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Yanexy Gonzales Guevara, 23 anni, mamma. Uccisa dal marito e gettata in un pozzo

Passogatto di Lugo (Ravenna), 2 Settembre 2008

 


Titoli & Articoli

E’ giallo sulla ragazza trovata morta nel pozzo (Altra Rimini – 3 settembre 2008)
Macabro ritrovamento ieri nel ravennate, nelle campagne di Passogatto, frazione di Lugo di Romagna. Di lei si erano perse le tracce il 21 agosto scorso. Il corpo senza vita di Yanexy Gonzales Guevara, 23enne cubana, sposata da tre anni con un imprenditore edile e madre di una bimba di due anni, è stato individuato martedì, intorno alle 17, in un pozzo attiguo ad una casa colonica a poche centinaia di metri dall’abitazione dove risiedeva, in via Passogatto, nella Bassa Lughese.

Cadavere nel pozzo, è di una cubana. Il marito italiano indagato per omicidio (Corriere della Sera – 3 settembre 2008)
La 23enne era scomparsa una decina di giorni fa. Il corpo non presenterebbe segni di violenza
E’ stato riconosciuto il cadavere ritrovato in un pozzo martedì, vicino ad un casolare abbandonato nelle campagne di Passogatto di Lugo, in provincia di Ravenna. Si tratta di Yanexy Gonzales Guevara, la ragazza cubana di 23 anni scomparsa una decina di giorni fa. Il marito, Marco Cantini, 35 anni, è indagato per omicidio volontario. Un atto dovuto – ha spiegato l’avvocato dell’indagato, Nicoletta Flamini – notificato mercoledì pomeriggio, poco prima dell’inizio dell’autopsia. «Fino a quel momento – ha continuato il legale – il mio assistito era solo persona informata sui fatti».
L’AUTOPSIA – Intanto si apprende che il perito non ha voluto esprimere le sue valutazioni e si è riservato ancora tempo per accertare le cause e il tempo del decesso. Il cadavere della ragazza, che abitava nella zona, è stato ritrovato in un pozzo vicino a un casolare abbandonato ed è stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco. Il corpo non presenterebbe segni di violenza apparente. Le indagini sono coordinate dal pm di Ravenna Francesco Alvino. Al momento l’unica ipotesi relativa al decesso è quella dell’annegamento. La donna (della quale il marito aveva denunciato la scomparsa giorni fa) è stata infatti ritrovata in un pozzo profondo otto metri con un paio di metri d’acqua. Tuttavia, per potere dire con certezza la causa della morte, visto lo stato di decomposizione del corpo, occorrerà aspettare l’esito degli esami istologici che arriveranno non prima di una ventina di giorni.
INDAGINI – Prima di tutto bisognerà chiarire se la giovane sia stata uccisa o se si sia tolta la vita. «Quella ragazza – ha detto Alice Lusa, l’avvocato che tutelava la giovane cubana nella causa di separazione – non mi sembrava depressa. La depressione si era esaurita nel periodo post-parto. Era solo contrariata dal fatto di non potere vedere la sua bambina». La figlia dei due era stata infatti affidata ai servizi sociali che l’avevano collocata dal padre perchè aveva un lavoro e una famiglia alle spalle. Il rapporto tra coniugi viene definito «movimentato» anche se «simile a tanti altri». A luglio i due si erano querelati a vicenda per lesioni. Secondo l’avvocato dell’indagato, Nicoletta Flamini, l’ipotesi dell’omicidio «non è plausibile» perchè «manca il movente visto che la loro era una crisi coniugale classica».
LA SCOMPARSA – Il trentacinquenne, imprenditore edile di Lugo, e la cubana si erano sposati circa tre anni fa e vivevano assieme in una casa non distante dal luogo del ritrovamento del cadavere. A formalizzare la denuncia di scomparsa venerdì scorso era stato il marito. «Aveva aspettato, su consiglio dei Carabinieri – ha detto il suo legale – perchè la moglie già diverse altre volte se ne era andata di casa». I due da tempo erano in crisi tanto che nei primi mesi del 2009 sarebbe stata fissata l’udienza di separazione. La loro figlia di 19 mesi era stata assegnata dai servizi sociali al padre che in orario di lavoro l’affidava ai parenti che abitano non distante dalla sua abitazione. La cubana – che dopo il parto era sta colpita da crisi depressiva e che aveva tentato il suicidio – avrebbe più volte manifestato la volontà di andarsene con la bimba. Al marito avrebbe chiesto pure un contributo per comprare un alloggio all’Avana. Durante una lite, un colpo della giovane – stando sempre al racconto del legale dell’indagato – avrebbe procurato al consorte una ferita da cinque punti. Intanto i carabinieri del Nucleo Investigativo di Ravenna – coordinati dal Pm Francesco Alvino – hanno fatto accertamenti sull’auto dell’uomo e sul guardaroba della donna. Proprio i carabinieri, cercando la giovane, avevano trovato il suo cadavere dentro quel pozzo.


