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Carmen De Giorgi, 44 anni, operaia, mamma. Uccisa a coltellate da un pretendente respinto

Luserna San Giovanni (Torino), 5 Ottobre 2021


Titoli & Articoli

Uccisa dall’uomo che aveva rifiutato, la tragica fine di Carmen: “La nostra Caterpillar è morta” (FanPage – 5 ottobre 2021)
La chiamavano così, Caterpillar, perchè nonostante le tante sofferenze, la solitudine e la fatica di crescere una figlia da sola, Carmen De Giorgi non si fermava mai, piena di voglia di vivere, allegra come nelle tante sue fotografie che scorrono lungo la gallery del suo profilo Facebook. L’amica Samanta Bonato, legata a lei fin dall’infanzia, è distrutta: “Non posso accettare che Carmen non ci sia più”.
E’ stato già arrestato ed è detenuto nel carcere di Torino Medhi Hounafi, 34 anni, marocchino, che ieri sera ha accoltellato alle spalle Carmen De Giorgi, 44 anni, all’1.30 di notte in un bar lungo la strada principale di Luserna San Giovanni, in provincia di Torino. Il Bar adesso è chiuso, sotto sequestro da parte dell’autorità giudiziaria, così restano soltanto le fotografie e il dramma di chi rimane ed è incredulo e sotto shock. “Carmen era una donna speciale – racconta Samanta Bonato, amica d’infanzia e titolare di un bar in cui ha lavorato per un periodo Carmen, in un paese vicino – ne aveva passate tante nella vita, aveva perso i genitori e gli rimanevano soltanto la figlia e il fratello”.
La chiamavano Caterpillar per la sua allegria, per la sua capacità di sorridere anche se le cose non andavano troppo bene.
Sono tantissime le foto con la figlia diciottenne e si moltiplicano sul suo profilo i messaggi di cordoglio.”Io e Carmen eravamo legatissime – prosegue Samanta tra le lacrime – non posso accettare che lei non ci sia più, voglio che sia fatta giustizia. Carmen aveva solo voglia di vivere e cercava solo amore, un po’ di serenità e di dare un futuro a sua figlia. Ha incontrato gente sbagliata. Nessuno la conosceva veramente come la conoscevo io”.
Carmen è stata raggiunta dall’ambulanza nel bar intorno quasi subito dopo l’aggressione mortale, ma per lei non c’è stato nulla da fare, era completamente ricoperta di sangue e non ce l’ha fatta. Almeno una coltellata le è stata fatale, per capire esattamente la dinamica dei fatti bisognerà aspettare l’esame autoptico.
“Per me Caterpillar esisterà sempre, per me Caterpillar è ancora viva, per me Caterpillar non è morta – racconta senza trattenere il pianto Samanta – tutte le volte che vorremo far festa pensiamola. Carmen non dovevi lasciarci, non è giusto”.

 

Donna uccisa nel bar a Luserna San Giovanni: lei era stata in una stanza col suo assassino poco prima, ma si era allontanata (Torino Today – 7 ottobre 2021)
Forse per comportamento violento
Continuano le indagini dei carabinieri sull’omicidio di Carmen De Giorgi avvenuto la notte di martedì 5 ottobre 2021 nel bar Primavera di via I Maggio a Luserna San Giovanni. I militari dell’Arma, che lavorano col coordinamento del pm Delia Boschetto della procura di Torino, hanno ormai la certezza che non si sia trattato di un’aggressione casuale, nonostante la furia dell’assassino, il marocchino Hounafi Medhi, abbia provocato ferite ad altre due donne che si trovavano sedute al tavolo con la vittima. Escluso che ce l’avesse con tutte le donne o che abbia agito spinto da impulsi religiosi. Anche la frase “Allah mi protegge”, che alcuni dicono avergli sentito pronunciare, altro non sarebbe che un comune intercalareCade anche l’ipotesi di semplici avances di lui respinte da lei.
Poco prima del brutale assassinio, infatti, la donna e l’uomo erano stati insieme in una stanza affittata a ore dal bar da cui lei si era allontanata. Proprio su che cosa sia accaduto in quella stanza si sta cercando di fare maggiore chiarezza. Sicuramente i due, che i testimoni dicono essersi conosciuti quella sera, ci erano andati d’accordo e con il fine preciso di avere un rapporto sessuale, che è escluso però che abbiano avuto proprio perché lei aveva cambiato idea. Perché? Un’ipotesi è che lui avesse iniziato a manifestare un comportamento violento. A scatenare la follia omicida dell’uomo, quindi, è stata quasi certamente la delusione per quanto accaduto nella stanza. Un sentimento che inizialmente lui aveva perfino cercato di mascherare, secondo i racconti dei testimoni, offrendo da bere alle tre donne sedute al tavolo. Poi, però, ha afferrato il coltello e ha colpito Carmen De Giorgi alla schiena. Chiaramente, l’unico che può sapere che cosa sia accaduto nella stanza a questo punto è proprio Hounafi Medhi, che ancora non ha parlato. È difeso dall’avvocato Maria Genesi.
Intanto la Sparea, azienda produttrice di acque minerali che ha sede proprio a Luserna e per cui la donna uccisa lavorava, ha deciso, in accordo con le rappresentanze sindacali aziendali, di correre in aiuto alla figlia 18enne di lei: ogni lavoratore potrà donare fino a otto ore di lavoro e, una volta raggiunta la somma delle donazioni, la società la raddoppierà. Sabato 9 ottobre alle 15, infine, è stato indetto un presidio di associazioni che combattono contro la violenza sulle donne davanti al municipio.

 

 


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