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Donata De Bello, 48 anni, mamma. Sgozzata dal convivente

Bari, 12 Luglio 2017


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Femminicidio, a Bari una 48enne uccisa in casa: fermato il compagno di 32 anni (la Repubblica – 13 luglio 2017)
La morte di Donata De Bello segue di pochi giorni quella di un’altra donna, la 30enne polacca Anita Betata Rzepecka, deceduta nel capoluogo pugliese sabato scorso dopo 24 ore di agonia
Una serie di fendenti. Alcuni anche all’addome e al torace. Ma il colpo mortale è stato inferto alla gola e ha reciso la giugulare: la 48enne barese Donata De Bello è morta durante l’ennesimo litigio con il suo compagno. L’uomo, il 32enne Marco Basile, con piccoli precedenti di polizia, è in carcere in stato in fermo con l’accusa di omicidio volontario.
La morte di Donata De Bello segue di pochi giorni quella di un’altra donna, la 30enne polacca Anita Betata Rzepecka, deceduta nel capoluogo pugliese sabato scorso dopo 24 ore di agonia per essere stata schiaffeggiata dal suo compagno e fatta cadere, battendo la testa. Due donne, due relazioni sentimentali complicate, due uomini violenti. Entrambe morte. Troppo presto per parlare di femminicidi in attesa che sia la giustizia a stabilirlo, ma ciò che accomuna queste due storie – con due vittime a Bari in meno di una settimana – è il fatto che a ucciderle siano stati con molta probabilità i loro compagni.
Il corpo senza vita di Donata De Bello è stato trovato dai carabinieri nel primo pomeriggio nella camera da letto, avvolto in un tappeto, nell’abitazione in corso Sonnino, al quartiere Madonnella, dove la donna viveva con il suo compagno. La morte risalirebbe alla serata precedente, epilogo di un violento litigio sentito dai vicini di casa. I sospetti dei carabinieri, coordinati dal pm Giuseppe Dentamaro, si sono subiti concentrati sul 32enne dopo aver sentito diversi testimoni che hanno consentito di chiudere il cerchio attorno all’uomo
Basile è stato interrogato in caserma per ore, ma non ha confessato il delitto, ha anzi spiegato di averla abbracciata per calmarla durante la lite e lei, che aveva in mano un coltello, si sarebbe così ferita da sola. I due, ha raccontato Basile agli investigatori, stavano litigando e sarebbe stata lei ad aggredirlo minacciando di colpirlo con un coltello di cucina, poi ritrovato in casa durante i rilievi della Scientifica. Lui avrebbe quindi provato a difendersi e nell’abbracciarla – questo è il suo racconto – la donna si sarebbe colpita da sola alla giugulare.
La versione dei fatti resa dall’uomo non ha convinto gli inquirenti, che al termine dell’interrogatorio lo hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto con l’accusa di omicidio. Nei prossimi giorni la Procura conferirà l’incarico per l’autopsia. Gli accertamenti medico-legali potranno chiarire l’esatta dinamica dei fatti, tempi e modalità. In serata, quando ancora davanti al portone dell’abitazione della vittima c’erano carabinieri, cronisti e curiosi, il fratello della donna è arrivato dopo aver appreso da Facebook della morte della sorella, avendone così conferma, mentre i vicini di casa raccontavano che spesso venivano svegliati in piena notte dalle urla della coppia e che in una occasione era addirittura intervenuta una pattuglia dei carabinieri per sedare un litigio tra i due.


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