Sabrina Panzonato, 52 anni, infermiera, mamma. Accoltellata dal marito, fugge in strada ma viene raggiunta da due colpi di pistola
Mira (Venezia), 17 Agosto 2017
Titoli & Articoli
Omicidio-suicidio a Mira, l’agente e l’infermiera: dall’amore ai litigi (il Gazzettino – 18 agosto 2017)
La barca e la pesca erano le sue passioni. Persino la foto profilo di whatsapp era dedicata a quel legame forte con il mare, figlio probabilmente anche delle sue origini calabresi. E poi c’era il lavoro. Perché Luigi Nocco, ispettore capo della polizia di Stato, capo della seconda sezione immigrazione della questura di via Nicolodi a Marghera, durante la sua carriera si era guadagnato sul campo il rispetto dei colleghi.
Tanto spigliato e brillante a livello professionale, tanto riservato per quanto riguarda la sfera privata. Dei colleghi, infatti, quasi nessuno sapeva che il suo matrimonio stava arrivando a un vicolo cieco. «Sapevamo che c’era stato qualche litigio – aggiunge un amico – ma sembravano quelle scaramucce innocue che si vedono in tutte le famiglie». Senza contare che Luigi non aveva certo la nomea del violento: con le pistole, in particolare, non aveva mai avuto feeling.
«UNA FAMIGLIA TRANQUILLA» Eppure ha premuto il grilletto contro la madre dei suoi figli Sabrina Panzonato era un’infermiera all’ospedale All’Angelo di Mestre. Ieri, le sue colleghe di reparto, in Neurologia, non sono riuscite a parlare d’altro. «L’Azienda sanitaria tutta – ha scritto in una nota l’Ulss 3 – è vicina nel lutto ai familiari e al reparto, dove dal 1995 Sabrina prestava il suo servizio con competenza, dedizione ed entusiasmo sempre vivi negli anni della professione»…
Omicidio-suicidio. «Li avevamo visti l’altra sera cenare in allegria» (la Nuova Venezia – 18 agosto 2017)
Mira, gli amici di Luici Nocco e Sabrina Panzonato non credono alla tesi della crisi di coppia dietro alla tragedia
«Li avevamo visto l’altra sera cenare tranquillamente in allegria con gli amici, non sapevano che fossero in crisi dal punto di vista coniugale». Sono sorpresi i vicini di casa di Sabrina Panzonato e Luigi Nocco all’indomani della terribile mattina che ha visto lui ferire lei prima con un coltello, poi inseguirla con in pugno la pistola d’ordinanza con cui l’ha uccisa e che poi ha puntato alla tempia per uccidersi.
Tutti non credono all’ipotesi della separazione e ricordano i due come una coppia felice, di genitori di due ragazzi a cui erano attaccatissimi. «Luigi», racconta un amico, «aveva la passione per le escursioni in barca, era una persona che amava in compagnia di amici. Mai e poi mai mi sarei immaginato che potesse compiere un gesto simile. Proprio l’altro ieri avevamo parlato insieme e mi spiegava che tutto andava bene, insomma se c’era qualche screzio con la moglie era qualcosa che la coppia non aveva mai esternato pubblicamente».
Una vicina ricorda la giovialità di Sabrina: «Insieme», dice Wilma Fontolan, «Portavamo fuori i cani. La conoscevo da una quindicina di anni da quando come coppia si erano trasferiti a Dogaletto. Si trovavano bene qui. Parlavamo delle nostre famiglie. Era una coppia riservata. Persone sempre gentili e pronti a dare una mano in caso di necessità». Tutti a Dogaletto concordano sul fatto che i coniugi Nocco nella località mirese ci stavano bene e non avevano problemi. Intanto ieri il vicesindaco Gabriele Bolzoni ha ordinato di mettere le bandiere a mezz’asta quale segnale di lutto per il terribile fatto di sangue avvenuto a Dogaletto. La morte dei due coniugi ha scosso anche il sindaco Marco Dori, raggiunto dalla notizia in ferie. «È un fatto che sconvolge tutta la comunità», dice il sindaco, «Un dolore totale. Rispettiamo il lutto della famiglia e stiamo loro vicini in questo difficile momento». (di Alessandro Abbadir)
Giovedì funerale unico di Sabrina e Luigi (la Nuova Venezia – 22 agosto 2017)
La cerimonia alle 10.30 nella chiesa di San Michele a Marghera. Il fratello della vittima: «Grazie per l’affetto dimostrato»
I genitori di Luigi Nocco, papà Paolo, mamma Maria e due fratelli si sono stretti in un rigoroso riserbo dopo il dramma familiare vissuto. Ma la preoccupazione di tutti è ora quella di garantire un futuro ai due figli della coppia rimasti orfani dopo l’omicidio-suicidio. Figli che per il momento sono stati affidati in modo temporaneo ai famigliari materni.
I genitori di Sabrina al momento in cui si è verificata la tragedia si trovavano al mare proprio con i nipoti. «Questa mattina (ieri, ndr)», spiega il fratello di Sabrina, Maurizio, «è arrivato il via libera della magistratura e abbiamo deciso in accordo con la famiglia Nocco di fare una unica cerimonia funebre per i due coniugi a Marghera. In questi giorni un intero quartiere si è stretto intorno a noi e siamo davvero contenti di tutto questo affetto che si è manifestato.
Al funerale unico che si terrà giovedì nella chiesa di San Michele per Sabrina e Luigi, parteciperanno centinaia di persone: oltre ai famigliari anche tantissimi amici e colleghi di Sabrina e di Luigi Nocco». La casa in cui viveva la famiglia Nocco in via Trieste a Dogaletto di Mira, che era di proprietà dei coniugi, è chiusa e sotto sequestro da parte della magistratura, e solo fra qualche tempo potrà essere a disposizione come bene dei ragazzi non hanno la maggiore età. Dopo l’estremo saluto Sabrina Panzonato sarà sepolta nel cimitero di Marghera. I famigliari di Sabrina continuano intanto ad interrogarsi, se qualche segnale di disagio all’interno della coppia potesse essere intercettato.