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Silvana Allasia, 47 anni, maestra, mamma. Uccisa dal marito con due colpi di pistola davanti ai figli

Fossano (Cuneo), 6 Maggio 2014

silvana allasia


Titoli & Articoli

Spara e uccide la moglie davanti ai figli (Brindisi Oggi – 7 maggio 2014)
E’ accusato di omicidio aggravato dall’uso dell’arma Vitantonio Gioia guardia giurata 53enne di San Michele Salentino che ieri ha ucciso con la sua pistola di ordinanza sua moglie, Silvana Allasia, insegnante di 47anni, davanti ai due figli di dieci e otto anni. L’uomo poco dopo si è costituito ai carabinieri. L’omicidio è avvenuto nell’abitazione dei coniugi a Fossano in provincia di Cuneo. Gioia attualmente si trova nel carcere ‘Cerialdo’ di Cuneo. Davanti agli investigatori, ieri sera, ha ammesso di aver ammazzato la compagna a colpi di pistola. ‘Non volevo separarmi da lei’ pare che il 53enne abbia più volte dichiarato ai carabinieri che lo interrogavano.
La tragedia si è consumata nella casa in via Verdi a Borgo San Bernardo dove marito e moglie vivevano con i figli. I bambini, di dieci e otto anni, al momento dell’omicidio si trovavano in casa. Alla base del delitto, da una prima ricostruzione effettuata dagli investigatori, ci sarebbe stata l’ennesima lite. Pare che i due erano prossimi alla separazione. Sarebbe stato proprio Vitantonio Gioia, dopo aver sparato per ben due volte l’insegnante, a chiamare il 118 e chiedere soccorso per la compagna che oramai giaceva per terra esanime. Infatti, all’arrivo dei sanitari, il cuore di Silvana Allasia non batteva più. La donna era già morta da qualche minuto. Quando gli uomini dell’Arma sono arrivati in via Verdi l’uomo era ancora in casa. Dopo essere stato portato presso la caserma di Fossano, Gioia, avrebbe ammesso le sue colpe. La vittima è stata ammazzata con due colpi di pistola. Sull’omicidio indagano i carabinieri della stazione di Fossano al comando dei capitano Danilo Barbabella. Gioia dopo essere stato interrogato per diverse ore dagli inquirenti e aver ammesso l’omicidio è stato trasferito nel carcere di Cuneo.

La donna uccisa a Fossano: il convivente ha confessato (Idea Web Tv – 7 maggio 2014)
E’ stato lui a chiamare i soccorsi. Dietro il folle gesto una convivenza via via più difficile. Avrebbe già confessato in serata Vitantonio Gioia, la guardia giurata 53enne che ieri, intorno alle 15,30, a Fossano, ha colpito e ucciso la compagna, sparandole con la pistola d’ordinanza. Silvana Allasia, 47 anni, era insegnante in una scuola del torinese. La loro convivenza durava ormai da 10 anni, entrambe avevano alle spalle un matrimonio. Ma ultimamente i rapporti si erano deteriorati, i litigi erano all’ordine del giorno e la separazione forse vicina. Fino al tragico e folle gesto di ieri, mentre i figli della coppia, di 8 e 10 anni, si trovavano in un’altra stanza della casa di frazione San Bernardo. E’ stato lui stesso a comporre il 118, ma i soccorsi sono risultati vani poiché Silvana Allasia era già morta. Gioia ha poi seguito senza fare resistenza i carabinieri che lo hanno accompagnato in caserma per rispondere alle domande del sostituto procuratore Bolla.