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In memoria di

Yanexy Guevara uccisa dal marito Marco Cantini/ Corpo in un pozzo (Amore Criminale) (Il Sussidiario – 19 gennaio 2020)
Yanexy Guevara, 23enne cubana uccisa dal marito Marco Cantini: la condanna definitiva solo a 10 anni dal ritrovamento del corpo in un pozzo
Il delitto della giovane Yanexy Gonzales Guevara sarà al centro della prima puntata stagionale di AmoreCriminale, in onda questa domenica 19 gennaio. Yanexy era una ragazza di 23 anni di origini cubane quando fu uccisa alla fine dell’estate 2008 in provincia di Ravenna. Yanexy conobbe sull’isola cubana di cui era originaria un uomo italiano, l’imprenditore edile Marco Cantini di oltre venti anni più grande e se ne innamorò al punto da sposarlo. Dopo il trasferimento in Italia in un piccolo paese di provincia, Passogatto di Lugo, la giovane si ritrovò ben presto a vivere una situazione di grande isolamento e conseguente disagio. Oltre al marito non conosceva nessun altro e la nostalgia della sua famiglia di origine rappresentava ormai una costanza. Dal matrimonio con l’imprenditore nacque una figlia ma questo non bastò a risanare Yanexy da quella forte depressione post partum che l’aveva colpita. Anche per questo il marito decise di affidare la piccola ad una zia affinché potesse prendersene cura. Una volta uscita dal tunnel della depressione, la moglie tentò di riprendersi la sua bambina senza riuscirci e lo stesso marito ne ostacolò il loro riavvicinamento. Da qui la decisione di separarsi.
Dopo aver avviato le pratiche di divorzio, Yanexy Gonzales Guevara tentò di fare ritorno a Cuba insieme alla figlia, ma Cantini fece di tutto per impedirglielo. Una sera, dopo l’ennesima violenta lite, della 23enne si persero misteriosamente le tracce. Iniziarono così le ricerche della donna che andarono avanti per due lunghe settimane, fino a quando il suo corpo fu rinvenuto il 2 settembre del 2008 in fondo ad un pozzo nelle campagne di Passogatto, a poca distanza da dove viveva insieme al marito. A dare l’allarme della sua scomparsa fu proprio il marito Marco Cantini, preoccupato per un possibile quanto drammatico suicidio. La verità però, era ben diversa e decisamente più grave. L’iter giudiziario che portò a stabilire la verità su quello che, senza dubbio, fu un delitto, durò ben dieci anni e cinque lunghi processi al termine dei quali fu stabilito che l’assassino di Yanexy Gonzalez Guevara rispondeva al nome del marito ed imprenditore Marco Cantini. La sentenza di condanna a carico dell’uomo arrivò solo nel gennaio 2018, confermando 23 anni di reclusione a suo carico, con l’accusa di omicidio volontario.
LA SVOLTA E I PROCESSI
La vera svolta nelle indagini sull’omicidio di Yanexy Gonzalez Guevara arrivò nel 2011 con l’arresto del marito Marco Cantini. Tanti gli indizi contro di lui: dai capelli della moglie, insieme a fibre del suo giubbotto, trovati nell’auto Bmw fino ad alcuni detriti nel corpetto della vittima compatibili con il materiale entrato nei vestiti durante il trascinamento del corpo verso il pozzo e la cancellazione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza relative al giorno del delitto. Da quel momento prese il via il lungo iter giudiziario non privo di colpi di scena. L’uomo fu infatti assolto in primo grado, salvo poi essere condannato in appello nel 2014 a 23 anni di reclusione. L’anno seguente la Cassazione annullò la sentenza di secondo grado disponendo un Appello bis in cui arrivò la nuova condanna – sempre a 23 anni – nel 2016. Con la sentenza di terzo grado del gennaio di due anni fa, si è chiuso definitivamente il capitolo attorno all’omicidio della giovane cubana, con la condanna del marito accusato del delitto della donna. L’imputato decise di non essere presente in aula al momento della lettura della sentenza, come riferì RavennaNotizie.it.
(di Emanuela Longo)

