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Ester Palmieri, 37 anni, imprenditrice, mamma. Uccisa a coltellate dall’ex compagno

Montalbiano di Valfloriana (Trento), 11 Gennaio 2024


Titoli & Articoli

Chi era Ester Palmieri, la 37enne uccisa a coltellate dall’ex compagno suicida Igor Moser (FanPage – 11 gennaio 2024)
Ester Palmieri, 37 anni, era mamma di 3 figli di età compresa tra i 5 e i 9 anni. La donna gestiva un centro olistico di benessere aperto in Valfloriana nel 2023 mentre l’ex compagno, Igor Moser, 45 anni, era boscaiolo. La donna è stata uccisa a coltellate dall’uomo con il quale stava affrontando una separazione. Il 45enne si è poi tolto la vita.
Sarebbe stata uccisa a coltellate dall’ex compagno dal quale si stava separando Ester Palmieri, 37 anni, assassinata oggi nella sua abitazione di Valfloriana, in Trentino. Secondo quanto riferito da fonti investigative a Fanpage.it, la donna sarebbe stata aggredita con più coltellate, forse inseguita e ferita con una lama prima di essere assassinata. Probabilmente, Igor Moser l’ha colpita alle spalle per poi inseguirla e infine ucciderla con un fendente finale. L’uomo avrebbe agito intorno alle 11 del mattino, mentre i tre figlioletti, tutti minorenni, si trovavano a scuola. Dopo il femminicidio, si è recato in un fienile a Castello di Fiemme e si è tolto la vita, impiccandosi a una trave.
La donna era molto nota in zona e aveva lanciato nel 2023 il suo centro olistico di benessere nella frazione di Casatta. Ester Palmieri, 37 anni, era mamma di 3 figli di età compresa tra i 5 e i 9 anni. Al momento del delitto, i piccoli erano a scuola e la 37enne non si trovava nel suo centro olistico. Le dinamiche dei fatti sono ancora da delineare con certezza, ma sembra che Palmieri sia stata aggredita alle spalle dall’ex compagno Igor Moser. La 37enne aveva deciso di separarsi dal 45enne e gli aveva comunicato da poco la sua scelta. I rapporti tra i due erano molto tesi proprio a causa della separazione, mai accettata da Moser.

