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Teresa Di Tondo, 43 anni, educatrice, mamma. Uccisa a coltellate dal convivente

Trani, 15 Gennaio 2023


Titoli & Articoli

Coppia trovata morta in casa: lei accoltellata, lui impiccato (Today – 16 gennaio 2023)
Dramma in una villetta nelle campagne di Trani. Un uomo di 52 anni, Massimo Petrelli, e la moglie 44enne Teresa Di Tondo, sono stati trovati senza vita nell’abitazione in cui vivevano. La coppia era sposata e aveva una figlia adolescente. La donna è stata ritrovata con numerose ferite di arma da taglio, mentre il marito è stato trovato impiccato in giardino.
Secondo le prime ipotesi investigative l’uomo avrebbe ucciso la donna e poi si sarebbe suicidato. A chiamare i soccorsi potrebbe essere stata proprio la giovane figlia, che non era in casa al momento del presunto omicidio-suicidio. Petrelli lavorava in una ditta per la lavorazione di marmi, sua moglie in una cooperativa attiva nel sociale. I carabinieri stanno indagando sul caso per chiarire la dinamica della tragedia, interrogando anche familiari e amici.

Uccisa dal compagno, la struggente lettera della figlia: “Quell’uomo non si merita neanche un manifesto”. Fiaccolata a Trani in ricordo della vittima (La Stampa – 17 gennaio 2023)
Urlavo per strada la parola “mamma”, non mi interessava nessun altro in quel momento, neanche il soggetto appeso all’albero». Rabbia e dolore nella lettera che la figlia di Teresa Di Tondo scrive idealmente a sua madre, uccisa dal compagno che poi si è tolto la vita, impiccandosi in giardino. Teresa aveva 44 anni. Era «solare, dolce e amorevole». È stata ammazzata in casa, a Trani, domenica scorsa, nella villetta in cui viveva con il compagno Massimo Petrelli e la loro la figlia 17enne. E proprio la ragazza sfoga sui social quello che sta provando. «Non ci sono parole per quello che è successo, non puoi capire quanto soffra al solo pensiero di quello che ti è capitato. Nessuno merita un trattamento così, tu soprattutto, dopo quello che hai fatto per me e per la persona che ti ha tolto la vita. È stato doppiamente egoista, non ha pensato neanche a me».
Teresa lavorava come educatrice in una scuola media, si occupava di ragazzi diversamente abili. Nel frattempo, frequentava l’ultimo anno di scienze della Formazione primaria, a Bari. Sognava di fare l’insegnante. «Se vedessi quante belle parole- dice ancora la ragazza- ti stanno scrivendo, una mamma, maestra, moglie e studentessa come te non meritava questo. Non dimentico neanche un minimo di tutto quello che hai fatto per me e per gli altri, ma questa volta cara mamma ti è costato molto. Ti chiedo solo di darmi la forza di andare avanti».
Teresa è stata accoltellata a morte con un coltello da cucina, poi il compagno si è tolto la vita. L’autopsia è stata fissata per giovedì prossimo. Sin dai primi momenti, pochi dubbi. Nessun segno di effrazione nella villetta: gli investigatori hanno subito pensato si fosse trattato di un omicidio-suicidio.
E oggi per dire basta alla violenza contro le donne, la città di Trani ha organizzato una fiaccolata promossa dal centro antiviolenza Save, con il sostegno dell’amministrazione comunale. Nel ricordo dell’ultima vittima, mentre le parole della figlia- oltre che sul suo profilo social- stanno rimbalzando nelle chat di WhatsApp. Tutta la comunità è stretta attorno a lei. «Tu, mamma, eri casa» dice la minore nelle commoventi parole dell’addio.
Tutto è accaduto domenica pomeriggio. Ad insospettirsi del silenzio erano state la figlia e un’amica della coppia. Quest’ultima sembra avesse un appuntamento in quella villetta in campagna per un caffè. Ma, al citofono, nessuna risposta. Eppure l’auto era parcheggiata all’interno dell’abitazione. Inizialmente si era pensato ad un malore, poi la macabra scoperta dei due corpi all’arrivo dei soccorritori. Anche la 17enne era lì, arrivata in quei drammatici istanti. «Non posso spiegarmi tutto questo e non me lo spiegherò mai. Forse se fossi stata lì presente ora non sarebbe successo tutto ciò, oppure non voglio dire cosa sarebbe successo perché il solo pensiero distrugge le vite dei miei amici, familiari e del mio fidanzato». In questo momento, la città è unita nel cordoglio, pensando a questa giovane, rimasta orfana.
«Ti ringrazio per non avermi dato mai le chiavi di casa- dice ancora rivolgendosi alla madre- se ti avessi vista lì a terra senza vita così ferita, non lo avrei mai superato e mi sarebbe rimasto impresso. Lo sai quanto eri speciale per me e viceversa, ce lo dimostravamo sempre. Io la tua ragione di vita e tu la mia. Ci siamo sempre date forza a vicenda».
La giovane non nasconde la rabbia. Chiama il padre «quella persona» e fa sapere che «non si meriterà neanche un manifesto, perché nessuno darebbe mai il triste annuncio di un assassino». Infine, trova la forza per rivolgere un ultimo messaggio: «Invito tutti quanti voi ad apprezzare la vostra vita e pensare a quello che mi è successo e a quello che dovrò affrontare negli anni».

