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Doriano Saveri, 48 anni, artigiano, separato, già segnalato dalla ex moglie per alcuni precedenti. Condannato all’ergastolo per aver massacrato la convivente, continua a dirsi innocente

Bondeno (Ferrara), 22 Febbraio 2021


Titoli & Articoli

Ferrara, Rossella Placani massacrata in casa: nella notte fermato il compagno (Corriere della Sera – 23 febbraio 2021)
L’uomo è indagato per aver fornito al pm una versione «contraddittoria e lacunosa»
Per l’omicidio di Rossella Placani, 50enne trovata morta ieri mattina a Bondeno (Ferrara) è stato fermato nella notte il compagno convivente della donna, Doriano Saveri, bolognese di 45 anni. Il provvedimento, emesso dal pm Stefano Longhi, è stato eseguito alle quattro nel Comando provinciale dei Carabinieri. L’uomo, artigiano edile, separato, viveva con la vittima, operaia in un’azienda del biomedicale. L’indagato avrebbe fornito al pm, interrogato, una versione dei fatti «contraddittoria e lacunosa», cui si contrappongono gravi indizi a suo carico. È stato portato in carcere e le indagini proseguono.
Il ritrovamento. Era riversa a terra, in bagno, coperta di sangue e con ferite profonde alla testa. Rossella Placati, 50 anni, operaia di una ditta del biomedicale di Mirandola, è stata uccisa brutalmente nella sua casa in provincia di Bondeno, che divideva da qualche tempo con il compagno, un artigiano edile bolognese di 45 anni.
Lei divorziata, con due figli avuti dal precedente matrimonio, lui sperato. A dare l’allarme è stato proprio l’uomo che ieri mattina si è presentato alla stazione dei carabinieri raccontando di essere entrato in casa e di averla trovata in quello stato, con la testa fracassata, colpita più volte da un oggetto contundente. I carabinieri si sono precipitati nell’appartamento, un complesso nella frazione di San Giovanni. La donna era ormai senza vita, come constatato dal medico legale sono stati letali i colpi ricevuti alla testa. Le indagini sono partite dalle ultime ore di vita della vittima: sono stati sentiti i figli e le sorelle ma i sospetti si sono fin da subito concentrati sul compagno, presumibilmente l’ultimo ad averla vista in vita, il cui racconto presentava alcune anomalie. Non c’erano segni di effrazione dunque chi ha ucciso Rossella era già in casa o comunque era qualcuno che lei conosceva e a cui ha aperto senza temere nulla.
Vecchie segnalazioni sull’ex.
Sul conto del compagno, separato, ci sarebbero delle vecchie segnalazioni dell’ex moglie giunte alle forze dell’ordine e legate alla fine di quella tormentata relazione.
L’uomo, su quale si è iniziato a indagare fin da subito tanto da fargli nominare un legale, è stato sentito a lungo con ele garanzie del caso dal pm Stefano Longhi per ricostruire le ultime ore della vittima. L’artigiano è stato sentito fino a tarda serata con l’avvocato. Ha dovuto ricostruire con precisione che cosa sia accaduto in quella casa, compresi gli spostamenti avvenuti nelle ultime ore. Stando alla prima ricostruzione, l’uomo avrebbe dichiarato di essersi allontanato dalla casa la sera precedente, al termine di un litigio con la donna e di essere poi rincasato solo la mattina successiva. Varcata la porta avrebbe cercato la compagna scoprendo il corpo riverso a terra nel bagno in un lago di sangue e con numerose ferite alla testa. Durante l’interrogatorio i carabinieri hanno effettuato diversi riscontri alla sua versione, che presenta aspetti che non tornano. L’arma del delitto, un oggetto pesante, non è stata ritrovata.
Comunità sconvolta. La donna, che lavorava come impiegata da undici anni in un’azienda del biomedicale, la Haemotronic di Mirandola, avrebbe dovuto iniziare il suo turno di lavoro come tutte le mattine, ma in azienda non si è mai presentata. La notizia ha iniziato a trapelare nel corso della giornata ed ha lasciato sconvolta l’intera comunità di Bondeno dove la donna viveva da anni.
«Sono arrivato sul posto questa mattina dopo le prime informazioni ricevute. Sono basito, rattristato e incredulo per quanto accaduto» ha dichiarato il sindaco Simone Saletti, «non avrei mai pensato che un fatto del genere potesse sfiorare la mia comunità. Ho però massima fiducia nelle indagini e nell’inquirenti».
Sui social Rossella raccontava spesso di sé e e fra foto al mare, dove era ritratta sempre sorridente, e condivisioni scriveva: «La vita è come uno specchio…sorridi e lei ti sorriderà». Una tragedia, l’ennesima, e un’altra donna uccisa nella sua casa dopo il dramma di Ilenia Fabbri, massacrata a coltellate a Faenza la scorsa settimana. L’ex marito è indagato: secondo l’accusa avrebbe assoldato un killer rimasto ancora senza nome.