Ester Palmieri accoltellata dall’ex, lui si impicca. Avevano tre figli piccoli e si stavano separando. Lei diceva: «Quest’anno ho deciso di volermi bene» (il Messaggero – 12 gennaio 2024)
Dramma in Trentino, il delitto mentre i bambini si trovavano a scuola
Tre figli ancora piccoli, un amore che si è spento, una separazione già avviata. La vita di Ester Palmieri, 38 anni, titolare di un centro olistico, e di Igor Moser, boscaiolo di 46 anni, non era quella di un tempo: non abitavano nella stessa casa, non erano più una coppia. Per Igor era un problema, l’unica risposta che è riuscito a trovare è stata distruggere ciò che restava. Ieri mattina ha aspettato che i bambini andassero a scuola, si è presentato a casa di Ester a Montalbiano, frazione del borgo trentino di Valfloriana, e l’ha accoltellata. Poi si è chiuso nel suo fienile a Molina di Fiemme e si è impiccato. L’aggressione di Ester è stata brutale, è morta per un fendente alla gola che le ha reciso la carotide causando il dissanguamento. Tra lei e il marito nell’ultimo periodo i rapporti erano tesi, ma non risultano denunce o segnalazioni da codice rosso.
Valfloriana è un borgo di 470 persone immerso nel verde, una piccola comunità che condivide gioie e problemi, tutti sapevano del malessere di Igor e della separazione complicata. Da tempo il rapporto con Ester si era incrinato, più volte si sono separati per poi decidere di ricominciare:
«Il mio futuro? Ho tre figli e tanto dipende da loro», si raccontava lei in un’intervista
in cui presentava il suo centro “Scintilla Alchemica”. Nessuno però immaginava potesse accadere ciò che ha visto la madre quando è entrata a casa della donna alle due e mezza del pomeriggio. Ester era riversa sul pavimento della cucina, coperta di sangue. Ha cercato di difendersi, è quanto emerge dai primi rilievi dei carabinieri, è probabile che Igor le si sia scagliato contro durante una delle frequenti liti che costellavano la fine del loro rapporto.
L’ex marito era atteso per pranzo dai parenti ma non è mai arrivato, sono andati a cercarlo e lo hanno trovato impiccato a una trave del sottotetto. Gli ultimi che lo hanno incrociato sono stati i vicini di casa della donna: «È entrato e uscito dall’appartamento di Ester», hanno riferito agli investigatori. In quel momento la vittima era sola e l’ex marito ha calcolato i tempi. È arrivato quando i tre figli, dieci anni il maggiore e cinque il più piccolo, erano già a scuola e all’asilo. È stato lo zio, vicesindaco del paese, ad andare a prenderli e ora è a lui che sono affidati. A dare voce al dolore degli abitanti di Valfloriana è il sindaco, Michele Tonini: «Ester aveva appena aperto il suo centro e aveva trovato la felicità in un lavoro che le piaceva. Qualcuno le ha chiuso la strada». Proprio quando era determinata a ricominciare: «Io quest’anno ho deciso di volermi molto bene», il suo post sui propositi per il 2024.
I PROGETTI. Per quindici anni Ester ha lavorato in una Rsa, poi «il periodo del Covid mi ha scosso molto e ho avuto la consapevolezza che dovevo cambiare strada. Un percorso personale e profondo mi ha aiutato a superare gli ostacoli e capire chi sono veramente e cosa voglio fare da grande», scriveva spiegando la decisione di aprire la propria attività.
L’incontro con Igor Moser, la nascita dei tre figli, la vita dai ritmi naturali di Valfloriana. «Sono molto legata alle mie origini. Le mie radici mi portano dalla Campania, il paesino nativo di mio padre, fino a qui, il Trentino dove sono nata e dove vivo. Sono molto legata al mio piccolo paese, credo fortemente nella potenzialità di un luogo come questo, un paradiso tranquillo, ancora incontaminato, lontano dal caos e dal continuo rumore frenetico cittadino. Qui ho deciso di rafforzare le mie radici, di crescere i miei figli e di investire sul mio lavoro». Progetti annientati da una coltellata dell’ex marito, che prima di uccidersi ha guidato per mezz’ora verso il fienile della valle di Fiemme.

 

