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Sandra Fillini, 53 anni, medico, mamma. Uccisa dal marito con undici coltellate

Castelnuovo Valdicecina (Pisa), 1 Giugno 2014

44-sandra-filliniUn amore morboso, malato, una ossessione per lui.

 

 Roberto Barbieri, 55 anni, tecnico Enel, padre. Assolto con formula piena.

 


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“Un giorno arriverà a farmi fuori”. Sandra viveva nella paura
“Un giorno potrebbe anche arrivare a farmi fuori.” Una confessione che racchiude il dramma di un’intera famiglia spezzata : Sandra Fillini avrebbe sussurrato la sua paura più grande solo qualche mese fa, ad alcune amiche. Quell’uomo, suo marito Roberto, che le ha tolto la vita nel villino di campagna fuori dal borgo di Castelnuovo Valdicecina massacrandola con undici coltellate, le faceva paura.
Quell’amore morboso, malato, era ormai diventato pura ossessione per lui. Roberto Barbieri sembra entrare di diritto nella categoria dei super insospettabili : uomo schivo e mite, un marito all’apparenza esemplare che, però, ha reso quel nido familiare una quotidianità dolorosa e traumatica. Fino alla mattanza compiuta domenica pomeriggio, quando è arrivato ad impugnare due coltelli da cucina ed ammazzare quella donna che avvelenava la sua mente.
Un omicidio annunciato?
Forse Roberto Barbieri si è trasformato in un assassino spietato perché in preda ad un raptus di follia, dopo l’ennesima lite furibonda con la moglie. “Ho perso la testa ed afferrato due coltelli – ha poi confessato l’uxoricida ai carabinieri. Il motivo che avrebbe armato la mano omicida del 55enne tecnico di Enel sarebbe da ricercarsi in una separazione legale data per imminente. E la coppia, che in passato aveva attraversato una crisi profonda, tanto che la donna aveva fatto le valigie ed era andata via da quel villino degli orrori, ancora non aveva avviato istanza legale per procedere con la separazione. Il corpo della povera Sandra è stato ritrovato lungo un corridoio del piano terra dell’abitazione : vicino al posto dove la vittima giaceva a terra, riversa in una pozza di sangue, ci sono un bagno ed una camera da letto. Barbieri ha sferrato nove colpi all’addome e due alla schiena della moglie.

La moglie vuole lasciarlo. Dopo un litigio lui la uccide
«Abbiamo iniziato a litigare: ho perso la testa e afferrato due coltelli da cucina l’ho colpita cinque, forse sei volte, uccidendola». È il racconto fatto ai carabinieri di Roberto Barbieri, 55 anni, l’uomo che oggi ha ammazzato sua moglie Sandra Fillini, 53 anni, medico del distretto sanitario del paese dove abitano, Castelnuovo Valdicecina (Pisa). Secondo le prime ricostruzioni, i due stavan pensando alla separazione e Barbieri avrebbe ucciso in preda a un raptus al culmine di un litigio.
Il pm Lydia Pagnini ha interrogato Barbieri e i figli della coppia, uno di 21 anni e l’altro di 16, per ricostruire il contesto in cui è maturato il delitto, avvenuto mentre in casa c’era anche il figlio più piccolo, che però si trovava in camera sua ad ascoltare la musica con le cuffie e non sarebbe accorto di nulla. È stato il padre ad avvertirlo e insieme hanno atteso l’arrivo dei carabinieri. Ad avvertire i militari è stata un’amica al quale l’uomo ha telefonato raccontandole quanto accaduto. La lite, sempre secondo le prime dichiarazioni fornite dall’uxoricida, sarebbe iniziata per futili motivi, poi i toni si sono accesi: Barbieri ha afferrato i coltelli da cucina e ha ripetutamente colpito la moglie fino ad ucciderla.

Scarcerato il marito in attesa di giudizio
Il Gip Iadaresta ha accolto le istanze dei legali di Roberto Barbieri L’avvocato Pardo Cellini: «Da un punto di vista processuale c’è stata un’apertura da parte della Procura»
Da oggi Roberto Barbieri torna ad essere un uomo libero. Il Gip di Pisa Iadaresta ha accolto le istanze presentate dai legali del 55enne di Castelnuovo Valdicecina, accusato di aver massacrato lo scorso 1 giugno la moglie, la dottoressa Sandra Fillini, con undici coltellate (nove all’addome e due alla schiena). “Per noi è una grossa soddisfazione – commenta l’avvocato Pardo Cellini, uno dei due legali di Barbieri – da un punto di vista processuale, c’è stata un’apertura da parte della Procura.” Barbieri attenderà l’avvio del processo in un luogo protetto.

