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Donatella Miccoli, 38 anni, commessa, mamma. Accoltellata dal marito

Novoli (Lecce), 18 Giugno 2022


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Donatella, uccisa a 38 anni a coltellate dal marito a Novoli. Sui social scriveva: “Papà ti amiamo”
Ch è Donatella Miccoli, la 38enne di Novoli (Lecce) uccisa a coltellate dal marito Matteo Verdesca, che è stato trovato morto dopo essersi dato alla fuga. Sui social si dichiaravano amore e postavano foto con le loro figlie felici.
Messaggi d’amore e foto di famiglia felice. Guardando i profili social di Donatella Miccoli e Matteo Verdesca nessuno avrebbe mai potuto immaginare la tragedia che si è consumata nelle scorse ore a Novoli, nel leccese. Lui, intorno alle due di ieri, dopo aver portato le loro figlie di 7 e 2 anni dai nonni, ha ucciso la moglie a coltellate nella loro abitazione, poi è scappato via a bordo della propria auto e si è suicidato: il corpo è stato ritrovato carbonizzato alla periferia della cittadina.
A dare l’allarme sono stati i vicini di casa, che li hanno sentiti litigare furiosamente. Ma quando le forze dell’ordine sono arrivate, l’uomo, 38 anni, era già sparito ed ora è ricercato in tutto il Salento. Verdesca avrebbe anche chiamato al telefono la madre: “Ho fatto un casino”, avrebbe detto. La donna stessa avrebbe chiamato le forze dell’ordine per raccontare quanto accaduto.
Ancora ignoti i motivi del gesto. Poco prima la coppia era stata vista in piazza per la festa di San Luigi insieme alle figlie. Sui profili social tante dichiarazioni d’amore reciproche. Tra i commenti di una foto di famiglia condivisa su Facebook, Matteo ha scritto: “Vi amo”. Messaggio a cui la moglie ha risposto: “Anche noi”, con tanti cuori. Ieri sera, poco prima della tragedia, come riferisce la Gazzetta del Mezzogiorno, Donatella avrebbe condiviso una story su Instagram con la foto del marito con sopra le frasi tratte dal brano di Anto Paga La parte più bella di me: “E insieme siamo la fine del mondo/E vorrei svegliarmi con il tuo profumo/Ogni canzone mi parla di te”.
Eppure, secondo alcune persone che conoscevano la coppia, sposata dal 2013, lui era “molto geloso, a tratti morboso”. Donatella era molto conosciuta perché lavorava in un negozio nella galleria Ipercoop di Surbo mentre il marito, 38 anni anche lui originario di Veglie era un impiegato. Sarà solo l’autopsia che verrà effettuata nei prossimi giorni a chiarire la causa della morte e l’esatta dinamica di un delitto che al momento appare senza spiegazione, come ha spiegato anche il sindaco di Novoli, Marco De Luca: “Sono sconvolto, ma anche arrabbiato, demoralizzato: ci impegniamo nelle comunità a sensibilizzare contro la violenza sulle donne e poi, invece, ci ritroviamo giovani donne trucidate in questo barbaro modo”.

Il giorno dopo, a Novoli e Veglie, è il giorno del dolore e dell’incredulità. Chi conosceva bene la donna cerca di ricostruire l’accaduto. Sarebbe stato un commento alla “storia” di Instagram pubblicata la sera stessa, quella che ritraeva la coppia in un selfie con una dedica: «Insieme siamo la fine del mondo». Da lì sarebbe scoppiata la lite, dopo una serata felice, passata con i bimbi alle giostre. Poi le coltellate e la corsa di lui a casa della madre: «Ho fatto un casino, prendi i bambini, mi uccido».
I due bimbi con i nonni materni. Le due salme sono ancora a disposizione del sostituto procuratore di turno. I bambini stamattina sono andati dai nonni materni. I rapporti fra le famiglie sono buoni. Sono stati attivati, come accade ritualmente, i servizi sociali perché si dovrà comunque decidere sul loro affidamento. Questioni pratiche che nulla hanno a che vedere con l’abbraccio amorevole che i nonni e gli zii stanno riservando ai due bimbi in queste ore, nonosante la disperazione.

