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Samanta Fava, 35 anni, mamma. Uccisa a murata in cantina dall’ex compagno

Fontechiari (Frosinone), 3 Aprile 2012


Titoli & Articoli

“E’ morta e l’ho buttata nel fiume”: si cerca Samanta Fava (Today – 15 maggio 2013)
E’ scomparsa un anno e mezzo fa. E a nulla sono serviti, almeno fino ad ora, le ricerche e gli appelli della famiglia. Oggi, però, potrebbe essere fatta definitivamente chiarezza sulla sparizione di Samanta Fava, una 35enne di Sora. Un uomo suo concittadini, infatti, avrebbe confessato di avere gettato il corpo della donna nelle acque del fiume Liri, a Frosinone.  L’uomo avrebbe anche spiegato che la donna era morta, per un malore, alla fine di quella che doveva essere una semplice serata tra amici. A quel punto, per motivi ancora sconosciuti, lui si sarebbe disfatto del corpo della 35enne gettandolo in acqua. Subito dopo la confessione dell’uomo, i sommozzatori hanno iniziato a scandagliare il fiume e a perlustrare la diga situata a valle che potrebbe rascondere, fra la melma e le griglie, i resti della donna. Le ricerche, per ora, non hanno prodotto esiti.

Trovato cadavere di donna nel frusinate: è Samanta Fava? (Today – 19 giugno 2013)
Indagini della Polizia. Samanta Fava, originaria di Sora, è scomparsa lo scorso anno
Un corpo di donna è stato trovato seppellito a Fontechiari, paese della Valle di Comino, in provincia di Frosinone. Sul posto è intervenuta la Polizia. Non si esclude possa trattarsi di Samanta Fava, la trentasettenne di Sora scomparsa lo scorso anno. La ragazza, madre di un bambino, era stata cercata nel fiume Liri per settimane dopo che un uomo aveva raccontato alla Polizia di averla gettata nel fiume dopo che era morta a seguito di un malore.

Frosinone, uccisa e murata in casa. E’ Samanta Fava, scomparsa un anno fa (Corriere della Sera – 19 giugno 2013)
La donna, 37 anni, era stata cercata nel Liri dopo che il suo ex aveva raccontato di averla gettata nel fiume
Nelle ultime settimane la cercavano nel fiume Liri, poi si sono spostati nella zona circostante, ma non c’è stato nessun risultato. Finchè gli investigatori hanno effettuato una ricerca nella casa dei genitori dell’ex, a Fontechiari, vicino Frosinone. Qui mercoledì 19 giugno la scoperta di un cadavere di una donna murata nell’abitazione al centro del paese. Si tratta di Samanta Fava, (le indagini sono ancora in corso) la donna di 37 anni scomparsa un anno fa. La svolta nelle indagini era giunta a maggio di quest’anno quando l’ex, Tonino Cianfarani, aveva raccontato di averla gettata nel fiume dopo il decesso – avvenuto a suo dire – in seguito a un malore.
L’ARRESTO DELL’UOMO – Tonino Cianfarani, 42 anni, muratore di professione è stato arrestato nella serata dagli agenti della squadra mobile di Frosinone e del commissariato di Sora, coordinati dal procuratore aggiunto di Cassino, Alfredo Mattei. L’uomo era in Sardegna per motivi di lavoro e un aereo lo ha riportato in Ciociaria, dopo che i riscontri scientifici sul corpo di della vittima hanno dato esito positivo. L’ex marito di Samanta ha, infatti, riconosciuto i suoi tatuaggi. Gli investigatori stanno lavorando sull’ipotesi che la donna sia stata murata il giorno stesso in cui è stata uccisa.
SPARITA UN ANNO FA – Samanta, separata e con un figlio, aveva fatto perdere le sue tracce nell’aprile 2012. La denuncia di scomparsa era stata presentata, una ventina di giorni dopo, dall’ex marito, preoccupato per il fatto che l’ex moglie non telefonasse più al figlio né rispettasse più gli appuntamenti con il minore stabiliti dal giudice. A settembre i familiari avevano poi pubblicato un annuncio sul sito di «Chi l’ha visto?», la trasmissione di Rai 3, spiegando che Samanta era di corporatura esile, con occhi castani e alcuni tatuaggi: un angelo sul polpaccio sinistro, ali tribali sul fondoschiena e Betty Boop sulla spalla destra.
L’AMICO INDAGATO – A maggio del 2013 il racconto che ha dato la svolta alle indagini. La polizia e il pm Alfredo Mattei hanno interrogato a lungo un concittadino di Samanta che la donna frequentava. L’uomo era stato indagato per occultamento di cadavere, ma le ricerche da parte dei sommozzatori dei vigili del fuoco arrivati da Roma erano andate avanti per settimane, senza nessun esito positivo. Mercoledì 19 giugno la macabra svolta.

 


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In memoria di

Sora- Per non dimenticare Samanta Fava (tg24 info – 22 ottobre 2016)
In particolar modo Samanta Fava, la 37enne sorana uccisa e poi murata in un caminetto e il cui aguzzino, condannato in primo grado a 24 anni di reclusione, da sei mesi è agli arresti domiciliari. Samanta Fava venne trovata in un’abitazione di Fontechiari nel giugno 2013 dopo un anno e mezzo di ricerche da parte della Polizia. Dopo la sua morte e l’occultamento orribile del suo cadavere è stato arrestato e condannato Tonino Cianfarani, amico della vittima. Cianfarani da aprile ha ottenuto il beneficio dei domiciliari da parte del presidente della Corte d’Appello di Roma perchè affetto da una grave malattia. La famiglia di Samanta Fava non si rassegna a questa decisione e chiede giustizia e chiede soprattutto che Cianfarani continui ad essere sì curato ma in una struttura adeguata, lontano da Sora e lontano dall’abitazione del figlio di Samanta che è un ragazzino di 13 anni e che è costretto a vedere l’aguzzino della madre sul balcone o seduto davanti casa.