Eikò Samakoto, 90 anni, mamma. Uccisa dal marito
Roma, 28 Aprile 2022
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Eikò Sakamoto – La strage delle donne
Eikò è stata uccisa dal marito, Tetsuo Sakamoto, 92 anni, docente emerito di giapponese all’Orientale di Napoli e commendatore della Repubblica Italiana, che si è poi suicidato. Lei è trovata morta sul letto, una profonda ferita alla testa. Lui era invece nella vasca da bagno con un coltello in mano e una profonda ferita all’addome. A dare l’allarme, la nuora: non riusciva a mettersi in contatto con i suoceri. A trovare i corpi è stata poi la badante. Sakamoto ha lasciato quattro lettere scritte a mano, una con i caratteri kanji tradizionali giapponesi indirizzata all’unico figlio, le altre in italiano alla nuora e ai due badanti per spiegare le ragioni del suo gesto.
Harakiri a Corso Francia, Sakamoto avrebbe ucciso la moglie perché malata e positiva al Covid
L’omicidio della moglie e poi l’harakiri, un’antica forma di suicidio giapponese: la soluzione in due lettere con antichi ideogrammi da tradurre
L’harakiri dopo la scoperta del Covid. Ci potrebbe essere un motivo scatenante dietro alla morte dei due novantenni trovati accoltellati in un elegante appartamento di via Civitella D’Agliano, nei pressi di Corso Francia, e per cui gli inquirenti sospettano l’omicidio-suicidio per mano del marito. Tetsuo Sakamoto, il 91enne commendatore della Repubblica Italiana che giovedì 28 aprile avrebbe ucciso la moglie, Eiko Sakamoto, prima di togliersi la vita con modalità che ricordano l’harakiri, un’antica forma di suicidio giapponese, aveva appena scoperto che la donna, in condizioni di salute già fragili, aveva anche contratto il Covid. Il Covid, infatti, aveva aggravato lo stato di salute della moglie, e probabilmente l’uomo avrebbe pianificato di ucciderla per poi morire assieme a lei. Tetsuo Sakamoto, ex professore di dottrine orientali all’università di Napoli, potrebbe aver deciso, anche se nella maniera più violenta, di mettere così fine alle sofferenze di lei. La moglie era stata trovata nel letto con un taglio alla gola, il marito nella vasca da bagno ferito all’addome. L’harakiri, infatti, è un suicidio che si pratica in Giappone, secondo un antico rituale samurai, e viene messo in atto con un taglio al ventre con un’apposita lama sacrale. In casa della coppia è stato rinvenuto un coltello.
Le lettere lasciate. La soluzione del caso, secondo gli investigatori del commissariato di Ponte Milvio, coordinati dal pm Antonino Di Maio, potrebbe arrivare con la traduzione di due lettere lasciate dal professore giapponese. Le lettere scritte con antichi ideogrammi e indirizzate al figlio e al domestico filippino a cui la coppia era molto legata, sono state affidate a un perito per la traduzione.