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Romina De Cesare, 36 anni, barista. Strangolata e uccisa con 14 coltellate dall’ex

Frosinone, 2 Maggio 2022


Titoli & Articoli

Romina De Cesare uccisa a coltellate dall’ex, la testimone: “Cercava una nuova casa, aveva paura”
“Cercava una nuova casa, vivere con lui era diventato insostenibile”. A dirlo la proprietaria dell’appartamento in cui Romina De Cesare è stata uccisa con 14 coltellate da Pietro Ialongo.
Romina De Cesare aveva paura dell’ex compagno e da qualche giorno stava cercando una nuova casa. È quanto ha dichiarato in aula, ieri mattina, davanti ai giudici della corte di Assise di Frosinone la proprietaria dell’appartamento nel centro storico di Frosinone in cui la donna viveva con l’ex compagno che, proprio in quell’abitazione, l’ha uccisa con 14 coltellate il 3 maggio del 2022. Proprio il giorno prima, il 2 maggio, aveva telefonato alla padrona di casa chiedendole di aiutarla a trovare un altro appartamento: vivere con l’ex compagno era diventata insostenibile e il comportamento che aveva lui, Pietro Ialongo, imputato nel processo, aveva iniziato a farla preoccupare, come riporta l’edizione locale de il Messaggero.
Le altre testimonianze. Prima della donna, è stato chiamato a testimoniare il papà di Romina, Mario De Cesare. Davanti ai giudici, ha riferito che, negli ultimi tempi, Ialongo aveva iniziato a chiedergli la restituzione dei soldi spesi per acquistare un’automobile che, però, utilizzava per la maggior parte Romina. Nel corso della sua testimonianza, inoltre, sarebbero emersi elementi che farebbero pensare a comportamenti persecutori da parte dell’ex compagno: Romina si sentiva minacciata dall’ex compagno e a confermarlo, poco dopo, è arrivato anche il racconto della proprietaria dell’appartamento in cui è stata uccisa.
Chiamati a testimoniare anche i genitori dell’imputato a cui la difesa ha chiesto se il figlio avesse mai sofferto di depressione. Alla domanda, i due hanno risposto che aveva iniziato a sviluppare una forma depressiva dopo aver riscontrati problemi fisici a seguito di un incidente in automobile. Non si esclude la richiesta di una perizia psichiatrica da parte dell’avvocato di Ialongo. Oltre alle loro, saranno presto acquisite le testimonianze delle persone ascoltate poco dopo la scoperta del corpo, dal nuovo compagno di Romina, alla zia con cui era solita confidarsi, fino ai proprietari dello stabilimento a Sabaudia in cui è stato trovato Ialongo, nudo in mare, in stato confusionale dopo aver ucciso l’ex compagna. La famiglia di Romina si è costituita parte civile: la prossima udienza è attesa il 6 luglio.

Omicidio di Romina, 14 coltellate col pugnale che regalò al fidanzato a Parigi
Davanti al Gip il perito ha ricostruito l’omicidio della 36enne molisana. Il 2 maggio 2022, quasi cinque mesi fa, una furia assassina al centro storico di Frosinone.
E’ stata ammazzata con quattordici coltellate, quella fatale al petto, con il pugnale che aveva regalato al suo fidanzato quando vivevano a Parigi. Davanti al Gip di Frosinone la ricostruzione dell’omicidio di Romina De Cesare, ammazzata tra le otto di sera e mezzanotte del 2 maggio 2022, da parte dal perito ed ufficiale dei Ris Cesare Rapone.
Il dramma avvenne nel centro storico di un attonito capoluogo ciociaro, nuovo a così efferati delitti. Il cadavere fu rinvenuto dalla squadra mobile della Polizia, una volta penetrati all’interno dell’abitazione grazie all’ausilio dei vigili del fuoco, chiamati da chi fino a quasi cinque mesi fa era il suo compagno. L’ex fidanzato della barista molisana, il 38enne reo confesso Pietro Ialongo, non si era rassegnato alla fine di una relazione durata dodici anni. La notte dopo, come raccontanto una volta in stato di fermo, aveva tentato il suicidio tra le acque ai confini tra Terracina e Sabaudia.
Davanti al giudice delle udienze preliminari, inoltre, è stata fatta una relazione sulle tracce di sangue rinvenute sulla scena del delitto, nonché nell’auto della ragazza utilizzata da Ialongo per andare via. Al vaglio anche e soprattutto il contenuto dei due smartphone che Ialongo utilizzava. Due vicini di casa sarebbero in possesso della registrazione di grida. Si attende ora la conclusione delle indagini da parte del Pm, in modo da convocare l’udienza preliminare.

