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Chiara Ugolini, 27 anni, pallavolista e gelataia. Aggredita, picchiata, avvelenata e soffocata da un vicino di casa

Calmasino di Bardolino (Verona), 5 Settembre 2021


Titoli & Articoli

Omicidio Calmasino, il presunto omicida di Chiara Ugolini è il vicino (il Resto del Carlino – 5 settembre 2021)
Il 38 enne, fermato a Firenze mentre fuggiva in moto, era agli arresti domiciliari: avrebbe confessato. La giovane, laureata a Padova, giocava e allenava nel Volley Palazzolo
Fermato il presunto autore dell’omicidio di Chiara Ugolini, la 27enne trovata morta, in un lago di sangue, ieri sera sera in un appartamento a Calmasino di Bardolino (Verona), una zona collinare sopra il lago di Garda. Si tratta di un cittadino italiano di 38 anni che abita al piano terra della stessa palazzina dove viveva, al secondo piano, la vittima. L’uomo, che scappava a bordo della sua moto, è stato intercettato attorno alle 22.30 dalle pattuglie della polizia stradale di Firenze Nord all’altezza di Impruneta in direzione Sud. A quanto si apprende, nella notte avrebbe reso spontanee dichiarazioni confessando alla presenza degli appartenenti alla polizia stradale e dei carabinieri di Verona. Secondo quanto si è appreso l’indagato era stato sottoposto dalla misura degli arresti domiciliari, pare per un episodio legato a una rissa. Ancora da chiarire il momento del delitto, e perché la giovane abbia fatto entrare in casa l’uomo che poi l’ha aggredita. Gli investigatori non escludono nessuna pista, da un delitto a sfondo sessuale a una lite per questioni condominiali. 
Fermo di 48 ore: il presunto omicida resta a Firenze. L’uomo sospettato dell’omicidio di Chiara Ugolini si trova ora a disposizione dell’autorità giudiziaria fiorentina. Il pm ha 48 ore di tempo per richiedere al giudice la convalida del fermo e l’applicazione di una eventuale misura. Gli atti saranno poi trasmessi per competenza a Verona.
La sequenza degli eventi. Il corpo della ragazza era stato trovato ieri in casa dal fidanzato. È stato il fidanzato, con cui la donna viveva, a scoprire il cadavere, e ad avvertire le forze dell’ordine. Il quadro è fin da subito sembrato quello di un omicidio, anche se c’è stato stretto riserbo da parte dei Carabinieri nelle immediate fasi delle indagini.  La vittima aveva 27 anni. Secondo quanto si è appreso, si era trasferita da Fumane (Verona), in Valpolicella, sul lago di Garda per vivere con il compagno. L’allarme è scattato perchè la 27enne non si era presentata al lavoro.  Sarà l’autopsia a fare chiarezza sulle cause della morte di Chiara che si era trasferita per lavorare in un locale del padre del fidanzato. È stato il compagno a trovare la giovane morta, dopo essersi allarmato perché non si era presentata al lavoro per il turno pomeridiano, e non rispondeva alle telefonate. Il corpo della ragazza presentava una ferita alla testa, ma sarà l’esame autoptico – disposto dal magistrati di turno – a stabilire le cause del decesso. Chiara Ugolini potrebbe essere stata vittima di una violenta colluttazione, cadendo a terra. Gli investigatori hanno confermato di non avere trovato tracce di effrazione della casa.
Chi era Chiara Ugolini
La giovane si era laureata all’Università di Padova e da poco si era trasferita da Fumane (Verona), il comune della Valpolicella dove viveva con la famiglia, per stare accanto al fidanzato Daniel, di Garda. La ragazza lavorava in uno dei locali di proprietà del padre del fidanzato. Ieri sera, dopo la tragica scoperta, anche i genitori sono accorsi sul luogo del delitto. Il padre ha lavorato a lungo per un’azienda del settore enologico, la madre in un mobilificio in Valpolicella. Ancora da chiarire il movente dell’omicidio, che potrebbe risalire al pomeriggio. Al momento del delitto Chiara Ugolini era sola in casa, dove era tornata per riposare dopo aver staccato dal lavoro alle 14.
Volley Palazzolo: “Ciao Chiara”. “La nostra Chiara Ugolini non è più tra noi! – ha scritto sul proprio profilo Facebook la Volley Palazzolo, società sportiva in cui la giovane militava – Una tragedia quella successa ieri. La nostra giocatrice della prima divisione e allenatrice di squadre giovanili, è stata trovata priva di vita in casa. Gli inquirenti stanno lavorando per capire come sono andati i fatti ed assicurare i responsabili alla giustizia ! Una preghiera per Chiara, sentite condoglianze ed un abbraccio alla famiglia che possa alleviare il dolore per questa tremenda perdita ! Ciao Chiara”.