 

Fossano piange Silvana Allasia (la Fedeltà – 14 maggio 2014)
È passata una settimana. Una settimana di dolore per la famiglia di Silvana Allasia, 47 anni, madre di due bambini, uccisa dal compagno a colpi di arma da fuoco nella casa in cui abitavano in via Verdi. Una settimana in cui rabbia, dolore, preghiera si sono alternati. Un sentimento che ha pervaso l’intera città e in particolare parenti, amici e conoscenti della donna. Intorno alle 15,30 di martedì scorso i due spari che hanno stroncato la vita di Silvana, anche se sulla dinamica del delitto sono ancora in corso le indagini da parte degli inquirenti.
L’assassino è il compagno della donna, Vitantonio Gioia (Antonello per amici e conoscenti), 53 anni, guardia giurata. Avrebbe sparato con la pistola di ordinanza. Secondo una prima ricostruzione, sarebbe poi stato lui stesso a chiamare i soccorsi, e a costituirsi. Inutili sono stati i tentativi del personale medico del 118 intervenuto. Sul posto anche i carabinieri della Compagnia di Fossano, coordinati dal comandante Danilo Barbabella, il comandante provinciale dell’arma, col. Flavio Magliocchetti e il sostituto procuratore della Repubblica Massimiliano Bolla. L’uomo, dopo essere stato ascoltato nella caserma di via Alba, è stato rinchiuso nel carcere di Cuneo dove si trova attualmente.
La notizia dell’assassinio ha fatto il giro della città. La famiglia Allasia è piuttosto conosciuta. I genitori di Silvana negli anni passati erano stati titolari della Cremeria di Cussanio. Martedì scorso, sono immediatamente accorsi sul posto parenti e amici; tra questi anche don Derio Olivero, amico di Silvana (a lato il suo ricordo). Silvana Allasia insegnava presso una scuola materna di Torino. “Siamo senza parole – commentano le colleghe della scuola di piazza Guala -. Era una donna solare, sempre sorridente, i bambini qui la chiamavano la farfalla, per il suo modo dolce di essere e rapportarsi. Sempre allegra”.
Oltre ai due figli, Silvana Allasia lascia la mamma Anna Campana e il padre Giuseppe, la sorella Agnese con il marito Gianpaolo e i nipoti Marco e Matteo. Lunedì è stato effettuato l’esame autoptico, dopodiché il magistrato ha dato il via libera per le esequie. I funerali si terranno oggi, mercoledì 14 maggio alle 15 presso al chiesa dello Spirito Santo dove nei giorni scorsi è stato recitato il rosario. Martedì sera la preghiera presso la camera ardente dell’ospedale Santissima Trinità, dove è stata ricomposta la salma.
Intanto gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire l’accaduto, la dinamica e il movente. Alla base del gesto, forse, la crisi della coppia ormai giunta al culmine. E probabilmente la decisione di Silvana di troncare il rapporto ormai logoro. Ma di tutto ciò si occuperà la magistratura. Ora resta il dolore.
Il dolore della famiglia
In questi giorni tanto è stato detto e scritto, spesso con imprecisioni e notizie non vere. In questo momento così doloroso non servono parole, non intendiamo rilasciare alcuna dichiarazione in merito al tragico fatto occorso. Siamo sicuri che gli inquirenti sapranno svolgere con la massima accuratezza e precisione le indagini, abbiamo piena fiducia nella giustizia”. A parlare sono Agnese, la sorella di Silvana, e il marito Gianpaolo a nome di tutta la famiglia.
La nostra unica priorità – aggiungono – è quella di tutelare, per quanto possibile, i due bambini, stando loro vicino. Tutte le nostre forze e la nostra capacità di amare sono rivolte a loro, due bambini che in un colpo solo hanno perso sia la mamma che il papà. Ringraziamo tutti coloro che in questi giorni ci sono stati vicini e che ci stanno facendo sentire il loro affetto. Ci auguriamo che nel momento in cui si tornerà alla vita di tutti i giorni venga usata molta delicatezza e rispetto nei confronti dei figli di Silvana, che hanno bisogno di poter crescere in un ambiente il più sereno possibile”. E continuano: “Sentiamo il dovere di ringraziare le forze dell’ordine e in particolare i caranieri della Stazione di Fossano, il personale del 118, per l’umanità e disponibilità dimostrata, così come la dottoressa Cogno e la dottoressa Ziccardi, la signora Adonella Fiorito dell’associazione Mai più sole, don Derio Olivero, don Ezio Bodino e don Marco Tomatis. Un grazie inoltre alla direttrice della scuola elementare Einaudi, Marisa Isoardi, al direttore della materna di Torino dove lavorava Silvana, Francesco Nota e alle colleghe, e a tutta la squadra e al direttivo del Salice calcio. La nostra eterna gratitudine va alla signora Zoubida, vicina di casa di Silvana, una mamma anche lei, che con grande coraggio è intervenuta tempestivamente, abbracciando i due bambini e portandoli al sicuro con sé a casa sua fino all’arrivo dei soccorsi”.

