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Luigi Nocco, 53 anni, ispettore capo della polizia di Stato, padre. Accoltella la moglie e la insegue uccidendola con due colpi di pistola. Suicida

DOgaletto di Mira (Venezia), 17 Agosto 2017

luigi nocco


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Le forze dell'ordine sul luogo del delitto, in via Trieste (Lapresse)

Le forze dell’ordine sul luogo del delitto, in via Trieste (Lapresse)

Marito e moglie sono stati trovati morti oggi a Dogaletto di Mira (Venezia), in via Trieste, zona di campagna. Hanno entrambi ferite di arma da fuoco. Sul posto carabinieri e polizia che seguono la pista dell’omicidio-suicidio. Sarebbe stato l’uomo, Luigi Nocco, ad uccidere la donna, Sabrina Panzonato, prima di suicidarsi: era un poliziotto in servizio all’ufficio immigrazione della Questura di Venezia, che stava trascorrendo alcuni giorni di ferie.
Secondo i primi riscontri, i due erano separati ed erano spesso in lite.
Un’ultima discussione, secondo le testimonianze dei vicini iniziata dentro la villetta della coppia e poi proseguita fuori, sarebbe alla base del gesto di Nocco. Il poliziotto ha prima rivolto l’arma d’ordinanza contro la moglie, infermiera all’ospedale di Mestre. Questa ha cercato di fuggire di casa, ma è stata raggiunta e uccisa con un colpo di postola.  Il marito a questo punto ha rivolto l’arma verso di sè e si è sparato alla tempia.  Quando sono arrivati i sanitari del 118 era troppo tardi per entrambi. Pare che la donna sia stata uccisa da un solo colpo che l’ha presa al collo.

Il poliziotto uccide l’infermiera, omicidio-suicidio a Mestre (Nurse24 – 21 agosto 2017)
Prima l’ha ferita al fianco con un coltello da cucina e poi l’ha uccisa con un colpo di pistola alla nuca. È morta così Sabrina Panzonato, 52 anni infermiera dell’ospedale All’Angelo di Mestre, per mano di suo marito, Luigi Nocco, 53 anni, poliziotto della questura.
La coppia era in lite da un po’, ma nessuno, nemmeno i colleghi di Sabrina poteva immaginare un simile epilogo. Pare che a scatenare l’ira del marito dell’infermiera sia stato il sospetto di una relazione extraconiugale. Luigi Nocco, dopo aver ucciso la moglie in una sorta di esecuzione, si è puntato la pistola di ordinanza alla tempia e ha premuto il grilletto, morendo in pochi istanti. Un omicidio-suicidio che ha lasciato tutti sconvolti. Le colleghe del reparto di Neurologia, dove l’infermiera lavorava da 22 anni, non riuscivano a crederci. L’Ulss 3 ha anche scritto una nota di cordoglio: L’azienda sanitaria tutta è vicina nel lutto ai familiari e al reparto, dove dal 1995 Sabrina prestava il suo servizio con competenza, dedizione ed entusiasmo sempre vivi negli anni della professione

Giovedì funerale unico di Sabrina e Luigi (la Nuova Venezia – 22 agosto 2017)
La cerimonia alle 10.30 nella chiesa di San Michele a Marghera. Il fratello della vittima: «Grazie per l’affetto dimostrato»
I genitori di Luigi Nocco, papà Paolo, mamma Maria e due fratelli si sono stretti in un rigoroso riserbo dopo il dramma familiare vissuto. Ma la preoccupazione di tutti è ora quella di garantire un futuro ai due figli della coppia rimasti orfani dopo l’omicidio-suicidio. Figli che per il momento sono stati affidati in modo temporaneo ai famigliari materni.
I genitori di Sabrina al momento in cui si è verificata la tragedia si trovavano al mare proprio con i nipoti. «Questa mattina (ieri, ndr)», spiega il fratello di Sabrina, Maurizio, «è arrivato il via libera della magistratura e abbiamo deciso in accordo con la famiglia Nocco di fare una unica cerimonia funebre per i due coniugi a Marghera. In questi giorni un intero quartiere si è stretto intorno a noi e siamo davvero contenti di tutto questo affetto che si è manifestato.
Al funerale unico che si terrà giovedì nella chiesa di San Michele per Sabrina e Luigi, parteciperanno centinaia di persone: oltre ai famigliari anche tantissimi amici e colleghi di Sabrina e di Luigi Nocco». La casa in cui viveva la famiglia Nocco in via Trieste a Dogaletto di Mira, che era di proprietà dei coniugi, è chiusa e sotto sequestro da parte della magistratura, e solo fra qualche tempo potrà essere a disposizione come bene dei ragazzi non hanno la maggiore età. Dopo l’estremo saluto Sabrina Panzonato sarà sepolta nel cimitero di Marghera. I famigliari di Sabrina continuano intanto ad interrogarsi, se qualche segnale di disagio all’interno della coppia potesse essere intercettato.

Commozione per l’addio a Sabrina e Luigi: “Non possiamo giudicare quanto successo” (Venezia Today – 24 agosto 2017)
I funerali del poliziotto e dell’infermiera di Dogaletto sono stati celebrati a Marghera giovedì mattina. Chiesa piena durante le esequie, chiusa a flash dei fotografi e telecamere. La comunità stretta nel dolore, nel giorno dell’ultimo saluto. Una folla di persone che ha prima atteso commossa l’arrivo delle bare, poi è entrata in chiesa, per assistere ai funerali di Luigi Nocco e della moglie Sabrina Panzonato, celebrati giovedì mattina alle 10.30, nella parrocchia di San Michele Arcangelo a Marghera. In forma congiunta, nonostante il tragico omicidio-suicidio consumatosi all’interno della coppia di Dogaletto.
Presenti alle esequie, oltre a parenti e amici, anche il sindaco di Mira, Marco Dori, e il presidente della municipalità di Marghera, Gianfranco Bettin, nonché agenti della questura e colleghi della donna, che lavorava all’ospedale dell’Angelo. Si è trattata di una cerimonia volutamente chiusa a flash e telecamere, spenti anche gli altoparlanti sul piazzale esterno della chiesa. “Non possiamo giudicare quello che è successo – ha dichiarato il parroco durante l’omelia – Dobbiamo essere uniti nel dolore, e stare vicino ai figli di Luigi e Sabrina”.
L’OMICIDIO-SUICIDIO. Tutto è successo in pochi secondi, in quel terribile giovedì di sangue. Al culmine di un litigio, Luigi Nocco, in forza alla questura di Venezia, ha estratto un coltello, ferendo la moglie Sabrina. La donna è quindi scesa sul vialetto antistante casa per scappare e chiedere aiuto. Nella corsa è inciampata e caduta, e a quel punto il marito ha proseguito nel suo intento omicida, uccidendo la coniuge con un solo colpo di pistola. Subito dopo ha rivolto l’arma verso se stesso, sparando di nuovo e morendo a sua volta.


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