Roberto Barbieri, 55 anni, tecnico Enel, padre. Uccide la moglie con undici coltellate. Assolto con formula piena perchè incapace di intendere e di volere, si suicida
Castelnuovo Valdicecina (Pisa), 1 Giugno 2014
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La moglie vuole lasciarlo. Dopo un litigio lui la uccide (Corriere della Sera – 14 giugno 2014)
«Abbiamo iniziato a litigare: ho perso la testa e afferrato due coltelli da cucina l’ho colpita cinque, forse sei volte, uccidendola». È il racconto fatto ai carabinieri di Roberto Barbieri, 55 anni, l’uomo che oggi ha ammazzato sua moglie Sandra Fillini, 53 anni, medico del distretto sanitario del paese dove abitano, Castelnuovo Valdicecina (Pisa). Secondo le prime ricostruzioni, i due stavan pensando alla separazione e Barbieri avrebbe ucciso in preda a un raptus al culmine di un litigio.
Il pm Lydia Pagnini ha interrogato Barbieri e i figli della coppia, uno di 21 anni e l’altro di 16, per ricostruire il contesto in cui è maturato il delitto, avvenuto mentre in casa c’era anche il figlio più piccolo, che però si trovava in camera sua ad ascoltare la musica con le cuffie e non sarebbe accorto di nulla. È stato il padre ad avvertirlo e insieme hanno atteso l’arrivo dei carabinieri. Ad avvertire i militari è stata un’amica al quale l’uomo ha telefonato raccontandole quanto accaduto. La lite, sempre secondo le prime dichiarazioni fornite dall’uxoricida, sarebbe iniziata per futili motivi, poi i toni si sono accesi: Barbieri ha afferrato i coltelli da cucina e ha ripetutamente colpito la moglie fino ad ucciderla.
Castelnuovo Valdicecina, uccide la moglie a coltellate: la donna era un medico dell’Asl (Pisa Today – 2 giugno 2014)
Il matrimonio della coppia era in crisi da tempo. Al momento dell’uxoricidio in casa era presente anche il figlio più piccolo che però non si sarebbe accorto del violento litigio dei genitori. Sembra che avessero deciso di separarsi.
L’ha uccisa al culmine dell’ennesima lite. E’ finito in tragedia il matrimonio di Roberto Barbieri, 55 anni, e diSandra Fillini, 53 anni, che ieri è stata uccisa dal marito in un raptus nella loro abitazione di Castelnuovo Valdicecina. Lei medico del distretto sanitario di Volterra era molto conosciuta in paese, lui è dipendente Enel originario di Piancastagnanio (Siena). La coppia da tempo era in crisi e sembra che avesse deciso di separarsi.
Nel corso dell’interrogatorio Barbieri ha detto ai Carabinieri che ha perso la testa nel corso di un litigio, così ha afferrato due coltelli da cucina e ha ucciso la moglie. La coppia ha due figli di 21 e 16 anni. Al momento dell’uxoricidio in casa era presente il più piccolo che però stava ascoltando la musica con le cuffie nelle orecchie e non si sarebbe accorto di nulla. Sarebbe stato il padre ad avvertirlo, poi un’amica, chiamata dallo stesso Barbieri, avrebbe telefonato ai Carabinieri.
“Un giorno arriverà a farmi fuori”. Sandra viveva nella paura (La Nazione – 2 giugno 2014)
“Un giorno potrebbe anche arrivare a farmi fuori.” Una confessione che racchiude il dramma di un’intera famiglia spezzata : Sandra Fillini avrebbe sussurrato la sua paura più grande solo qualche mese fa, ad alcune amiche. Quell’uomo, suo marito Roberto, che le ha tolto la vita nel villino di campagna fuori dal borgo di Castelnuovo Valdicecina massacrandola con undici coltellate, le faceva paura.