 

L’addio alla maestra uccisa. “Staremo vicino ai tuoi figli” (La Stampa – 15 maggio 2014)
Testimonianze e grande commozione di famigliari e amici
Un grande cuore, simbolo dell’affetto, un sole che sorride e un aquilone che vola leggero. E poi un ciao alla loro “mamma bellissima”. Così i figli di Silvana Allasia, di 7 e 9 anni, hanno voluto salutare la mamma al funerale. Con un disegno che racchiude tutto il loro amore. “Ed è con gli occhi dei bambini che vogliamo guardare questo momento- ha spiegato don Derio Olivero, che ha celebrato la funzione insieme ad altri sacerdoti della città-. Perché i bambini hanno grande affetto, ma anche molte paure, paura che, soprattutto in questi momenti, sentono anche gli adulti. Paura di non farcela, di non reggere. Paura che si associa a dolore, rabbia, senso d’impotenza. Vogliamo stringerci intorno ai figli, alla famiglia, agli amici di Silvana con la certezza che il male c’è, ma che il Signore è più forte e che la nostra Silvana ora è serena”. Al funerale di Silvana Allasia, 47 anni, uccisa con due colpi di pistola dal compagno Vitantonio Gioia, guardia giurata di 53 anni, hanno partecipato i colleghi, i parenti, i compagni dei figli, i rappresentanti della città che oggi era “in lutto” per un’ordinanza del sindaco e con le serrande dei negozi abbassate per 15 minuti, per rispetto e vicinanza alla famiglia Allasia”.


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In memoria di

Favole da incubo


La vicenda di Silvanna Allasia e dei suoi figli è una delle “Favole da incubo” narrate da Roberta Bruzzone ed Emanuela Valente (capitolo +1 “Bambi. Storia di un bambino che ha visto il papà uccidere la mamma”)

 

