Marzia Bettino, 58 anni, mamma, quasi nonna. Strangolata dal marito che l’aveva denunciata per minacce. Seppellita per errore in una fossa comune
Genova, 27 Luglio 2022
Titoli & Articoli
Si chiamava Marzia Bettino la donna strangolata dal marito Sebastiano Cannella (la Voce di Genova – 27 luglio 2022)
Il delitto è avvenuto questa sera intorno alle 20 nella loro abitazione in via della Riviera, nella zona alle spalle di Bolzaneto
Strangolata con una corda dal marito a Trasta. (Good Morning Genova – 29 luglio 2022)
(…) A Genova, l’ultimo femminicidio è avvenuto mercoledì 27 luglio, quando Sebastiano Cannella ha strangolato con una corda la moglie Marzia Bettino. L’omicidio è avvenuto intorno alle 19 nell’abitazione della coppia che si trova a Trasta, frazione dell’entroterra ligure. Tra i due era in corso una separazione che ha creato numerose tensioni tra i due.
Una vicenda complessa cominciata lo scorso 6 luglio quando Sebastiano Cannella ha contattato la centrale operativa dei carabinieri accusando la moglie di avergli puntato addosso un grosso coltello. Quindi una pattuglia si è recata presso la villetta dei coniugi per compiere un sopralluogo, in seguito al quale Marzia Bettino è stata accusata del reato di minaccia aggravata per l’utilizzo del coltello. A quel punto il pubblico ministero al quale è stato assegnato il caso avrebbe dovuto convocare le parti entro tre giorni e, se necessario, comunicare una situazione di pericolo. Ma il pm non ha ritenuto che le circostanze andassero affrontate con urgenza. Venti giorni dopo, il tragico epilogo: l’uomo ha strangolato la moglie con una corda per poi chiamare i carabinieri e costituirsi.
“Ho ucciso mia moglie, venite a prendermi”, la tragedia di Marzia, strangolata dal marito (il Riformista – 28 luglio 2022)
Marzia Bettino è stata uccisa, strangolata al culmine di un violento diverbio. Il marito Sebastiano Cannella ha chiamato i carabinieri, li ha informati dell’omicidio e ha chiesto loro di andarlo a prendere, si è autodenunciato. Il femminicidio, l’ennesimo, a Bolzaneto in Valpolcevera a Genova. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del Nucleo Radiomobile e del Nucleo Investigativo con i soccorritori del 118. La coppia aveva avuto due figli maschi, di 30 e 25 anni. Lui era un escavatorista non ancora in pensione, di 58 anni, coetaneo della moglie, stavano per diventare nonni secondo quanto scrive Genova Quotidiana. Stano alle prime informazioni che trapelano da fonti investigative le frizioni tra i due era sempre più frequenti negli ultimi tempi, probabilmente scatenate da questioni legate alle proprietà immobiliari. Bettino avrebbe ereditato una delle due palazzine in cui abitava dai genitori. La casa sarebbe stata costruita e ristrutturata dal marito. L’uomo, a quanto ricostruisce Repubblica, non avrebbe accettato la separazione che la donna aveva deciso di intraprendere. “Non ce la facevo più”, avrebbe detto esausto ai carabinieri una volta raggiunto. Dopo l’omicidio sarebbe uscito di casa, in località San Biagio, e avrebbe cominciato a girovagare tra i quartieri della Valpolvecera, nell’entroterra di Genova, fino a quando ha chiamato con il suo telefonino i militari.
