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Veronica Balsamo, 23 anni, cameriera. Gettata in un dirupo e massacrata a calci, pugni e colpi di pietra in testa da un amico

Grosotto (Sondrio), 23 Agosto 2014

Erano solo amici, o forse qualcosa di più. Ma lui era sotto l’effetto di droghe e l’ha uccisa.

 


Titoli & Articoli

Il giallo della morte di Veronica Balsamo: il mistero di Grosotto
Dalla scoperta del corpo della 23enne fino alla svolta nelle indagini: l’intero paese aspetta di conoscere la verità

VERONICA BALSAMO: FIDANZATO RICOPERTO DI GRAFFI E CONFUSO
Clamorosa svolta nel caso della morte di Veronica Balsamo, la giovane ventitré enne morta a fine agosto dopo essere precipitata in un dirupo. L’unico iscritto nel registro degli indagati da quel giorno fu il fidanzato Emanuele Casula. Oggi, i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Sondrio, lo hanno arrestato con l’accusa di omicidio nella sua abitazione a Sondrio. In seguito alla morte della giovane, il fidanzato era stato posto in stato di fermo dal pm Elvira Antonelli. Altra accusa di tentato omicidio grava sempre sul giovane: avrebbe colpito alla testa e in altre parti del corpo Gianmario Lucchini, un probabile testimone di quella tragica sera d’estate. Prima ancora di effettuare la seconda autopsia sul corpo della giovane che si terrà il prossimo sei ottobre, dunque Emanuele è stato arrestato.
LE PRIME INDAGINI:
Si cercano da subito testimoni. Il fidanzato di Veronica Balsamo, Emanuele Casula é indagato formalmente. L’ ultima persona ad aver visto in vita la giovane vittima racconta agli inquirenti una versione dei fatti per nulla convincente. L’atroce sospetto che ad uccidere la giovane sia stato proprio lui viene preso sempre più in considerazione. L’avviso di garanzia, in quanto atto dovuto, arriva per nulla inaspettato. Si procede inoltre all’esame autoptico sul corpo della giovane. Emanuele è in stato di libertà ma indagato per omicidio. Il pm interroga cinque testimoni che aiuteranno la magistratura nelle indagini. Inoltre si dispone un altro esame del DNA.
IL PERCORSO DI FUGA DI EMANUELE:
Il giovane indagato, in seguito alla caduta di Veronica, attua un vero e proprio piano di fuga. Prima finisce fuori strada invadendo un cortile di una casa, poi, ferito raggiunge a piedi il bar a valle dove ritrova i suoi amici. Appare agitato, confuso, parla a fatica ed è ricoperto di graffi sul dorso delle mani e sulla nuca. Emanuele non ricorda nulla dell’incidente. Come mai un’amnesia così generale? Il suo atteggiamento in seguito alla morte non fa altro però che nutrire sospetti. Emanuele successivamente viene ricoverato in ospedale per le ferite riportate sul corpo.
ALCOOL E DROGA NEL SANGUE DI VERONICA:
Quella sera, non si sa come siano andate le cose ma una cosa è certa: Emanuele e Veronica hanno fatto uso di alcool. In seguito alle analisi del sangue, sono state ritrovate tracce di cannabinoidi e alcool seppur non in quantità eccessive. Gli esami tossicologici consegnati ai periti dalla procura lo hanno stabilito. Poiché i rapporti indicati non hanno convinto la magistratura e non hanno rilevato la presenza di altre sostanze, è stato disposto un nuovo esame.
UNA NUOVA AUTOPSIA:
Toccherà al nuovo esame autoptico fare luce sulle cause del decesso. Bisognerà stabilire se la giovane sia stata colpita alla testa da una pietra o se le ferite sul cranio siano riconducibili alla caduta. E proprio questo elemento potrà essere fondamentale per le indagini. Il gip del Tribunale di Sondrio, Carlo Camnasio, ha accolto la richiesta di nuova autopsia.