Verona, 27enne trovata morta in casa dal compagno: si indaga per omicidio (FanPage – 6 settembre 2021)
Il corpo di Chiara Ugolini è stato trovato all’interno della sua abitazione di Calmasino di Bardolino, nel Veronese, dal fidanzato. La 27enne si era trasferita da Fumane per poter vivere con il compagno. Si indaga per omicidio. Attualmente i sospetti sono concentrati su un inquilino del palazzo che avrebbe fatto perdere le sue tracce.
Si chiamava Chiara Ugolini e si era trasferita sul lago di Garda da Fumane per vivere con il compagno. Lavorava all’interno della gelateria di proprietà del fidanzato e della sua famiglia, ma nella giornata di ieri non si è presentata al lavoro come era solita fare. Così il compagno è tornato presso il loro appartamento per verificare che la 27enne stesse bene e ha invece trovato il suo cadavere in un lago di sangue, riverso sul pavimento di casa. La 27enne viveva con il fidanzato in un’abitazione a Calmasino di Bardolino, zona collinare sopra il lago di Garda. A chiamare i soccorsi è stato proprio il compagno della ragazza che ha poi raccontato la sua versione dei fatti alle forze dell’ordine.
Secondo le prime indiscrezioni, si indagherebbe attualmente per omicidio. Sul caso, gli agenti hanno già una lista di sospetti da interrogare. I carabinieri mantengono il massimo riserbo in queste fasi delle indagini, ma secondo quanto si apprende, saranno interrogate le persone che vivevano nella stessa palazzina. In particolare i sospetti degli inquirenti si concentrano su un inquilino che avrebbe avuto già precedenti penali. L’uomo sarebbe però attualmente irreperibile e avrebbe già fatto perdere le sue tracce. Gli agenti della scientifica sono impegnati ad effettuare tutti i rilievi del caso sulla scena del crimine.
Per ora non sono state formulate ipotesi sul movente, anche se nessuna pista è considerata improbabile in queste prime ore delle indagini. Nulla si sa neppure dell’arma del delitto sulla quale i carabinieri continuano a mantenere il massimo riserbo. Secondo chi la conosceva, Chiara non aveva mai avuto screzi con i vicini di casa o con gli abitanti del quartiere in generale. La 27enne era molto nota a Calmasino, soprattutto grazie al suo lavoro all’interno della gelateria di proprietà della famiglia del fidanzato.