L’assurda vicenda di Marzia Bettino, uccisa dal marito e poi seppellita in una fossa comune (Rai News – 7 aprile 2023)
Prima uccisa dal marito e poi seppellita in una fossa comune all’insaputa dei figli. E’ l’assurda vicenda di Marzia Bettino, la donna uccisa quasi un anno fa dal marito Sebastiano Cannella dal quale si stava separando. A scoprirlo sono stati i figli della coppia, assistiti dall’avvocato Francesco Del Deo che, dopo avere ottenuto il nulla osta per la sepoltura, hanno saputo che il corpo era stato trasferito da ottobre a Staglieno. Il sostituto procuratore Federico Panichi, che si era occupato del delitto, dovrà adesso fare gli accertamenti per capire cosa sia successo e cosa non abbia funzionato nelle comunicazioni tra procura, medicina legale e servizi cimiteriali. La salma era a disposizione dell’autorità giudiziaria. I figli avevano chiesto e ottenuto il via libera alla cremazione a fine marzo. Ma quando nei giorni scorsi sono andati per procedere hanno fatto la macabra scoperta. La scorsa settimana il pm ha chiesto l’ergastolo per Cannella, escludendo però la premeditazione. La sentenza è prevista per il 28 aprile.
Femminicidio di San Biagio, figli scoprono che la madre è già stata sepolta (Rai News – 7 aprile 2023)
Il corpo di Marzia Bettino, uccisa dal marito Sebastiano Cannella, era a disposizione dell’autorità giudiziaria. Ma quando è stato dato il nulla osta per la tumulazione, i familiari vengono a sapere che è già stato fatto tutto
Dopo la tragedia, la beffa. I due figli erano in attesa di conoscere quando avrebbero potuto dare degna sepoltura alla madre. Marzia Bettino, uccisa da Sebastiano Cannella, il marito da cui si stava separando, che lo scorso luglio la strangolò con una corda da stendere nella loro villetta a San Biagio in Valpolcevera. Una volta arrivato il nulla osta dalla procura per il dissequestro del corpo, i figli della coppia hanno però scoperto che era già stato tumulato. In una fossa comune al cimitero Staglieno. Dallo scorso nove ottobre.
ll sostituto procuratore Federico Panichi dovrà fare ora tutti gli accertamenti del caso. Per capire se ci sia stato un cortocircuito tra procura, medicina legale e servizi cimiteriali. E comprendere come mai sia stato dato il via libera all’inumazione senza prima avvertire i familiari, visto che il corpo era a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Intanto la scorsa settimana è arrivata la richiesta di ergastolo da parte dell’accusa per l’operaio 58enne. Esclusa la la premeditazione dell’omicidio. La sentenza verrà pronunciata il prossimo 28 aprile. I figli hanno chiesto una provvisionale come parte civile. (di Pietro Adami)
Delitto San Biagio, strangolata dal marito e ora sepolta in una fossa comune (Liguria Oggi – 8 aprile 2023)
Ancora dolore per i figli di Marzia Bettino la donna uccisa dal marito, Sebastiano Cannella, durante una lite per la loro separazione. Il corpo della donna sarebbe stato sepolto in una fossa comune, senza possibilità di essere recuperato ed identificato, a causa di un incredibile errore burocratico.
Mentre attendono la sentenza che dovrebbe condannare all’ergastolo il padre, 58 anni, reo confesso di aver ucciso la moglie strangolandola con una corda, i figli speravano di poter finalmente dare sepoltura al corpo della madre, bloccato in obitorio perché “a disposizione” della magistratura per eventuali accertamenti medico legali.
In realtà lo “sblocco” era già avvenuto nell’ottobre scorso e il corpo, trasferito a Staglieno, dopo un certo tempo sarebbe stato inumato. Dove, però, non è dato sapere poiché questo è il destino dei corpi avviati alle fosse comuni, senza identificazione (lapidi) e senza possibilità di sapere dove si trovino.
La notizia ha ovviamente sconvolto i figli di Marzia Bettino che, dopo il dolore della scomparsa e della tragedia dell’omicidio da parte del padre, ora scoprono che l’autorizzazione alla cremazione arriva molto probabilmente tardiva e del corpo della madre non si sa più nulla.
Ora un’indagine accerterà cosa non ha funzionato e se vi siano responsabilità nella catena di comunicazioni tra la Procura e i Servizi Cimiteriali.