VERONICA BALSAMO, NON ERA SOLA CON IL FIDANZATO QUANDO È MORTA
Non ricordo, non ricordo, ma non sono stato io”. Non dice molto altro Emanuele Casula, il meccanico diciottenne di Grosotto sospettato di essere il responsabile di due strani furti (un auto e dei medicinali) e, soprattutto, di sapere qualcosa di più sulla morte dell’amica Veronica Balsamo, cameriera di 23 anni, avvenuta in circostanze ancora misteriose la sera del 30 agosto scorso, a pochi chilometri da casa nei pressi del santuario di Roncale a Grosotto in provincia di Sondrio. Quella sera, dopo aver lasciato il luògo dove si era appartato con la ragazza e nel quale la poveretta è morta cadendo in un dirupo, il giovane aveva subito un incidente mentre era alla guida del suv che la mamma di Veronica aveva prestato alla figlia. Nonostante l’accaduto il ragazzo non ha lanciato l’allarme né per se stesso né per la ragazza. Dopo essere stato soccorso da alcuni amici ed essere stato portato in ospedale, a Sondalo, in provincia di Sondrio, in stato di shock, Emanuele non si è più ripreso. Ai carabinieri ha continuato a ripetere di non ricordare nulla e di rammentare, solo vagamente, che era stato con Veronica ma di non sapere perché lei non fosse più con lui. Di certo il mattino dopo, quando ormai si cercava la ragazza ovunque, anche lui ha appreso “con dolore” (a quanto dice chi gli è vicino) della notizia del ritrovamento del cadavere di Veronica: la ragazza aveva fatto un volo di 4 metri proprio a pochi passi dal luogo dove la sera prima si trovavano insieme.
EMANUELE CONTINUA A NON RICORDARE NULLA Emanuele Casula è uscito dall’ospedale dopo quasi una settimana ma, purtroppo, le cose non sono cambiate e il ragazzo continua a non ricordare nulla di quanto accaduto quella sera. Rimane indagato ma in libertà (la Procura ha richiesto gli arresti domiciliari) per l’omicidio della ragazza e per i due furti. I carabinieri e la Procura di Sondrio credono che, quella sera, Emanuele possa non essere stato lì da solo e che qualcosa di più grande dei due ragazzi li abbia travolti. Ne è convinto anche il professor Claudio Marcas- soli, psichiatra forense, che ha preso in cura Emanuele Casula come consulente della famiglia. In attesa del risultato degli esami tossicologici sia sul suo corpo, sia sul cadavere di Veronica, ora all’Istituto di medicina legale di Milano, è la mente del ragazzo a interessare gli inquirenti. Sembrerebbe certo che Emanuele facesse uso di droghe, tipo cannabis, e che probabilmente si fosse appartato in quel luogo con Veronica per consumarle con lei. Le domande però che si pongono in tutto il paese e che probabilmente tormentrano anche la famiglia di Veronica, papà Giancarlo e mamma Sonia, chiusa nell’immenso dolore della perdita e in attesa di poter celebrare il funerale della figlia, sono le stesse: «Perché sono andati in quel posto? Erano da soli oppure c’era qualcun altro con loro? Com’è possibile che Emanuele non ricordi davvero nulla di quella sera?». Secondo il professor Claudio Marcassoli che ha incontrato Emanuele già tre volte, il ragazzo è ancora molto chiuso e molto scosso: «E possibile che sia vittima di una patologia chiamata amnesia psicogena dissociativa, che si verifica nel caso di un forte trauma e che può durare anche alcuni mesi. Emanuele ha bisogno di riconquistare la fiducia di qualcuno ed è su questo che stiamo lavorando. Il ragazzo ha paura, ha tanta paura». Emanuele e Veronica si conoscevano e uscivano daqualche mese, lei era appena uscita dal trauma e dal dolore provocato dalla perdita, lo scorso anno, del suo fidanzato Alex, vittima di un incidente stradale in Svizzera, ed Emanuele aveva intenzione di approfondire la conoscenza con lei, ma la sera del 30 agosto non erano ancora una coppia consolidata. Cosa può essere accaduto? Ci viene in aiuto una giovane amica di Veronica che a Giallo racconta: «Quel sabato Emanuele ha combinato un po’ di guai: ha rubato la Panda del ferramenta e poi le medicine e con queste ha fatto un cocktail…».
ERANO SOLI 0 CON LORO C’ERA QUALCUNO? Sarà vero? Al Bar Bric dove si ritrovano tutti i ragazzi del paese, Emanuele è conosciuto come un ragazzo tranquillo, che non beve e che il sabato, come si usa dire tra giovani, “si sballa” un po’. L’unica cosa certa è che quella sera, dopo l’incidente, il ragazzo è stato portato a casa dagli amici e solo il giorno dopo quando si è presentato in ospedale ha saputo cos’era successo a Veronica. Continua il professor Claudio Marcassoli: «Tutto questo è possibile. Sulla base del sopralluogo che ho fatto a Grosotto sul luogo della tragedia, posso affermare che oltre a Emanuele e a Veronica, quella sera, potesse esserci qualcun altro. È come se sentissi che sotto ci sia qualcosa di più rispetto a quanto emerso finora». Una speranza per capire qualcosa di più, oltre che dagli esami scientifici e dalle testimonianze che comunque sembrano non aver portato a molto, può arrivare da Gianmario Lucchini, il chierichetto di 36 anni, ora in coma farmacologico, ferito al cranio con un cacciavite proprio quella sera e proprio in una baita a pochi passi dal luogo dove è stato rinvenuto il corpo senza vita di Veronica. Un fatto molto strano perché nella baita non c’era nulla di valore da rubare e che, come rivelato in esclusiva da Giallo, la settimana scorsa, può essere collegato ai riti satanici che si svolgerebbero nei boschi attorno al paese e che potrebbero aver coinvolto non solo i due ragazzi ma anche lo stesso Gianmario Lucchini, che forse ha visto o sentito qualcosa che non doveva e per questo motivo è stato aggredito con un cacciavite con l’intenzione di farlo tacere per sempre.