La sorella di Ester: «Le dicevo di stare attenta, Igor aveva minacciato più volte di uccidersi» (Corriere del Trentino – 13 gennaio 2024)
Il racconto dei famigliari: «Vedeva il buono in tutti, Moser invece ha voluto farci del male»
Il giorno dopo il femminicidio di Ester Palmieri, la 37enne uccisa dall’ex compagno Igor Moser, in paese non c’è molta voglia di parlare. Qualche frase di circostanza, tanto dolore, sconcerto e diffidenza verso le telecamere. D’altra parte Valfloriana è un piccolo comune composto da ben tredici frazioni che però non arrivano a 500 abitanti. Tutti si conoscono. Per raggiungere l’abitato di Montalbiano, dove Ester viveva con i tre figli, si deve seguire una ripida strada, superando le altre località: Casatta, Barcatta, Villaggio, Casanova e Valle. Qui, a 1.200 metri di quota, la neve continua a imbiancare prati e campi incolti. La bellezza dei paesaggi della valle si scontra con l’efferatezza del delitto. Ester Palmieri, che da poco aveva aperto il primo centro olistico del paese, è stata aggredita in casa dopo che i tre figli (di sei, dieci e undici anni) erano andati a scuola. Moser l’ha uccisa colpendola al collo con un coltello da caccia. La stessa mattina il boscaiolo 45enne si è tolto la vita, impiccandosi nel maso di Castello di Fiemme dove si era trasferito dopo la separazione.
Il profilo dell’omicida. È Armida Palmieri, la sorella della vittima, a tracciare un profilo dell’omicida: «Era una persona instabile, a Ester ripetevo continuamente di stare attenta, anche quando usciva dal suo negozio. La pregavo di non stare mai da sola ma lei mi rassicurava, anzi era preoccupata per Igor, temeva che potesse farsi del male da solo». L’uomo infatti aveva minacciato di togliersi la vita. «Non aveva mai accettato la separazione e per questo aveva minacciato più volte di ammazzarsi», ricorda la sorella di Ester. Un concetto ribadito pure da Thomas, il compagno di Armida: «Purtroppo è una storia come se ne vedono tante, l’uomo che non accetta la separazione e allora pensa: “se non posso averti io, non ti avrà nessun altro”». Nel corso del tempo la relazione della coppia aveva subito vari alti e bassi ma nell’ultimo periodo Ester aveva voluto prendere le distanze: «In passato Igor se ne era già andato, ma nel momento in cui è stata mia sorella a dire basta a lui non è andato bene». Parla di un rapporto tesissimo anche lo zio di Ester, Sergio Genetin, vicesindaco di Valfloriana, che per diverso tempo ha avuto la famiglia della nipote a distanza di una sola rampa di scale: «Prima di trasferirsi nella casa diMontalbiano, un paio d’anni fa, abitavano nello stesso palazzo, al piano di sopra. Non li ho mai sentiti litigare, mai alzare la voce una singola volta, ma era perché Igor sapeva bene che, se solo si fosse azzardato, mi sarei precipitato da loro».
L’acredine tra il boscaiolo e lo zio. Come riporta Genetin, forse persino Ester preferiva non discutere in sua presenza. Tra il boscaiolo e lo zio della 37enne, comunque, c’era da anni una malcelata acredine, esasperata dagli atteggiamenti di Moser, giudicato da Genetin poco riconoscente: «Li ho aiutati tante volte, ho fatto dei lavori in casa e ho prestato dei soldi senza mai chiedere indietro niente. Lo facevo per Ester, per i suoi bambini, certo non per Igor —ricorda l’uomo — Lui comunque si sentiva in diritto di commentare, di criticare tutto, come se tutto gli fosse dovuto. Io non volevo nulla in cambio, è chiaro, ma neppure vedermi ringraziare così mi sembrava corretto».
In un ultimo episodio particolarmente infuocato, che aveva segnato la definitiva rottura, i due uomini avevano rischiato di arrivare alle mani: «In una di queste occasioni Igor aveva assunto un modo di fare aggressivo, salvo ritirarsi quando ha visto che avrebbe trovato pane per i suoi denti. Da qual momento non ci siamo più parlati, mentre da quando si erano spostati nella casa di Montalbiano sarò salito a trovarli solo una volta».
Non che lo zio Sergio avesse troncato i rapporti con la nipote e con i tre bambini, anzi, era solo Moser a essere stato allontanato da Genetin, che infatti consigliava a Ester di fare lo stesso: «Quando la vedevo glielo dicevo sempre: buttalo fuori di casa che è un poco di buono. E alla fine, proprio quando si era decisa davvero, è finita con una tale tragedia».
L’appuntamento mancato. Una tragedia che è toccato scoprire proprio ai genitori di Ester, papà Andrea e mamma Bruna. «Giovedì mattina — ricostruisce Armida — mia sorella solitamente andava a yoga ma nessuno si era preoccupato per la sua assenza perché poteva capitare che saltasse alcuni incontri e non rispondesse al telefono». Tutto cambia quando Ester non si presenta all’appuntamento delle 14 nel suo centro olistico. «Un nostro parente aveva prenotato un massaggio così, non trovando Ester, ha contattato mia madre, aggiungendo che un’altra cugina gli aveva detto di aver visto Igor uscire dalla casa di Montalbiano. A quel punto mia madre ha capitotutto e assieme a papà sono saliti a vedere e l’hanno trovata morta». Poi c’è stata la chiamata ai carabinieri e la corsa a scuola per prelevare i nipotini che ora sono sotto la custodia della famiglia materna che sta affrontando questa tragedia con grande dignità: «Mia sorella vedeva il buono in tutti, anche quando non c’era, Igor invece ha voluto farci del male».
(di Tiziano Grottolo e Giacomo Costa)

 

