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Daniela, 9 anni. Accoltellata dal padre, che stermina la famiglia e dà fuoco all’appartamento (strage di Trapani)

Trapani, 12 Gennaio 2012


Titoli & Articoli

Stermina la famiglia e brucia la casaCinque morti tra le fiamme a Trapani (La Stampa – 12 gennaio 2012)
L’uomo, disoccupato di 40 anni, ha ucciso l’ex moglie, la figlia,la suocera e il cognato disabile. Poi si è lanciato dal quinto piano
Grida disperate, un tonfo sordo, poi il silenzio. E l’illusione dei vicini che l’ennesima lite nella casa accanto fosse finita. Nell’appartamento al quinto piano di via Omero, a Trapani, invece, la tragedia era appena cominciata. Nessuno potrà mai raccontare perchè Pietro Fiorentino, 41 anni e qualche lavoretto saltuario, separato non legalmente da alcuni mesi, abbia sterminato moglie, figlia, cognato e suocera, appiccato il fuoco al loro appartamento e si sia suicidato buttandosi dal balcone. E molto difficile sarà, per gli inquirenti, ricostruire il film della strage.
Tutti i testimoni sono morti. La scena del delitto è seriamente compromessa. Restano le voci dei vicini – molte e confuse – e gli esiti degli accertamenti tecnici che dovranno svelare come siano andate esattamente le cose. Ma nessuno potrà sapere cosa, di preciso, abbia acceso l’animo di Fiorentino e armato la sua mano. Chi conosceva la famiglia parla di un clima molto teso da mesi: l’assassino se ne era andato di casa per le continue liti con la moglie, Stefania Mighali, 41 anni compiuti l’1 gennaio, che aveva trasformato l’appartamento in un piccolo ospizio per anziani e cercava di sopravvivere occupandosi degli ospiti e facendo la badante insieme alla madre, Nunzia Rindinella, 76 anni, ma ieri sera in casa non ce n’era nessuno. Con le due donne, nell’enorme appartamento in un brutto palazzone giallo del quartiere Sant’Alberto, alla periferia della città, viveva Daniela, figlia della coppia, 9 anni, e lo zio Hans, 50 anni, affetto dalla sindrome di Down. «Gente perbene», dicono i vicini sconvolti dalla tragedia.
Da tempo i coniugi litigavano: c’è chi dice che Fiorentino avesse il vizio del gioco e chiedesse soldi alla moglie tentando anche di recuperare il rapporto. A volte piombava in casa in piena notte, in pigiama, e pretendeva di salire. Stefania spesso gli apriva per non fare scenate, perchè non si svegliasse Daniela. Forse è andata così anche la scorsa notte. O forse Pietro aveva dormito in casa. I vicini raccontano di avere sentito rumori e grida nella casa intorno alle 4 di notte. Poi più nulla. Fino a quando, stamattina, una donna, affacciandosi al balcone attorno alle 8, ha visto a terra il corpo di Fiorentino e ha chiamato i carabinieri. Sono stati i militari a vedere il fumo uscire dall’appartamento e chiamare i pompieri che con la scala esterna sono saliti nell’appartamento e, credendo di trovarsi soltanto davanti a un incendio, hanno cercato di spegnerlo con gli schiumogeni alterando involontariamente la scena del delitto. Le due donne e la bambina erano morte. Hans era ancora vivo e invano i medici hanno tentato di rianimarlo. Grida di disperazione dei parenti hanno accompagnato il trasferimento delle salme in ospedale.
Il medico legale, che ha effettuato l’ispezione cadaverica, ha accertato che sui corpi della moglie, della figlia e della suocera dell’assassino c’erano ferite da arma da taglio. Gli inquirenti hanno sequestrato un taglierino e due coltelli che sembrano sporchi di sangue. Intatto, invece, il corpo di Hans che potrebbe essere morto soffocato dal fumo, molto intenso visto che le finestre della casa erano chiuse. Solo l’autopsia, che si terrà domani, chiarirà, invece, se le Stefania, la madre e la figlia siano morte per le ferite o di asfissia. Certo per l’assassino avere la meglio sui quattro familiari non sarà stato difficilel’aggressione subita ha limitato la capacità di reazione della moglie, l’unica in grado di potersi difendere.
I vicini raccontano che più volte la donna sia stata costretta a reagire alle aggressioni di Fiorentino. C’è chi parla di denunce presentate, chi racconta di minacce di morte subite dal marito: i carabinieri, però, smentiscono di avere ricevuto una querela o una segnalazione. Formale o informale. Passando al setaccio gli archivi hanno accertato che la donna non mai messo nero su bianco le sue paure. Eppure chi conosceva la coppia ribadisce che la vittima aveva chiesto aiuto. Una verità che cozza con quanto sembra essere accaduto: la porta dell’appartamento era chiusa da dentro, l’uomo quindi era stato fatto entrare. Arrivato a sorpresa di notte o giunto addirittura la sera prima. Qualcuno gli aveva aperto, dunque: cosa che male si concilia con le tensioni e le paure raccontate dai conoscenti.

 

Trapani, stermina la famiglia nel fuoco: cinque morti | Oggi – Gallery (12 gennaio 2012)


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