Uccise la moglie: assolto dal giudice
Il giudice per l’udienza preliminare Giulio Cesare Cipolletta ha assolto oggi con formula piena Roberto Barbieri, il tecnico dell’Enel di Castelnuovo Val di Cecina che il primo giugno 2014 uccise la moglie Sandra Fillini, 53 anni, dalla quale si stava separando perché in preda a un disturbo psichiatrico delirante. La sentenza è maturata dopo due perizie che hanno confermato l’incapacità totale di intendere e volere di Barbieri al momento del fatto già rilevata dai periti di parte della difesa Fulvio Carbone e Giovanni Carlesi. Il pubblico ministero aveva chiesto per l’imputato una condanna a 24 anni di reclusione, ridotta di un terzo per il rito scelti e la custodia, ma il giudice l’ha respinta ritenendo di non applicare alcuna misura di sicurezza perché ha giudicato Barbieri soggetto non socialmente pericoloso.

Un anno dalla morte di Sandra Fillini
“L’hanno uccisa due volte”. Questo il commento dei familiari e gli amici di Sandra Fillini, 53enne di Castelnuovo Val di Cecina (Pisa) uccisa il 1° giugno 2014 con 11 coltellate dal marito, Roberto Barbieri, da cui si stava separando, dopo che il giudice per l’udienza preliminare Giulio Cesare Cipolletta ha assolto l’uomo con formula piena perché “in preda a un disturbo psichiatrico delirante”.
La sentenza è maturata dopo due perizie che hanno confermato l’incapacità totale di intendere e volere di Barbieri al momento del fatto già rilevata dai periti di parte della difesa Fulvio Carbone e Giovanni Carlesi. Stando alla consulenza psichiatrica, Barbieri quando uccise la moglie agì “al culmine di un processo in cui viveva la crisi coniugale come frutto di un complotto che lo ha portato a un vissuto persecutorio incontenibile”.
Il pubblico ministero aveva chiesto per l’imputato una condanna a 24 anni di reclusione, ridotta di un terzo per il rito scelti e la custodia, ma il giudice l’ha respinta ritenendo di non applicare alcuna misura di sicurezza perché ha giudicato Barbieri soggetto non socialmente pericoloso.

Barbieri si è ucciso. Trucidò la moglie a coltellate e venne assolto
L’uomo si è impiccato in casa. Venne riconosciuto in preda a un disturbo psichiatrico delirante al momento del delitto. Da tempo manifestava l’intenzione  di togliersi la vita
«Un giorno o l’altro la farò finita». Nessuna lettera lasciata ai familiari. Neppure una riga di addio per i due figli. Ma quello diRoberto Barbieri, trovato impiccato alla ringhiera delle scale della sua villetta a Saragiolo, nel cuore dell’Amiata, suona come un suicidio annunciato. Non ha retto a quell’onta. A quell’amore morboso e malato al quale lui, con le proprie mani, mise fine esattamente due anni fa, impugnando due coltelli e massacrando la moglie Sandra Fillini, in quel nido familiare costruito insieme nel piccolo borgo di Castelnuovo Valdicecina. Ieri ha pranzato con i suoi cari, ma da tempo Roberto non stava bene. Quella spirale di depressione in cui era precipitato continuava a spingerlo sempre più in basso, in maniera inesorabile. «E’ un uomo che non ha più aderenza con la realtà», queste le parole pronunciate a caldo da Pardo Cellini, legale del 57enne ex impiegato nel colosso Enel e reo confesso dell’omicidio della moglie, dopo la clamorosa sentenza di assoluzione per incapacità di intendere e di volere (e senza nessun tipo di misura di sicurezza), arrivata il 12 aprile scorso come epilogo del processo per rito abbreviato. Lo ha trovato già cadavere la sorella, intorno alle 17.30 di ieri. Barbieri (che aveva vissuto l’intero processo per l’omicidio della moglie da uomo libero), era tornato a vivere a Saragiolo, frazione di Piancastagnaio, in una villetta a due piani che condivideva con la sorella e i genitori. Tutti ora parlano di lui come un uomo depresso, sopraffatto dal dolore per quel gesto che ha spezzato la vita della donna che aveva sposato. Della madre dei suoi due figli.
Il pubblico ministero Nicola Marini non ha disposto l’esame autoptico e la salma dell’uomo è già stata riconsegnata ai familiari. Una tragedia che si somma ad un’altra tragedia: un uomo che, dopo un menage matrimoniale scandito da continue separazioni ed avvicinamenti, da dissapori a non finire, colpì la moglie con undici fendenti, sferrandone nove all’addome e due alla schiena, durante l’ennesima lite furibonda. Lei, la vittima, Sandra, lavorava come medico al distretto Asl dell’Alta Valdicecina. Al momento del dramma, i due non avevano ancora presentato l’istanza ufficiale di separazione ma si erano già rivolti a due avvocati. In questa orribile vicenda, finita davvero nel peggiore dei modi, resta il grandissimo dolore per una famiglia distrutta. Per i due figli della coppia, il più grande che ora frequenta l’università in un ateneo fuori Regione, e per il più piccolo che, dalla morte della madre, si era trasferito nella casa della tata che lo aveva allevato. E due paesi interi, Saragiolo e Castelnuovo, ancora sotto choc.


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