Si ferisce alla testa in cella il presunto assassino di Bondeno (La Nuova Ferrara – 2 marzo 2021)
Tenta il suicidio sbattendo il capo alla finestra: ricoverato all’ospedale Doriano Saveri. Ieri i primi atti per eseguire l’autopsia sul corpo della vittima Rossella Placati
Hanno sentito rumori dalla cella e lo hanno trovato gli agenti di polizia penitenziaria a terra, ferito gravemente alla testa e in una pozza di sangue, dopo aver sbattuto volontariamente il capo contro la finestra. Così, domenica sera poco dopo le 19, Doriano Saveri, presunto assassino della ex compagna Rossella Placati, è stato ricoverato…

 

Omicidio Placati: nel mirino i prelievi di soldi fatti da Saveri (il Resto del Carlino – 9 marzo 2021)
Gli inquirenti indagano ancora a 360 gradi, ma gli indizi portano solo all’ex che però non confessa. Giovedì il funerale della 51enne
Le indagini per chiudere il cerchio sull’omicidio di Rossella Placati, la cinquantunenne di Bondeno trovata in un lago di sangue con la testa fracassata da violentissimi colpi inferti alla nuca e con altre ferite al petto, proseguono spedite per non lasciare nulla di intentato. Anche se tutti gli indizi raccolti portano al compagno Doriano Saveri, l’artigiano di 45 anni che per uno e mezzo ha convissuto con la vittima nella casa del delitto, anche se da lei stessa era stato ripetutamente di recente invitato ad andarsene.
Ma lui nega qualsiasi responsabilità nel delitto, dicendo di averla trovata in un lago di sangue vicino al bagno, alle 8.30 circa di lunedì 22 febbraio.
Dopo un interrogatorio fiume, però, il pubblico ministero Stefano Longhi che coordina le indagini dei carabinieri lo ha arrestato con l’accusa di omicidio volontario, a causa delle enromi contraddizioni del suo racconto. Ma Saveri continua a proclamarsi innocente, a dire che lui non ha ucciso Rossella, fornendo una ricostruzione dei fatti e dei suoi spostamenti da domenica 21 alle 20 (fino a quell’ora sarebbe stato accertato che la Placati era ancora in vita) fino a dopo le 8 dì lunedì 22, quando ha scoperto la compagna ormai morta.
Ed è proprio sugli spostamenti che ha ricostruito, che gli investigatori stanno compiendo ulteriori accertamenti: in particolare su tre prelievi di soldi allo sportello bancomat che lui dice di aver compiuto da domenica a lunedì. Ma anche sulle celle agganciate dal suo telefono cellulare per tracciare gli spostamenti reali e confrontarli con quelli che lui ha dichiarato di aver compiuto quando ancora non era indagato.
Quando ha raccontato ai militari di aver litigato con lei – una delle numerose discussioni dell’ultimo periodo – intorno alle 20, di essere uscito di nuovo e rientrato poco prima delle 22. Per poi essere uscito ancora la mattina del lunedì intorno alle 7. Ed è da qui in poi che il suo racconto con quanto accertato dagli investigatori proprio non torna: a cominciare dal racconto di essere tornato dalla ex moglie a Vigarano, circostanza che non sarebbe stata confermata dalla donna. E allora dove è andato a finire Saveri in quell’ora o più? Soprattutto perché avrebbe mentito su questa circostanza? Anche sulle armi nessuna certezza sul tipo e se siano state una o due. Giovedì alle 15 il funerale per l’addio a Rossella.

