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Elena Stingu, 40 anni. Uccisa a coltellate dal convivente già sotto processo per violenza sessuale su una bambina di 6 anni figlia della ex compagna

Canino (Viterbo), 22 Settembre 2014

logoIQD1Lei riceve un sms dall’ex marito, lui perde la testa per la gelosia e l’ammazza a coltellate.

 

logoGheorghe Dimitri Sofian, 47 anni, bracciante. Era già sotto processo per violenze sulla ex compagna ed abusi sessuali sulla figlia di lei, una bambina di appena 6 anni.

 


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E’ morta durante la corsa in ospedale E.S., 40enne romena, uccisa ieri sera dal compagno, S.G., che dopo averla colpita ha dato l’allarme ai carabinieri
Prima l’ha colpita con almeno sette fendenti al petto, poi, mentre lei era in fin di vita sul letto, ha dato l’allarme ai carabinieri e ai vicini di casa. Dalle prime ricostruzioni degli inquirenti, era sotto l’effetto dell’alcol S.G., 47enne di origine romena, quando ieri sera è rientrato a casa, al civico 31 di via Domenico Giannini, in località Vallecchia, a Canino, e ha trovato la compagna, E.S, 40enne, anche lei romena, sul letto. Pare che lei avesse da poco ricevuto un sms da parte dell’ex marito. E dopo l’ennesima lite furibonda per motivi di gelosia, S.G. ha perso la testa, è andato in cucina, ha preso un coltello e l’ha colpita ripetutamente al petto, al collo e al viso. Almeno 7 le coltellate inferte dall’uomo alla compagna.

Elena pronta a tornare in Romania
Sì è svolto nella giornata di ieri l’esame autoptico sulla salma di Elena Stingu, la romena barbaramente uccisa dal compagno Gheorghe Dimitri Sofian in un raptus di gelosia nella notte tra lunedì e martedì a Canino, in un’abitazione prestata loro da un connazionale, in via dei Giannini. Il medico legale si è preso sessanta giorni di tempo per depositare la relazione sulla scrivania del sostituto Stefano D’Arma, titolare del fascicolo. “Per il momento stiamo fermi”, ha fatto sapere l’avvocato Serena Celestini. “Il mio assistito è reo confesso e, adesso, aspetto di vedere gli atti”. Compreso il casellario giudiziale del romeno. “So che fu accusato anche di maltrattamenti e abusi su minori ma non ho ancora avuto modo di vedere gli atti”, ha detto l’avvocato che, per il momento, non ha intenzione di avanzare alcuna istanza. La povera Elena, invece, si sa che tornerà nella sua terra, dove riposerà in pace per sempre. Pare che il marito, che è in Romania, abbia saputo dell’uccisione della moglie mercoledì: lo hanno contattato dalla comunità romena per chiedergli se avesse intenzione di venire in Italia. “Non ho i soldi”, avrebbe risposto. E, per questo, i connazionali qui in Italia hanno organizzato una colletta affinché sia data ad Elena la possibilità di tornare in Romania.


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