Romina De Cesare è morta dopo una lunga agonia. I risultati dell’autopsia
L’esame autoptico sul corpo della trentaseienne conferma che Romina non è morta sul colpo. In carcere l’ex fidanzato Pietro Ialongo accusato dell’omicidio
Quattordici coltellate. Una fatale al cuore. La morte sarebbe avvenuta tra le 20 e le 24 del 2 maggio scorso. È morta dopo una lunga agonia Romina De Cesare, trentaseienne.
Al momento, in carcere si trova l’ex fidanzato Ialongo, 38 anni, di Cerro al Volturno, lo stesso paese della vittima, agli arresti dal giorno della scoperta del corpo senza vita di Romina da parte degli agenti della squadra mobile in un appartamento in via del Plebiscito a Frosinone. Ialongo, nel corso del primo drammatico interrogatorio, nella notte tra il 3 e il 4 maggio, ha confessato l’omicidio, anche se poi, nel secondo interrogatorio, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il prossimo 23 settembre saranno rese note le risultanze delle perizie sul traffico telefonico delle due utenze intestate a De Cesare e a Ialongo e sugli esami di estrapolazione del Dna, dai tessuti repertati sulla vittima e da alcuni oggetti rinvenuti nell’appartamento. Romina era stata fidanzata con Ialongo per 12 anni.
A dare l’allarme il 3 maggio scorso, il nuovo fidanzato di Romina. Non la sente da diverse ore, mentre Ialongo sosterrà di aver staccato i suoi telefonini già dal pomeriggio del giorno prima.
Così la polizia fa irruzione nell’appartamento della ragazza a Frosinone e fa la scoperta del cadavere. A trovare Ialongo, che racconterà nel primo interrogatorio (nel secondo si è avvalso della facoltà di non rispondere) di aver cercato di uccidersi dopo il delitto sono i carabinieri di Sabaudia dopo alcuni segnalazioni dei passanti. A quel punto per Ialongo è scattato il fermo poi convalidato con la conferma del carcere. Subito dopo la scoperta del cadavere di Romina, è partita l’indagine condotta dalla squadra mobile di Frosinone. Sul luogo dell’omicidio era arrivata poi anche la polizia scientifica di Roma per i rilievi nell’appartamento. Sul posto anche il procuratore Antonio Guerriero con il sostituto Barbara Trotta, titolare dell’indagine, il questore Domenico Condello e il dirigente della squadra mobile Flavio Genovesi. Nel frattempo, i carabinieri che avevano fermato in stato confusionale Ialongo, il quale dichiarava di aver tentato di uccidersi più volte quella notte, eseguivano la misura a carico dell’uomo. Sottoposto la notte stessa a un lungo interrogatorio, davanti ai pm di Latina e Frosinone, Ialongo ha confessato il delitto. La famiglia De Cesare è rappresentata dall’avvocato Danilo Leva, mentre Pietro Ialongo si è affidato per la difesa all’avvocato Vincenzo Mercolino.

Romina uccisa dall’ex, l’amica: “Si è licenziata per problemi familiari, voleva tornare in Molise”
Romina De Cesare aveva cominciato a lavorare in un bar, ma si era licenziata appena dopo una settimana. “Ci aveva detto che aveva problemi familiari e doveva tornare in Molise”.
Si è licenziata dal nuovo lavoro una settimana fa, dicendo di avere problemi familiari e dover tornare in Molise. Romina De Cesare, la 36enne uccisa dall’ex fidanzato Pietro Ialongo nella sua abitazione di Frosinone, a casa non è mai riuscita a tornarci. Di che natura fossero quei problemi familiari e se si riferisse all’ex, al momento non è dato sapere.
“Lavorava con noi da due settimane e mezzo, prima era una nostra cliente – ci spiega una collega del bar in cui aveva cominciato a lavorare – Veniva a prendere il caffè tutte le mattine prima di andare al Carrefour, dove faceva la cassiera. Il supermercato poi ha chiuso e si è trovata disoccupata. Una mattina mentre parlavamo le ho detto che cercavamo personale, e lei ha detto ‘ ci provo’. Di lei però non sapevamo nulla: lavoravamo insieme da troppo poco tempo, ed è stata qui solo una settimana”. Secondo quanto riferito dalla ragazza, Pietro Ialongo andava a trovarla al bar tutte le mattine. “Non so se stavano insieme, ma sembrava tutto normale, non abbiamo mai avuto modo di pensare ci fosse qualche problema”.
L’ex arrestato in stato confusionale sulla spiaggia di Sabaudia. Pietro Ialongo ha confessato il femminicidio. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Latina, coordinati dal tenente colonnello Silvio De Luca, e dagli investigatori della squadra mobile della questura di Frosinone, la ragazza è stata prima strangolata e poi accoltellata all’interno della sua abitazione di piazza del Plebiscito. A dare l’allarme è stato l’attuale compagno di Romina, che non riusciva a mettersi in contatto con lei da diverse ore.
Quando gli agenti della squadra mobile sono entrati nell’appartamento, hanno trovato la 36enne riversa a terra in un lago di sangue. Nel frattempo i carabinieri hanno fermato Pietro Ialongo sulla spiaggia di Sabaudia.L’uomo vagava nudo e in stato confusionale, era pieno di graffi ed escoriazioni. Prima di essere fermato dai carabinieri aveva provato a uccidersi varie volte strangolandosi, tagliandosi le vene e annegandosi in mare. Portato all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, è stato poi trasferito in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato. Interrogato dai pubblici ministeri di Frosinone e Latina, ha ammesso il femminicidio. In macchina sono stati trovati diversi fogli con scritto ‘Non volevo ucciderla. La amo’. Per chi indaga, è una chiara ammissione di responsabilità.