YANEXY GUEVARA/ La ragazza cubana uccisa dal marito Marco Cantini e gettata nel pozzo (il Sussidiario – 25 luglio 2020)
La puntata di Amore Criminale in onda questa sera su Rai 3 si occupa del caso di Yanexy Guevara, 23enne cubana uccisa dal marito Marco Cantini, condannato a 23 anni e mezzo di carcere dalla Cassazione per il delitto della compagna. Bisogna riportare indietro le lancette al 2 settembre 2008 per comprendere l’orrenda fine di Yanexy: è quello il giorno in cui il suo corpo senza vita viene rinvenuto in un pozzo a pochi metri dalla casa di Passogatto di Lugo, dove la giovane viveva con il consorte da tre anni, da quando cioè era arrivata da Cuba novella sposa. Proprio al suo arrivo dal Paese caraibico Yanexy si trova a vivere un periodo di grande isolamento e sperimenta una forte nostalgia della famiglia d’origine. Diventata madre, Yanexy cade in depressione post-partum e ad occuparsi del figlio è la famiglia del marito. Quando la donna però si riprende da quel momento difficile e intende tornare ad accudire il bambino, l’uomo fa di tutto per impedirglielo. Marco Cantini, imprenditore edile di professione, cercherà in tutti i modi di sbarazzarsi della presenza di Yanexy Guevara, diventata improvvisamente troppo ingombrante per i suoi piani. Il suo intento è quello di far tornare la ragazza a Cuba, senza però il bambino. Un compromesso che evidentemente la giovane donna sente di non poter accettare. Una notte, al culmine di una violenta lite col marito, Yanexy scompare da casa e di lei non sembra esserci traccia. Il suo cadavere sarà rinvenuto soltanto 12 giorni più tardi all’interno del pozzo nei pressi di casa. L’assenza di traumi sul corpo complica per molto tempo la ricerca della verità sull’orrenda fine di Yanexy. Per qualche tempo si sospetta anche che la cubana possa essersi suicidata. Condannato in primo grado, Marco Cantini viene anche prosciolto e clamorosamente scarcerato in appello. Fino alla sentenza della Cassazione, che ribalta il giudizio precedente e condanna l’uomo per l’omicidio di Yanexy Guevara.

