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Vanessa Ballan, 26 anni, commessa, mamma e incinta. Picchiata e uccisa a coltellate dall’ex amante già denunciato per stalking e minacce

Riese (Treviso), 19 Dicembre 2023


Titoli & Articoli

Vanessa, la mamma commessa col sorriso solare (Ansa – 19 dicembre 2023)
In paese era un volto noto, familiare, Vanessa Ballan, la donna assassinata oggi sulla porta di casa sua nel Trevigiano. Una giovane mamma, dal sorriso aperto dietro i grandi occhiali, “solare, simpatica e preparata” la ricordano i concittadini che la conoscevano anche perché lavorava in uno dei supermercati di Riese Pio X, in provincia di Treviso. Da un po’ però aveva lasciato al chiodo la divisa del supermarket per mettersi a riposo, raccontano oggi le colleghe ancora scosse, perché aspettava un figlio, il secondo. Ora c’è un bambino di 4 anni, ancora all’asilo, che dovrà vivere senza la sua mamma, e c’è una comunità sotto choc. “Povera donna – la ricorda una persona su un gruppo social cittadino – la conoscevo, lavorava all’Eurospin. Mi dispiace tanto, era simpatica. Riposa in pace mi dispiace per il bimbo e il marito”.
“Conosco il marito, non benissimo – dice ai microfoni di una testata locale, il Quotidiano del Piave, anche il sindaco di Riese Matteo Guidolin – Conosco però il nucleo familiare. Lei non la conoscevo ma era nota in paese perché lavorava in supermercato, quindi era conosciuta di vista”. Non è difficile conoscersi a Riese Pio X, diecimila abitanti, una decina di chilometri a nord di Castelfranco Veneto, la città d’origine di Vanessa e di suo marito Nicola Scapinello. Si erano stabiliti lì, in un piccolo quartiere residenziale. Casette bifamiliari, un salone di parrucchiera che la ragazza frequentava.
Dal poco che postava sui social emerge una coppia sorridente e unita, dopo 11 anni di matrimonio. Il marito, Nicola ha come foto principale quella della moglie, sorridente e allegra accanto a un’auto bianca, e la sua foto profilo su Facebook è un’immagine con lei in nave, forse una crociera. E anche sul profilo di lei Nicola c’è: gite al mare, qualche serata nei locali con gli amici, un festival musicale a pochi chilometri dove si erano divertiti insieme. Tanti selfie insieme. Tanti baci, soprattutto. Su Facebook, tornando indietro nel tempo, si trovano ancora degli scambi di messaggi commoventi, di quando i due erano ancora fidanzati. C’è una rosa, probabilmente di plastica, con una dedica di lui: ‘Il mio amore per te finirà quando tutti i petali di questa rosa cadranno’, scriveva. Lei, che oggi non c’è più, gli giurava il suo amore. 

 