Il fidanzato confessa: “l’ho gettata io nel dirupo”
“Si, sono stato io”. Alla fine è arrivata la confessione di Emanuele Casula. È stato lui a gettare nel dirupo e uccidere la fidanzata Veronica Balsamo, 23enne cameriera di Grosio (Sondrio). L’omicidio è avvenuto in Valtellina la scorsa estate, il 24 agosto 2014. Il ragazzo di Ortueri (Nuoro) ha anche ammesso di aver aggredito a colpi di cacciavite, la stessa notte, Gianmario Lucchini, un chierichetto di Grosotto, in quanto testimone scomodo dell’accaduto. Nella sua deposizione Casula, secondo il suo legale Francesco Romualdi, ha dichiarato di essere stato in preda ad allucinazioni e paranoie in seguito all’assunzione di cannabis.

Omicidio Balsamo: la giovane uccisa a colpi di pietra
Lo ha spiegato il medico legale durante l’udienza di martedì 21 aprile
Uccisa con violenza con uno o più colpi di pietra. L’udienza di martedì 21 aprile ha chiuso la fase investigativa del caso di Grosotto sull’omicidio di Veronica Balsamo. Il medico legale Alessio Battistin ha illustrato la perizia effettuata sul corpo della giovane, trovata priva di vita lo scorso agosto in un burrone in zona Roncale. ​Il medico ha spiegato come la morte sia sopravvenuta senz’ombra di dubbio in forma violenta ed istantanea, forse dopo dopo diversi colpi con una pietra alla nuca. Verrà ora chiesto il rinvio a giudizio per Emanuele Casula, reo confesso dell’omicidio di Veronica e del tentato omicidio di Gianmario Lucchini, il 32enne aggredito con un cacciavite in casa propria dopo il delitto.