Yanexy Gonzales Guevara, la 23enne uccisa dal marito e gettata in un pozzo (YesLife – 30 maggio 2022)
La protagonista di questa drammatica storia è la giovane Yanexy Gonzales Guevara, 23enne di origini cubane, trasferitasi in Italia per seguire l’uomo di cui si era innamorata, quello stesso uomo che poi le ha tolto la vita.
Yanexy Gonzales Guevara ha 20 anni e vive nella città di Camaguey, a Cuba, quando incontra il 35enne Marco Cantini. L’uomo, imprenditore edile, si trova a Cuba per un breve viaggio. Durante quei giorni i due si incontrano per caso. Marco rimane molto colpito dalla giovane Yanexy ed inizia a corteggiarla. Dal canto suo la ragazza è estremamente lusingata dalle attenzioni di quell’uomo più grande ed è così che la relazione tra i due avrà inizio.
E’ passato a malapena un anno da quel primo incontro quando la coppia decide di convolare a nozze e insieme scelgono di trasferirsi a vivere definitivamente in Italia. Si trasferiscono a vivere nel paese di lui, precisamente a Passogatto di Lugo, in provincia di Ravenna. Pochi mesi dopo il suo arrivo in Italia, Yanexy rimane incinta. Inizialmente la sua nuova vita in quel paese a lei sconosciuto, si svolge in maniera tranquilla e nonostante senta molto la mancanza della sua famiglia, trova conforta nei familiari di Marco che la accolgono molto bene. Tutti tranne una zia che non accetta il fatto che il nipote abbia sposato una ragazza cubana.
La depressione post parto. Dopo la nascita del bambino però, tutto inizia a cambiare. Yanexy si sente sempre più sola, calata all’interno di un contesto che non le appartiene. Anche Marco cambia atteggiamento nei suoi confronti e alla richiesta di Yanexy di poter tornare a Cuba a trovare la sua famiglia, dice di no. Yanexy si trova inoltre ad affrontare una fase di depressione post parto molto acuta. E’ proprio per tale motivo che a questo punto intervengono i servizi sociali. Si ritiene infatti che la madre, a causa della depressione, non possa adeguatamente prendersi cura del figlio. Il bambino viene così affidato alla famiglia paterna e Marco decide in particolare, che sarà proprio la zia a prendersi cura del piccolo.
Guarita dalla depressione, Yanexy vorrebbe riprendere con sé il bambino, ma è proprio Marco ad opporsi: non vuole assolutamente che la donna torni a occuparsi del bambino e fa di tutto per impedirglielo.
Yanexy decide ad un certo punto di partire da sola per Cuba, per un breve periodo. E’ proprio il marito ad acquistarle il biglietto di andata. Al momento di rientrare in Italia però, Yanexy avrà una brutta sorpresa: scopre infatti che Marco non le ha comprato il biglietto di ritorno, al fine di impedirle di tornare a casa. Dopo molte peripezie per trovare il denaro sufficiente per l’acquisto del biglietto, la giovane donna riesce finalmente a rientrare in Italia. Qui il rapporto con il marito continua a peggiorare, non riesce a riprendersi il suo bambino e la situazione rende Yanexy sempre più preoccupata e ansiosa. Con Marco vi sono continui scontri e arriveranno anche le prime aggressioni fisiche. Dopo qualche tempo i due decidono di separarsi; Yanexy resta a vivere nella casa coniugale, ma in condizioni estremamente disagevoli, e Marco si trasferisce in un altro appartamento. Arriviamo al 2008. E’ la sera del 21 agosto quando, dopo essere stata a cena da un’amica, Yanexy rientra a casa e trova lì Marco. I due hanno una violenta discussione. Da quel momento di Yanexy si perdono completamente le tracce. Inizia così un lungo periodo di ricerche e due settimane dopo, precisamente il 2 settembre, il corpo della donna viene rinvenuto in fondo ad un pozzo vicino alla sua abitazione. Inizialmente viene fatta l’ipotesi di suicidio. Dopo un’accurata indagine è emerso invece come ad uccidere Yanexy Gonzales e a buttarla nel pozzo sia stato proprio Marco Cantini. L’uomo viene arrestato e inizia il processo. Un processo lungo ben 10 anni. Solo nel 2018 è arrivata la sentenza definita che vede la condanna di Marco Cantini a 23 anni di carcere.

 

Morta nel pozzo, Corte d’Appello conferma maltrattamenti marito (RaiNews – 12 marzo 2023)
Inflitti due anni di reclusione all’uomo, già condannato per l’omicidio della moglie. I fatti nel 2008 nel Ravennate
Già condannato in via definitiva a 23 anni e mezzo di carcere per l’omicidio della moglie, la 21enne di origine cubana Yanexy Gonzales Guevara, nei giorni scorsi il 49enne lughese Marco Cantini  – come riferito dal Resto del Carlino – si è visto confermare in Appello la condanna a due anni di reclusione per avere anche maltrattato la moglie con vessazioni, ingiurie e botte.
Le accuse risalgono alle settimane che avevano preceduto il delitto
. La ragazza era scomparsa il 21 agosto 2008 il suo cadavere era stato ritrovato dai carabinieri 12 giorni dopo vicino alla casa coniugale a Passogatto di Lugo, nel Ravennate.  In primo grado Cantini era stato assolto e scarcerato. Alla condanna definitiva, nel gennaio 2018, in Cassazione-bis, si era arrivati dopo cinque gradi di giudizio.
Restava in sospeso ancora il capitolo dei contestati maltrattamenti: per l’accusa, l’omicidio era maturato proprio come epilogo delle vessazioni domestiche. E cioè privare la consorte dei mezzi economici, impedirle di vedere la figlia, cancellarle il volo di ritorno da Cuba, staccare le utenze e razionarle il cibo tanto che lei si trovava costretta ad andare da amici perché nel suo frigorifero c’erano solo yogurt e pollo. Obiettivo: costringerla a lasciare l’abitazione. Ora la conferma della condanna in secondo grado. La difesa ha annunciato ricorso in Cassazione.