, nel giardino, ha accoltellato a morte anche lei. Compiuto anche questo folle gesto, il 67enne si è tagliato la gola suicidandosi.
La ricostruzione dei fatti non è ancora completa e su quanto avvenuto stanno lavorando i Carabinieri e la Procura. Gli inquirenti non hanno ancora fornito una versione ufficiale della vicenda. Le domande alle quali dare una risposta sono diverse: perché una tale violenza? Quale il movente? E cosa ha mosso Benzi a uccidere anche la suocera che si trovava da un’altra parte della città rispetto alla sua abitazione?
Nato il 5 ottobre 1956 ad Alessandria si è laureato in Ingegneria Idraulica presso il Politecnico di Torino ed è stato – scrive lo stesso Benzi nel suo blog – «ufficiale di complemento, mortaista come ogni bravo ingegnere esperto di topografia, al Battaglione Alpini Susa». Da una ventina d’anni, scriveva, «mi occupo praticamente solo di informatica e comunicazione»poi l’ultimo paragrafo del suo curriculum: «A maggio 2006 mi è nato un bel bambino, all’età in cui qualche mio compagno di scuola diventava nonno. Non credo di aver bisogno di dirti che una cosa del genere contribuisce a mantenermi giovane e al passo coi tempi».

 

Strage di Alessandria, tanti dubbi sul movente di Martino Benzi: “Siamo rovinati e la colpa è soltanto mia” (Today – 29 settembre 2023)
Per comprendere se l’aspetto economico sia stato preponderante nello scatenare la ferocia dell’uomo, servono analisi sui dispositivi informatici, sui conti correnti e controlli coordinati con l’Agenzia delle Entrate. I computer dell’ingegnere, che ha ucciso con inaudita freddezza moglie, figlio e suocera, sono protetti dalle password, le indagini sono solo all’inizio.
Una persona “normalissima”. Un uomo “tranquillo”. Così parlano tutti coloro che lo conoscevano. Il movente potrebbe essere tutto tra quelle scarne righe: due differenti biglietti trovati ieri dai carabinieri, uno in una tasca nei pantaloni indossati dall’ingegnere e l’altro sul tavolo della cucina dell’appartamento di via Lombroso. La strage di Alessandria, nella quale Martino Benzi ha sterminato la famiglia, prima di farla finita, è ancora un giallo incomprensibile. Cosa ha trasformato un riservato padre, marito e genero in un omicida di inaudita freddezza?
Strage Alessandria: cosa ha trasformato Benzi in un killer glaciale?
L’ingegnere di 67 anni ha ucciso a coltellate la moglie Monica Berta, di 55 anni, e il figlio Matteo Benzi, di 17 anni. Poi s’è lavato, cambiato d’abito, ed è andato a sgozzare con un rasoio la suocera Carla Sciffo, di 78 anni, nel giardino della casa di riposo in cui andava a farle visita ogni giorno. Infine, si è suicidato, colpendosi prima con il coltello e dopo pochi istanti con lo stesso rasoio.
Una coppia unita, una famiglia “perfetta”, dice chi li conosceva. I computer del killer sono protetti dalle password: forse è lì a verità, il movente potrebbe non essere prettamente economico. Nei biglietti si leggono espressioni come “siamo rovinati”. Capire cosa intendesse Benzi non è immediato, impossibile giungere a conclusioni affrettate. Le indagini sono solo all’inizio. Per comprendere se l’aspetto economico sia stato preponderante nello scatenare la ferocia dell’uomo, servono analisi sui conti correnti e controlli coordinati con l’Agenzia delle Entrate.
“Siamo rovinati e la colpa è soltanto mia”, ha scritto Martino Benzi nel biglietto lasciato sul tavolo della cucina di quell’appartamento in cui sono stati trovati i corpi senza vita di moglie e figlio. “Torna il tema della paura del futuro. Del buon nome da difendere, e la necessità di sterminare tutti quelli a cui era più legato perché nessuno soffrisse a causa di un errore commesso in buona fede“, scrive oggi Lodovico Poletto sulla Stampa.
La tragedia ha spazzato via una famiglia che viene definita riservata e schiva. Gli inquirenti stanno cercando di capire nel circolo di conoscenze dei Benzi quale fosse il pericolo che potesse spaventare a tal punto l’ingegnere da portarlo a togliere la vita anche ai suoi affetti più cari, quais che quella situazione di “pericolo” potesse avere ripercussioni anche su moglie, figlio e suocera. La città piemontese si è chiusa in un rispettoso silenzio. Due fiori e un biglietto sono stati appesi al cancello dell’Istituto tecnico Volta, nel quale Matteo frequentava il quarto anno: “Ciao Matteo, il tuo banco sarà vuoto, ma qui, tra noi, tu avrai per sempre il tuo posto”.

 

Parla il fratello dell’autore della strage: “Aveva un debito con il fisco ma non credo sia la causa del suo gesto” (la Repubblica – 13 ottobre 2023)
«Martino aveva contratto un debito con l’Agenzia delle entrate di 30mila euro, ma l’aveva rateizzato, ne aveva già restituiti 20mila, gli mancavano da pagare gli ultimi 10mila euro. Non so cosa gli sia scattato». Non si da pace Luca Benzi. A 15 giorni dalla strage di Alessandria, il fratello minore dell’ingegnere idraulico di 66 anni che il 27 settembre scorso ha ucciso a coltellate la moglie Monica Berta, 55 anni, il figlio Matteo, 17 anni appena, la suocera Carla Schiffo, 78 anni, per poi togliersi la vita, decide di rompere il silenzio.


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