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Loretta Gisotti, 54 anni, makeup artist. Uccisa a martellate e poi strozzata dal marito

Laveno Mombello (Varese), 16 Luglio 2016

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Lite per le valigie prima di partire Uccide la moglie a martellate (Corriere della Sera – 16 luglio 2016)
Roberto Scapolo, 45 anni, ha colpito la moglie Loretta, 54 anni, alla testa e l’ha finita strozzandola. Poi è uscito di casa ed è andato a presentarsi ai carabinieri: «Non sopportavo più le sue vessazioni»
«Ma guarda come hai caricato le valigie, non potevi stare più attento?». Sarebbe stato questo rimprovero da parte della moglie, l’ennesimo, a far scattare qualcosa nella mente di Roberto Scapolo, 45 anni, agente di commercio nel settore ottico residente a Laveno Mombello (Varese). Sabato mattina all’alba ha ucciso la moglie Loretta Gisotti, di 54 anni, a martellate. Per esser sicuro che fosse morta le ha stretto le mani attorno al collo. Poi è uscito ed è andato a costituirsi nella caserma dei carabinieri di Luino: «Ho appena ucciso mia moglie». Confessione piena. I militari hanno allertato il 118, che ha inviato un elicottero di soccorso. I sanitari hanno cercato di rianimare la donna, ma non c’è stato nulla da fare: troppo gravi i traumi riportati alla testa e su varie parti del corpo. I carabinieri di Luino (Varese) si stanno occupando delle indagini con la squadra Rilievi del Nucleo investigativo della città lombarda.
La partenza per le vacanze. Loretta era una makeup artist diplomata, di nove anni più vecchia del marito. Il litigio prima di partire, secondo il racconto dell’omicida, sarebbe stato l’ennesimo, in una coppia dove l’uomo ha sostenuto di essere sempre stato estremamente remissivo nei confronti della moglie, una donna dal carattere forte. Roberto Scapolo ha raccontato ai carabinieri di aver colpito con tre martellate alla testa la moglie, al culmine dell’ennesima lite, sabato mattina intorno alle 5.45. La coppia in quel momento stava caricando l’automobile per andare in vacanza in Toscana. Sempre secondo il racconto dell’omicida, la moglie ha contestato al marito una mancanza di attenzione nel caricare le valigie.
Il fermo. Dopo averla colpita in testa con il martello, l’uomo l’ha appoggiato su un tavolino: l’arma del delitto è stata trovata dai carabinieri durante l’ispezione. Si è poi avventato sulla donna strozzandola. Una volta giunto davanti alla caserma dei carabinieri ha chiamato con il telefonino il 112 e ha subito confessato il delitto. Secondo gli inquirenti, il suo racconto coincide con gli elementi rinvenuti durante le analisi di polizia scientifica. Il pm di Varese Sara Arduini ha disposto il fermo per omicidio volontario. (di Roberto Rotondo)

Laveno, uccide la moglie a martellate: “Erano due persone tranquille” (il Giorno – 16 luglio 2016)
Dolore e sgomento nel vicinato. “Difficile credere a quanto successo: è davvero terribile. Era una coppia disponibile con la quale si scambiavano volentieri due chiacchiere”


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