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Rossella Placati, 50 anni, operaia, mamma. Massacrata a pugni, coltellate e botte in testa con un pesante oggetto contundente, viene ritrovata in un lago di sangue. Condannato all’ergastolo il convivente, già segnalato per altri precedenti dalla ex moglie

Bondeno (Ferrara), 22 Febbraio 2021


Titoli & Articoli

Omicidio Ferrara, chi era Rossella Placati, la donna di 51 anni trovata morta in casa (FanPage – 22 febbraio 2021)
La vittima dell’ennesimo femminicidio è Rossella Placati, un’operaia di 51 anni divorziata con due figli. Avrebbe dovuto presentarsi a lavoro di buon mattino, ma purtroppo oggi non ha mai potuto salutare i suoi colleghi. Rossella, secondo quanto raccontano i colleghi, sembrava essere una donna felice che si era ricostruita una vita con un nuovo compagno.
Lavorava all’Haemotronic nel reparto produttivo di Mirandola. Faceva l’operaia da 11 anni e i colleghi l’aspettavano a lavoro come ogni giorno. “Rossella avrebbe dovuto venire qui come ogni mattina – raccontano i suoi colleghi – ma non si è mai presentata”. Rossella Placati, 51 anni, non ha potuto recarsi a lavoro perché questa mattina il suo cadavere è stato trovato nel bagno della sua abitazione di Bondeno, nel Ferrarese.
I colleghi la descrivono come una lavoratrice dedita al suo lavoro, sempre puntuale e sempre presente per i suoi amici e colleghi. Una donna che sorrideva spesso e che sembrava essersi ricostruita una vita dopo la fine di quel matrimonio che le aveva dato due figli. Si era rifatta una vita con un nuovo compagno, con il quale viveva ormai da un anno e mezzo nell’appartamento di Bondeno. Secondo le prime ricostruzioni, a chiamare i soccorsi sarebbe stata la vicina di casa, eppure sembra che l’uomo si sia recato spontaneamente dalle forze dell’ordine per comunicare di aver trovato la compagna morta in casa. Avrebbe raccontato di aver lasciato casa la sera prima, poco dopo un litigio, e di esser tornato solo quella mattina, trovando Rossella già morta.
Sul suo profilo facebook, Rossella mostrava la vita di una donna normale. Era bella e giovane, mostrava con orgoglio le foto delle vacanze e quelle dei suoi figli. Sul suo profilo anche tante immagini con sua sorella e quelle con il nuovo compagno che mai, secondo le prime ricostruzioni, sembrava averle dato problemi. Poco si sa degli interrogatori che per il momento le forze dell’ordine stanno portando avanti. Anche i due figli grandi sono stati ascoltati dalle autorità per ricostruire chi fosse in casa la notte del decesso. Rossella sarebbe morta a causa di colpi alla testa, ma l’arma del delitto non è stata ancora individuata.

