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Chatherine Panis, 42 anni, impiegata, mamma. Uccisa con un colpo di pistola, insieme alla figlia, dal marito e padre (strage di Carpiano)

Carpiano (Milano), 22 Agosto 2021


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Catherine Panis e Stefania Chiarisse Staltari, mamma e figlia uccise nel sonno. Carpiano sotto choc
Il triplice omicidio si è consumato a Francolino, piccola frazione di Carpiano comune sito in provincia Milano. Catherine Panis aveva 42 anni ed era originaria di Manila (Filippine) ma lavorava da molti anni in una ditta della zona, sposata con Salvatore Staltari era diventata madre di Stefania, 15 anni. L’uomo, 70 anni, era di Messina ma cresciuto a Porto Empedocle in provincia di Agrigento. Lui era un ex elettricista e manutentore in pensione anche se negli ultimi anni aveva ripreso a lavorare saltuariamente a causa delle ristrettezze economiche della famiglia.
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, l’uomo avrebbe ucciso nel sonno moglie e figlia tra le 6 e le 7 di domenica 22 agosto 2021 sparando loro al petto. Poi avrebbe vegliato sui cadaveri per almeno sette ore prima di chiamare la vicina Caserma dei Carabinieri e confessare il duplice delitto. Ammise anche che era intenzionato a suicidarsi.
Infatti all’arrivo delle Forze dell’Ordine a casa la scena era davvero macabra. I tre corpi riversi a terra rivelavano una situazione atroce consumata all’interno delle mura domestiche e che neppure i servizi sociali del comune erano riusciti a controllare.
Salvatore soffriva da tempo di depressione e i servizi sociali negli anni precedenti avevano più volte cercato di indirizzare l’anziano verso attività occupazionali per cercare di risollevarlo dal suo stato emotivo
. I Carabinieri trovarono nella casa anche una lettera di cinque pagine scritta a mano in cui l’uomo spiegava le ragioni del folle gesto, compresa l’intenzione di uccidere la figlia troppo giovane per restare sola senza genitori“.


Carpiano, uccise nel sonno e vegliate sette ore dal marito e padre omicida
La sequenza, dimostrata dall’autopsia, avvalora l’ipotesi della premeditazione
I cadaveri della moglie e della figlia nel letto a castello, nella stanza della 15enne. Per sette ore l’uomo che le ha ammazzate con un colpo di pistola alla testa, Salvatore Staltari, è rimasto da solo in casa a Carpiano, nel Milanese, in una veglia attraversata da pensieri e deliri impossibili da immaginare.
Poi, attorno alle 14 di domenica, ha preso il telefono e ha chiamato i carabinieri: “Le ho uccise”. Subito dopo ha impugnato la pistola e si è sparato, togliendosi la vita. Una sequenza agghiacciante ricostruita dall’autopsia eseguita ieri all’Istituto di Medicina legale di Pavia sulle salme di Staltari, della figlia Stefania e della moglie, Catherine Panis, 42 anni.
Le due donne sono state uccise nel sonno tra le 6 e le 7 del mattino, mentre il 70enne Salvatore Staltari si sarebbe tolto la vita circa 7 ore dopo. Il medico legale ha confermato come causa del decesso colpi di arma da fuoco sia per madre e figlia trovate dai carabinieri nel letto a castello della piccola stanza (la figlia sopra, la madre nel letto sotto), che per il marito e padre omicida, il cui corpo era accasciato accanto al letto della moglie. La diversa decolorazione del corpo dopo la morte, a causa della stasi del sangue non più pompato dal cuore, ha evidenziato tempi diversi tra i decessi.
Una dinamica che conferma l’ipotesi di un omicidio pianificato, non frutto di un raptus o di un litigio finito nel sangue. Catherine Panis e la figlia erano appena tornate da una vacanza in Toscana, mentre l’uomo era rimasto a Carpiano. Ha atteso che si addormentassero, ha lasciato trascorrere la notte e poi, all’alba, ha afferrato la pistola detenuta illegalmente e ha fatto fuoco, cancellando per sempre, in pochi secondi, due vite.