Teresa Di Tondo uccisa dal compagno, la struggente lettera della figlia: «Cara mamma, eri la mia ragione di vita» (il Mattino – 17 gennaio 2023)
La maestra è stata ammazzata a coltellate dall’uomo con cui conviveva, che poi si è tolto la vita
«Cara mamma, nessuno merita un trattamento così, soprattutto tu». Comincia così la lettera di Francesca, figlia adolescente di Teresa Di Tondo, che domenica è stata uccisa a Trani a coltellate dal compagno che poi si è tolto la vita impiccandosi. Una lunga lettera tra rabbia, dolore e affetto, verso la madre, affidata ai social. «Non ci sono parole per quello che è successo, non puoi capire quanto soffra al solo pensiero di quello che ti è capitato – ha scritto la giovane nel messaggio – Nessuno merita un trattamento così, tu soprattutto, dopo quello che hai fatto per me e per la persona che ti ha tolto la vita. È stato doppiamente egoista, non ha pensato neanche a me».
Dalle parole dell’adolescente, così come dalle tante foto postate precedentemente sui social, emerge la forza e l’intensità del legame con la mamma. «Non puoi capire la disperazione ieri in villa, urlavo per strada la parola ‘mamma’. Lo sai – ricorda la ragazzina – quanto eri speciale per me e viceversa, ce lo dimostravamo sempre. Io la tua ragione di vita e tu la mia. Ci siamo sempre date forza a vicenda».
Nel ricordo della figlia, c’è anche l’abbraccio della comunità di Trani, città dove risiedeva la famiglia, con la donna uccisa che lavorava in una scuola media come educatrice. «Sei sempre stata presente e ti prometto che farò di tutto per averti anche da morta qui in casa con me, perché tu mamma eri casa. Se vedessi – scrive ancora la figlia – quante belle parole ti stanno scrivendo, una mamma, maestra, moglie e studentessa come te non meritava questo». «Non dimentico – aggiunge – neanche un minimo di tutto quello che hai fatto per me e per gli altri, ma questa volta cara mamma ti è costato molto. Ti chiedo solo di darmi la forza di andare avanti». Poi un suo appello, che parte dall’esperienza vissuta in prima persona dalla ragazzina: «Invito, inoltre, tutti quanti voi ad apprezzare la vostra vita e a pensare a quello che mi è successo e a quello che dovrò affrontare negli anni».

 

