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Santa Castorina, 49 anni. Uccisa con un colpo di pistola dall’amante

Riposto (Catania), 11 Febbraio 2023

Forse era di intralcio in un’altra relazione

 

Salvatore “Turi” La Motta, 63 anni. Condannato all’ergastolo per associazione mafiosa e duplice omicidio, esce in permesso premio e uccide due sue amanti

 

Carmela “Melina” Marino, 48 anni, mamma. Uccisa con un colpo di pistola alla testa dall’amante

 


Titoli & Articoli

Donne uccise a Riposto, il giorno dei funerali di Melina Marino e Santa Castorina. «Basta chiacchiericcio»
Sette giorni dopo il duplice delitto di Melina Marino e Santa Castorina a Riposto è il giorno dei funerali. Le celebrazioni si svolgeranno in due momenti diversi. L’ultimo saluto a Castorina nella chiesa dei Santi Apostoli, mentre le esequie di Marino, alle 15.30, nella chiesa Santissima Maria del Carmelo. La tumulazione del corpo di Salvatori Turi La Motta, l’ergastolano in permesso premio che si è suicidato davanti la caserma dei carabinieri dopo avere ucciso le due donne lo scorso 11 febbraio, come riportato da Il Gazzettino, avverrà in forma privata al cimitero di Riposto.
I sacerdoti delle parrocchie del Comune esprimono «dolore per quanti hanno perso la vita e vicinanza a tutti i parenti delle vittime». Questo uno dei passaggi di un messaggio consegnato alle comunità parrocchiali in questi giorni al termine delle messe: «Da dove ricominciare? Assecondare la tentazione del chiacchiericcio e dei facili giudizi, non rende giustizia al valore della vita, che va sempre rispettata e amata perché sacra. Questo tempo che ci sta davanti sia quindi l’occasione preziosa e opportuna per prendere consapevolezza del valore della nostra esistenza: impariamo ad amare sempre più noi stessi per voler bene l’altro».
Marino, non sposata e madre di due figli, è stata uccisa con un colpo di pistola sparato in testa mentre era all’interno dell’abitacolo della sua Suzuky Ignis, parcheggiata nei pressi del porto di Riposto. Le telecamere di un distributore di benzina hanno immortalato La Motta – con cui la vittima aveva una relazione sentimentale – mentre raggiunge la vettura, apre lo sportello dal lato passeggero ed entra dentro la Suzuky. Pochi secondi dopo l’uomo esce e si allontana. Ad accompagnarlo e portarlo via dopo l’omicidio, con una Volkswagen Golf, il 55 Luciano Valvo. Quest’ultimo si trova in carcere per la complicità fornita, secondo le accuse, per il primo delitto.
Santa Castorina – che secondo la ricostruzione degli investigatori avrebbe avuto una relazione con il suo assassino – è stata uccisa invece in via Roma con un colpo di pistola sparato dopo che la donna era scesa dalla propria automobile. Una Fiat Panda in cui c’era anche La Motta, seduto come passeggero. Il video mostra l’ergastolano che estrae la pistola dal borsello e spara. Poco dopo, alle 12, l’uomo si suicida davanti la stazione dei carabinieri nonostante l’iniziale volontà di costituirsi.

Duplice femminicidio di Riposto, c’era un triangolo amoroso
Sulla Volkswagen nera di Lucio Valvo, il 55enne in carcere per concorso in omicidio per uno dei due femminicidi di Riposto dell’11 febbraio scorso, «era installato un dispositivo di rilevazione Gps formalmente autorizzato dall’autorità giudiziaria in un altro procedimento penale, che ha consentito, successivamente, di ricostruire il percorso fatto da quell’autovettura». E’ quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip Luca Lorenzetti nei confronti dell’indagato. Questo ha permesso ai carabinieri di tracciare il percorso di quel giorno dell’auto che si sposta per la prima volta alle 6.51 da casa di Valvo per arrivare alle 7.31 a quella di Salvatore Turi La Motta, il 63enne ergastolano in permesso premio accusato dell’uccisione di Carmela Melina Marino, di 48 anni, sul lungomare di Riposto, e di Santa Castorina, di 50 anni, nella centralissima via Roma.
L’autore dei due femminicidi, che, scrive il giudice, aveva una relazione con le due vittime si è poi suicidato davanti la caserma dei carabinieri di Riposto. Dal rapporto del Gps si rileva che la Golf alle 8.30 fa una breve sosta nella via dove risiedeva Santa Castorina e quattro minuti dopo fa lo stesso nella strada in cui abitava Carmelina Marino. Alle 8.38 il Gps colloca l’auto in via Duca del Mare, luogo dell’omicidio della 48enne, dove sosta per pochi secondi e poi riprendeva la marcia. Poi, dopo avere percorso alcune vie di Riposto e Giarre, la Golf si ferma, alle 9.02, nelle immediate vicinanze dell’abitazione di Valvo dove viene poi trovata dai carabinieri. A Valvo, ritenuto dagli investigatori l’autista di La Motta, che era stato condannato al carcere a vita per associazione mafiosa e due omicidi, è contestato il concorso nell’uccisione di Carmelina Marino. Sull’uccisione di Santa Castorina, secondo una ricostruzione dell’accusa, ripresa nell’ordinanza, emerge l’ipotesi che vittima e omicida siano arrivati in via Roma a bordo della Fiat Panda della donna e l’omicidio sia stato commesso appena i due sono scesi dalla vettura.

Melissa e Santa, perché il killer di Catania ha ucciso entrambe? Indagini sul legame che univa i tre
Gli investigatori pensano che la combinazione di tabulati telefonici, messaggi e social network possa fornire il movente per il duplice femminicidio a Riposto e il suicidio di Salvatore “Turì La Motta”. Sembra che i tre conoscessero l’uno l’altro e che La Motta potesse avere una relazione con Carmelina “Melina Marino”, 48 anni, assassinata in macchina lungo il lungomare Pantano. Tuttavia, sui social network di Marino emerge che il suo grande amore fosse un fratello detenuto, sebbene un video postato su TikTok nel febbraio 2022 mostri un uomo come “traditore”.
In questo contesto, Santa Castorina, 50 anni, uccisa sulla banchina della centrale via Roma, potrebbe essere stata vista come un ostacolo alla relazione. Tuttavia, al momento non ci sono conferme ufficiali. Maggiori dettagli sulla dinamica dei due omicidi saranno resi noti grazie all’analisi delle immagini delle telecamere di sicurezza delle zone interessate che sono state sequestrate. Immagini ottenute dai carabinieri di un’area di servizio mostrano il primo delitto: Melina Marino sulla sua auto parcheggiata lungo la strada e l’assassino che scende da un altro veicolo, una Volkswagen Golf nera guidata da Luciano Valvo, 55 anni, fermato ieri sera per concorso nell’omicidio di Melina Marino. Il provvedimento si basa su indagini dei carabinieri e del nucleo investigativo del comando provinciale di Catania. Valvo, fermato dai militari mentre stava abbandonando la sua abitazione, durante l’interrogatorio davanti al sostituto procuratore si è avvalso del diritto di non rispondere.


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