Quell’amore morboso, malato, era ormai diventato pura ossessione per lui. Roberto Barbieri sembra entrare di diritto nella categoria dei super insospettabili : uomo schivo e mite, un marito all’apparenza esemplare che, però, ha reso quel nido familiare una quotidianità dolorosa e traumatica. Fino alla mattanza compiuta domenica pomeriggio, quando è arrivato ad impugnare due coltelli da cucina ed ammazzare quella donna che avvelenava la sua mente.
Un omicidio annunciato? Forse Roberto Barbieri si è trasformato in un assassino spietato perché in preda ad un raptus di follia, dopo l’ennesima lite furibonda con la moglie. “Ho perso la testa ed afferrato due coltelli – ha poi confessato l’uxoricida ai carabinieri. Il motivo che avrebbe armato la mano omicida del 55enne tecnico di Enel sarebbe da ricercarsi in una separazione legale data per imminente. E la coppia, che in passato aveva attraversato una crisi profonda, tanto che la donna aveva fatto le valigie ed era andata via da quel villino degli orrori, ancora non aveva avviato istanza legale per procedere con la separazione. Il corpo della povera Sandra è stato ritrovato lungo un corridoio del piano terra dell’abitazione : vicino al posto dove la vittima giaceva a terra, riversa in una pozza di sangue, ci sono un bagno ed una camera da letto. Barbieri ha sferrato nove colpi all’addome e due alla schiena della moglie.
Scarcerato il marito in attesa di giudizio (La Nazione – 5 marzo 2015)
Il Gip Iadaresta ha accolto le istanze dei legali di Roberto Barbieri L’avvocato Pardo Cellini: «Da un punto di vista processuale c’è stata un’apertura da parte della Procura»
Da oggi Roberto Barbieri torna ad essere un uomo libero. Il Gip di Pisa Iadaresta ha accolto le istanze presentate dai legali del 55enne di Castelnuovo Valdicecina, accusato di aver massacrato lo scorso 1 giugno la moglie, la dottoressa Sandra Fillini, con undici coltellate (nove all’addome e due alla schiena). “Per noi è una grossa soddisfazione – commenta l’avvocato Pardo Cellini, uno dei due legali di Barbieri – da un punto di vista processuale, c’è stata un’apertura da parte della Procura.” Barbieri attenderà l’avvio del processo in un luogo protetto.
Omicidio, nuova perizia psichiatrica per il marito (QuiNewsVolterra – 15 dicembre 2015)
Servirà per stabilire se Roberto Barbieri accusato dell’omicidio della moglie Sandra Fillini era capace di intendere e di volere al momento del delitto
E’ trascorso ormai quasi un anno e mezzo dal pomeriggio di quel primo giugno 2014, quando nel piccolo paese di Castelnuovo Val di Cecina si consumò la tragedia: la dottoressa Sandra Fillini uccisa nella sua abitazione a coltellate a soli 53 anni.A commettere l’efferato delitto il marito, un dipendete dell’Enel all’epoca 55enne.
Oggi, 15 Dicembre, dalle aule del tribunale un nuovo capitolo sulla triste vicenda: servirà un’altra perizia psichiatrica per stabilire se Roberto Barbieri era oppure no capace di intendere e di volere al momento di consumare il delitto, come stabilito dalla consulenza tecnica della Procura.
Il giudice delle indagini preliminari, Giulio Cipolletta, ha conferito allo psichiatra milanese Paolo Bianchi un nuovo incarico. Sarà lui il professionista dovrà stabilire se nell’atto dell’omicidio, Barbieri era in sé o del tutto incapace di intendere e di volere. Il primo colloquio clinico è stato fissato per gennaio. Lo psichiatra milanese Paolo Bianchi si è preso 40 giorni di tempo per concludere il proprio lavoro e depositarlo agli atti del processo.
