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Saman Abbas: la scomparsa, il ritrovamento del corpo, le condanne ai familiari. LA STORIA (Sky Tg24 – 19 dicembre 2023)
La 18enne è sparita da Novellara (Reggio Emilia) tra il 30 aprile e l’1 maggio 2021. I sospetti sono presto caduti sulla famiglia. Lo zio Danish Hasnain e i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq sono stati arrestati all’estero. Nel novembre 2022 arrestato in Pakistan il padre Shabbar Abbas, mentre la madre Nazia Shaheen è latitante. Nello stesso mese trovati resti umani a Novellara: il 4 gennaio 2023 la conferma dell’identità. Il 19 dicembre la sentenza: ergastolo ai genitori, 14 anni allo zio, assolti i cugini
LA SCOMPARSA
Saman Abbas era una 18enne di origine pakistana che viveva con la famiglia a Novellara, in provincia di Reggio Emilia. Nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio 2021, la giovane è scomparsa
L’ALLARME
Ad allertare le forze dell’ordine dopo la scomparsa della giovane era stato il suo fidanzato, Saqib
I SOSPETTI
La giovane pakistana, secondo chi indaga, sarebbe stata presumibilmente uccisa dai familiari per essersi opposta alle nozze forzate con un cugino in patria. Saman era arrivata in Italia dal Pakistan nel 2016. Il 5 maggio 2021 i carabinieri hanno suonato a casa della ragazza dopo aver ricevuto una denuncia di sparizione da parte di Saqib e non l’hanno trovata
LE NOZZE COMBINATE
La vicenda, però, era iniziata già circa un anno prima, quando Saman, ancora 17enne, si era rivolta ai servizi sociali per denunciare i genitori per maltrattamenti e per il reato di induzione al matrimonio. La giovane non voleva accettare le nozze combinate, decise dalla famiglia, con un cugino in Pakistan e si rifiutava di indossare il velo islamico
IL RITORNO A CASA
La ragazza, quindi, era stata portata in una struttura protetta per minori fino all’11 aprile 2021, quando era tornata a casa per recuperare i documenti e il passaporto. La madre l’aveva pregata, con un sms, di restare con loro, assicurandole che non le avrebbe più imposto ciò che Saman non voleva fare. La 18enne era quindi tornata a casa, salvo poi rivolgersi nuovamente ai carabinieri, il 22 aprile per denunciare il sequestro dei documenti da parte dei genitori
LE INDAGINI
Il 5 maggio 2021 i carabinieri sono andati nella casa degli Abbas, davanti all’azienda agricola dove lavorava il padre di Saman, Shabbar. I genitori però non c’erano e gli agenti erano riusciti a parlare solo con il fratello minorenne della ragazza e con lo zio Danish. I due hanno raccontato che Saman e i genitori erano dovuti rientrare in Pakistan a causa di una zia che stava male
IL PIANO
I militari hanno quindi ascoltato il fidanzato Saqib, che ha detto di aver ricevuto un messaggio vocale attorno alle 23.30 del 30 aprile 2021 in cui Saman gli spiegava di avere timore per la sua vita e di aver sentito i genitori parlare di “un piano per ucciderla”. La giovane aveva chiesto anche al ragazzo di avvisare la polizia se non l’avesse risentita per 48 ore
I GENITORI
A metà maggio, una registrazione delle telecamere dell’aeroporto di Milano Malpensa mostra le immagini dei coniugi Abbas prima di imbarcarsi su un volo per il Pakistan il 1° maggio 2021, poche ore dopo il presunto omicidio. Con loro non c’è Saman, la ragazza non risulta neanche nella lista d’imbarco, mentre i titoli di viaggio dei genitori erano stati acquistati dallo zio Danish tra il 27 e il 29 aprile
GLI INDAGATI
Intanto, il padre di Saman, raggiunto telefonicamente in Pakistan da Il Resto del Carlino, dice che la figlia è in Belgio e che il 10 giugno sarebbe tornata in Italia per chiarire le cose. Gli inquirenti continuano a indagare e il 7 giugno 2021 viene ufficializzata l’iscrizione nel registro degli indagati di 5 familiari della giovane per omicidio in concorso e occultamento di cadavere
LO ZIO E I CUGINI
Oltre ai genitori, nel registro degli indagati ci sono lo zio Danish Hasnain e 2 cugini della ragazza: Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq. Un filmato del 29 aprile mostra 3 persone incappucciate, che si ritiene fossero i tre parenti di Saman, andare con un secchio, una pala e un piede di porco verso l’azienda agricola dove lavorano gli Abbas poco dopo le 19.30. Per gli investigatori avrebbero scavato la buca dove, il giorno successivo, avrebbero stati messo i resti della 18enne. Per i tre, ormai irreperibili, scatta un mandato di arresto europeo
IL FRATELLLO
Anche il fratello minore di Saman era fuggito insieme al cugino Ikram, ma era presto stato intercettato dai carabinieri, il 10 maggio, e portato in una struttura protetta per minori. Ascoltato in audizione protetta davanti al gip di Reggio Emilia, il 16enne ha rivelato che a uccidere Saman potrebbe essere stato lo zio Danish, strangolandola
LA DISCUSSIONE
Il fratello di Saman ha raccontato che la sera del 30 aprile ci sarebbe stata una discussione tra la sorella e i genitori. La ragazza chiedeva al padre i documenti, mentre lui le domandava se c’era qualcuno che voleva sposare. Lei avrebbe risposto che voleva solo andare via e se ne sarebbe infine andata con uno zaino in spalla
LA RICOSTRUZIONE
A quel punto il padre Shabbar avrebbe telefonato allo zio Danish. I due sarebbero usciti e poi tornati con lo zaino che Saman aveva preso prima di andare via. Lo zio avrebbe detto di nascondere lo zaino alle telecamere dell’azienda. In seguito Shabbar si sarebbe sentito male e avrebbe pianto.
