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Maria Ferrara, 68 anni, mamma e nonna. Uccisa a colpi di revolver dal marito che ferisce anche il figlio

Fiumicino (Roma), 8 Agosto 2014

Era a letto perchè gravemente malata

 


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Spara a moglie e figlio, poi tenta di uccidersi
Non sopportava più le continue discussioni tra il figlio e la ex nuora, le accuse di una presunta relazione con la donna molto più giovane di lui. Così ieri pomeriggio, pochi minuti dopo le 14, ha impugnato la pistola che aveva in un cassetto per sistemare «a modo suo» una situazione divenuta ormai insostenibile. Sceso al piano di sotto del villino che avevano diviso per viverci tutti insieme, ha premuto il grilletto contro il figlio, nonostante i nipotini di 11 e 3 anni nell’altra stanza. Poi, mentre l’uomo lo inseguiva dolorante nel tentativo di disarmarlo, è salito di nuovo al piano dove viveva con la moglie, per sorprenderla a letto. A lei, pare da tempo malata, ha sparato alla tempia uccidendola sul colpo. Freddo e spietato, nonostante le urla del figlio sanguinante, è quindi corso in garage per mettere fine alla sua stessa vita, logorata dalla sofferenza. Con l’arma che deteneva legalmente, una pistola a tamburo ora al vaglio delle analisi balistiche, ha tentato di uccidersi sparandosi in bocca. La tragedia familiare, ieri pomeriggio, in una tranquilla villetta al civico 16 di via Silvio Angelucci, a Fiumicino. Gli agenti del Commissariato di via Portuense, intervenuti sul posto insieme ai colleghi di Ostia, stanno lavorando senza sosta per capire le ragioni del raptus di Filippo Pagano, 72 anni, mai un problema con la giustizia.
Forse sfinito dalla malattia della moglie 68enne, Maria Ferrara, forse provato dalle continue liti tra il figlio e la ex nuora, separati ma conviventi per i due figli, ha impugnato la pistola per sterminare la famiglia che tre anni fa gli aveva regalato l’ultima nipotina. Ha premuto il grilletto una sola volta contro il figlio, colpendolo a distanza sulla spalla, per poi uccidere la moglie malata, riservando l’ultimo colpo per se stesso. A rovinargli il piano la corsa di un’ambulanza chiamata dai vicini, allarmati dagli spari: ora lotta tra la vita e la morte nel reparto di terapia intensiva del San Camillo dove è arrivato in elicottero da piazzale Mediterraneo, a Ostia.
Il figlio 32enne, Manuel, anche lui incensurato, è stato invece trasportato al pronto soccorso del Grassi per la profonda ferita alla spalla. Sottoposto ad un intervento chirurgico per estrarre il proiettile, è sempre rimasto cosciente e non è in pericolo di vita. Come una furia, naturalmente sotto shock, avrebbe inveito contro la ex, Maria Dolente, insultata più volte davanti agli agenti: «Tanto lo devono sapè tutti quanto sei troia, da dieci anni hai fatto perde la brocca a mi padre. Hai visto? Mi hai rovinato la vita».
Disperate le condizioni del padre, accusato di omicidio. Gli investigatori, agli ordini di Fabio Abis, stanno scandagliando la vita dell’anziano alla ricerca del movente di una tragedia che ha lasciato sgomento un intero Comune. Importanti saranno anche le dichiarazioni del figlio, vittima insieme alla madre di una follia improvvisa e in crisi con il padre per una presunta relazione con la ex moglie.


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