Lo straziante addio a Ester Palmieri L’abbraccio tra due famiglie distrutte (Alto Adige – 17 gennaio 2024)
Una folla ha partecipato ieri ai funerali della 37enne, mamma di tre bimbi, uccisa dall’ex compagno Igor Moser. Don Dell’Eva: «Serve attenzione su chi mi è accanto, la vigilanza sulle emozioni tossiche. Senza questo, il rispetto per le donne non ci sarà mai»
In tanti hanno partecipato ieri ai funerali di Ester Palmieri, la mamma di 37 anni uccisa a Montalbiano, in Trentino, dall’ex compagno, Igor Moser, lo scorso 11 dicembre. Le esequie si sono tenute, nel primo pomeriggio, nella chiesa della frazione del Comune di Valfloriana, in cui la donna viveva con i tre figli, di cinque, nove e dieci anni.
Le emozioni tossiche «Tutti in questi giorni ci stiamo arrovellando per trovare un senso a ciò che senso non ha. Lasciamo a solo a Dio l’ultimo giudizio. La lotta contro la violenza sulle donne deve esserci, ma prima ancora serve il rispetto per chi mi è accanto, la vigilanza sulle mie emozioni tossiche. Senza questo, il rispetto per le donne non ci sarà mai. Se riuscisse a dare uno scossone alle nostre coscienze, almeno non si sarebbe consumato del tutto invano il sacrificio di Ester», ha detto, durante la funzione, don Albino Dell’Eva.
Due famiglie, un dolore Nel primo banco, i genitori di Ester assieme alla madre dell’ex compagno. Nei giorni scorsi, le due donne si sono incontrate più volte. Si sono abbracciate la mamma di Ester, Bruna, e quella di Igor, Fiorella. E il loro non è stato un abbraccio di circostanza. Lo hanno fatto due volte. Una prima volta in chiesa, quando Fiorella è arrivata e, pur avendoli già incontrati in privato prima del funerale, ha voluto nuovamente fare le condoglianze a mamma Bruna, papà Andrea, alla sorella Armida, al genero e agli zii. Parole sussurrate e lacrime di due donne accomunate da un enorme dolore. Fiorella è arrivata mezz’ora prima dell’inizio della cerimonia e i familiari di Ester le hanno lasciato un posto in prima fila, accanto a loro. Ha ricevuto così gli abbracci e le parole di quanti porgevano le condoglianze. Tra di loro anche il presidente Maurizio Fugatti e la vice Francesca Gerosa con i quali si è soffermata a parlare per qualche minuto. Un secondo abbraccio tra le due donne c’è stato nel momento della sepoltura. È stato a quel punto che la mamma di Igor si è lasciata andare ad un momento di sconforto. «Ester, Ester», gridava nel piccolo cimitero di Montalbano mentre il sole stava per calare dietro le montagne e gelo iniziava a scendere sulla valle. E ancora: «Perché hai fatto questo? Perché hai causato tanto dolore?» sussurrava rivolgendosi al cielo, quasi che Igor la potesse sentire. È stato a quel punto che la mamma di Ester le è andata vicino, l’ha abbracciata e le ha parlato, cercando di calmarla. Poi Bruna Genetin è tornata dal marito, dalla figlia, dagli altri parenti.
Si sono uniti in un unico grande abbraccio davanti al feretro di Ester quasi che da soli non riuscissero a sopportare il peso di quel dolore e che solo insieme, mano nella mano, abbracciati, riuscissero a stare in piedi. I loro volti erano pietrificati dal dolore. Mamma Bruna ha tenuto a lungo in mano la foto della figlia e se la stringeva al cuore. Di tanto in tanto le dava un bacio, come è suo l’ultimo saluto alla figlia prima che feretro venisse tumulato. Papà Andrea le è sempre stato accanto e quando le lacrime affioravano chiudeva gli occhi riuscendo a trovare chissà dove le forze per non crollare.
L’abbraccio delle mamme E proprio sull’importanza dell’abbraccio tra le due mamme e in generale tra le due famiglie si è soffermato durante l’omelia don Albino. «Cominciamo con il passo giusto perché qui, nel primo banco, ci sono i genitori di Ester ma nello stesso banco, accanto ad essi, c’è la mamma di Igor. Le forze dell’unità sono più forti delle forze della disgregazione», ha detto. E poi ha raccontato quando accaduto all’indomani della tragedia. «C’è un episodio che mi ha molto colpito. Quando Fiorella, la mamma di Igor, con la trepidazione e il coraggio che solo una mamma in queste circostanze può trovare, decide di recarsi alla porta della casa della famiglia Palmieri, bussare e chiedere di entrare, pronta a qualsiasi reazione, anche la più avversa, del resto del tutto giustificata. E chi si trova davanti? Una mamma, Bruna, che semplicemente apre la porta e le sue braccia. L’abbraccia e piange con lei mentre ascolta le parole di disperazione di Fiorella per il doppio gesto insensato che ha compiuto Igor. Ecco questo è Vangelo allo stato puro», ha concluso don Albino.