L’ultimo toccante saluto alla giovane Romina 
Tanta gente ai funerali della ragazza uccisa a coltellata dall’ex fidanzato. La salma accolta in piazza a Cerro al Volturno da una leggera pioggerellina. Il sindaco ha promesso che Romina diverrà un esempio per le generazioni future
Tutti gli abitanti di Cerro al Volturno, suo paese di origine di circa 1000 abitanti tra il Molise e l’Abruzzo, si sono stretti nel dolore dei familiari e degli amici di Romina De Cesare, la ragazza uccisa in pieno centro storico di Frosinone dall’ex compagno Pietro Ialongo con una violenza inaudita a colpi di coltello al petto ed al cuore cosi come confermato dall’autopsia effettuata nella giornata di venerdì.La bara di colore grigio con all’interno la salma è arrivata nella piazza di fronte la chiesa dei Santi Pietro e Paolo accompagnata da una leggera pioggerellina e ad attenderla sotto l’altare un piccolo muro di palloncini bianchi e la scritta Romina in rosso.
Nell’omelia il Vescovo della diocesi Venafro-Isernia Mons. Camillo Cibotti ha rimarcato come questi gesti violenti snaturano il concetto stesso di amore ed ha paragonato Romina ad un fiore che è stato strappato dalla terra. “Romina era una persona giovane e da tutti conosciuta ed ammirata che ora non c’è più. Lei – ha spiegato il prelato – come persona e come dono non è più qui ma nelle braccia di Dio. La modalità della sua morte ci lascia sgomenti. La violenza non si giustifica. L’amore si dona, non si uccide mai. L’amore è perdono ed accoglienza. L’amore espresso con gesti violenti è una bestemmia, non è amore. Dobbiamo recuperare il significato dell’amore. In questa occasione l’amore è stato calpestrato ed ucciso. Non si può amare quando si uccide. Romina strappata a questa vita come un fiore dalla terra. Un tragico momento che ricorderemo per sempre”
Le parole piene di commozione del sindaco. Il sindaco Remo Di Ianni ha voluto portare il saluto della piccola comunità: “non ci sono parole per descrivere la tristezza che ha avvolto la nostra comunità e per descrivere come un’amore possa fare terminare una vita. Non ci sono spiegazioni per dare senso ad un gesto cosi insensato. Bisogna chiederci cosa fare affinché non ci siano più di questi episodi. Di Romina ho il ricordo del suo sorriso e la sua gentilezza. Come amministrazione faremo di tutto affinché il ricordo di Romina continui a vivere come esempio positivo per il futuro per dare insegnamento ai nostri figli sul fatto che bisogna rispettare gli altri, la vita e le donne”.
Un amico delle scuole superiori “Ricordo i pomeriggi trascorsi insieme allo studio, le partite di calcio con il fratello e la playstation. Faccio un appello – ha detto un amico d’infanzia dall’altare –  al padre Mario: nessuna parola sarà appropriata per alleviare il dolore che porti dentro di questa vicenda che colpisce dal profondo tutti coloro che l’hanno conosciuto. Romina ora è al fianco della madre in cielo. Mario ed Antony avete il dovere di non farvi sopraffare dalla rassegnazione noi vi accompagneremo sempre e non sarete mai soli”

 

 

 


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