Cinque pagine di addio per tre morti ammazzati
Quando la disperazione prende il sopravvento può accadere qualsiasi cosa. Come in questo caso. Forse l’uomo covava dentro un forte rancore ma poi il disagio economico e l’incertezza del futuro hanno innescato una miccia a corta combustione. Ed è stata la fine per una famiglia intera.
Carpiano (Milano) – Ha ucciso a colpi di pistola la moglie perché era dispettosa e la figlia perché non doveva rimanere sola. Poi ha rivolto il revolver verso di sé e ha tirato il grilletto. Tre morti nel giro di qualche istante e una lettera di cinque pagine a giustificazione di un gesto incomprensibile e imperdonabile.
Nella loro abitazione di Strada provinciale 40, nella frazione Francolino del Comune di Carpiano, in provincia di Milano, i carabinieri hanno rinvenuto i cadaveri di Catherine Panis, 41 anni, impiegata, della figlia Stefania Chiarisse di 15 e di suo padre Salvatore Staltari, 70 anni, elettricista disoccupato. I tre erano morti da poche ore quando il 22 agosto scorso i paramedici del 118 ed i carabinieri del nucleo Investigativo di Milano e della Compagnia di San Donato Milanese, diretta dal tenente Valerio Azzone, entravano nella casa dove si era appena consumata la strage familiare.
Le due congiunte erano tornate un giorno prima dalle vacanze trascorse in Toscana mentre l’uomo era rimasto in casa forse a meditare sul massacro che di lì a poco avrebbe compiuto. Salvatore Staltari pare abbia fatto fuoco una sola volta centrando la moglie in testa e stessa cosa avrebbe riservato alla figlia, entrambe sarebbero decedute sul colpo.
Dopo averle uccise Staltari avrebbechiamato i carabinieri informandoli dell’avvenuto omicidio di moglie e figlia e annunciando il proprio suicidio. I militari, a tutta velocità, si recavano nella frazione di Francolino assieme ai soccorritori del 118 ma militari e medici arrivavano troppo tardi. Staltari aveva già compiuto la sua insensata missione di morte.
L’uomo era originario di Messina ma aveva vissuto a Porto Empedocle, nell’Agrigentino, per diversi anni facendo l’elettricista ed il manutentore sino alla pensione anche dopo il trasferimento in Lombardia. L’uomo aveva poi conosciuto la donna filippina e dal loro matrimonio era nata la figlia Stefania.
I militari erano stati avvisati dall’esecutore della mattanza, Salvatore, che con una pistola a tamburo calibro 38, illegalmente detenuta, aveva ucciso nel sonno prima la moglie Catherine, di origini filippine, che dormiva sul letto matrimoniale e subito dopo la figlia Stefania, che riposava accanto alla madre ma sul letto a castello.
Pare che la coppia, con gravi problemi economici, fosse andata d’accordo sino a qualche anno fa quando erano incominciati i litigi. Anche i vicini di casa avrebbero confermato le tensioni fra i due coniugi che avrebbero rovinato la vita alla figlia la quale, secondo le compagne di scuola, aveva un rapporto assai conflittuale con il padre per via dei suoi modi violenti e maneschi. Nella lettera di addio Staltari, che aveva un precedente penale per un vecchio porto abusivo d’armi e una denuncia per danneggiamento più recente, spiega le motivazioni del suo insano gesto definendo la moglie “dispettosa” e come una donna che in casa distruggeva i “fiori” e “le prese elettriche“.
L’ex elettricista siciliano parla anche della figlia: l’ammazzo perché non possiamo lasciarla sola. I tre vivevano alla meno peggio in un bilocale, con il letto matrimoniale accanto a quello a castello dove è stata ammazzata Stefania, poi c’era il bagno e la microscopica cucina dove è stato rinvenuto, in una pozza di sangue, il cadavere dell’uomo che aveva ricevuto dei buoni lavoro da parte dei servizi sociali del Comune per tirare avanti.

Poi la decisione di farla finita, tutti e tre insieme, forse perché il disagio ha avuto il sopravvento. Chissà:”…La tragedia che si è verificata oggi è il miglior modo per essere ricordati come colossali vigliacchi – ha detto il procuratore lodigiano Domenico Chiaro – non esistono problemi così insormontabili da giustificare il suicidio e l’omicidio

Forse è cosi, o forse no. Ma la disperazione, quando raggiunge il limite massimo, diventa uno straordinario lasciapassare per la follia:”… Ho incontrato questa famiglia nel 2019, quando sono arrivato a benedire la loro abitazione – ha aggiunto il parroco di Carpiano, don Antonio Loi – la loro figlia ha frequentato la parrocchia fino alla cresima. Questo è un grande dolore per tutti…”.

 

 

 


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