Giuseppa Caruso, 45 anni, impiegata, mamma. Uccisa a coltellate dal marito
La amava tantissimo ma da circa un mese soffriva di disturbi mentali. Forse per questo aveva deciso di controllare la moglie con una webcam. Avendo notato un buco temporale in una delle registrazioni, questa mattina ha preso un coltello e l’ha colpita, lesionando tutti gli organi vitali. Poi ha telefonato al 113
Dario Solomita, 41 anni, operaio. Trasforma la casa in un reality show per controllare la moglie in ogni istante. Però la ammazza a telecamere spente. Pentito, condannato a 14 anni di reclusione e 3 di cure psichiatriche.
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Donna accoltellata a Carpi, il marito la controllava con una webcam
Convalidato l’arresto dell’uomo. Aveva installato in casa una telecamera per controllare la moglie: un ‘buco’ nella registrazione avrebbe scatenato l’ultima lite
… L’uomo ha confermato di essere diventato negli ultimi tempi sempre più geloso nei confronti della consorte, soprattutto dopo averla vista parlare, circa un mese fa, con un ex fidanzato. L’ultima discussione prima del delitto, in particolare, sarebbe scoppiata perchè l’uomo aveva notato un buco temporale nelle immagini che aveva registrato in casa con una webcam. Solomita ha ammesso di aver installato quella telecamera per tenere controllata la moglie, e temeva che nelle due ore di registrazione rimaste senza immagini lei potesse averlo tradito.
WEBCAM SI INCEPPA, MARITO GELOSO UCCIDE LA MOGLIE
La gelosia era diventata troppo forte, fino a portarlo a commettere un gesto atroce che non avrebbe mai immaginato … ha confermato di essere diventato sempre più geloso nei confronti della moglie soprattutto a causa di due episodi. Il primo è l’averla vista parlare con uno suo ex fidanzato, un mese fa, mentre il secondo, che risale a pochi minuti prima del delitto, è il litigio scoppiato dopo che Dario ha notato un ‘buco temporale’ nelle immagini che aveva registrato in casa con una webcam. Tramite questa, infatti, l’uomo controllava a sua insaputa la moglie: un buco di due ore di registrazione ha fatto insospettire il 41enne, che convinto di essere stato tradito, ha aggredito Giuseppa finendo per ucciderla.
GELOSIA SENZA FONDAMENTO Era da un mese che la gelosia di Dario Solomita, il quarantenne di Carpi che l’altra mattina ha ucciso la moglie con cinque coltellate, era diventata follia. Una gelosia che pare fosse tutta nella sua testa. Non ci sono infatti prove oggettive del fatto che la moglie, Giuseppa Caruso, 45 anni, avesse una relazione extraconiugale, mentre sembra che il quarantenne si sia convinto del tradimento, maturato nella sua mente tanto da portare al raptus. Al momento sarebbe esclusa la premeditazione.
Con tutta probabilità la convalida dell’ arresto verrà fissata per domattina dal gip Domenico Truppa, mentre bisognerà aspettare alcuni giorni per l’autopsia. Sconcerto a Carpi e rabbia, tanta rabbia, tra i parenti della coppia. I familiari di Solomita, operaio originario di Avellino, sono duri: «Deve pagare, il carcere è poco per quello che ha fatto, tutti amavamo Pina». «È un disgraziato», dicono disperati i genitori della vittima, massacrata a colazione mentre la figlia dormiva. La bambina, nove anni, che non si è accorta di nulla perchè stava ancora dormendo: è stata affidata ai nonni.
Uxoricidio di Carpi: “Dove sei stata ieri?” Poi la gelosia lo ha divorato Un banale battibecco alla base del delitto. I legali di Solomita: “Ha una psicopatologia che si era acuita nell’ultimo mese “Dove sei stata ieri?”. “Che cosa vuoi?”, la risposta. Poche parole che ricadono in una banalità sconcertante. Non per lui, Dario Solomita, convinto che la moglie lo tradisse. Una certezza che era solo nella sua testa. Non c’è niente — né un messaggio, né una telefonata — che faccia pensare che la donna, Giuseppina Caruso, per tutti Pina, avesse un amante. “La gelosia era come un tarlo ingiustificato che rodeva la sua mente, una fissazione quasi maniacale“, spiega il legale Domenico Giovanardi, che si occupa della difesa insieme alla collega Carla Manzini.
… ‘Pina’ Caruso, 45 anni, è stata uccisa a coltellate dal marito … l’ha assalita in cucina, mentre la loro figlia di 9 anni era ancora a letto … Solomita da circa un mese aveva accusato problemi di natura mentale. Proprio lunedì scorso era stato visitato da un medico per questi disturbi.
È stato lo stesso uxoricida a chiamare la polizia: «Venite – avrebbe detto al 113 – ho litigato con mia moglie e l’ho accoltellata».
Fortunatamente gli agenti sono riusciti a contattare i parenti prima che la figlioletta, a quall’ora ancora nella sua cameretta, si accorgesse della tragedia, così è stato possibile consegnarla alla nonna senza che entrasse nella cucina dove giaceva, in una pozza di sangue, la povera mamma.
L’uomo è stato poi accompagnato in commissariato per essere interrogato. Davanti ai poliziotti ha subito ammesso, ancora sotto choc, le proprie responsabilità. Disperato avrebbe anche balbettato qualche parola sul movente: «Tutta colpa della gelosia…».
