Patrizia Maccarini, 43 anni, operaia. Uccisa con una coltellata al cuore dall’ex fidanzato
Calvisano (Brescia), 20 marzo 2009
Lei lo aveva lasciato ma lui non riusciva ad accettarlo. Così la chiamava in continuazione, la tormentava, la pedinava e per giunta la minacciava che se lo avesse denunciato per stalking si sarebbe vendicato anche sulla sua famiglia. Patrizia aveva paura e lo sapevano tutti, aveva cambiato numero di telefono e ultimamente restava spesso a dormire a casa dei genitori, terrorizzata. Ma non è bastato.
Giuseppe Candido, 40 anni, operaio. “Ho ucciso Patrizia” ha detto alla sorella “vado ad uccidermi”. Lo trovano tre giorni dopo, vivo. Condannato a 30 anni in primo e secondo grado senza attenuanti.
Titoli & Articoli
… l’ex fidanzato: non sopportava che la loro relazione fosse finita – Uccisa con una coltellata al cuore – “Sono stato io, vado a suicidarmi
L’hanno trovata con un coltello da cucina piantato nel cuore. Era distesa sul letto, indossava una tuta da ginnastica. La vicina di casa dice di aver sentito sbattere la porta e intravisto un uomo scendere le scale di corsa …
Era separata Patrizia. Dopo il matrimonio si era legata sentimentalmente ad un dipendente dell’Iveco di Brescia ma nei mesi scorsi la relazione era finita. Una scelta che l’ex fidanzato non aveva mai accettato. Questo è il movente dell’assassinio …
“La pedinava, continuava a chiamarla al telefono. E la minacciava dicendo che se fosse andata a denunciarlo si sarebbe vendicato su di lei e sui suoi genitori” … Proprio nei giorni scorsi Patrizia Maccarini, operaia in un’azienda specializzata nella produzione di motorini elettrici, aveva confidato ad un amico d’aver cambiato numero di telefono, usando il tono di chi era stata costretta a farlo. Nel fine settimana, spesso, proprio perchè temeva per la propria incolumità, andava a dormire a casa dei genitori.
Secondo i primi rilievi, la donna avrebbe cercato di difendersi disperatamente. Intorno alle 9 di ieri sera, i vicini hanno sentito il rumore di una porta che sbatteva e i passi di una persona che si allontanava. Alcune ore dopo, la sorella dell’ex fidanzato della vittima ha ricevuto una telefonata dal fratello: “Ho ucciso Patrizia, voglio togliermi la vita”.
Brescia: arrestato l’ex fidanzato di Patrizia Maccarini, uccisa venerdì sera con una coltellata
E’ stato rintracciato ed arrestato ieri sera il 40enne Giuseppe Candido, che venerdì sera aveva confessato via telefono l’omicidio della sua ex fidanzata Patrizia Maccarini, residente a Calvisano, e da quel momento si era reso irreperibile, lasciando intendere che si sarebbe suicidato. In realtà non aveva alcuna intenzione di togliersi la vita ed era fuggito a bordo della sua Peugeot 206 sperando di non essere individuato dalle autorità.
Ha commesso un passo falso, però, che è stato quello di contattare telefonicamente un suo conoscente chiedendo ospitalità: la chiamata è stata ascoltata dai militari che hanno concentrato le indagini sulla zona di provenienza della telefonata.
La sua fuga si è conclusa a Lallio, a pochi chilometri da Bergamo. Confermato anche il movente passionale: non voleva rassegnarsi alla fine della sua relazione con Patrizia, «la pedinava, continuava a chiamarla al telefono» «E la minacciava dicendo che se avesse denunciato questa situazione si sarebbe vendicato su di lei e sui suoi genitori. È stata una morte annunciata» è quanto ha dichiarato uno dei vicini di casa della vittima.
Accoltellò la ex fidanzata: disposta perizia psichiatrica
… Giuseppe Candido, reo confesso dell’omicidio di Patrizia Maccarini aveva detto di aver perso la testa durante una lite per gelosia – Sarà un perito a stabilire le condizioni psichiatriche di Giuseppe Candido …
Per Candido i difensori hanno chiesto il rito abbreviato, presentando anche una consulenza psichiatrica, e il gup ha disposto una perizia per stabilire le condizioni psichiatriche dell’uomo. Il perito ha preso del tempo, Candido tornerà in aula il prossimo 30 aprile.