 

Chiara Ugolini, lo straccio di candeggina in bocca e il pugno. Tutte le ipotesi sull’omicidio (Corriere del Veneto – 7 settembre 2021)
Emergono nuovi dettagli sul delitto di Calmasino alla vigilia dell’autopsia sul corpo della giovane. Vacilla la prima ricostruzione dell’agguato del vicino Emanuele Impellizzeri
Tra i reperti che i carabinieri hanno inviato al medico legale per le analisi c’è anche uno straccio intriso di candeggina. Quello che, probabilmente, Emanuele Impellizzeri ha usato per zittire Chiara Ugolini, la 27enne che ha ammazzato nel tardo pomeriggio di domenica nell’appartamento in cui lei viveva con il fidanzato a Calmasino, sulle colline sopra la sponda veronese del lago di Garda.
Glielo avrebbe infilato in gola, quando lei ha urlato vedendolo entrare dalla porta finestra della cucina. L’ipotesi dovrà essere avvalorata dagli esami che dovranno accertare se sullo straccio ci siano segni della saliva di Chiara. Se confermato, farebbe vacillare quella prima ricostruzione fatta ai carabinieri del nucleo operativo di Verona dall’uomo, dopo essere stato fermato sull’autostrada del Sole a Firenze Impruneta mentre tentava di fuggire in sella alla sua moto. «L’ho vista sul terrazzo e ho perso la testa: non so cosa mi sia scattato, perché sono andato lì… Non ho resistito..», ha detto Impellizzeri agli investigatori.
La condanna e la «messa in prova». Ma quello straccio intriso di candeggina e cacciato nella gola di Chiara fa pensare ad altro. A un gesto lucido, per non farla urlare. Probabilmente compiuto prima di colpirla con tanta violenza all’addome da provocarle un’emorragia interna che l’ha fatta morire.
Sarà comunque l’autopsia, che dovrebbe essere eseguita giovedì, a chiarire tutti i dettagli di un omicidio di cui l’autore non ha voluto raccontare nulla. A partire dal movente. Non di certo quello di un furto, visto il curriculum criminale di Impellizzeri, che stava scontando una condanna per due rapine. Era uscito di galera da pochi mesi e stava finendo di scontare la pena con la «messa in prova». Al mattino libero di andare a lavorare in un’officina, la sera e la notte obbligato a restare in quell’appartamento dove aveva la residenza, al piano terra della palazzina in cui abitava anche Chiara. Uno, Impellizzeri che di certo non si sarebbe introdotto in casa per rubare sapendo che c’era qualcuno.
Il tentativo di violenza sessuale. L’ipotesi che rimane al momento la più accreditata è quella di un tentativo di violenza sessuale. Chiara era andata a cambiarsi per tornare al lavoro come commessa in un negozio di abbigliamento della famiglia del fidanzato. In casa sono stati trovati i vestiti. Ma sul corpo, a un esame superficiale, nessuno segno di quel tentativo. A «parlare», fino ad ora, sono i graffi e il sangue che aveva sul viso Impellizzeri. Quelli che gli avrebbe fatto Chiara in un estremo tentativo di difesa. Quelli che lo hanno indotto a dire ai carabinieri che sì, ad uccidere quella giovane di 27 anni, laureata da poco e con una vita limpida, era stato lui. Senza però spiegarne il motivo. Quello che dovrà essere raccontato dai rilievi della sezione scientifica dei carabinieri e dall’autopsia.

