Loredana Vanoi, 60 anni, insegnante, mamma. Accoltellata e poi colpita in testa ripetutamente, con un trofeo di marmo, dal compagno
Sondrio, 25 Agosto 2012
Una maestra vivace, una famiglia conosciuta, di successo. Cancella una mail o un messaggino di troppo e viene uccisa prima a coltellate e poi a colpi di trofeo in testa.
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Maestra uccisa, il compagno: “L’ho vista cancellare una mail e ho perso la testa”
Loredana Vanoi sarebbe stata sorpresa a cancellare una mail dal suo computer dal compagno. Proprio questo gesto avrebbe scatenato la follia omicida di Giuseppe Merlini, 65 anni, arrestato per l’omicidio sabato all’alba della sua compagna, la maestra 60enne di Sondrio, Loredana Vanoi, sorella dell’ex ct della Nazionale azzurra di sci di fondo, Sandro Vanoi.
L’uomo, sottoposto oggi a interrogatorio di garanzia, non ha voluto rispondere ad alcuna domanda. L’unica frase, si è appreso oggi, l’ha pronunciata davanti al commissario Carlo Bartelli, dirigente della Squadra Mobile, la stessa notte del delitto quando si è costituito.
“Ho visto Loredana cancellare una mail dal suo computer – ha detto – e, a quel punto, ho perso la testa”. Davanti al gip Pietro Della Pona, Merlini, originario di Mandello del Lario (Lecco), custode di un’impresa nella zona di Monza, con alle spalle precedenti per furto e contrabbando risalenti ad una trentina di anni fa e per lesioni in seguito a una rissa del ‘94, si è avvalso quindi della facoltà di non rispondere, come aveva fatto davanti al pm Elvira Antonelli subito dopo il fermo.
Il suo avvocato ha chiesto la concessione degli arresti domiciliari, mentre il gip Della Pona ha confermato la detenzione in carcere. Non è escluso che il legale solleciti anche una perizia psichiatrica considerando la crudeltà con cui ha agito. Merlini infatti ha colpito ripetutamente alla testa con una coppa dal basamento in similmarmo la maestra mentre quest’ultima era in camera da letto. L’uomo ha raccontato agli investigatori della Mobile di avere preso il trofeo da una vetrina chiusa dentro il salotto e poi di avere lasciato l’arma del delitto in bagno. La Polizia Scientifica ha trovato la vittima con il volto sfigurato.
Merlini, divorziato, e la Vanoi, vedova (con una figlia), avevano allacciato una relazione che durava da oltre 5 anni, dopo che si erano conosciuti sciando sulle piste di Aprica (Sondrio). Ma, pur trascorrendo lunghi periodi insieme, ognuno continuava a vivere a casa propria.
Omicidio Vanoi, il compagno ha accoltellato la donna poi le ha fracassato la testa
I risultati dell’autopsia sul corpo della vittima
Sono state impiegate diverse ore per effettuare l’autopsia all’obitorio dell’ospedale di Sondrio sul cadavere della maestra 60enne Loredana Vanoi, uccisa sabato scorso nella sua villa in viale Milano, non lontano dal centro deel capoluogo della Valtellina dal suo compagno, Giuseppe Merlini, 65 anni, originario di Milano e residente a Mandello del Lario (Lecco), ora in carcere con l’accusa di omicidio volontario.
Dall’autopsia sono emerse lesioni inferte con una punta, compatibili con una coltellata. Non si sa ancora con precisione quale possa essere stata la seconda arma usata dall’assassino (se un coltello, un punteruolo, una lama o altro), ma la Squadra Mobile nell’alloggio teatro dell’omicidio ha sequestrato diversi oggetti, oltre al trofeo sportivo con basamento in similmarmo sicuramente usato per fracassare il cranio alla maestra.
Attraverso le lesioni riscontrate nell’autopsia e alla macchia di sangue rilevata dalla Polizia Scientifica sul muro della camera da letto della vittima si potrà ricostruire con maggiore precisione la direzione dei colpi, le armi usate per uccidere l’insegnante e la successione temporale delle ferite. Il pm titolare dell’inchiesta, Elvira Antonelli, ha intanto categoricamente escluso che la Procura intenda chiedere di sottoporre l’arrestato a perizia psichiatrica, ritenendolo pienamente lucido al momento del fatto. La perizia, tuttavia, potrebbe essere chiesta dall’avvocato dell’uomo e anche dal gip Pietro Della Pona. I funerali della donna si svolgeranno giovedì a Sondrio.
Una folla per l’addio di Sondrio. L’ultimo saluto a Loredana
I funerali di Loredana Vanoi si sono svolti oggi pomeriggio, alle 15, alla chiesa della Beata Vergine del Rosario, praticamente di fronte alla casa di viale Milano dei Vanoi. Il feretro con il corpo dell’insegnante di 60 anni uccisa dal compagno, Giuseppe Merlini, con il quale aveva una relazione da 5 anni è arrivato direttamente dalla camera mortuaria dell’ospedale di Sondrio dove martedì è stata effettuata l’autopsia. Una folla ha voluto salutare per l’ultima volta la maestra di 60 anni di Sondrio, cara ai suoi cittadini anche per l’impegno civile e politica che aveva dimostrato nella sua vita. Un saluto, con alcuni biglietti, è arrivato anche dai suoi alunni, un altro momenti estremamente commovente.
Intitolato il cortile della scuola alla maestra Vanoi uccisa nel 2012
La cerimonia alla primaria “Bruno Credaro” dove Loredana insegnava
Ieri, giovedì 27 ottobre (2022 ndr), alle ore 10.15, alla Scuola primaria Bruno Credaro, in via Bosatta, si è svolta la cerimonia di intitolazione del cortile a Loredana Vanoi. La donna, a fine agosto 2012, fu uccisa a 60 anni nella sua villa di viale Milano, a poca distanza dalla scuola primaria, dove insegnava con tanto amore e impegno ai bambini. A ucciderla, in un raptus di gelosia, il compagno che poi confessò: “L’ho vista cancellare una mail e ho perso la testa”. La colpì alla nuca con un trofeo dal basamento in marmo. Poi si costituì in questura. Un ennesimo caso di femminicidio, stavolta in Valtellina. I giudici, in Appello, dimezzarono la pena a Giuseppe Merlini, 65 anni, originario di Besana e residente a Mandello del Lario, cancellando le aggravnti di crudeltà, dei futili motivi e dell’abuso d’ospitalità: da 30 anni inflitti in primo grado in Corte d’Assise a Sondrio, a 15 anni e quattro mesi. E ieri la cerimonia a scuola per ricordare per sempre Loredana.
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In memoria di
Ciao mamma,
E’ passato un anno…
Tanto, poco… Dipende…
So soltanto che a volte il tempo non serve a guarire le ferite, almeno non questo tipo di ferite.
E’ stato un anno intenso, che mi ha fatto scoprire nuove realtà’, nuove amicizie e soprattutto mi ha fatto scoprire di avere una forza incredibile, la tua stessa forza che sono sicura mi hai voluto lasciare.
Non so se sono ancora pronta a guardare con fiducia il futuro, ma di certo sono pronta a guardare avanti e non dimenticare.
Mi manchi, come e più’ del primo giorno..
Fede
25 agosto 2013