Chi era Vanessa Ballan, la 26enne trevigiana picchiata e uccisa a coltellate dall’ex amante (il Resto del Carlino – 20 dicembre 2023)
Dall’infanzia spensierata a Castelfranco Veneto al matrimonio con il fidanzato di sempre: cosa sappiamo sulla giovane donne ammazzata da Bujar Fandai, arrestato per omicidio aggravato
Una ragazza come tante. Bella, giovane, un sorriso ampio e solare. “Era dolcissima”, dicono di lei gli amici di sempre. Appare così nelle foto postate sui social la 26enne Vanessa Ballan, la giovane mamma uccisa con sette coltellate al torace dall’ex amante Bujar Fandaj, il 41enne croato arrestato ieri sera con l’accusa di omicidio aggravato.
È stata la sua debolezza più grande Bujar Fandaj: una meteora nella vita di Vanessa che, anziché passare, le ha tolto il futuro. Sono quattro le aggravanti contestate dalla procura – la premeditazione, lo stato di gravidanza della vittima, la relazione sentimentale e la persecuzione – al 41enne, che ora rischia l’ergastolo senza possibilità di ricorrere al rito abbreviato (e quindi allo sconto di pena).
Ma chi era Vanessa Ballan? Gli inquirenti hanno trovato nell’abitazione della vittima un martello usato per sfondare la porta a vetri e il coltello sporco di sangue nel lavandino. Qualche settimana fa, il 41enne aveva già cercato di intrufolarsi nella villetta scavalcando la cancellata. “Non solo è stata accoltellata ben 7 volte in parti vitali”, ma Vanessa Ballan “prima è stata anche picchiata perché sul volto c’erano segni di percosse violente”. Così il procuratore capo di Treviso, Marco Martani, sull’omicidio della 26enne uccisa ieri a Riese Pio X in provincia di Treviso, parlando di una “particolare ferocia”. La vittima “ha cercato di parare i colpi perché aveva ferite alle mani, ha quindi cercato di ripararsi”, ha detto ancora Martani. Riguardo alle “sette coltellate”, ha continuato il procuratore, “più di una era mortale”.
L’infanzia a Castelfranco Veneto. Avrebbe compiuto 27 anni il prossimo 4 gennaio la trevigiana Vanessa Ballan. Era di Castelfranco Veneto, la città dove è nata e cresciuta con la famiglia di origine: la mamma, il papà e il fratello. Qui ha studiato dalle elementari al diploma nell’istituto professionale commerciale Carlo Rosselli, qui si è innamorata del marito Nicola Scapinello. E ancora qui lavorava come commessa all’Eurospin, il supermercato dove un anno fa ha conosciuto Bujar Fandaj.
L’amore: “16.11.2012, Nicola”. Era ancora una studentessa spensierata quando, a soli 15 anni, Vanessa ha incontrato Nicola Scapinello, il fidanzato storico che ha sposato e con cui ha messo su famiglia. Era il 16 novembre 2012, come aveva scritto Vanessa sul suo profilo Instagram: una data importante, quella dell’incontro con Nicola, che ha postato vicino al giorno di nascita del suo primo figlio nell’aprile 2019, sette anni dopo l’inizio del loro amore. È stato proprio il marito – oggi 28enne, anche lui di Castelfranco Veneto – a trovare in casa il corpo straziato di Vanessa: picchiata con violenza e poi uccisa da una raffica di fendenti al torace nella villette di Riese Pio X. La coppia si era trasferita nella frazione di Spineda di Riese dopo il matrimonio.
La maternità anticipata. Vanessa era incinta del secondo figlio. Era solo di tre mesi, ma era già in congedo di maternità anticipata: forse lo stress e la paura per le minacce di morte di Fandaj Bujar l’aveva spinta a rimanere a casa, visto che il 41enne si presentava spesso nel supermercato dove Vanessa lavorava.
La minacciava di morte: “Se non torni con me ti ammazzo”. E poi la ‘ricatta’ con un video di loro due, evidentemente in atteggiamenti intimi, che diceva di volere in mostrare al marito se non avesse ottenuto ciò che voleva. Vanessa ha cercato di fermarlo denunciandolo per stalking lo scorso 25 ottobre: il giorno dopo i carabinieri hanno perquisito l’abitazione di Bujar Fandaj – che vive ad Altivole, a pochi chilometri dal luogo del delitto – e lui si è fermato. “Dopo una perquisizione eseguita nella sua abitazione per la querela, da parte di Fandaj non c’erano più stati episodi di molestie, di avvicinamenti o minacce”, ha spiegato il procuratore capo di Treviso, Marco Martani. “La valutazione fatta – ha concluso Martani – era di non urgenza, cosa purtroppo che si è rivelata infondata”.