L’imputato risponde di omicidio volontario. È reo confesso. Ha ammesso di aver ucciso Patrizia Maccarini la sera del 20 marzo dello scorso anno, un venerdì sera. Nell’udienza di convalida, che si era tenuta il 24 marzo davanti al gip di Bergamo (era stato arrestato la mattina di due giorni prima a Lallio, nella Bergamasca) l’operaio calabrese della Iveco, leghista e delegato sindacale, aveva ammesso completamente le sue responsabilità spiegando che era molto depresso per la fine della storia d’amore, che voleva farla finita, am che non aveva assolutamente intenzione di fare del male alla ex.
DAVANTI AL GIUDICE il 40enne (compirà i 41 anni proprio domani) aveva rimarcato la sua gelosia, ammettendo di aver seguito e pedinato in più di un’occasione la ex fidanzata. L’operaio aveva ammesso di aver seguito la ex proprio il giorno precedente al delitto. «L’avevo vista scambiarsi effusioni con un uomo e in quel momento ho deciso di farla finita – aveva raccontato al giudice Candido -. Per questo il giorno dopo avevo comprato lamette e un tubo di gomma, per togliermi la vita con il gas di scarico dell’auto. La sera sono passato sotto casa di Patrizia, il portoncino era aperto e sono salito. Patrizia era al telefono con qualcuno e abbiamo inziato a discutere. Mi ha insultato, mi sono trovato in mano un coltello, non so nemmeno dove l’ho preso, e l’ho colpita. Una sola volta, al petto».
Dopo la coltellata Candido era fuggito a bordo della sua Peugeot 307 e aveva perdere le sue tracce. Qualche ora dopo aveva chiamato la sorella in Calabria: «Ho ucciso Patrizia, voglio farla finita». La sorella aveva chiamato spaventata il 112 e i carabinieri bresciani avevano raggiunto l’abitazione in via Fratelli Cervi a Calvisano. In casa la macabra scoperta. Erano subito scattate le ricerche, Candido era finito nella rete tesa dai carabinieri la domenica mattina a Lallio, incastrato da una telefonata fatta a un amico da una cabina telefonica.
Ora sarà il perito incaricato a stabilire se Candido sapeva quello che stava facendo la sera del 20 marzo quando tolse la vita a Patrizia, la donna che aveva amato.
di Wilma Petenzi
PATRIZIA MACCARINI:UN’ALTRA VITTIMA ANNUNCIATA CHE SI POTEVA EVITARE
Era perseguitata e minacciata da 4 mesi dall’ex fidanzato che non accettava la separazione.Viveva nel terrore.L’hanno trovata morta con un coltello nella pancia.I VICINI DI CASA E I FAMILIARI LO SAPEVANO e anche le forze di Polizia ma nessuno ha fatto nulla per evitare questo delitto.In Italia siamo velocissimi a correre dopo un assassinio con la scientifica e la bara e siamo anche bravi ad acciuffare i colpevoli con i soliti telefonini.Ma non siamo capaci di prevenire la violenza.
Forse molti danno per scontato che le donne devono correre questo tipo di rischi come gli uomini hanno la bega della prostata.L’elenco delle vittime evitabili è ormai lunghissimo e riempie di rabbia per la stupidità e la colpevole sottovalutazione di chi potrebbe e dovrebbe fare qualcosa e non lo fa. Amici,famiglia e FFOO in prima fila.
Pigrizia,incompetenza,ignoranza,codardia?Le cause sono molte e si intrecciano spesso fra loro.La prima è la mancanza di voglia di agire nella errata credenza che nulla si possa fare.E invece intervenire si può e di deve e ora che esiste anche il reato di STALKING(Persecuzione- in inglese) la salvezza delle vittime designate è possibile.Da oggi in poi daremo conto ai visitatori del nostro blog della cronaca delle VITTIME EVITABILI,nel limite del possibile e daremo volentieri consigli gratuiti pratici su come evitare di morire per mano degli ex o comunque dei violenti che la fanno da padrone in un paese come il nostro nel quale solo nel 2008 le violenze carnali ufficiali sono state 4467.Roba da medio evo.