Ferrara, Rossella Placani massacrata in casa: nella notte fermato il compagno (Corriere della Sera – 23 febbraio 2021)
L’uomo è indagato per aver fornito al pm una versione «contraddittoria e lacunosa»
Per l’omicidio di Rossella Placani, 50enne trovata morta ieri mattina a Bondeno (Ferrara) è stato fermato nella notte il compagno convivente della donna, Doriano Saveri, bolognese di 45 anni. Il provvedimento, emesso dal pm Stefano Longhi, è stato eseguito alle quattro nel Comando provinciale dei Carabinieri. L’uomo, artigiano edile, separato, viveva con la vittima, operaia in un’azienda del biomedicale. L’indagato avrebbe fornito al pm, interrogato, una versione dei fatti «contraddittoria e lacunosa», cui si contrappongono gravi indizi a suo carico. È stato portato in carcere e le indagini proseguono.
Il ritrovamento. Era riversa a terra, in bagno, coperta di sangue e con ferite profonde alla testa. Rossella Placati, 50 anni, operaia di una ditta del biomedicale di Mirandola, è stata uccisa brutalmente nella sua casa in provincia di Bondeno, che divideva da qualche tempo con il compagno, un artigiano edile bolognese di 45 anni.
Lei divorziata, con due figli avuti dal precedente matrimonio, lui sperato. A dare l’allarme è stato proprio l’uomo che ieri mattina si è presentato alla stazione dei carabinieri raccontando di essere entrato in casa e di averla trovata in quello stato, con la testa fracassata, colpita più volte da un oggetto contundente. I carabinieri si sono precipitati nell’appartamento, un complesso nella frazione di San Giovanni. La donna era ormai senza vita, come constatato dal medico legale sono stati letali i colpi ricevuti alla testa. Le indagini sono partite dalle ultime ore di vita della vittima: sono stati sentiti i figli e le sorelle ma i sospetti si sono fin da subito concentrati sul compagno, presumibilmente l’ultimo ad averla vista in vita, il cui racconto presentava alcune anomalie. Non c’erano segni di effrazione dunque chi ha ucciso Rossella era già in casa o comunque era qualcuno che lei conosceva e a cui ha aperto senza temere nulla.
Vecchie segnalazioni sull’ex.
Sul conto del compagno, separato, ci sarebbero delle vecchie segnalazioni dell’ex moglie giunte alle forze dell’ordine e legate alla fine di quella tormentata relazione.
L’uomo, su quale si è iniziato a indagare fin da subito tanto da fargli nominare un legale, è stato sentito a lungo con ele garanzie del caso dal pm Stefano Longhi per ricostruire le ultime ore della vittima. L’artigiano è stato sentito fino a tarda serata con l’avvocato. Ha dovuto ricostruire con precisione che cosa sia accaduto in quella casa, compresi gli spostamenti avvenuti nelle ultime ore. Stando alla prima ricostruzione, l’uomo avrebbe dichiarato di essersi allontanato dalla casa la sera precedente, al termine di un litigio con la donna e di essere poi rincasato solo la mattina successiva. Varcata la porta avrebbe cercato la compagna scoprendo il corpo riverso a terra nel bagno in un lago di sangue e con numerose ferite alla testa. Durante l’interrogatorio i carabinieri hanno effettuato diversi riscontri alla sua versione, che presenta aspetti che non tornano. L’arma del delitto, un oggetto pesante, non è stata ritrovata.
Comunità sconvolta. La donna, che lavorava come impiegata da undici anni in un’azienda del biomedicale, la Haemotronic di Mirandola, avrebbe dovuto iniziare il suo turno di lavoro come tutte le mattine, ma in azienda non si è mai presentata. La notizia ha iniziato a trapelare nel corso della giornata ed ha lasciato sconvolta l’intera comunità di Bondeno dove la donna viveva da anni.
«Sono arrivato sul posto questa mattina dopo le prime informazioni ricevute. Sono basito, rattristato e incredulo per quanto accaduto» ha dichiarato il sindaco Simone Saletti, «non avrei mai pensato che un fatto del genere potesse sfiorare la mia comunità. Ho però massima fiducia nelle indagini e nell’inquirenti».
Sui social Rossella raccontava spesso di sé e e fra foto al mare, dove era ritratta sempre sorridente, e condivisioni scriveva: «La vita è come uno specchio…sorridi e lei ti sorriderà». Una tragedia, l’ennesima, e un’altra donna uccisa nella sua casa dopo il dramma di Ilenia Fabbri, massacrata a coltellate a Faenza la scorsa settimana. L’ex marito è indagato: secondo l’accusa avrebbe assoldato un killer rimasto ancora senza nome.

 

Foto LaPresse/Filippo Rubin
22/02/2021 Bondeno (Italia)

 