 

Vanessa Ballan, chi è il marito Nicola Scapinello: 6 ore in caserma sotto choc, dovrà spiegare al figlio cosa è successo (il Mattino – 20 dicembre 2023)
«Qua in paese rischia il linciaggio». La notizia dell’omicidio di Vanessa Ballan ha fatto subito il giro di tutta Riese Pio X, ma di fatto anche di tutta Italia. E la rabbia è subito montata. Soprattutto quando è stato escluso che il compagno della 26enne potesse essere coinvolto in qualche modo nel delitto. Uccidere la mamma di un bimbo di 4 anni, tra l’altro incinta di tre mesi, ha scatenato il desiderio di farsi giustizia da soli. I parenti di Nicola Scapinello, sconvolti per quanto accaduto, sapevano che la vittima aveva denunciato il 41enne Bujar Fandaj, padre di un ragazzino di 15 anni, e la collera nei suoi confronti è aumentata con il passare delle ore. Gli inquirenti, dopo che Nicola Scapinello ha lanciato l’allarme con l’aiuto di un vicino di casa, hanno portato il 28enne di caserma a Riese Pio X. Era sotto shock. E la notizia che stesse parlando con gli inquirenti aveva fatto inizialmente pensare che potesse aver avuto un qualche ruolo nel delitto. NON PUÒ ESSERE STATO LUI, NON FAREBBE MALE A UNA MOSCA E SOPRATTUTTO NON FAREBBE MAI MALE ALL’AMORE DELLA SUA VITA. Lo ha confidato incredulo un parente. Ancora non sapeva però che era già scattata la caccia all’uomo, e che il 28enne era pure lui una vittima degli eventi.
La rabbia di Nicola: ha pronunciato la parola “linciaggio”. L’atteggiamento, a quel punto, è subito cambiato. Ha consigliato ai genitori di Nicola di affidarsi a un avvocato, e di farsi forza per affrontare questo terribile momento. Poi la voglia di vendetta ha iniziato a farsi strada. «Spero lo prendano – ha ripetuto ieri pomeriggio, prima della conclusione della caccia all’uomo – e che lo prendano presto». La sua voce trasudava rabbia, tanto da spingerlo a pronunciare la parola “linciaggio“. Segno che in paese questo femminicidio ha risvegliato gli istinti più brutali.
Ora dovrà spiegare al figlioletto cosa è successo. Nicola è stato tenuto lontano da tutto questo per l’intero pomeriggio: è rimasto fino alle 18.30 nella stazione dei carabinieri di Riese Pio X. All’uscita è salito a testa bassa nella sua auto, senza dire una parola, e si è diretto verso casa dei genitori visto chela sua è stata posta sotto sequestro dagli inquirenti. Gli verrà messo a disposizione un supporto psicologico, anche per riuscire a spiegare a suo figlio di quattro anni che la mamma non c’è più.
Bujar e il tentativo di depistaggio: la foto su Instagram. Il nome di Bujar Fandaj ha iniziato a circolare ben presto in tutto il paese. E il fatto che fosse scappato per tentare di farla franca ha indignato tutti. Ancor di più dopo quello che gli inquirenti hanno definito un maldestro tentativo di depistaggio attraverso i social. Il 41enne, infatti, ieri mattina tra le 8 e le 9 aveva postato su Instagram una storia: si vede una foto scattata all’interno di una vettura che inquadra un cartello autostradale sloveno che indica come direzione Lubiana, in prossimità dello svincolo per Nova Gorica. Si trattava, in realtà, di una vecchia foto. Gli inquirenti ne erano certi. Motivo per cui, dopo che l’attenzione si è posata su di lui, le ricerche si sono concentrate nei dintorni del luogo del delitto e nei campi tra Riese, Altivole e Castello di Godego. E l’intuito degli investigatori ha portato a chiudere il caso nel giro di 12 ore. Fandaj è stato portato in caserma, in stato di fermo per omicidio volontario in attesa di convalida. Poi starà al 41enne spiegare cosa l’abbia spinto a uccidere Vanessa. Di certo c’è che se non fosse stato preso dai carabinieri, l’epilogo, annunciato, sarebbe stato forse un altro. Con un linciaggio, appunto.

