Domenica “Mimma” Caligiuri, 71 anni, insegnante in pensione, mamma. Uccisa a coltellate dal marito e abbandonata cadavere sul letto per giorni
Mandatoriccio (Cosenza), 30 Giugno 2022
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FEMMINICIDIO: IL MARITO COL CADAVERE DELLA MOGLIE IN CASA COME SE FOSSE TUTTO NORMALE (DayItaliaNews – 2 luglio 2022)
E’ stata trovata sul suo letto matrimoniale. Le lenzuolo intrise del suo sangue. Il corpo martoriato dalle coltellate. E’ l’ennesimo femminicidio, l’ennesima donna aggredita e massacrata ferocemente nel suo focolare trasformato in antro dell’orrore.
Un’insegnante in pensione, Domenica Caligiuri, di 71 anni, è stata uccisa nella sua abitazione a Mandatoriccio, nel basso Ionio cosentino.
Il marito della donna, Luigi Carlino, 73 anni, si trova in caserma, dove è stato accompagnato dai carabinieri del Reparto territoriale di Corigliano Rossano. L’assassino ha confessato dopo avere subito e più volte negato l’omicidio durante l’interrogatorio. D’altronde, i sospetti su di lui sono stati subito decisamente concreti. La vittima, secondo quanto hanno rapidamente appreso i militari, aveva frequenti liti col marito. Il cadavere è rimasto per due giorni sul letto senza che il marito dell’insegnante facesse trapelare nulla all’esterno quanto era accaduto.
L’insegnante in pensione è stata uccisa giovedì scorso e da quel giorno il marito della donna ha continuato a fare finta di nulla, senza avvertire nessuno e tenendo un comportamento apparentemente normale. A dare l’allarme che ha portato al ritrovamento del cadavere sono stati i parenti della donna, preoccupati per il fatto che non riuscivano a mettersi in contatto con lei. La coppia aveva due figli, che non erano però in casa nel momento dell’omicidio: uno vive fuori dalla Calabria, mentre l’altro risiede in un centro della provincia di Crotone.
Mimma uccisa dal marito e lasciata in una pozza di sangue in casa per due giorni, lui a bere al bar (FanPage – 3 luglio 2022)
Sono i terribili dettagli che stanno emergendo nell’inchiesta sul femminicidio di Domenica Caligiuri, conosciuta come Mimma, l’insegnante ammazzata a Mandatoriccio, nel Cosentino, dal marito Luigi Carlino.
Dopo aver aggredito e ucciso la moglie a coltellate in casa, avrebbe lasciato poi il cadavere della donna in una pozza di sangue per ben due giorni tenendo nascosto a tutti quanto era accaduto e andandosene anche a bere al bar come se nulla fosse successo. Sono i terribili dettagli che stanno emergendo nell’inchiesta sul femminicidio di Domenica Caligiuri, conosciuta come Mimma, l’insegnante in pensione di 71 anni ammazzata a Mandatoriccio, nel Cosentino, dal marito Luigi Carlino, ex falegname e pensionato 73enne.
Secondo i primi rilievi medico legali, infatti, la morte della donna risalirebbe a diversi giorni prima della scoperta del cadavere, avvenuta sabato. Inoltre tutti i testimoni confermano che la donna non si vedeva ed era irrintracciabile da almeno giovedì.
L’uomo, dopo le dichiarazioni spontanee fatte ai carabinieri e la parziale ammissione, si è avvalso della facoltà di non rispondere e non ha chiarito i tempi certi del delitto ma per gli inquirenti avrebbe dormito in casa con il cadavere della moglie e si sarebbe mosso in paese come se nulla fosse accaduto tentando di nascondere il delitto. I carabinieri sono intervenuti nella casa su segnalazione della figlia, che abita fuori regione e non riusciva a mettersi in contatto con la madre, nemmeno attraverso i vicini che hanno confermato di non vedere la signora da un paio di giorni. Quando è stata ritrovata, la vittima era riversa sul letto, in una pozza di sangue e con evidenti ferite di arma da taglio al petto.
