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Zenepe Uruci, 56 anni, commessa di pescheria, mamma e nonna. Uccisa a coltellate dal marito dopo anni di violenze

Borgo Rivo (Terni), 30 Marzo 2023

In tanti la conoscevano, per la sua naturale simpatia, per la capacità di stare con gli altri: «Era di cuore – racconta una cliente della pescheria -, buona, si vedeva che cercava e sapeva dare affetto. Non voglio crederci ancora a quello che è successo. Sapeva sorridere e scherzare, a volte era più ombrosa, ma era una donna di grande valore

 


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Femminicidio Terni, Zenepe ha telefonato al figlio chiedendo aiuto: “Papà mi sta facendo del male” (FanPage – 31 marzo 2023)
Ha provato a chiedere aiuto al figlio Zenepe Uruci, la donna di 56 anni uccisa a coltellate a Borgo Rivo (Terni) dal marito. La donna sarebbe stata vittima per anni delle violenze del marito.
Zenepe Uruci ha provato a chiedere aiuto al figlio prima di essere colpita a morte dal marito Xhafer. L’uomo, 62 anni, ha colpito la moglie diverse volte con un coltello nella loro casa di Borgo Rivo, in provincia di Terni. Il primo ad accorrere sul luogo del massacro è stato il figlio della coppia che al telefono ha sentito le urla disperate della madre e ha assistito indirettamente al suo omicidio.
Zenepe, 56 anni, di origini albanesi così come il marito, ha inviato al figlio un messaggio vocale: “Papà mi sta facendo del male”, gli avrebbe detto, mettendo in allarme il giovane che ha così telefonata al padre, ricevendo in risposta solo i deliri dell’uomo e le urla di sottofondo della mamma. Una corsa disperata verso l’appartamento di del Crociere dove i due vivevano e dove giaceva il corpo ormai senza vita di Zenepe.
La tragedia si consuma intorno alle 15 di ieri, giovedì 30 marzo. Le urla udite dai vicini hanno subito fatto pensare all’ennesima lite tra marito e moglie. L’uomo infatti sembra fosse piuttosto violento e più di una volta in passato avrebbe picchiato Zenepe che si era poi recata in ospedale. In quella casa di campagna le forze dell’ordine, stando al racconto di chi conosceva la coppia, sarebbero intervenute più di una volta.
Una morte annunciata secondo amici e vicini di casa. La 56enne è stata raggiunta da diversi fendenti al collo sferrati con violenza dal marito. Zenepe aveva manifestato non solo al figlio ma anche agli amici la paura che nutriva nei confronti del marito, ma non è chiaro se vi siano state denunce nei suoi confronti in passato. Il figlio dopo il messaggio audio della mamma ha provato a contattare la sorella lanciando infine l’allarme e chiedendo l’intervento delle forze dell’ordine poi giunte sul posto.
La donna lavorava in una nota pescheria del paese che oggi è rimasta chiusa per lutto. Intanto Xhafer è stato portato in Questura a Terni dopo il fermo, prima di essere trasferito in carcere. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Terni.

Uccisa a coltellate in casa dal marito: il figlio, al telefono, sente tutto (La Nazione – 31 marzo 2023)
Zenepe Uruci, 56enne di origine albanese ma da tanti anni a Terni, uccisa a coltellate sul pianerottolo di un appartamento di via del Crociere, nel quartiere di Borgo Rivo. Fermato dalla polizia il marito Xhafer, 62 anni, anche lui albanese. La tragedia si consuma intorno alle 15 di un pomeriggio soleggiato all’estrema periferia cittadina. Una lite furibonda, le grida disperate di lei, l’arrivo della polizia a sirene spiegate e le telefonate incrociate con il figlio che di fatto avrebbe assistito a tutto in diretta, seppur via filo.
Gelosia. Sarebbe questo il movente del delitto e alla base delle liti della coppia, che si ripetevano da tempo. Il marito è ritenuto l’autore dell’omicidio. La sua posizione è ora al vaglio degli inquirenti. Il sessantaduenne si trovava nell’appartamento all’arrivo dei soccorsi. In base alle prime indiscrezioni, i rapporti al’interno della famiglia sarebbero stati tesi da tempo sembra anche con interventi delle forze dell’ordine. La tragedia si sarebbe consumata nel contesto di una lite domestica durante la quale la donna è stata aggredita a coltellate, con fendenti che l’hanno raggiunta anche al collo. Fra i primi ad arrivare sul posto, il figlio della coppia che si trovava nel Viterbese per lavoro e avrebbe ricevuto una telefonata (o forse un messaggio vocale) dalla madre, una richiesta di aiuto, per poi lui stesso chiamare il padre, percependo le urla della donna e comprendendo che stava accadendo qualcosa di estremamente grave. Lo stesso figlio avrebbe lanciato l’allarme chiamando prima la sorella e quindi la polizia che una volta sul posto, ha scoperto il dramma. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Terni.
La vittima , descritta da tutti come persona cordiale e socievole, lavorava in una nota pescheria del quartiere, chiusa per lutto dopo la tragedia. La gelosia malata del marito sarebbe stata nota, tanto che la donna aveva manifestato ai suoi contatti diretti le paure per le farneticazioni dell’uomo, disoccupato. La scintilla della brutalità si è innescata nel primo pomeriggio di ieri, in una palazzina a tre piani a ridosso della ferrovia. Le grida della povera vittima hanno accompagnato l’arrivo a sirene spiegate della polizia. Gli agenti, per poco, non sono riusciti a strapparla alla morte.