 

Vanessa Ballan e Nicola Scapinello, l’amore più forte del tradimento: così andarono insieme a denunciare lo stalker (la Repubblica – 21 dicembre 2023)
Il 25 ottobre scorso si presentano in caserma dai carabinieri, il giorno dopo vanno in Procura. Nel frattempo era arrivata anche la notizia della seconda gravidanza
Sul piccolo cortile della bifamiliare, davanti all’ingresso, sono sistemati una jeep giocattolo con il motore elettrico, un monopattino, una bicicletta e un camion di plastica. Giocattoli di bambino in grado di raccontare una famiglia che non c’è più. E infatti, sugli stipiti del cancello, ci sono le orchidee e i fiocchi rossi a ricordarlo: qui, in questa bifamiliare, è morta un’altra donna…

 

Vanessa Ballan, l’autopsia sul feto: quel pesante sospetto in Procura (Libero Quotidiano – 22 dicembre 2023)
Proseguono le indagini sull’omicidio di Vanessa Ballan, la 26enne uccisa a coltellate a Riese Pio X in provincia di Treviso. È infatti in programma nella mattinata di venerdì 22 dicembre presso l’ospedale di Treviso l’autopsia sul corpo della ragazza e del feto che portava in grembo. L’esame sarà condotto dall’anatomopatologo Antonello Cirnelli, incaricato a questo scopo dalla procura. Oltre che sul corpo della donna, verranno dunque effettuati esami e accertamenti anche sul feto. Una circostanza che rientra tra le aggravanti dell’ipotesi di omicidio volontario. Ma non solo, perché “serve per dissipare i dubbi che possa essere figlio dell’indagato”, fa sapere il procuratore Marco Martani:“È un particolare che nell’indagine ha la sua importanza e sarà chiarito”.
Così come c’è un altro dettaglio su cui gli inquirenti vogliono fare chiarezza: il movente. I carabinieri hanno rinvenuto una foto scattata in casa di Vanessa in cui sono presenti lei, il figlio di 4 anni e il kosovaro quarantunenne Bujar Fandaj, attualmente in carcere con l’accusa di omicidio pluriaggravato. Uno scatto che fa credere che l’uomo volesse di più di una relazione clandestina. Insomma, Fandaj voleva di più ma non riusciva a ottenerlo. E per questo ha iniziato a perseguitarla. L’uomo si presentava all’Eurospin dove la 26enne lavorava, anche quattro o cinque volte al giorno. In un’occasione l’ha spinta e minacciata di morte. Non solo, perché un giorno ha anche fatto irruzione nell’abitazione di Vanessa, scavalcando il cancello. In ogni caso il Gip di Treviso ha convalidato il fermo e ha emesso un ordine di custodia cautelare in carcere per il 41enne. Confermata l’ipotesi di reato di omicidio pluriaggravato; ai fini della convalida, il giudice ha ritenuto che al momento del fermo fosse ravvisabile il pericolo di fuga dell’indagato e ha ravvisato le esigenze cautelari di reiterazione del reato.

 

 