Omicidio a Verona, Chiara Ugolini si è difesa fino alla morte (il Resto del Carlino – 8 settembre 2021)
Il vicno di casa, secondo i giudici, ha agito “con crudeltà”. Ma oggi non ha risposto ai giudici, l’avvocato: “E’ sconvolto”
Ha lottatto strenuamente, ha cercato a lungo di difendersi
da quell’aggressore che ha scoperto in casa mentre era sola. Sono stati terribili gli ultimi momenti di Chiara Ugolini, 27 anni, uccisa il 5 settembre nella propria cucina a Calmasino, in provincia di Verona. Momenti che ora vengono alla luce grazie all’autopsia sul corpo della giovane vittima. In cella con l’accusa di omicidio aggravato dalla crudeltà c’è il vicino, Emanuele Impellizzeri.
L’autopsia. L’autopsia sul corpo della ragazza è durata quattro ore: non ha svelato agli investigatori l’esatta causa della morte, ma ha ricostruito la scena dell’omicidio. Sul corpo di Chiara ci sono numerosi traumi interni, in particolare alla nuca, al torace, all’addome: tutti segni di una colluttazione violenta, e probabilmente prolungata, con l’aggressore. Ma nessuna lesione che da sola spieghi la ragione del decesso. Un ruolo importante, anche questo da approfondire, potrebbe aver avuto inoltre la candeggina che Chiara è stata costretta ad ingerire, mentre l’uomo le schiacciava un strofinaccio imbevuto della sostanza sulla bocca, per non farla urlare. Gli investigatori non escludono, inoltre, che l’indagato abbia versato a forza nella bocca della ragazza il liquido caustico, con danni potenzialmente devastanti.
Secondo le ultime indagini, l’aggressone si sarebbe introdotto nell’appartamento di Chiara da una delle finestre di servizio della scala del condominio, che dà accesso al terrazzino dell’appartamento della vittima e, quando è stato sorpreso in casa, nata la colluttazione con la vittima, culminata con l’aggressione mortale in cucina.
“Impellizzeri ha agito con crudeltà”- Intanto, Emanuele Impellizzeri, 38 anni, ha fatto scena muta davanti al giudice di Firenze: è accusato di omicidio aggravato, secondo la procura di Verona, dall’aver agito per “motivi abietti” e con ”crudeltà” L’uomo, è stato bloccato domenica sera nei pressi di Firenze dalla polizia stradale mentre fuggiva in moto sulla A1, questa mattina è comparso davanti alla giudice dell’indagine preliminare, Angela Fantechi, per l’interrogatorio di convalida del fermo, ma, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Al momento l’uomo è nel carcere di Sollicciano. La gip di Firenze Angela Fantechi ha convalidato il fermo e disposto la misura cautelare in carcere per Impellizzeri; inoltre si è dichiarata incompetente per territorio e quindi trasmetterà gli atti al tribunale di Verona dove un altro giudice deciderà se confermare o meno il provvedimento fiorentino.