Terni: Zenepe colpita con più coltellate. «Viveva con la paura» (UmbriaOn – 31 marzo 2023)
Il marito Xhaferr Uruci è in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato. Parlano gli amici della donna: «Ha sopportato troppo»
Il 62enne Xhaferr Uruci, marito della 56enne Zenepe, uccisa a coltellate nel primo pomeriggio di giovedì nell’abitazione familiare di via del Crociere, è in carcere da giovedì sera. La procura di Terni, nella persona del pm Giorgio Panucci, ha applicato il fermo di polizia giudiziaria con l’accusa di omicidio volontario aggravato. L’uomo è difeso d’ufficio dall’avvocato Giorgio Cerquetti e ora si attende che il trbunale fissi l’udienza di convalida.
«Viveva con la paura addosso» Intanto a parlare sono amici e conoscenti della famiglia, in particolare della vittima che al culmine dell’ennesima lite con il marito, è stata colpita a morte con più coltellate nella parte alta del corpo: collo, torace, spalle. «Zenepe da qualche tempo viveva con la paura addosso – racconta un’amica della donna -. Spesso preferiva stare al lavoro piuttosto che a casa, perchè diceva che lì era una lite continua. Un po’ di serenità la trovava solo dietro il bancone, oppure con i figli e gli adorati nipoti».
«Vogliamo ricordarla» I due si erano sposati da giovani in Albania e poi erano giunti in Italia, dove Xhaferr – da qualche tempo inattivo – aveva lavorato nell’ambito dell’edilizia come operaio, mentre lei dapprima aveva lavorato come donna delle pulizie e colf e poi – circa diciassette anni fa – aveva trovato un approdo più sicuro come commessa e cuoca presso la pescheria ‘L’isola che non c’è’ di borgo Rivo. Un lavoro che per lei era diventato una seconda famiglia: «Presto organizzeremo qualcosa per ricordarla e per dire basta alla violenza sulle donne» dice commosso Marco, il titolare del negozio.
«Con un occhio nero per giorni» Circa le tensioni, sfociate in qualcosa di gravissimo e irreversibile, risultano nel tempo alcuni interventi delle forze dell’ordine presso la casa familiare, in particolare per liti familiari che – a quanto risulta – non sarebbero mai state seguite da denunce e segnalazioni alle autorità. «Da un anno a questa parte e soprattutto negli ultimi tempi – prosegue l’amica – era spesso nervosa. Un paio di volte, sfogandosi, si era messa anche a piangere. Circa un anno fa aveva girato per alcuni giorni con un occhio nero: lei non aveva mai collegato la cosa ad episodi di violenza, ma solo a situazioni accidentali. Certo, il sospetto c’era già allora, figuriamoci oggi».
«Intelligente e affettuosa» In tanti conoscevano Zenepe in città e soprattutto nella zona di borgo Rivo, per via del suo lavoro a contatto con la gente ma anche per la sua naturale simpatia, per la capacità di stare con gli altri: «Era di cuore – racconta una cliente della pescheria -, buona, si vedeva che cercava e sapeva dare affetto. Non voglio crederci ancora a quello che è successo. Sapeva sorridere e scherzare, a volte era più ombrosa, ma era una donna di grande valore. Forse ha sopportato troppo, non lo so. Ma a questo punto è anche inutile chiederselo, speriamo solo che la giustizia faccia il suo corso e che quanto accaduto sia motivo di riflessione per tutti».

Il saluto del quartiere a Zenepe, uccisa dal marito (La Nazione – 7 aprile 2023)
Nel venerdì di Pasqua, tante persone si sono radunate davanti alla chiesa di Santa Maria del Rivo, a Borgo Rivo, per un ultimo saluto a Zenepe Uruci, la 56enne uccisa a coltellate dal marito dieci giorni fa. L’uomo, Xhafer, si era poi suicidato in carcere.
Zenepe da 17 anni lavorava nelle pescheria del quartiere, proprio davanti alla chiesa, e in tanti hanno voluto renderle un ultimo omaggio, alla presenza dei figli e del parroco  storico di Borgo Rivo, don Luca Andreani. Le salme di moglie e marito saranno trasferite in Albania e ieri sul piazzale della chiesa c’è stata un’apposita raccolta fondi.
Prossimamente ne sarà organizzata un’altra dalla pescheria, listata a lutto, per sostenere la famiglia. Il figlio della coppia, in lacrime, ha ringraziato i presenti. Zenepe era stata uccisa la scorsa settimane  a coltellate dal marito per gelosia, al culmine di un’ escalation di violenze fisiche e verbali che andava avanti purtroppo da tempo. L’uomo, disoccupato da anni, con problemi di salute, si era suicidato in carcere a meno di 48 dall’arresto.


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