Chi era Donatella Miccoli, uccisa dal marito: era commessa e mamma. Le voci sulla separazione

Donatella Miccoli, chi era la 38enne vittima di femminicidio a Novoli, nel Salento, a opera forse del marito poi fuggito e tuttora ricercato. Donatella, nata a Mesagne, avrebbe compiuto 39 anni il prossimo settembre e lavorava come commessa nel centro commerciale Ipercoop di Surbo.

Donatella uccisa a coltellate in casa: ricercato il marito, l’omicidio nella notte
A Novoli, dove la donna 38enne viveva insieme al marito, non si trova pace. Troppe le domande senza risposta, troppo il dolore e la rabbia che restano in una comunità che di quella coppia ha visto e ammirato sempre l’apparente serenità: «Non avevamo alcun sentore di nulla» ha detto il sindaco novolese Marco De Luca. «Donatella era una ragazza vitale, solare, sempre sorridente. Ora non possiamo che pensare a lei, che non c’è più, ma soprattutto ai suoi due bambini».
«Sono un sindaco, ma sono soprattutto un uomo, un padre di famiglia, e stamattina sono letteralmente scioccato dalla notizia di questa tragedia – aggiunge De Luca -.Conosco bene Donatella, di 38 anni, i suoi giovani figli, di 2 e di 7. Non ho parole per descrivere quanto è accaduto. Sono sconvolto, ma anche arrabbiato, demoralizzato: ci impegniamo nelle comunità a sensibilizzare contro la violenza sulle donne e poi ci ritroviamo giovani donne trucidate in questo barbaro modo a due passi da casa. Da sindaco, sento sulle spalle e nel cuore il dolore di una intera comunità, rivolgo alla famiglia di Donatella le più sentite condoglianze da parte del paese, che si ferma. Abbiamo già provveduto a porre le bandiere a mezz’asta e proclameremo il lutto cittadino, per ricordare Donatella e far sentire la nostra vicinanza a tutti i suoi familiari, i figli, gli amici, le persone che le volevano bene».
Donatella e Matteo avevano due bambini, di 2 e 7 anni. Ieri erano stati alla festa del paese, come una coppia come tante: le giostre, la passeggiata fra le strade, il palloncino per i piccoli, un sacchetto di noccioline per ingannare il tempo. C’è chi dice che Donatella e Matteo fossero separati in casa da qualche settimana: nulla che, da fuori, si potesse cogliere, capire. Saranno i carabinieri a ricostruire l’accaduto, a provare a dare un perché all’ennesimo femminicidio.

Omicidio a Novoli, l’ultimo saluto a Donatella Miccoli. Il padre: «Perdoniamo tutto»
«Vi ringraziamo di cuore per l’intensa partecipazione al nostro dolore. Noi perdoniamo tutto quello che è accaduto». Con queste parole Fiorello Miccoli, il papà di Donatella, uccisa dal proprio marito che si è poi suicidato, si è rivolto alle tante persone che sono intervenute oggi ai funerali della 38enne, nella chiesa Sant’Andrea Apostolo a Novoli, dove è stato proclamato il lutto cittadino.
L’omicidio è avvenuto la notte tra sabato e domenica scorsi. Il marito, Matteo Verdesca, si è poi dato fuoco nell’auto con cui è fuggito. In casa c’erano i due loro figli, di due e sette anni.
L’uscita dalla chiesa del feretro, sul quale c’era una foto di Donatella che sorride, è stato salutato da un lungo applauso e da tanti palloncini bianchi. I funerali sono stati celebrati dall’arcivescovo di Lecce, monsignor Michele Seccia. Nella sua omelia l’arcivescovo ha ricordato Donatella, una «donna innocente, lavoratrice e mamma premurosa, tolta ad un mondo marcio». E ha evidenziato la «incapacità di comprendere l’accaduto: perché – si è domandato – la morte di una innocente? Perché una crisi familiare è sfociata in tanto sangue. Perché tante tenebre e oscurità?». E poi, ancora, ha ricordato «quante volte abbiamo promesso, giurato, ‘mai più tanto strazio, mai più siffatte tragedie, mai più violenze sulle donnè». «Se non educhiamo in profondità alla sacralità della vita umana, al reciproco rispetto e al perdono – ha sottolineato l’arcivescovo – falliremo miseramente». Infine, monsignor Seccia ha esortato la comunità a fare in modo che «la misericordia e l’amore prevalgano sulle ruggini del rancore e del risentimento: mai più violenza, solo perdono e riconciliazione».

 

 

 


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