La giornata dei coniugi era iniziata come tante altre volte nel modesto appartamento comprato con il mutuo …Sul tavolo la colazione pronta per essere consumata prima di andare al lavoro: lei in Comune all’ufficio Ambiente in viale Peruzzi, lui nell’azienda Termoidraulica …
Chissà quali parole sono state dette, chissà quale scintilla ha scatenato la follia omicida di un uomo che, a dire dei vicini, era innamoratissimo della moglie sposata oltre 10 anni fa. Fatto sta che Dario Solomita ha preso il coltello sulla tavola ed è partito con cinque fendenti verso la donna. Secondo gli inquirenti la povera Giuseppa Caruso non ha sofferto a lungo. Le pugnalate hanno leso subito gravemente organi vitali e in pochi istanti la donna è passata dalla vita alla morte.
Non un urlo, non un rumore, sono giunti da quella cucina al secondo piano. La palazzina ha continuato a dormire per svegliarsi da lì a poco con una sorpresa davanti all’ingresso: il cordone di sicurezza bianco e rosso che bloccava l’accesso agli estranei e tre agenti di polizia che vigilavano sull’ingresso. Sulle prime è circolata la voce che si trattasse di un suicidio, poi la tristissima verità. Una folla di curiosi si è radunata davanti alla palazzina e in mezzo alla gente del quartiere numerosi giornalisti, telecamere e fotografi.
La mattina è passata con i rilievi effettuati sul luogo del delitto dalla Polizia Scientifica, il sopralluogo del pubblico ministero Nicolini e il recupero della salma a cura dei necrofori municipali. Nemmeno i parenti più stretti sono potuti salire. Se ne stavano, piangendo e disperandosi, a pochi metri dalla porta d’ingresso. Gli altri inquilini, per poter raggiungere il loro appartamento, dovevano esibire il documento d’identità. Nel pomeriggio l’omicida è stato trasferito nel carcere di Sant’Anna.
Uccise la moglie: 14 anni a Solomita – Riconosciuto il vizio parziale di mente per il 42enne carpigiano che lo scorso anno uccise la moglie Giuseppe Caruso nella loro abitazione
Riconoscimento del vizio parziale di mente, 14 anni di carcere, 3 anni di cure psichiatriche in una struttura protetta. Questa la sentenza emessa alle 13.20 dal Gup Paola Losavio nei confronti di Dario Solomita, 42enne carpigiano, che il 22 marzo 2011 uccise a coltellate la moglie Giuseppa Caruso. Il processo si è svolto con rito abbreviato. La parte civile rappresentata dal padre della vittima e dalla figlia di Giuseppe Caruso, attraverso il loro legale Miria Ronchetti, ha espresso disappunto per la sentenza in quanto i familiari non riconoscono il vizio parziale di mente per gelosia e probabilmente ricorre in appello
di Carlo Gregori
Solomita chiede perdono ai familiari
Dario Solomita scrive alla figlia e ai familiari per chiedere perdono. Si dive pentito del gesto omicida che ha portato alla morte la moglie Giuseppa Caruso. Tutti i suoi beni, d’altra parte, verranno consegnati come forma di risarcimento alla sua e ala famiglia di lei come segno di buona volontà e pentimento. È questa la novità emersa ieri mattina in apertura del processo con rito abbreviato in tribunale a Modena. Un’udienza condotta dal gip Paola Losavio iniziata e rinviata al 29 maggio poco dopo per incardinare il processo a un uomo già valutato, durante un incidente probatorio, affetto da parziale vizio di mente.
Solomita non si è presentato ma ha fatto consegnare al giudice la sua lettera tramite il difensore, l’avvocato Domenico Giovanardi, nella quale si mostra pentito del gravissimo gesto compiuto la mattina del 22 marzo 2011 rivolgendo un pensiero alla figlia.
Nel corso dell’udienza è stata anche costituita la parte civile: i familiari saranno rappresentati dall’avvocato Miria Ronchetti. Pm è il sostituto procuratore Marco Niccolini.
L’uxoricidio, come noto, avvenne per un’esplosione di gelosia dopo che la webcam installata da Solomita in casa era rimasta oscurata per due ore. Secondo lui, il tempo sufficiente perché la moglie lo tradisse. Una fantasia morbosa che lo perseguitava da tempo e che lo aveva appunto spinto a spiare la moglie trasformando quasi la casa in un teatro da reality show per tenere sotto controllo totale la sua fedeltà. L’idraulico carpigiano temeva che lei in qualche modo tramasse per riallacciare i rapporti con un ex fidanzato che aveva casualmente incontrato in strada e salutato, un’idea di tradimento che non a trovato riscontri.
Ma Giuseppa era una donna integra e ben voluta da tutti, a cominciare dai colleghi del Comune di Carpi dove lavorava da anni. Così quella mattina, dopo la colazione, quando i due coniugi erano in cucina, nel corso dell’ennesima scenata Dario ha afferrato un coltello e ha ucciso Giuseppa. Subito dopo, lo stesso omicida ha chiamato al polizia per dare l’allarme.
A stabilire che il parziale vizio di mente è stato il perito nominato dal Gip, lo psichiatra forense Ambrogio Pennati: in base alla sua relazione l’idraulico era in preda a un delirio di gelosia senza fondamento.
di Carlo Gregori