 


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In memoria di

 

Ester Palmieri uccisa dall’ex compagno, l’amica riaprirà il centro olistico: «Raccolgo il suo testimone e porto avanti il suo sogno» (ilTquotidiano – 23 aprile 2024)
«Io ed Ester eravamo accomunate dallo stesso obiettivo, quello di far star bene le persone, è insito in chi fa questo lavoro: ora, subentrando nel suo centro olistico, prendo il suo testimone anche se avrei voluto invece essere al suo fianco nel lavoro, che fosse ancora qui. Ci facevamo massaggi a vicenda e ne parlavamo da un po’ di collaborare tra noi, mi aveva scritto anche pochi giorni prima della tragedia per trovarci e progettare ma…». E a questo punto le parole di Chiara Gilmozzi, 27 anni, vengono smorzate dall’emozione. Questione di alcune settimane, «probabilmente un paio», e l’operatrice del settore benessere riaprirà i battenti del centro olistico inaugurato dalla sua amica e collega Ester Palmieri nella frazione di Casatta, Valfloriana, a settembre 2023.
Allora per Ester era stata la realizzazione di un sogno che cullava da tempo, dopo quindici anni come oss. Tempo quattro mesi, l’11 gennaio scorso, è stata uccisa dal suo ex compagno Igor Moser, papà dei suoi tre figli, il quale si è poi tolto la vita. Dopo la tragedia lo zio di Ester, il vicesindaco di Valfloriana Sergio Genetin, aveva lanciato un appello, per fare in modo che non si abbassassero definitivamente le serrande dello studio della nipote, che ci fosse chi potesse fare suo quel centro diventato anche un punto di riferimento per il sociale, in particolare per gli anziani. Qualcuno con la stessa propensione ad aiutare gli altri, a far star bene il prossimo, che era propria di Ester. Un appello, questo, che più di due mesi fa era stato condiviso e rilanciato anche dall’assessore provinciale Achille Spinelli. Un invito raccolto appunto da Chiara Gilmozzi. Che inaugurerà l’attività il mese prossimo.
L’insegna «studio olistico Scintilla Alchemica» sarà sostituita con quella di «studio olistico Contatto». Sempre nel segno della continuità. Di Ester. «La stella arancione era anche nel logo di Ester: ho voluto mantenere quel simbolo per ricordarla, lasciare qualcosa di lei nel mio» le parole dell’operatrice che sulla pagina social dello studio si dice «entusiasta di questa nuova sfida». Raccontando di sé: «Far star bene gli altri è una delle cose che mi piace fare da sempre». E ancora «ho sempre lavorato nei centri benessere degli hotel in val di Fiemme».
«Era il suo mondo»
Una sfida appunto, per Gilmozzi. Sotto tutti i punti di vista. «Avevo conosciuto Ester attraverso il mio compagno, suo amico. L’incontro è avvenuto due anni fa circa, quando ci aveva venduto casa. Da allora ci siamo confrontate sul lavoro che avevamo in comune, ci praticavamo massaggi a vicenda e mi aveva chiesto di andare a lavorare nel suo studio quando mi fossi diplomata in determinati trattamenti» spiega la ventisettenne. Che racconta come non sia stato facile il subentro. «Ci ho messo un po’ ad entrare nello studio da sola, è stata la parte più difficile: quello era il mondo di Ester, mi sembrava quasi di invadere il suo spazio, temevo di non riuscire a starci in quel posto, tante le emozioni e i ricordi. Poi con il tempo è stato più facile — fa sapere la neo titolare — Come mi sento ora? È un mix di emozioni, tra l’entusiasmo e la paura. Ester era una bella persona, conosciuta, le volevano tutti bene. Parto con un precedente alto, non nascondo di essere agitata, timorosa di non essere alla sua altezza. Avrei voluto esserle a fianco ora, che fosse ancora tra noi. Raccolgo il suo testimone e porto avanti il suo sogno».