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Simona Adela Andro, 34 anni, infermiera, mamma. Strangolata dall’ex convivente, muore per una patologia che nemmeno lei sapeva di avere

Ravenna, 2 Aprile 2013


Titoli & Articoli

Trovata morta a Ravenna, marito confessa (il Secolo XIX – 3 aprile 2013)
Lei voleva lasciarlo, lui la strangola: ‘Ma non volevo uccidere’
Valer Ispas Baciu, il 45enne romeno marito dell’infermiera trovata morta ieri nel suo appartamento di via Bozzi a Ravenna, Adela Simona Andro, 36 anni, ha confessato nella notte. Alla presenza del difensore, avv.Francesco De Angelis, avrebbe ammesso di avere all’improvviso afferrato la moglie al collo perche’ voleva lasciarlo ma che nonaveva l’intenzione di ucciderla. Dopo il delitto, e’ rimasto per diverse ore a vegliare il cadavere incerto sul da farsi. Sitrova ora in stato di fermo.

Morte di Simona Adela Andro: non è stato omicidio volontario, pena ridotta per il suo ex (Ravenna Notizie – 12 luglio 2015)
La donna soffriva di una patologia cronica anche a lei sconosciuta
, il suo ex la strangolò nell’aprile 2013. Condannato per omicidio volontario, la pena in Corte d’Appello da 16 è stata portata a 9 anni. Come riportato dal sito Ansa.it Valer Ispas Baciu le strinse il collo “ma non voleva ucciderla”. Per la corte d’Appello Simona Adela Andro, 35enne romena uccisa dall’ex fidanzato a Ravenna il 2 aprile 2013, non fu vittima di omicidio volontario. Per Valer Ispas Baciu, 47 anni, tutt’ora in carcere a Modena, il reato è stato derubricato in preterintenzionale, la condanna ridotta da 16 a 9 anni e quattro mesi. La 35enne soffriva di una patologia che nemmeno lei conosceva, la stenosi coronarica, che innescò un meccanismo che la portò alla morte.

Simona, infermiera strangolata a morte dall’ex: pena ridotta, per i giudici «non voleva ucciderla» (il Mattino – 10 luglio 2015)
Il muratore 47enne Valer Ispas Baciu non voleva uccidere la sua ex fidanzata Simona Adela Andro, nonostante lo strangolamento. Per la Corte d’Appello di Bologna, infatti, l’omicidio dell’infermiera romena 35enne uccisa dall’ex fidanzato connazionale nel suo appartamento di Ravenna il 2 aprile del 2013, non è stato volontario, ma preterintenzionale.
La condanna è passata dai 16 anni rimediati in abbreviato nel primo grado a 9 anni e quattro mesi. La Procura generale aveva invece chiesto la conferma dell’omicidio volontario, rideterminando la pena in 14 anni. Secondo le indagini dei carabinieri, il delitto era avvenuto verso le 5.30 quando Baciu, lasciato da oltre un anno dalla donna e in procinto di abbandonare l’appartamento tanto che aveva già le valigie pronte in corridoio, spinto dalla gelosia, aveva stretto il collo della donna a livello della carotide per un tempo tuttavia non sufficiente per uccidere una persona sana. Ma la 35enne soffriva di una patologia che nemmeno lei conosceva (la stenosi coronarica): si era così innescato un meccanismo che l’aveva portata alla morte. Lui, probabilmente ubriaco, l’aveva poi ricomposta sul letto, circondata di lumini e vegliata fino all’arrivo, alcune ore dopo, dei militari.


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In memoria di

Simona Adela Andro, uccisa per gelosia. Linea Rosa raccoglie fondi per aiutare la figlia (Emilia Romagna Mamma – 10 aprile 2013)
“Si chiamava Simona Adela Andro, abitava a Ravenna, una giovane donna di 34 anni che si voleva separare dal convivente e per questo è stata brutalmente uccisa. Un’altra vittima di femminicidio, la 25esima dall’inizio dell’anno. Simona Adela lavorava come infermiera presso l’Ausl di Ravenna e con il suo lavoro manteneva anche la figlia sedicenne residente nel paese d’origine”.
Inizia così il messaggio dell’associazione contro la violenza sulle donne Linea Rosa che ha lanciato una raccolta fondi per sostenere le spese di rientro della salma della giovane in Romania e fornire un sussidio a favore della figlia. Dura la reazione dell’associazione, secondo la quale “il femminicidio di Simona segna in maniera violenta il destino emotivo e la stabilità futura della figlia adolescente. Per questo motivo abbiamo pensato di istituire un conto corrente bancario al quale far pervenire un contributo economico sia per far fronte alle spese del funerale e del trasporto della salma in Romania sia per fornire un sussidio a favore della giovane”.
Hanno aderito all’iniziativa: Associazione Romania Mare – Associazione Liberedonne – UDI Ravenna – FIDAPA – Associazione Femminile Maschile Plurale CGIL Ravenna – CISL FP Emilia Romagna – UIL Ravenna Soroptimist – Assessorato Politiche di Genere del Comune di Ravenna 194Donne Faenza