Uccise la moglie: assolto dal giudice (La Nazione – 12 aprile 2016)
Il giudice per l’udienza preliminare Giulio Cesare Cipolletta ha assolto oggi con formula piena Roberto Barbieri, il tecnico dell’Enel di Castelnuovo Val di Cecina che il primo giugno 2014 uccise la moglie Sandra Fillini, 53 anni, dalla quale si stava separando perché in preda a un disturbo psichiatrico delirante. La sentenza è maturata dopo due perizie che hanno confermato l’incapacità totale di intendere e volere di Barbieri al momento del fatto già rilevata dai periti di parte della difesa Fulvio Carbone e Giovanni Carlesi. Il pubblico ministero aveva chiesto per l’imputato una condanna a 24 anni di reclusione, ridotta di un terzo per il rito scelti e la custodia, ma il giudice l’ha respinta ritenendo di non applicare alcuna misura di sicurezza perché ha giudicato Barbieri soggetto non socialmente pericoloso.
Barbieri si è ucciso. Trucidò la moglie a coltellate e venne assolto (La Nazione – 7 giugno 2016)
L’uomo si è impiccato in casa. Venne riconosciuto in preda a un disturbo psichiatrico delirante al momento del delitto. Da tempo manifestava l’intenzione di togliersi la vita
«Un giorno o l’altro la farò finita». Nessuna lettera lasciata ai familiari. Neppure una riga di addio per i due figli. Ma quello diRoberto Barbieri, trovato impiccato alla ringhiera delle scale della sua villetta a Saragiolo, nel cuore dell’Amiata, suona come un suicidio annunciato. Non ha retto a quell’onta. A quell’amore morboso e malato al quale lui, con le proprie mani, mise fine esattamente due anni fa, impugnando due coltelli e massacrando la moglie Sandra Fillini, in quel nido familiare costruito insieme nel piccolo borgo di Castelnuovo Valdicecina. Ieri ha pranzato con i suoi cari, ma da tempo Roberto non stava bene. Quella spirale di depressione in cui era precipitato continuava a spingerlo sempre più in basso, in maniera inesorabile. «E’ un uomo che non ha più aderenza con la realtà», queste le parole pronunciate a caldo da Pardo Cellini, legale del 57enne ex impiegato nel colosso Enel e reo confesso dell’omicidio della moglie, dopo la clamorosa sentenza di assoluzione per incapacità di intendere e di volere (e senza nessun tipo di misura di sicurezza), arrivata il 12 aprile scorso come epilogo del processo per rito abbreviato. Lo ha trovato già cadavere la sorella, intorno alle 17.30 di ieri. Barbieri (che aveva vissuto l’intero processo per l’omicidio della moglie da uomo libero), era tornato a vivere a Saragiolo, frazione di Piancastagnaio, in una villetta a due piani che condivideva con la sorella e i genitori. Tutti ora parlano di lui come un uomo depresso, sopraffatto dal dolore per quel gesto che ha spezzato la vita della donna che aveva sposato. Della madre dei suoi due figli.
Il pubblico ministero Nicola Marini non ha disposto l’esame autoptico e la salma dell’uomo è già stata riconsegnata ai familiari. Una tragedia che si somma ad un’altra tragedia: un uomo che, dopo un menage matrimoniale scandito da continue separazioni ed avvicinamenti, da dissapori a non finire, colpì la moglie con undici fendenti, sferrandone nove all’addome e due alla schiena, durante l’ennesima lite furibonda. Lei, la vittima, Sandra, lavorava come medico al distretto Asl dell’Alta Valdicecina. Al momento del dramma, i due non avevano ancora presentato l’istanza ufficiale di separazione ma si erano già rivolti a due avvocati. In questa orribile vicenda, finita davvero nel peggiore dei modi, resta il grandissimo dolore per una famiglia distrutta. Per i due figli della coppia, il più grande che ora frequenta l’università in un ateneo fuori Regione, e per il più piccolo che, dalla morte della madre, si era trasferito nella casa della tata che lo aveva allevato. E due paesi interi, Saragiolo e Castelnuovo, ancora sotto choc.
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