Chiara Ugolini, il fidanzato in Costa Rica: «Porto il suo ricordo con me» (Corriere Veneto – 5 febbraio 2022)
Daniel Bongiovanni è in viaggio nei Paesi che avrebbe dovuto visitare con la fidanzata, uccisa dal vicino come Rosi Alfieri a Napoli. «Servono pene mille volte più severe»
Le avevo promesso che le avrei fatto girare il mondo e voglio mantenere questa promessa”, le parole di Daniel Bongiovanni, fidanzato di Chiara Ugolini, la 27enne uccisa dal vicino di casa il 5 settembre scorso a Calmasino di Bardolino (Verona). Daniel sta portando Chiara con sé nel cuore nei luoghi che tanto piacevano a lei e che avevano programmato di visitare insieme. Lo aveva sempre detto: “Porterò Chiara ovunque con me”.
Da un paio di mesi, infatti, è il ricordo fortissimo di Chiara ad accompagnarlo negli itinerari che avevano già prenotato insieme prima della tragica morte di lei cinque mesi fa. Per primo quello in Messico, che era stato organizzato per dicembre, il periodo di riposo dal lavoro stagionale di entrambi. E poi un secondo, quello in Costa Rica, che Chiara voleva assolutamente visitare dopo aver visto le foto di Daniel che in quel Paese c’era già stato. “Era un suo sogno, si era innamorata dei posti che le avevo fatto vedere nelle immagini, e ci voleva tornare con me, ma non avevamo ancora prenotato il volo per questa vacanza, mentre quella in Messico sì, sarebbe stato il suo primo viaggio importante”.
Il viaggio con il fratello. Ora ad accompagnare Daniel a portare Chiara in giro per il mondo c’è il fratello minore Davide, ma sebbene si trovino dall’altra parte del pianeta, non è sfuggito loro quanto accaduto in Italia in questi giorni. Non poteva balzare agli occhi, infatti, la similitudine tra i due casi di Rosa Alfieri e Chiara Ugolini. Due donne poco più che ventenni, uccise con dinamiche quasi sovrapponibili dal loro vicino di casa e che si sono difese fino alla morte dall’aggressione, presumibilmente a sfondo sessuale. Rosa Alfieri, 23 anni, strangolata martedì a Grumo Nevano, nel Napoletano, nell’appartamento attiguo del suo assassino Elpidio D’Ambra, 31 anni, trovata con uno straccio in bocca. L’uomo è stato arrestato il giorno dopo e ha confessato il delitto.
Stessa brutale trama di Chiara Ugolini, assassinata da Emanuele Impellizzeri che viveva nell’appartamento al piano sotto della palazzina sul lago di Garda dove la ragazza originaria di Fumane, nel cuore della Valpolicella, da un anno, si era trasferita a vivere con il fidanzato Daniel Bongiovanni. Anche lei fu martoriata e uccisa con uno straccio avvelenato conficcato in bocca dal suo assassino, che si introdusse nella casa entrando da una finestra delle scale. Fuggì, fu stato arrestato a Firenze e in seguito, il 27 settembre, si impiccò in cella, poche ore prima dell’interrogatorio in cui avrebbe dovuto spiegare il motivo del femminicidio.
Il post su Facebook Così giovedì, dall’altra parte del mondo, Daniel ha condiviso sul suo profilo Facebook il post della cronista Angela Marino, che ha pubblicato sul suo sito il parallelismo tra i due delitti, concludendo il post con la riflessione che si pongono in tanti: «E menomale che ogni volta c’è qualcuno di autorevole che dice ‘’mai piu”». Già, ma la strage continua.
Chiediamo a Daniel se il delitto di Rosa Alfieri le ha riaperto la ferita che porta dentro. “È una ferita che non si è mai chiusa e mai lo farà”, la risposta che spezza il cuore. E su questo ennesimo eccidio che tanto ricorda Chiara, Daniel commenta: “Ci vogliono pene mille volte più severe. Questi assassini non possono avere il diritto di rientrare nella società dopo aver commesso crimini così gravi”.


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In memoria di

Sona intitola a Chiara Ugolini il Palazzetto dello Sport di Palazzolo dove giocava (Verona Sera – 29 maggio 2023)
La giovane, vittima di un femminicidio a Calmasino il 5 settembre 2021, per anni aveva frequentato l’impianto, sia con la squadra di Prima divisione, sia partecipando ai tornei estivi e anche come allenatrice
L’Amministrazione di Sona ha approvato l’intitolazione a Chiara Ugolini del Palazzetto dello Sport di Palazzolo che la giovane ha frequentato per anni, sia giocando nella squadra del volley Palazzolo in prima divisione che partecipando a tornei estivi, sia allenando i bambini del minivolley e le ragazze dell’under 16.
Dal 2022, in seguito al tragico femminicidio del quale Chiara Ugolini è stata vittima il 5 settembre 2021, la comunità sportiva sonese, i giovani e gli amici di Chiara la ricordano con un torneo intitolato a suo nome e con un progetto che parte dalle scuole per contrastare la violenza di genere attraverso l’organizzazione di assemblee d’istituto per le scuole secondarie di secondo grado, con lo scopo di informare, sensibilizzare ed educare i giovani al rispetto e alla non violenza. Mancando una denominazione al Palazzetto dello Sport di Palazzolo, l’Amministrazione, oltre a dare pieno supporto alle iniziative descritte, ha ritenuto di dare un segnale importante intitolandole questo spazio pubblico dedicato allo sport e frequentato da centinaia di giovani. Tenendo fede, anche, all’impegno, dichiarato in uno degli incontri con familiari ed amici, di non dimenticare mai la gioia di vivere e la passione che hanno contraddistinto la giovane vita di Chiara Ugolini. La delibera, ora passa alla Prefettura a cui compete la conferma dell’intitolazione.