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Daniela Nenni, 49 anni, impiegata, mamma. Accoltellata in ufficio dall’ex marito

Roma, 26 Settembre 2014

nenniErano separati in casa, avevano avuto tre figli insieme ma da tempo erano molto dimagriti. Lui era geloso dell’ascensorista e li ha accoltellati insieme in ascensore.

 

micucciMauro Micucci, 57 anni, informatico. Un uomo tranquillo, sarà uscito pazzo.

 

Alessandro Santoni, 38 anni, ascensorista, sposato e padre.


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Roma, uccide a coltellate moglie e amante all’Inps
L’ascensore si ferma al piano -1, le porte si aprono ed esce solo un uomo, erano saliti in tre. Barcolla come ubriaco, ha un coltello sporco in mano, il sangue scivola tra le dita. «Li ho uccisi», urla lui, la moglie e l’amante e chissà se lo erano davvero. La vendetta tra un piano e l’altro, nel palazzone dell’Inps, un’ossessione cresciuta in ufficio tra sguardi e pedinamenti, poi quei pochi metri nella cabina chiusa e le coltellate. Il marito fa qualche passo nell’androne, chiama il 112. L’ascensore si ferma al piano -1, le porte si aprono ed esce solo un uomo, erano saliti in tre. Barcolla come ubriaco, ha un coltello sporco in mano, il sangue scivola tra le dita. «Li ho uccisi», urla lui, la moglie e l’amante e chissà se lo erano davvero. La vendetta tra un piano e l’altro, nel palazzone dell’Inps, un’ossessione cresciuta in ufficio tra sguardi e pedinamenti, poi quei pochi metri nella cabina chiusa e le coltellate. Il marito fa qualche passo nell’androne, chiama il 112.

Marito accoltella a morte la moglie e un uomo nella sede Inps: “erano amanti”
Dramma a Roma con un duplice omicidio a Cinecittà. Un uomo ha ucciso a coltellate la moglie e un’altra persona che stava con lei all’interno degli uffici di una sede dell’Inps, a poca distanza dal centro commerciale Cinecittà 2. L’aggressore è stato arrestato poco dopo l’omicidio dai carabinieri.  L’uomo fermato ha 56 anni e i carabinieri lo stanno interrogando. Secondo quanto si è appreso avrebbe lui stesso avvertito i carabinieri del duplice omicidio: i militari accorso lo hanno trovato ancora con il coltello sporco di sangue in mano.
L’ ASSASSINO, «ERANO AMANTI» Il duplice omicidio sarebbe avvenuto verso le 18. L’uomo fermato avrebbe detto ai militari che la moglie e l’uomo erano amanti. Ma le sue dichiarazioni sono oggetto di indagini. Le vittime lavoravano, assieme all’assassino, nel palazzo che ospita una sede dell’Inps dove sono stati uccisi.

Lui, lei, l’altro: strage in ufficio per gelosia  
«Ho ucciso mia moglie e il suo amante». L’operatore del 112 ha capito all’istante che quella voce rotta dal pianto non era di un mitomane o di un pazzo. Il carabiniere ha prolungato il più possibile la telefonata mentre le prime gazzelle del nucleo radiomobile stavano già sfrecciando verso l’enorme palazzo dell’Inps di via Quintavalle, al Tuscolano. Seguendo le indicazioni dell’assassino, i militari sono arrivati all’ascensore centrale, vicino all’ingresso del pubblico. Mauro Micucci, 57 anni, li aspettava con un coltello militare “Camillus”, la lama insanguinata lunga 15 centimetri, ancora in pugno. A terra, i corpi straziati di Daniela Nenni, 49 anni, una bella donna dai capelli scuri e dal sorriso magnetico e di Alessandro Santoni, 38 anni, sposato e padre di un bambino di 10. Il palazzo, un complesso che domina sul quartiere, accanto al centro commerciale “Cinecittà 2”, alle 18,10 era quasi deserto anche se alcuni impiegati del turno pomeridiano prolungano l’orario fino alle 19,30.
Un duplice omicidio scaturito da una relazione (vera o solo sospettata dall’assassino), sul posto di lavoro. Mauro Micucci e Daniela Nenni erano entrambi tecnici informatici dell’Istituto mentre Alessandro Santoni lavorava come elettricista addetto alle riparazioni del palazzo. «Mauro e Daniela erano stati per molti anni una coppia modello» spiegano, allibiti, alcuni colleghi «Quando si erano sposati lui aveva già due figli poi, dal matrimonio, ne erano nati altri tre, di cui uno disabile». «Negli ultimi tempi, però, le cose tra loro erano cambiate» racconta una dipendente sulla cinquantina, capelli corvini e giacca di pelle, mentre aspetta davanti al palazzo tra i lampi blu delle “gazzelle”. «Entrambi erano dimagriti, sembravano in forma ma si capiva che litigavano spesso. Lui aveva l’ufficio al terzo piano e compariva, sempre più spesso, in quello di lei, al secondo, sempre con pretesti diversi». «A quanto ne so, vivevano da separati in casa da un bel pezzo » aggiunge una terza voce. Nessuno, nel palazzo dell’Inps, sospettava una relazione tra la donna e l’elettricista, un uomo alto, magro, con pochi capelli che abitava a Pomezia. La coppia, invece, viveva a Gallicano, un paese alle estreme propaggini del Lazio.
Dopo l’arresto, l’assassino è stato portato alla compagnia Casilina dei carabinieri, in attesa dell’interrogatorio del magistrato. Scarna, almeno fino a notte fonda, la ricostruzione del duplice omicidio ma il fatto che Mauro Micucci abbia portato con sé, da casa, quel micidiale coltello da combattimento fa pensare a un delitto premeditato. L’uomo ha seguito Daniela e Alessandro, li ha visti che si incontravano e parlavano tra loro e, quando hanno preso l’ascensore, ha intuito che stessero scendendo al primo piano interrato e li ha aspettati. Quando la porta si è aperta, ha estratto l’arma e ha colpito selvaggiamente la moglie e l’uomo che, ormai, odiava con tutte le sue forze. I due, stando a un primo esame esterno delle salme, non hanno neanche avuto il tempo di abbozzare un gesto di reazione e sono crollati uno sull’altro, massacrati. Poi l’assassino ha chiamato il 112 e, mentre aspettava, è risalito in ascensore fino al piano terra.
Sulla pagina Facebook dell’assassino, la testimonianza di una rabbia sorda, implacabile, ormai rivolta contro il mondo intera. «Dedicato a tutte a tutte le m…del mondo: tanto ve troverò, ormai se so rotti li freni» e altre volgarità irriferibili. Molto diverso l’ultimo post della moglie: «Ricorda che tutti possono amarti quando il sole splende…È durante le tempeste che capisci chi tiene davvero a te».

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