Alla maestra vittima di femminicidio dedicata la “sua” scuola (La Stampa – 17 maggio 2017)
La scuola materna in piazza Guala 140 sarà intitolata a Silvana Allasia. Si tratta della maestra di Fossano che aveva insegnato in quell’istituto per 7 anni prima di essere uccisa, nel 2014, dal compagno. La decisione è stata presa dalla prefettura, che ha chiuso l’iter avviato dalla ex Circoscrizione 9.«Mi commuove che questa notizia arrivi pochi giorni dopo l’anniversario della morte di Silvana» commenta Agnese Allasia, la sorella. La data della cerimonia non è ancora stata fissata. La famiglia spera si possa tenere nella prima metà di settembre: «Vorremmo far partecipare anche gli alunni di mia sorella, oggi alle elementari».
Silvana aveva iniziato a lavorare nel quartiere Lingotto nel 2007, in quella scuola costruita nel 1966 e mai intitolata. «Si è sempre distinta per impegno e dedizione al lavoro»: questo il ricordo dell’allora responsabile pedagogico, Francesco Nota. Che è del tutto simile a quello dei colleghi: «Una persona solare, dolcissima, sempre presente e allegra: per lei i bambini erano tutto». Sia i suoi, che all’epoca della tragedia avevano 7 e 9 anni, che i piccoli dell’asilo. «Si era anche laureata coi figli in braccio» ricorda Agnese. Poi è arrivato quel maledetto 6 maggio 2014. Silvana aveva 47 anni. Da 10 viveva a Fossano con Vitantonio Gioia, guardia giurata di 53 anni. Al termine dell’ennesima lite, il compagno la freddò con due colpi di pistola. Per quell’omicidio è stato condannato a 16 anni.
Per insegnanti e genitori non fu semplice spiegare l’accaduto agli alunni di Silvana. Ma i bambini capirono. E nei giorni seguenti si radunarono in cortile per liberare in cielo tanti palloncini colorati, cui attaccarono un messaggio o un disegno.
Il Comune di Fossano, un anno fa, ha dedicato a Silvana una panchina. Torino, invece, la ricorderà con un’iniziativa a suo modo storica: mai una scuola della città è stata intitolata a una vittima di femminicidio. L’iter burocratico era partito due anni fa su proposta di Alessandro Lupi, papà di un’alunna dell’asilo e consigliere di Circoscrizione. La prefettura ha sbloccato una procedura che vieterebbe l’intitolazione a persone scomparse da meno di 10 anni. Sono stati Agnese e il marito, in questi anni, a farsi carico della crescita dei due nipoti. Ma non si sono limitati a questo. Hanno contribuito alla stesura del disegno di legge per gli orfani di femminicidio, approvato a marzo dalla Camera: prevede pensione di reversibilità destinata a figli, fondo di solidarietà per le vittime e pene più severe. «Il giorno della cerimonia vorrei festeggiare non solo per l’intitolazione – dice Agnese -. Spero che per quella data il disegno di legge venga approvato anche in Senato. E che sia modificata l’attuale normativa sull’affidamento: è urgente che tutte le istituzioni si adoperino per garantire un sostegno economico anche all’affido parentale, così come avviene in altre regioni».

La Materna di via Guala dedicata a Silvana Allasia. Per la prima volta una scuola intitolata a una vittima di femminicidio (Torino Click – 8 settembre 2017)
Per la prima volta una scuola viene dedicata a una vittima di femminicidio. E’ la Materna di Piazza Guala, nel quartiere Mirafiori. Da oggi porta il nome di Silvana Allasia, una maestra uccisa tre anni dal proprio compagno.
Questa mattina si è svolta la cerimonia di intitolazione a cui è intervenuta l’assessora al Welfare della Città di Torino, Sonia Schellino,  che ha sottilineato come “quella di intitolare a Silvana Allasia una scuola rappresenta una scelta importante perché non solo ne mantiene viva la memoria, ma rappresenta allo stesso tempo un atto di grande significato simbolico nell’ambito della lotta alla discriminazione e alla violenza di genere: un fenomeno che purtroppo, nonostante i tanti sforzi di istituzioni, associazioni e anche di semplici cittadini, continua a portare lutti e sofferenze in tante famiglie e miete ancora troppe vittime per una società che vuole essere chiamata civile”. “Oggi – ha ricordato Sonia Schellino – sappiamo che nel nostro Paese possiamo contare in milioni le donne che hanno subìto una qualche forma di abuso nel corso della loro vita e siamo perfettamente coscienti che il problema va affrontato non solo con risposte normative e giudiziarie, ma anche culturali ed educative. Proprio per questo motivo è in famiglia e sui banchi di scuola che dobbiamo condurre la battaglia senza quartiere contro un modo sbagliato di interpretare il rapporto di coppia. Una concezione le cui malate radici sono secolari, legate al costume, alla mentalità e quindi all’educazione e alla cultura”.
Il ricordo di Silvana attraverso l’intitolazione di questa scuola materna, la memoria del suo impegno per la comunità e della sua tragedia, devono spingere ognuno di noi – ha ancora detto l’assessora – a impegnarsi affinché si possa costruire una società capace di tutelare pienamente la sfera intima e personale di ogni suo componente, sia esso uomo o donna, e in grado di assicurare a tutti autonomia, rispetto, indipendenza e libertà di scelta”.