Al momento del ritrovamento l’uomo non era in casa ma è stato rintracciato poco dopo in un bar del Paese e condotto in caserma dove, messo di fronte alle evidenze, avrebbe confessato il delitto. Prima di chiudersi nel silenzio, il pensionato avrebbe parlato di una lite, l’ennesima tra la coppia per questioni di gelosia. Lui avrebbe contestato alla moglie presunte relazioni extraconiugali ma amici e conoscenti parlano di un uomo con gravi disturbi sociali e problemi di alcool.
In attesa dell’autopsia sul corpo di Domenica Caligiuri, che accerterà l’esatta causa di morte e tempi del decesso, l’avvocato di Luigi Carlino sta valutando una perizia per il suo assistito in quanto ritiene sussistenti elementi per sostenere la tesi dell’infermità mentale dell’uomo.
Cosenza: uccide la moglie, va a bere al bar e per due giorni dorme con il corpo accanto (blastingnews – 3 luglio 2023)
Domenica Caligiuri, ex professoressa 71enne, è stata uccisa a Mandatoriccio a coltellate dal marito Luigi Carlino, 73enne che ha confessato il delitto
A Mandatoriccio, paesino in provincia di Cosenza, tutti sapevano dei rapporti burrascosi tra Domenica Caligiuri, ex professoressa 71enne e suo marito, il 73enne Luigi Egidio Carlino. Urla e scenate erano all’ordine del giorno. Ma lo scorso giovedì 30 giugno, il falegname in pensione non si è limitato a discutere in maniera concitata con la moglie: l’ha uccisa con diverse coltellate. Il dato più inquietante emerso dall’inchiesta su quest’ultimo femminicidio è che l’uomo ha tenuto il corpo di sua moglie due giorni in casa senza dire a nessuno cosa aveva fatto
La professoressa in pensione è stata trovata morta nella sua abitazione di via Bologna 5 a Mandatoriccio Marina, lungo la costa ionica cosentina, poco dopo le 13 di sabato 2 luglio dai carabinieri. Era sul letto matrimoniale in un bagno di sangue. La donna è stata colpita con un coltello da cucina: diversi fendenti l’hanno raggiunta al petto, all’addome e al collo. Il fendente fatale l’ha raggiunta al collo: la lama ha reciso la giugulare uccidendola quasi all’istante.
Tutto sarebbe avvenuto giovedì mattina al culmine di una lite per futili motivi. A scatenare la reazione violenta del marito sarebbe stata la decisione della donna di andare a dormire da un’amica, stanca di subire continue scenate.
Sembrerebbe che Carlino fosse ossessionato dalla gelosia nei confronti della moglie.
A dare l’allarme è stata la figlia che da giorni non riusciva a mettersi in contatto con la madre. Subito i sospetti degli inquirenti sono ricaduti sul marito. A detta di tutti, l’uomo ha problemi di abuso di alcol e disturbi sociali. Per due giorni, Carlino ha continuato a condurre una vita apparentemente normale, come se non fosse successo nulla: si è visto in giro e al bar del paese.
Effettuata l’autopsia sul corpo della donna uccisa, il cadavere rimasto sul letto per due giorni (LaC – news24 – 4 luglio 2022)
Si rafforza la tesi che l’efferato delitto sia stato commesso a 48 ore di distanza dal rinvenimento del cadavere di Domenica Caligiuri, la 71enne che sarebbe stata assassinata dal marito, reo confesso, Luigi Carlino
È da poco terminato l’esame autoptico sul corpo di Domenica Caligiuri, la 71enne uccisa brutalmente tentando di difendersi, invano, a colpi di coltellate inferte dal presunto responsabile reo confesso Luigi Carlino, 73 anni, ex falegname, attualmente rinchiuso presso il carcere di Castrovillari.
Il corpo della donna, posto sul tavolo settorio,era in stato di graduale decomposizione e le ferite inferte con la lama di un coltello di cucina apparivano meno visibili. Secondo quanto trapelaè confermata la tesi secondo la quale il crimine sia stato commesso pressoché 48 ore prima del rinvenimento del cadavere. E questo giustifica anche il motivo della decomposizione della salma, probabilmente determinata dalle alte temperature di questi giorni a Mandatoriccio mare (il corpo è rimasto riverso sul letto per due giorni), il che potrebbe ridurre la capacità diagnostica delle comuni metodiche d’indagine.