Omicidio di Vanessa Ballan: un altro stalker nel passato della 26enne uccisa da Fandaj. La storia e il processo (il Resto del Carlino – 23 dicembre 2023)
Ieri sera una veglia per la donna nel Duomo di Castelfranco (Treviso). Il parroco: “Serve la forza di non voltare la testa”. Il killer l’aveva già aggredita altre volte: Nordio chiede gli atti dell’inchiesta
Due anni di incontri clandestini e poi la fine: Vanesa Ballan è stata uccisa a coltellate con il suo bambino in grembo. Era alla 12esima settimana la 26enne ammazzata dal 41enne Bujar Fandaj, una storia terribile sulla quale il ministro Carlo Nordio vuole vederci chiaro e per questo ha chiesto una relazione sul procedimento per stalking.  I segnali c’era tutti, sembra che l’ex amante avesse già aggredito tre volte Vanessa: 20 giorni fa era entrato con un coltello in mano nella villetta di Riese Pio X (dove poi l’ha ammazzata), poi l’aggressione davanti al supermercato ripresa dalle telecamere e alla fine la mattanza del 19 dicembre. A fine ottobre la procura aveva sequestrato il cellulare usato dall’uomo per ricattarla, ma l’analisi dei tabulati è arrivata il giorno dopo il femminicidio.  
Spunta un altro particolare inquietante nella vita della 26enne: una precedente denuncia per stalking a carico di un altro uomo, poi ritirata in fase di processo.
“Non possiamo cambiare il passato, ma possiamo contribuire a costruire un futuro migliore. Serve la forza di non voltare la testa”. Lo ha detto ieri sera il parroco del Duomo di Castelfranco Veneto, don Claudio Bosa, durante la veglia per Vanessa Ballan, la giovane mamma uccisa a coltellate a Spineda di Riese dall’imprenditore kosovaro di Altivole. Alla cerimonia religiosa hanno preso parte nel primo banco Roberta e Stefano, i genitori della 26enne assassinata, insieme al fratello, ai nonni e agli altri parenti. Al loro fianco anche la famiglia del compagno, Nicola Scapinello. “Ci aspetta un Natale triste – ha ricordato il sacerdote – non possiamo cambiare il passato, ma possiamo contribuire a costruire un futuro migliore. Continuiamo a pregare per Vanessa, per la piccola vita stroncata nel suo grembo, per la sua famiglia e quella di Nicola”. Un pensiero alla giovane è stato rivolto anche dal vescovo di Treviso, Michele Tomasi: “Ci sono tempi in cui sembra più difficile e impegnativo del solito fare degli auguri, in particolare proprio gli auguri di buon Natale. Forse non è tempo di auguri. No, se gli auguri – ha concluso – sono l’invito generico a sollevare il morale, a fare un poco di festa”.
Rapporti sessuali estorti col ricatto. Nella denuncia per stalking presentata due mesi fa dalla 26enne – che si è presentata alla caserma dei carabinieri insieme al marito Nicola Scapinello – sarebbero stati messi nero su bianco diversi segnali preoccupanti, che non andavano sottovalutati. I rapporti sessuali non consenzienti estorti da Fandaj sotto la minaccia di mostrare un video hot al marito. 
La foto con il figlio della donna. Dopo due anni di incontri clandestini, il 41enne voleva costringere Vanessa a lasciare il marito e andasse a vivere con lui. Nel suo appartamento di Altivole, i carabinieri avevano trovato una foto di Fandaj con Vanessa e il figlio di 4 anni della donna: uno scatto immortalato nel giardino della villetta di Riese Pio X, la casa diventata teatro del femminicidio.
Un altro stalker nella vita di Vanessa. Nel 2021, Vanessa era stata perseguitata da un altro uomo, conosciuto pochi mesi prima di Fandaj. Anche il quel caso c’erano stati appostamenti molesti davanti al supermercato, messaggi minatori e telefonate insistenti. Anche in quel caso, la 26enne aveva sporto denuncia. La procura aveva aperto un fascicolo e aveva rinviato l’uomo a giudizio, ma ai primi dibattimenti del processo Vanessa Ballan ritirò la denuncia e il caso si chiuse.
Nordio chiede gli atti dell’inchiesta. Perché nessuno ha fermato il killer di Vanessa dopo la denuncia dello scorso 25 ottobre? È questo uno dei punti oscuri che il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, vuole chiarire: ha chiesto agli uffici competenti del Dicastero di acquisire negli uffici giudiziari una relazione dettagliata sull’indagine precedente al femminicidio.
Confermata la gravidanza: test del Dna. È stata confermata dall’autopsia la gravidanza della donna: era alla dodicesima settimana di gestazione. Nei prossimi giorni sarà eseguito sul feto anche un test del Dna per accertare la paternità. Il dubbio del pm è che quel figlio potesse essere di Fandaj. La famiglia attende il nulla osta della magistratura per fissare la data dei funerali.

 

 


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