“Sono stanca e voglio stare da sola”. Così Rossella Placati poco prima di morire (il Resto del Carlino – 27 aprile 2022)
Fino al giorno precedente il delitto, Doriano Saveri la supplicava di ricominciare perché innamorato Ma lei non cede. Poi la furibonda lite di domenica mattina e gli strani movimenti dell’artigiano
«Vedremo». E’ l’ultimo messaggio che Rossella Placati invia a Doriano Saveri alle 19.49 di quella maledetta domenica di febbraio 2021. E’ la sua ultima comunicazione, almeno tra quelle note agli inquirenti che hanno investigato sull’omicidio. E’ un messaggio su Whatsapp che la vittima, brutalmente uccisa nella sua abitazione di Borgo San Giovanni, spedisce in risposta all’ex compagno Saveri, 47 anni, accusato di quell’orrendo delitto. L’artigiano in precedenza le aveva scritto “Hai già fatto anche troppo….vedrai, tutti sapranno” , a sua volta una risposta ad un precedente messaggio della Placati che gli diceva ” Comunque se ti calmi, possiamo anche parlarne” .
Sono le ultime comunicazioni tra i due a conclusione di una domenica in cui i rapporti già molto tesi da tempo, erano arrivati al limite della tollerabilità probabilmente. Conversazioni che seguono l’accesa lite consumatasi qualche ora prima, la mattina, e in parte ripresa, con immagini e conversazioni, dalle telecamere che erano state installate nel cortiletto retrostante della casa, con focus sulla cantina. Telecamera che resta attiva fino alle 13, quando poi Saveri la stacca e la ripone nel borsone dove è stata scoperta dai carabinieri che hanno perquisito l’abitazione.
Scampoli di vita in un crescendo di rabbia dell’ultima giornata vissuta da una coppia che da tempo era arrivata al capolinea, almeno per quanto riguarda la vittima che aveva chiesto a più riprese all’artigiano di lasciare l’appartamento. Per lei era tutto finito, mentre lui almeno fino a quella domenica la implorava di riprovarci, che lui, nonostante quanto ritenuto di aver subito, era ancora innamorato. Soltanto due giorni prima, il venerdì mattina, infatti, Saveri le dice “Riproviamoci, te lo chiedo in ginocchio…sono davvero innamorato di te” . Ma davanti si è trovato un muro, nonostante la rabbia di lei sembrasse placata. “Ti ho perdonato – gli scrive lei – ma sono stanca e voglio stare da sola” . Ma lui non si arrende e il giorno precedente la morte le scrive “Vorrei essere l’uomo con cui tu vuoi stare….buon pomeriggio principessa”. Lei non cede.
La ricostruzione delle conversazioni, moltissime tra i due e tra loro e amici e conoscenti sono state raccontate in aula da Davide Bruni, militare del Nucleo investigativo dei carabinieri di Ferrara che ieri ha risposto alle domande del pm Stefano Longhi, davanti alla Corte di Assise presieduta dal giudice Piera Tassoni. E’ stato lui a spiegare come si sono svolte le indagini sui telefoni cellulari di vittima, presunto assassino e della sorella di quest’ultimo. Come sono stati ricostruiti gli spostamenti di entrambi, in base alle celle agganciate dai telefonini. Ma soprattutto grazie ai messaggi, scritti e vocali – la voce della vittima ieri è riecheggiata più volte nell’aula B – recuperati dai cellulari è stata ricostruita la loro relazione.
Iniziata più o meno a settembre del 2018, quando la stessa Rossella in una chat di gruppo con le amiche, scrive “Questo è Doriano, è andato via da poco….ci sto bene” . Qualche mese dopo, ancora tutto a gonfie vele: è il 6 marzo del 2019 quando scrive ancora nella stessa chat: “Doriano mi ha chiesto di andare a vivere insieme…davvero non me lo aspettavo” . Già un anno dopo, però, il 6 marzo 2020, l’inizio della fine. Lei scrive a un’amica: “Ero stanca…sono rientrata a casa dal lavoro…lui stava facendo i pesi, poi si è fatto una canna…proprio qui in casa. Non ce la faccio più “. Poi un crescendo di discussioni, di accuse molto pesanti. Di liti anche davanti ad altri. Fino a quella domenica del 2021. Fino a quando Rossella è stata massacrata e trovata cadavere al primo piano della sua abitazione e Saveri accusato del delitto.

Omicidio Placati Bondeno, i medici legali: “Rossella non ha avuto tempo di difendersi” (il Resto del Carlino – 19 ottobre 2022)
Relazioni pressoché unanimi sull’ora del decesso: “Uccisa tra le 22.15 e l’1.30 del mattino. È morta subito”. La ricostruzione dell’aggressione: “Pugno, coltellate e colpi alla testa, tutto in rapida successione”
Rossella Placati è stata uccisa tra le 22.15 e l’1.30 della notte tra il 21 e il 22 febbraio dell’anno scorso. Una fascia oraria sulla quale – seppur con diversi distinguo metodologici e qualche margine di differenza – sembrano concordare tutti i medici legali che si sono occupati dell’omicidio dell’operaia 51enne trovata senza vita nella sua abitazione di Bondeno. Consulenti e periti hanno parlato ieri mattina in corte d’Assise, durante l’udienza del processo che vede imputato Doriano Saveri, artigiano 47enne e compagno della vittima. Fulcro dell’udienza è stata la deposizione di Rossella Snenghi, medico legale nominato dal gip Vartan Giacomelli in sede di incidente probatorio.


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