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Barbara Castellani, 43 anni, infermiera, mamma. Uccisa con un colpo di pistola dal compagno

Fiumicino (Roma), 14 Aprile 2021


Titoli & Articoli

Spara alla compagna, poi l’abbraccia e si toglie la vita: così Maurizio Zannolfi ha ucciso Barbara Castellani (Roma Today – 15 aprile 2021)
Un abbraccio mortale. Così sono stati trovati morti sul divano Maurizio Zannolfi e Barbara Castellani, uccisi da due colpi di pistola. Un omicidio suicidio quello che si sono trovati davanti i primi soccorritori intervenuti nel pomeriggio di mercoledì nell’abitazione dell’Isola Sacra dove i due, entrambi separati, convivevano. A premere il grilletto il maresciallo della Guardia di Finanza che dopo aver ucciso la donna, una infermiera 42enne originaria di Grottaferrata, l’ha stretta a sè in una morsa mortale e poi ha fatto fuoco uccidendosi con un colpo alla testa.  La tragedia nella giornata di mercoledì 14 aprile, in una casa di via del Portico Placidiano. A trovare i due corpi abbracciati sul divano al pian terreno dell’abitazione un ufficiale della Guardia di Finanza, che si era recato a casa del collega dopo che lo stesso non si era presentato a lavoro nella caserma delle fiamme gialle dove prestava servizio in viale Traiano, nel Comune aeroportuale alle porte di Roma.  Affacciatosi alla finestra dopo aver bussato alla porta invano il militare ha scorto i due corpi in una pozza di sangue, con accanto la pistola usata per l’omicidio suicidio. Da qui la richiesta d’intervento del 118, con il personale medico che nulla ha potuto se non constatare la morte dei due. Sul posto sono quindi intervenuti gli agenti del Commissariato Fiumicino di polizia che hanno poi svolti i rilievi con gli investigatori della polizia scientifica della Questura di Roma.
Con la casa in ordine, gli inquirenti hanno constatato come Maurizio Zannolfi e Barbara Castellani siano stati uccisi con la pistola d’ordinanza regolarmente detenuta dal militare della Finanza. Restano ora da comprendere le cause che hanno portatao il sottufficiale di 52 anni, originario della Campania, ad uccidere Barbara Castellani, di dieci anni più giovane. Alla base del gesto potrebbero esserci dei problemi di natura economica, aspetto sul quale gli investigatori stanno cercando di fare luce considerando che i due usufruivano dei rispettivi salari. Entrambi separati Maurizio Zannolfi era padre di tre figli (una ragazza e due ragazzi), mentre Barbara Castellani era madre di un adolescente avuto dalla sua precedente relazione.
Aperto un fascicolo d’indagine dal pubblico ministero di turno, l’Autorità Giudiziaria ha disposto l’esame autoptico sulle salme dei due. Indagini portate avanti dalla Procura di Civitavecchia e che al momento sembrano essere orientate a tutti gli effetti sull’ipotesi dell’omicidio suicidio, resta da comprendere chi abbia deciso di farla finita e se i due fossero d’accordo sull’attuare il tragico gesto. Così come restano da accertare le motivazioni che hanno portato alla morte dei due. 

 

L’ultimo saluto a Barbara Castellani, l’infermiera 43enne uccisa dal compagno (Il caffè tv – 23 aprile 2021)
Si è svolto oggi pomeriggio alle 15 presso la chiesa del Sacro Cuore di Grottaferrata il funerale di Barbara Castellani, l’infermiera 43enne dell’ospedale San Raffaele, uccisa dal compagno finanziere 57enne, in un appartamento a Fiumicino la scorsa settimana. Si è trattato di un omicidio-suicidio. I due erano insieme da circa un anno ed erano entrambi separati. La donna, originaria di Grottaferrata, aveva una figlia di 12 anni. I corpi dei due, senza vita, sono stati trovati da un collega dell’uomo. Barbara Castellani lascia la mamma malata e la figlia di 12 anni. In tanti oggi, circa 200 persone, hanno voluto salutare per l’ultima volta la donna vittima di un omicidio-suicidio a opera del suo compagno.

In memoria di Barbara Castellani, che “amava essere infermiera” (Nursetimes – 30 aprile 2021)
Il ricordo dei colleghi del San Raffaele di Rocca di Papa di Barbara Castellani, l’infermiera 43enne uccisa dal compagno
Arrivava sempre in anticipo sul posto di lavoro, anche dopo aver smontato a notte fonda e non si stancava mai di sorridere, con una passione onesta per la propria professione. Barbara Castellani, infermiera 43enne, uccisa dal compagno in un appartamento a Fiumicino la scorsa settimana, è ricordata così dai colleghi del San Raffaele di Rocca di Papa. “Barbara era una lavoratrice instancabile, lavorava molto. Era sempre pronta a tutto e non si tirava mai indietro” ricordano i colleghi commossi. Diligente e sempre pronta alle sfide del proprio mestiere, Barbara si era ritrovata anche a dover affrontare l’esperienza un focolaio di Covid, ad aprile dello scorso anno, nella Rsa dove da anni lavorava. Aveva fatto, senza lamentarsi mai, turni estenuanti. Tutto pur di non lasciare soli i pazienti e i colleghi rimasti con lei nel pieno della prima ondata della pandemia, quando la paura era moltissima e il nemico invisibile ancora poco conosciuto.
“L’esperienza della pandemia ci ha insegnato, dopo anni di lavoro, cosa vuol dire veramente la parola “collega” e Barbara la rapprentava in modo eccellente” ricordano con commozione gli infermieri del San Raffaele. La notizia della tragica scomparsa dell’infermiera ha lasciato un vuoto incolmabile in tutti i colleghi, infermieri, oss e medici, che avevano avuto il piacere di conoscerla.
“Quello che tutti noi ricordiamo di Barbara, – raccontano, – è il fatto che non si tirava mai idietro, una caratteristica rara. Lei era instancabile, precisa e amava il proprio lavoro, amava essere infermiera. La sua morte prematura ci ha scioccato e ci ha colpito profondamente”. Al funerale, una settimana fa, erano presenti circa 200 persone a testimonianza dell’amore e del rispetto che infondeva in chi la incontrava professionalmente e da paziente.
“La caratterizzava il suo arrivare molto in anticipo. Noi ci scherzavamo su. Smontava la notte e lei alle 6 e mezza era già lì, sempre pronta a prendersi le consegne e organizzarsi il lavoro. Era molto organizzata e precisa, non si è mai tirata indietro. Sempre e comunque con il sorriso sulle labbra. È stato bello lavorare con una collega così“.


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