 

Femminicidio Placati. Saveri: “Io sono innocente” (Estense -9 novembre 2022)
L’imputato si è sottoposto all’esame rispondendo alle domande di pm e avvocati. E quando parla della vittima non ne pronuncia quasi mai il nome.

Doriano SaveriIo sono innocente. Sono da due anni in carcere, ma prima o poi per un detenuto si trova l’equilibrio. La vera condanna è per la mia famiglia, per mia figlia, per mia sorella. E per la sua famiglia. Sono sicuro di non meritare tutto questo, sono una persona buona, corretta e alla fine mi ritrovo in carcere per omicidio”. Sono parole di Doriano Saveri, interrogato ieri nell’ultimo atto dell’istruttoria del processo che lo vede imputato di omicidio, quello della sua ex compagna Rossella Placati, brutalmente uccisa tra il 21 e il 22 febbraio del 2021 nella sua abitazione di Borgo San Giovani, a Bondeno.

 

 

 

Omicidio Rossella Placati a Ferrara, Saveri condannato all’ergastolo. Le sorelle della vittima: “E’ stata fatta giustizia” (il Resto del Carlino – 17 febbraio 2023)
La sentenza della Corte d’Assise è arrivata dopo un anno. In aula figli e le sorelle della vittima
Ergastolo per Doriano Saveri. L’artigiano 48enne è stato condannato al carcere a vita per l’omicidio dell’operaia 51enne Rossella Placati, che lavorava nel Modenese, trovata senza vita il 22 febbraio del 2021 nella sua abitazione di Bondeno. La corte d’Assise ha emesso il proprio verdetto poco dopo le 13.30 di oggi, dopo meno di due ore di camera di consiglio. Il corpo di Rossella fu trovato la mattina del 22 febbraio del 2021 dallo stesso Saveri, nell’abitazione che condividevano a Borgo San Giovanni, alle porte di Bondeno. Fu lui a recarsi dai carabinieri e dare l’allarme. L’artigiano ha sempre negato di essere il responsabile, ma dopo poche ore fu fermato per il delitto. Rossella fu uccisa con colpi di coltello al petto e di un oggetto contundente mai identificato al cranio. Nonostante le ricerche, le armi del delitto non furono mai trovate.
Saveri è finito a processo davanti alla corte d’Assise che, a un anno dai fatti, ha emesso la sua sentenza. I pubblici ministeri Lisa Busato e Stefano Longhi avevano chiesto l’ergastolo, parlando di “un omicidio brutale, dettato dalla rabbia cieca nei confronti della vittima e consumato in rapida sequenza”. La difesa aveva invece messo in luce quelli che, a suo dire, erano i punti deboli dell’impianto accusatorio che, secondo gli avvocati Pasquale Longobucco e Alessandra Palma, non poggiava su elementi certi. All’udienza hanno partecipato anche il sindaco Simone Saletti, le amiche della vittima e un alcune rappresentanti dell’Udi e del Centro Donna Giustizia, che hanno inscenato un presidio all’esterno dell’aula con uno striscione rosso. Persone offese nel processo, oltre al Comune di Bondeno e alle associazioni, sono i figli e le sorelle di Rossella. “E’ stata fatta giustizia, ma la rabbia e il dolore ci sono sempre” hanno dichiarato le sorelle della vittima, Daniela e Ines dopo aver ascoltato la sentenza.
“Siamo amareggiati – hanno affermato i difensori dell’imputato -. Peraltro è stata una sentenza che, rispetto alle previsioni, è stata emessa in tempi rapidissimi, tenuto conto anche della mole di atti processuali e del tempo impiegato nella discussione”.


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