Confermato il rinvenimento dei segni di arma da taglio su più parti del corpo, tra cui la gola e segni sul braccio il che lascia supporre che la donna avesse tentato di difendersi. Prelevate alcune particelle al fine di risalire al tipo di metallo usato così da affermare, in sede di giudizio, la concordanza tra le lesioni e l’arma bianca utilizzata.
L’obiettivo è fornire tutte le risposte medico-legali ai giudici della procura di Castrovillari diretta da Alessandro D’Alessio che hanno, per l’appunto, disposto l’esame autoptico. La relazione dovrà essere depositata entro 90 giorni, solo allora si potrà risalire all’esatta causa della morte. Sul fronte opposto, la difesa dell’uomo, pare voglia perseguire la strada dell’infermità mentale. E anche per questo percorso saranno richieste una serie di perizie psichiatriche e indagini, anche storiche, sull’indiziato unitamente a uno studio dettagliato sulla persona.
Femminicidio di Mandatoriccio, Mondiversi: «La morte annunciata di una donna che non è stata protetta» (Cosenza Channel – 4 luglio 2022)
L’associazione di Corigliano-Rossano che si occupa di violenza di genere: «Domenica Caligiuri è vittima anche di un sistema sociale e culturale incapace di darle supporto»
«Non frena la scia di sangue che percorre l’Italia da nord a sud. La signora Domenica Caligiuri è la quarantacinquesima vittima di femminicidio dall’inizio dell’anno, la terza in Calabria. Un fenomeno che non conosce confini geografici, appartenenze sociali e condizioni economiche. Che colpisce indistintamente le donne di ogni età. A dimostrazione che la lotta alla violenza sulle donne è ancora lunga; coinvolge gli uomini, le donne, lo Stato». È quanto si legge in una nota dell’associazione Mondiversi – Centro antiviolenza Fabiana, con sede a Corigliano-Rossano, in merito all’assassinio della 71enne di Mandatoriccio.
«Questa volta – sottolinea l’associazione – a morire è una donna di 71 anni per mano, secondo la sua confessione, del marito. La loro sembrerebbe una lunga storia di maltrattamenti, mai denunciati, sopportati tra le mura domestiche. Sembra in passato ci sia stata qualche timida richiesta d’aiuto, senza esito. Una storia che ci richiama ancora di più sulla condizione di solitudine ed isolamento nella quale si consumano la gran parte delle violenze domestiche ed i casi di femminicidio. E ci ribadisce che i femminicidi non sono il frutto di un raptus improvviso ed imprevedibile, ma la tragica fine di una escalation di violenze a volte durate anni. Di fatto sono morti annunciate di donne che non si è stati in grado di proteggere».
«La lotta alla violenza sulle donne – continua la nota – non si esaurisce con le manifestazioni, le panchine rosse. Non si conclude con i convegni e le fiaccolate. Ma abbisogna di profondi mutamenti culturali, di strategie istituzionali nazionali e locali, di quotidiano supporto e sostegno alle vittime, di formazione continua agli operatori e alle operatrici. Di programmi ed azioni costanti di sensibilizzazione e di prevenzione. Di leggi e normative adeguate, di reti antiviolenza territoriali. Noi, invece, in Calabria, purtroppo, rimaniamo fermi».
«Il femminicidio della signora Domenica – conclude Mondiversi – si compie a Mandatoriccio, nella nostra Sibaritide. Per ciò non possiamo non interrogarci su cosa non funzioni nel nostro sistema di contrasto alla violenza di genere. Non possiamo sentirci assolti. La signora Domenica è vittima dell’autore del delitto ma anche di un sistema sociale e culturale incapace di darle il supporto di cui necessitava e di proteggerla. Esprimiamo vicinanza ai familiari ed alla comunità di Mandatoriccio. A Domenica un forte triste abbraccio».