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Rosetta Trovato, 38 anni, collaboratrice domestica, mamma. Strangolata dal marito

Scicli (Siracusa), 14 Gennaio 2012


Titoli & Articoli

Omicidio di Rosetta Trovato, i tormenti di Massimo La Terra su Facebook (Ragusa News – 15 gennaio 2012)
“18 anni, 3 mesi e 12 giorni di sofferenza: basta, chiudo la porta!” E’ il 24 novembre del 2011 e Massimo La Terra, nel suo italiano precario, sfoga la propria rabbia di uomo infelice su Facebook. Non sa che meno di due mesi dopo per lui si spalancheranno le porte del carcere di Piano del Gesù a Modica Alta, dove è ristretto, da sabato sera, in stato di fermo perché sospettato dell’omicidio, per strangolamento, della moglie, Rosetta Trovato. 41 anni lui, 38 lei, una figlia di 15. Quei diciotto anni di cui Massimo parla sul social network più amato sono forse quelli della loro unione?
I carabinieri e la Procura di Modica hanno acquisito anche i dati della bacheca Facebook per ricostruire il quadro probatorio che al momento ha un unico indiziato nell’omicidio della povera donna, trovata riversa nella sua abitazione, con segni evidenti sul collo, dai sanitari del 118 chiamati dai vicini di casa, dopo che il marito, sabato alle 14, aveva dato l’allarme: “Mia moglie non sta bene”. L’indiziato è Massimo, reduce da tre anni di carcere per il tentato omicidio del papà Angelo, avvenuto nel novembre del 1999. Massimo, disoccupato, tanto disinvolto nel raccontare le proprie frustrazioni su Facebook da scrivere, la notte di Capodanno, un “ti amo” e di un appuntamento alle 0,20 con un’altra donna, che non è sua moglie, non è la Rosetta mamma di sua figlia.
Cosa è successo sabato mattina? I due avevano, ancora una volta, litigato? E’ vero che l’uomo costringeva continuamente la moglie a dargli i soldi, minacciandola di violenze? E’ vero che qualche giorno prima di Natale con una sberla Massimo avrebbe fatto saltare un dente alla povera Rosetta? E che negli ultimi giorni l’avrebbe costretta a dormire a terra? Cosa hanno visto e sentito i vicini di casa di via Simeto, alcuni dei quali, secondo indiscrezioni, avrebbero invitato la donna a denunciare?
Oggi il professor Francesco Coco eseguirà l’autopsia sul corpo della donna, mentre Massimo, interrogato in carcere, ha taciuto. Su internet le testimonianze d’affetto per Rosetta: “Rosa, la mitica Rosa ben voluta da tutto il vicinato, sempre disponibile a dare una mano a chi ne avesse bisogno…Rosa stava seduta sempre sul gradino della porta d’ingresso, accanto al suo motore, ed è così che voglio ricordarla…Come si può pensare a un gesto così ingiusto nei confronti di una persona talmente buona…”. E un ex compagno di classe delle elementari aggiunge: “Sono incredulo davanti a questo gesto criminale del quale è stata oggetto la povera Rosetta. Sono stato compagno di scuola alle elementari di Rosa, una bambina umile, brava, disponibile, una donna schiva, riservata. Ti ricorderemo sempre, piccola Rosetta”.
Rosa lavorava presso diverse famiglie sciclitane occupandosi di faccende domestiche, e manteneva così la figlia e il marito. Lo stesso che ora dovrà spiegare, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, cosa è successo sabato a mezzogiorno nella sua casa. Quella casa da cui voleva fuggire, tanto, da aver lanciato un appello, qualche giorno fa, ancora una volta su Facebook: “Sto cercando una casa in affitto, per pochi soldi, chi lo sa me lo faccia sapere”.
Gli inquirenti hanno ascoltato la figlia quindicenne della coppia, che studia a Modica e non era presente al momento della tragedia. Anche il suo racconto sarà decisivo nella ricostruzione degli ultimi, concitati, momenti di vita, della mamma.
Massimo aveva una nuova relazione? Una nuova relazione, neanche tanto segreta. Sulla bacheca Facebook di Massimo La Terra potrebbero esserci gli elementi utili a ricostruire i motivi i nuovi dissapori con la moglie, che si spesso lamentava per lo stato di disoccupazione del marito. La donna era infatti l’unica a provvedere al sostentamento di Massimo e della figlia quindicenne, lavorando come domestica. Il presunto uxoricida, in stato di fermo, è stato sottoposto a un lungo e serrato interrogatorio ma gli investigatori hanno mantenuto il massimo riserbo in attesa di una conferenza stampa del procuratore della Repubblica Francesco Pulejo che potrebbe svolgersi lunedì 16.