LE IMMAGINI
Le dichiarazioni del minore vengono confortate da alcune immagini che mostrano i genitori di Saman uscire con la figlia e rientrare da soli. Iniziano le ricerche del corpo della ragazza nell’area attorno all’azienda agricola dove lavorano gli Abbas, mentre il 21 maggio 2021 la polizia francese individua e blocca Ikram Ijaz, uno dei due cugini
GLI ARRESTI
Lo zio Danish, considerato “mente ed esecutore” dell’omicidio, viene arrestato il 22 settembre 2021 alla periferia nord di Parigi. Il 14 febbraio 2022, dopo quasi un anno di latitanza viene arrestato a Barcellona anche Nomanhulaq Nomanhulaq, l’altro cugino di Saman. A maggio 2022 sono ancora irreperibili invece Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, i genitori della ragazza ricercati dall’Interpol a livello internazionale
IL RINVIO A GIUDIZIO
Il 22 aprile 2022 la procura ha chiesto il rinvio a giudizio per i 5 indagati. L’ipotesi di reato formulata dagli inquirenti è di omicidio premeditato e soppressione di cadavere. Intanto, il 4 aprile 2022 sono stati ritrovati alcuni frammenti ossei lungo l’argine del fiume Tiepido, in località Torre Maina, a Maranello: gli investigatori non escludono che possano appartenere alla 18enne pakistana e procedono con i test genetici
IL PROCESSO
Il 17 maggio 2022 i familiari di Saman Abbas sono stati tutti rinviati a giudizio. Il gup Dario De Luca ha mandato a processo lo zio della ragazza, Danish Hasnain, e i due cugini, Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq. A giudizio anche i genitori, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, padre e madre latitanti in Pakistan. Prima udienza il 10 febbraio 2023
LA CONFESSIONE
Il 23 settembre 2022 emerge che poco più di un mese dopo la scomparsa di Saman, il padre confessò il delitto durante una telefonata a un parente in Italia. “Ho ucciso mia figlia”, diceva Shabbar Abbas l’8 giugno 2021, quando ormai era fuggito in Pakistan. La conversazione è agli atti del processo
TROVATO IL PADRE
Il 15 novembre 2022 il padre di Saman, Shabbar Abbas, è stato trovato in Pakistan e sottoposto all’arresto provvisorio per l’omicidio, il sequestro di persona e la soppressione del cadavere della figlia, sulla base di una richiesta dell’Italia finalizzata all’estradizione. Qualche giorno dopo è comparso davanti a un giudice a Islamabad. A settembre la ministra della Giustizia Marta Cartabia aveva firmato le domande di estradizione per lui e la moglie, ancora latitante. Poi il Pakistan aveva emesso un mandato di cattura
I RESTI
Pochi giorni dopo l’arresto, il 19 novembre 2022, sono stati trovati resti umani in un casolare abbandonato di Novellara, vicino all’abitazione della famiglia Abbas. I carabinieri, dopo aver cercato il cadavere per oltre un anno e mezzo, sono tornati sul posto e hanno trovato i resti. A indicare il luogo è stato lo zio. Che si tratti del corpo di Saman “non lo possiamo ancora dire”, ha detto il procuratore di Reggio Emilia Gaetano Calogero Paci
LA CONFERMA
Il 4 gennaio 2023 arriva la conferma: il corpo è quello di Saman Abbas. “È stata identificata da un’anomalia dentaria, grazie a foto e video”, riferisce l’avvocato Barbara Iannucelli. “L’osso ioide è fratturato nella parte sinistra e sono necessari accertamenti istologici per stabilire se pre o post mortem”, continua l’avvocato. La frattura dell’osso, nella parte anteriore del collo, avvalorerebbe l’ipotesi di strangolamento
IL PROCESSO
Nel processo davanti alla Corte d’Assise di Reggio Emilia ci sono 5 imputati, accusati di omicidio e soppressione di cadavere: il padre Shabbar Abbas (nel frattempo estradato), lo zio Danish Hasnain, i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, tutti detenuti e presenti, e la madre Nazia Shaheen (latitante in Pakistan). La sentenza arriva dopo oltre 4 ore di camera di consiglio: ergastolo ai genitori, 14 anni allo zio, assolti i cugini, per i quali viene ordinata l’immediata liberazione
SENTENZA
Cadute aggravanti di premeditazione e motivi abietti, resta quella del legame familiare contestata ai genitori. I 2 sono condannati per omicidio con un’unica aggravante, ma assolti dalla soppressione di cadavere per non aver commesso il fatto. Allo zio 14 anni: condannato per omicidio senza aggravanti e per soppressione di cadavere, gli vengono concesse le attenuanti generiche ed è ammesso al rito abbreviato, con riduzione di un terzo della pena. Tutti assolti dall’accusa di sequestro di persona perché il fatto non sussiste. Cugini assolti da ogni reato