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Antonina Nieli, 26 anni, receptionist. Uccisa dall’ex convivente a coltellate, ha tentato di salvarsi gettandosi dalla finestra ma è morta poco dopo in una pozza di sangue

San Donato Milanese (Milano), 2 Luglio 2012

 


Titoli & Articoli

Omicidio – suicidio: un morto carbonizzato e una donna accoltellata trovati in casa (Corriere della Sera – 2 luglio 2012)
È accaduto nel pomeriggio in via di Vittorio. L’aggressione è la conseguenza di una lite tra le due vittime
L’ha aspettata in casa per tutto il pomeriggio. L’ultimo incontro, solo per prendere scatoloni e ricordi di una storia d’amore durata sei anni e finita ufficialmente da tre giorni. Antonina Nieli, 26 anni, è con una collega di lavoro. Fanno entrambe le receptionist d’azienda. Ma Francesco, l’ex fidanzato, quell’amica non l’ha lasciata entrare. L’ha spinta fuori dall’appartamento. Non faceva parte del piano. Il piano prevedeva la morte di Antonina e la sua, bruciato sul divano del soggiorno con una tanica di benzina. Francesco Di Graci, 37 anni, magazziniere delle Poste a Peschiera Borromeo è morto per primo. Perché l’ex fidanzata è riuscita quasi per miracolo a sopravvivere ancora tre ore, nonostante il sangue perso, nonostante 26 coltellate, sette le ferite mortali, nonostante un disperato volo dal balcone per fuggire dal suo aguzzino. Antonina e Francesco si erano dati appuntamento al telefono. Lui, chiuso nell’appartamento al piano rialzato di via Di Vittorio 28 a San Giuliano Milanese – una lunga strada senza uscita, palazzi di 9 piani, scooter che sgommano in strada -, aveva deciso di ucciderla. E così è stato.
OMICIDIO – SUICIDIO – È stata l’amica a dare l’allarme ai carabinieri della compagnia di San Donato. Quando Di Graci le ha chiuso la porta in faccia e le ha impedito di entrare, lei è corsa dai vicini del primo piano a chiedere aiuto. Non avevano mai grandi liti i due ex fidanzati, entrambi originari della Sicilia. Ma Antonina, sempre solare e sorridente, si era sentita comunque in pericolo. Aveva deciso di farsi accompagnare. Antonina entra in casa e urla: «Ha un coltello, mi vuole uccidere». Silvana I., che da vent’anni abita al secondo piano del palazzo, sente le urla, si precipita di sotto: «La porta era chiusa – racconta – ho gridato lasciala stare, abbiamo chiamato i carabinieri. Ma ho sentito solo silenzio». All’interno dell’appartamento l’ex fidanzato infierisce con un coltello da cucina sulla ragazza. Lei, colpita al collo e al petto, si lancia da balcone e atterra nel cortile dei box. Fa altri 50 metri verso il cancello. Crolla, ormai esanime. «L’abbiamo vista – raccontano altri vicini – coperta di sangue cercare aiuto». All’interno dell’appartamento la follia continua: Di Graci si cosparge di benzina, e si dà fuoco. La fiammata fa scoppiare i vetri delle finestre. Lo trovano carbonizzato. Antonina Nieli viene portata all’ospedale di San Donato. Ma non c’è scampo.

OMICIDIO SUICIDIO NEL MILANESE, VITTIME UNA RAGAZZA DI BURGIO E L’EX FIDANZATO DI VILLAFRANCA (Corriere di Sciacca – 3 luglio 2012)
Era andata a casa per prendere le sue ultime cose, dopo una convivenza a cui aveva deciso di porre fine. L’ultimo incontro con il suo ex convivente è finito in tragedia: un omicidio-suicidio. Francesco Di Graci, 34 anni, originario di VillafrancAa Sicula ha cacciato l’amica che aveva accompagnato la ragazza, Antonina Mieli, di 26 anni, originaria di Burgio, e ha cominciato ad accoltellare la sua ex ieri pomeriggio a San Donato Milanese (Milano). Secondo la ricostruzione dei carabinieri, l’uomo ha aggredito la ragazza con numerosi fendenti all’addome e al collo per ucciderla. La giovane, però, ha cercato di salvarsi lanciandosi dal balcone dell’appartamento al primo piano di via di Vittorio 26.
A quel punto, Di Graci avrebbe deciso di farla finita: si è cosparso con della benzina che teneva in una tanica e poi si è dato fuoco con un accendino. Quando i vigili del fuoco sono arrivati sul posto per lui non c’era più nulla da fare, ma le fiamme stavano per arrivare a un altro contenitore di liquido infiammabile che è stato messo in sicurezza poco prima che esplodesse. L’esplosione avrebbe potuto anche causare danni all’edificio. I militari di San Donato sono arrivati sul posto attorno alle 16.20 avvertiti dai vicini di un incendio scoppiato al primo piano dello stabile popolare in cui i due avevano vissuto per qualche tempo. Al loro arrivo hanno però trovato sulla strada una ragazza di 26 anni coperta di sangue che chiedeva aiuto. Trasportata d’urgenza all’Humanitas e poi all’ospedale di San Donato, è morta qualche ora dopo a causa delle ferite ricevute.