MARTEDI’ I FUNERALI DI VERONICA BALSAMO
Dopo la lunga e sofferente attesa per genitori, parenti e amici, Veronica Balsamo potrà essere finalmente seppellita. Il permesso è arrivato dalla Procura di Sondrio, dopo che i legali dei genitori della ragazza avevano richiesto la riconsegna del corpo della 23enne trovata morta in fondo ad un dirupo vicino alla chiesa di Roncale, nel Comune di Grosotto, il 24 agosto scorso. La salma di Veronica ha lasciato l’Istituto di Medicina Legale di Milano, dopo una seconda autopsia effettuata nei giorni scorsi, nella giornata di domenica, in attesa del funerale in programma per martedì alle 14.30, nella frazione di Tiolo, Grosio. Per la morte della ragazza l’unico indiziato rimane, al momento, il 18enne Emanuele Casula, sospettato anche per il tentato omicidio del 33enne Gianmario Lucchini, il sacrestano aggredito quella stessa notte e trovato in fin di vita nella frazione di San Martino, sempre a Grosotto.

Grosio, profanata la tomba di Veronica Balsamo
Profanata la tomba di Veronica Balsamo, la 23enne, uccisa e trovata morta in fondo ad un dirupo vicino alla chiesa di Roncale, in territorio di Grosotto il 24 agosto 2014. Veronica Balsamo è sepolta nel piccolo cimitero della frazione di Tiolo di Grosio (Sondrio) e nei giorni scorsi è sparita dalla tomba la lanterna che la madre Sonia Della Valle aveva posizionato. Non solo, ma ne è stata collocata un’altra rotta. E’ il terzo episodio in pochi mesi e anche in precedenza si erano verificati altri atti di vandalismo ed erano stato asportati fiori. Già in passato c’erano stati accertamenti da parte delle forze dell’ordine sui furti segnalati sulla tomba di Veronica.

VERONICA BALSAMO: A QUATTRO ANNI DAL DELITTO, IL RICORDO DELLA MADRE
Veronica Balsamo è stata uccisa 4 anni fa da Emanuele Casula, il fidanzato di 18 anni. Il ragazzo è stato condannato in seguito a 20 anni di carcere grazie al rito abbreviato, ma il dolore per la perdita della 23enne è ancora molto forte per la sua famiglia. “Ricordando Veronica Balsamo” è il tributo che mamma Sonia Della Valle ha creato su Facebook per omaggiare la figlia. Ed è sulla stessa pagina che ieri amici, conoscenti e familiari hanno lasciato un piccolo omaggio scritto.

VERONICA BALSAMO, LA MAMMA: “UN GIORNO CI RITROVEREMO”
Si è celebrato ieri il quarto anniversario della morte di Veronica, uccisa quando aveva appena 23 anni. Il suo corpo è stato gettato e ritrovato in un burrone di Grosotto dal fidanzato Emanuele Casula. Sulla pagine Facebook in onore della figlia, Sonia Della Valle preferisce lasciarsi andare ad una fantasia felice in cui immagina di vedere ancora la ragazza. “Vedo il tuo viso con quel lunghi capelli con fili dorati, sei bellissima come non mai“, scrive nel suo post, “mi sussurri: ‘non ci lasceremo mai, io sono parte di te, siamo un cuore solo’. Ed un giorno ci ritroveremo“.
Il ricordo di mamma Sonia non può che tornare a quel terribile giorno di 4 anni fa, quando attorno alle 20 di sera, Veronica veniva colpita alla testa con un unico colpo. Nessuna possibilità di sopravvivere all’aggressione, ad opera del fidanzato 18enne. Casula si è lanciato poi in una lunga corsa in auto ed a velocità sostenuta, usando il mezzo di Veronica Balsamo e provocando un incidente stradale. Contorta la versione dei fatti che riferirà subito dopo agli inquirenti: la ragazza è precipitata in un burrone mentre percorrevano i boschi della provincia di Sondrio. E Casula in panico si sarebbe allontanato sotto shock, nell’impossibilità di usare il telefono perché non prendeva. Nell’auto con cui provocherà l’incidente verranno ritrovati un indumento femminile ed una borsetta: alle domande degli inquirenti, l’allora 18enne non saprà tuttavia dare alcuna risposta. Le autorità non impiegheranno molto tempo prima di capire che c’è qualcosa che non va. Le ricerche nei boschi porteranno poi al ritrovamento del corpo di Veronica Balsamo.


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