 

Omicidio di Rosetta Trovato, l’amore di Massimo La Terra per Nina (Ragusa News – 16 gennaio 2012)
La figlia di Rosetta e di Massimo è andata a vivere coi padrini. Lì la quindicenne rimasta orfana di mamma ha trovato rifugio, mentre gli occhi di Scicli sono puntati sul padre, Massimo La Terra, ristretto, in stato di fermo di indiziato di delitto, per il presunto omicidio della moglie. L’autopsia sul corpo della povera Rosetta sarà eseguita martedì 17, alle 9,30, nell’obitorio dell’ospedale Maggiore di Modica, dal professor Francesco Coco, che già domenica ha operato un primo sommario esame autoptico, per verificare se l’ipotesi di strangolamento sia quella corretta ai fini della ricostruzione delle cause della morte della donna.
I carabinieri e il procuratore di Modica hanno più volte interrogato Massimo La Terra, mettendolo sotto torchio, sperando di chiuderlo in un angolino e ottenerne la confessione, ma senza esito. Massimo nega o tace. Ha scelto i suoi legali. Sono l’avvocato Franco Drago e Raffaele Rossino, entrambi di Scicli. Gli inquirenti intanto indagano sulla presunta relazione extraconiugale dell’uomo con una donna rumena, la “Nina” cui dichiara il proprio amore su Facebook. Tra gli oggetti passati al setaccio, e più ancora della bacheca del social network in grado di offrire prove, il telefonino dell’uomo, i messaggi inviati e quelli ricevuti. Lì vi sarebbero le tracce dell’insofferenza verso un menage familiare non più tollerato da Massimo, che  su Facebook del resto, non mancava di esternare le proprie angosce: “Cerco una nuova casa, a poco prezzo”, “diciotto anni di sofferenza, basta, chiudo la porta!”, sino al “Ti amo” per Nina, cui dà appuntamento a mezzanotte e venti, lo scorso trentun dicembre. In un messaggio pubblico. E i  carabinieri avrebbero rintracciato e interrogato Nina.
Quando Rosetta è morta in casa non c’era nessun altro se non il marito. E’ Massimo a dover spiegare perché Rosetta “si è sentita male”, come ha detto l’uomo ai vicini invitandoli a chiamare l’ambulanza. Tra le prime persone a vedere la madre senza vita la figlia dei due, di ritorno, sabato, alle 14,30 da scuola. La ragazza frequenta infatti le superiori a Modica. A differenza di quanto divulgato in un primo momento, non risponde a vero la notizia in base alla quale la donna sarebbe stata spinta lungo la tromba delle scale. L’omicida l’ha strozzata, e basta. Già, ma chi è l’omicida? Sul passato di Massimo pesano quei tre anni di condanna per il tentato omicidio del padre, avvenuto il 1 novembre del 1999, e poi una vita di tormenti, di buio: la disoccupazione, le continue richieste di denaro alla moglie, che lavorava facendo la domestica presso diverse famiglie sciclitane che avevano preso a cuore questo caso di disagio sociale. Un disagio profondo, che ha unito per un ventennio due vite infelici, insicure, fragili, dove l’amore e la violenza possono essere scambiate come un unico, grande equivoco. Il magistrato dovrà decidere se convalidare l’arresto, mentre l’autopsia fornirà ulteriori elementi di prova a carico di chi ha ucciso. Scicli si interroga oggi su come assicurare alla figlia di questa infelice unione un futuro per quanto possibile sereno, fatto di affetto e di amorevole protezione. 

 

Omicidio Rosetta Trovato, Massimo La Terra: Sono innocente. Resta in carcere (Ragusa News – 17 gennaio 2012)
“Non sono stato io a uccidere mia moglie”. Nell’interrogatorio di garanzia davanti al Gip Sandra Levanti, al sostituto procuratore della Repubblica, Gaetano Scollo, e ai difensori Raffaele Rossino e Francesco Drago, Massimo La Terra ha negato tutto, dichiarandosi innocente. E’ durato un paio d’ore il racconto dei fatti dell’unico indagato per l’omicidio. “Non ero in casa quando mia Rosetta è morta”, ha dichiarato ai magistrati l’uomo, sottoposto da sabato pomeriggio a fermo di indiziato di delitto per l’omicidio della moglie, Rosetta Trovato. “Sono rientrato e ho visto che stava male, ho chiamato la vicina chiedendole di far venire un’ambulanza”, ha aggiunto l’uomo.
I legali di La Terra hanno perciò chiesto la remissione in libertà del 41enne, per mancanza di prove, opponendosi alla richiesta di convalida del fermo presentata dal sostituto procuratore. In mattinata, intanto, il professor Francesco Coco ha eseguito l’autopsia sul corpo di Rosetta Trovato, nell’obitorio dell’ospedale Maggiore di Modica. L’esito della perizia si conoscerà solo fra sessanta giorni, secondo i termini di legge. L’ipotesi su cui gli inquirenti lavorano, al momento, è quella dello strangolamento, così come rilevato dai sanitari che invano tentarono di soccorrere la povera donna, giunti nella casetta di via Simeto, al quartiere Stradanuova, alle 14,30 di sabato scorso.
I funerali di Rosetta si terranno mercoledì pomeriggio alle 15 in chiesa Madre. Nei prossimi giorni sarà ascoltata anche la figlia quindicenne della coppia, ancora in stato di choc. Sarà un carabiniere donna a chiederle di ricostruire i rapporti tra i genitori, e segnatamente il loro evolversi negli ultimi giorni, prima che la tragedia si consumasse. Oggi la città si stringerà attorno alla salma di Rosetta, in attesa che la giustizia faccia il suo corso e accerti le responsabilità.