 

Un cadavere carbonizzato e una donna accoltellata: gelosia omicida a S.Donato (Il Giorno – 2 luglio 2012)
Macabra scoperta a San Donato, alla periferia di Milano: in un appartamento in via Di Vittorio 26 è stato trovato un cadavere carbonizzato. Lo ha riferito il 118 intervenuto poco dopo le 16 sul posto per un incendio in appartamento. All’interno è stata trovata anche una donna di 26 anni sanguinante a terra. Si tratterebbe di un dramma della gelosia: i due erano una coppia di ex conviventi in via di separazione.
Antonina Mieli, 26 anni, receptionist, e Francesco di Graci, 34 anni, operaio alle Poste: questi i nomi della vittima e dell’ex fidanzato che si tramuta in aguzzino. I due sono entrambi morti. Secondo le primissime ricostruzioni degli inquirenti la donna sarebbe stata aggredita dal compagno, il quale poi si sarebbe dato fuoco. La coppia sarebbe stata sul punto di lasciarsi. Secondo gli inquirenti la donna avrebbe cercato di difendersi e di fuggire dalla violenta aggressione dell’uomo gettandosi dalla finestra del primo piano e arrancando per alcuni metri. I soccorritori del 118 l’hanno trovata vicino al garage, con ferite gravissime da coltello alla guancia, al torace e a una spalla. L’uomo a quel punto si sarebbe tolto la vita dandosi fuoco: si sarebbe cosparso di benzina con una tanica che già conservava in casa .
Il cadavere trovato carbonizzato era in casa. Le fiamme avevano avvolto il suo corpoma non il resto dell’appartamento da cui usciva soltanto del fumo. I sanitari sono intervenuti con l’automedica e due mezzi di base. Sul posto presenti carabinieri e i vigili del fuoco. L’intervento nello stabile è partito dalla segnalazione di una pattuglia dei carabinieri della compagnia di San Donato che hanno visto del fumo uscire da una finestra.
La donna è stata portata in gravi condizioni e con ferite da arma da taglio e alcune fratture all’Humanitas, poi all’ospedale di San Donato, ma non ce l’ha fatta. Si tratta di una coppia siciliana.
La ragazza era tornata a casa per prendere le sue ultime cose dopo la decisione di lasciare Francesco Di Graci. Forse per il timore della reazione dell’uomo si era fatta accompagnare da un’amica che, però, Di Graci ha lasciato fuori dalla porta, facendo entrare a forza la compagna. In casa c’era una seconda tanica di gasolio: fortunatamente non è esplosa perché avrebbe potuto causare anche danni allo stabile.

 

 


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In memoria di

Palazzo Adriano, una panchina rossa contro la violenza sulle donne (Palermo Today – 17 ottobre 2021)
E’ stata dedicata a tutte le donne che non ce l’hanno fatta ma soprattutto ad Antonina Nieli, uccisa dall’ex compagno nel 2012 a soli 26 anni, a San Donato Milanese. A donarla è stata Cinzia Leone, senatrice e vicepresidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio
Da oggi anche Palazzo Adriano avrà la sua panchina rossa. L’arredo simbolo della lotta contro ogni forma di violenza sulle donne è stata donata alla cittadinanza dalla senatrice Cinzia Leone. La vicepresidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio oggi, nel corso dell’evento inaugurale, ha concluso il suo intervento manifestando a tutti la necessità di innalzare il grado di attenzione sul grave fenomeno di disagio sociale. Ad organizzare l’evento è stato il circolo femminile Eva in collaborazione con il Comune. La presidente del circolo, Mariagrazia Parrino, ha moderato gli interventi ricordando Antonina Nieli, la giovane compaesana uccisa a San Donato Milanese nel 2012, a soli 26 anni, dall’ex compagno. Ad accoltellarla fu Francesco Di Graci, 34 anni, che non si era rassegnato alla fine della loro relazione e si tolse la vita dopo l’omicidio.
Tra le altre persone intervenute oggi anche la dottoressa Valeria Vallone, responsabile del centro d’ascolto Il peso del coraggio. Il sindaco di Palazzo Adriano Nicolò Granà e l’assessore Laura Costa hanno concluso la giornata inaugurale manifestando l’importanza di avere una panchina rossa anche nel proprio comune e sottolineando la vicinanza delle istituzioni nei confronti di tutte le donne in difficoltà.