Il ricordo di Teresa Di Tondo nelle parole di una collega (Barletta Viva – 18 gennaio 2023)
Il dolore e lo sconcerto per la scomparsa di Teresa Di Tondo, ennesima vittima di femminicidio sono vivissimi nel cuore delle comunità della Bat. Questo il ricordo della dottoressa Imma Balestrucci, pedagogista barlettana ex collega di Teresa.
Teresa Di Tondo una cara collega, ed amica delle molte nostre colleghe… una mamma speciale, una Donna con una pazienza inesauribile.
Mi viene il dubbio che stiamo vivendo in una società in cui un femminicidio in più uno in meno non fa differenza… perché continuano ad aumentare… continuano a salire i numeri… e il rumore non è mai abbastanza costante.
Teresa era una 44enne, mamma di una bellissima, dolcissima e bravissima 17enne F. Una Donna quotidianamente spinta da un entusiasmo strabiliante… Già laureata in scienze dell’educazione da anni, lavorava dal 2015 per servizi di sostegno all’integrazione scolastica in quanto educatrice professionale, ci siamo conosciute così… sono stata la sua coordinatrice e collega… e non sono mai mancati i momenti di confronto professionale… quando io sono andata via trasferendomi in un’altra città per un nuovo impegno lavorativo, abbiamo mantenuto i rapporti anche grazie al legame che Teresa ha instaurato con altre colleghe compresa mia sorella.
Teresa era una Donna riservatissima ma combattiva, sempre pronta ad occuparsi di supportare tutti senza risparmiarsi mai, infatti con quel contratto Teresa tirava la cinghia e faceva salti mortali per mantenere la famiglia composta dalla figlia adolescente e il compagno ormai disoccupato da anni… lavorava al mattino, e nei pomeriggi dava ripetizioni privatamente, era instancabile… si impegnava nel mantenere le relazioni con gruppi sindacali, per la tutela dei nostri diritti, per la tutela dei
diritti degli educatori che firmano contratti con cooperative sociali della durata di 8/9 mesi… e durante i mesi estivi, nessuno stipendio, nessun lavoro, nessuna entrata, quindi lavorava per altri progetti estivi che cominciava a programmare e organizzare durante i mesi invernali. E potrei spiegarne di più e di più ancora, ma non basterebbe una lettera, né sembra la sede adatta, per raccontarvi come si articolano i contratti legati ai bandi tra le cooperative sociali e le pubbliche amministrazioni, vinti con percentuali di ribasso economico ecc ecc.
Ma Teresa era in questo grande circuito combattuta tra amore per il suo sapere e per il suo lavoro e le mille incertezze provenienti dallo stesso, e a quanto pare, non solo dal lavoro.
Teresa manteneva la sua famiglia con rispettabilità, preparazione e impegno, lei si stava rilaureando le mancava un anno al conseguimento della laurea in scienze della formazione primaria, per sperare di entrare nelle graduatorie scolastiche, per insegnare e sperare di raggiungere una dignità professionale e personale maggiore.
Io non so perché è successo, forse personalmente ero troppo lontana per ipotizzare o prevedere qualcosa, o forse Teresa non ha mai fatto trasparire nulla, o forse non è stata accolto un suo disagio, un suo seppur piccolo malessere… io non so perché domenica sera, suo marito, il suo compagno di vita ha pensato bene di accoltellarla, alle spalle, per poi uccidersi impiccandosi in giardino, senza avere il coraggio di affrontare le
conseguenze del suo gesto inconsulto… una scena raccapricciante scoperta dalla figlia 17enne. F.
La ragazza, non sapremo mai, quando sarà in grado di elaborare il trauma vissuto… pertanto sarebbe il caso di mettere in luce ogni dettaglio di questo e di tanti altri casi di FEMMINICIDIO come questo e come quelli di cui già conosciamo l’esito.
F. va supportata e va supportata la sua psiche e… il suo futuro! Dateci una mano! Supportiamo F. a tener vivo il ricordo razionale di una madre che l’ha amata senza eguali, e combattiamo questi eventi che stanno distruggendo la società! Per favore!

Femminicidio a Trani: Teresa Di Tondo uccisa con quattro coltellate (l’Edicola – 20 gennaio 2023)
Sono state quattro colpi di coltello all’addome ad uccidere Teresa Di Tondo, educatrice di 43 anni, che, stando a quanto emerge dalle indagini dei carabinieri coordinati dalla Procura di Trani, è stata assassinata domenica scorsa dal marito 52enne Massimo Petrelli, che poi si è impiccato.
A confermare le ipotesi investigative sono i risultati dell’esame autoptico eseguito ieri dal professor Davide Ferorelli dell’istituto di medicina del policlinico di Bari. Si attendono ora gli esiti degli accertamenti anche istologici per meglio definire quanto accaduto. Non si esclude che la donna, madre di una ragazza di 17 anni, abbia cercato di difendersi. Con ogni probabilità, il suo funerale si terrà domani pomeriggio, alle 16, nella chiesa di San Magno a Trani, mentre per l’uomo sarebbe prevista una semplice benedizione nella cappella del cimitero cittadino. Il Comune proclamerà il lutto cittadino.

 


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