 

 

SI COSTITUISCE PARTE CIVILE LA FIGLIA DI ROSETTA TROVATO, STRANGOLATA A SCICLI (Nove Tv – 31 ottobre 2012)
Si costituirà parte civile nel procedimento contro il padre Massimo La Terra la studentessa sciclitana figlia di Rosetta Trovato, la donna strangolata in casa dallo stesso La Terra. La ragazza sarà patrocinata dall’avvocato di fiducia Ignazio Galfo nel procedimento che sarà celebrato il prossimo sette dicembre con il rito abbreviato dinanzi al gup del tribunale di Modica.  L’uxoricidio si verificò lo scorso 14 gennaio, nell’abitazione della coppia in via Simeto.


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In memoria di

Una pietra d’inciampo per ricordare Rosetta Trovato, vittima di femminicidio il 14 gennaio del 2012 a Scicli (Ragusa Oggi – 22 novembre 2023)
Verrà installata il 25 novembre, alle ore 19.15, in corso Mazzini, nello slargo di raccordo con via Nazionale, nel centro storico della città, proprio vicino alla panchina rossa, quella dedicata alla violenza sulle donne. E’ questa una delle iniziative promosse, lungo tutta questa settimana, dalla Case delle Donne, l’associazione sciclitana presieduta da Melania Carrubba con sede in via Malpighi in locali dati in comodato d’uso gratuito dal Comune.
Secondo le indagini svolte all’epoca dai carabinieri, La Terra avrebbe aggredito la moglie, stringendole con violenza il collo fino a cagionarne la morte, che avvenne, infatti, per soffocamento. Brutalmente strangolata, questo il commento subito dopo il fatto di sangue e durante il processo penale. I rapporti tra la coppia erano tesi: la donna lavorava come persona di servizio in alcune famiglie della città e dava anche qualche aiuto nella parrocchia della Chiesa Madre Sant’Ignazio dove Rosetta Trovato era ben voluta. Momenti drammatici quelli seguiti alla morte. La figlia rientrata dalla scuola avrebbe trovato la madre senza vita. L’uomo dopo averla strangolata l’avrebbe spinta giù per le scale chiedendo poi ai vicini di casa di aiutarlo perchè la moglie accusava un malore. Finito in carcere è stato condannato a venti anni di reclusione con successivi tre anni di libertà vigilata. Massimo La Terra si era innamorato di una donna rumena ed aveva deciso di lasciare la moglie che usava, però, per garantirgli il sostentamento economico visto che la donna lavorava incessantemente l’intero giorno per portare a casa i soldi utili a mantenere la famiglia e soprattutto la figliola a scuola.

Una “Pietra d’inciampo” per ricordare la Signora Rosetta Trovato (il Giornale di Scicli – 26 novembre 2023)
Nella Giornata per ricordare le vittime di femminicidio, una manifestazione ieri sera in Corso Mazzini a Scicli davanti alla “panchina rossa”. C’è stata la posa di una pietra d’inciampo per ricordare la signora Rosetta Trovato uccisa dal marito nel gennaio del 2012. L’omicidio avvenne in casa in via Simeto nel quartiere della Stradanuova. La Signora Trovato all’epoca dei fatti aveva 38 anni. La cerimonia, semplice ma significativa si è svolta per iniziativa della Casa delle Donne di Scicli, nell’ambito di una settimana di eventi per riflettere e discutere dell’ emergenza sociale e culturale in Italia dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin. Alla cerimonia erano presenti la Presidente del Consiglio Comunale Desirè Ficili e il Vice Sindaco Causarano, oltre ad una nutrita rappresentanza di associazioni e gruppi politici. In chiusura l’omaggio floreale sulla “Pietra”.