Loading

Ilaria Abbate, 24 anni, impiegata, mamma. Dopo mesi di minacce, l’ex compagno spara a lei e al figlio di 2 anni. Lei muore dopo 38 giorni di agonia, il bimbo si riprende dopo mesi di ospedale

Ponte Valleceppi (Perugia), 6 Luglio 2014

 


Titoli & Articoli

Ponte Valleceppi, spara al figlio, all’ex e ad un’amica: “Il suo obiettivo era ucciderli tutti” (Perugia Today – 7 luglio 2014)
La Beretta aveva il caricatore pieno. Dopo l’ennesima lite e il telefono rimasto muto ha deciso di punire l’ex e forse anche il figlio. La ricostruzione della sparatoria avvenuta il 5 luglio alla periferia di Perugia
Ilaria Abbate portava in braccio, quasi per proteggerlo durante l’ennesima lite, il figlio di due anni quando Riccardo Bazzurri ha sparato due colpi in serie colpendo il piccolo e lei alla testa. Il tutto da una distanza di pochi metri e quando la ex è entrata di entrare nell’auto di un’amica sistemandosi sui sedili posteriori. Poi la pistola Beretta è stata rivolta contro l’altra Ilaria Toni di 10 anni più grande della giovane mamma  che era alla guida dell’auto ma non è riuscita a partire e dopo il colpo le chiavi sono finite sul tappetino. In totale, secondo i carabinieri, 4 colpi ufficiali. Eh già perchè poi l’aggressore si è sparato alla tempia stramazzando al suolo in un lago di sangue.  Quando sono arrivati i primi soccorsi la situazione era apparsa subito disperata ma tutti e 4 ancora respiravano. Per loro anche a distanza di 24 ore ci sono flebili speranza di salvezza.
Riccardo e Ilaria si erano lasciati a settembre. Ma l’uomo non si rassegnava alla fine della relazione e soprattutto alla “perdita” del figlio a cui era molto legato. Per questo spesso ha cercato di far cambiare idea alla 24enne anche in maniera brusca ma senza riuscirvi.
Il 5 luglio l’ennesima sceneggiata e il sospetto che l’ex compagna si fosse già impegnata in una nuova storia sentimentale. Ilaria aveva deciso quindi di non rispondergli più al telefono per un po’. E così ha fatto la domenica mattina. Riccardo a quel punto ha deciso di raggiungerla in via del Mandorlo dove abitava l’amica sapendo che era lì l’appuntamento per una giornata al mare. Non voleva parlare stavolta: aveva però già deciso quello che doveva essere il finale: la beretta con il caricatore pieno, la pagina di Fb cancellata e la follia criminale che si era impossessato della sua testa e anima.
Ancora una lite, ancora la giovane mamma che cerca di far finta di niente sperando che l’incubo duri poco e che la giornata al mare riporti un po’ di pace per lei e suo figlio. Ma Riccardo spara 4-5 volte. Quell’arma – una calibro 9 – era detenuta regolarmente per uso sportivo.  L’unica incertezza al momento è quella se Riccardo volesse sparare anche al figlio oppure i colpi erano rivolti solo all’ex compagna.  Gli amici della coppia sapevano del momento difficile e sapevano anche Riccardo stava scivolando lentamente verso il baratro tanto da non essere più lui neanche sul lavoro. “Voleva di sicuro uccidere”: è stato l’unico commento rilasciato dal Pm Manuela Comodi che dovrà ricostruire questa nuova follia.

Spari a Perugia, mamma e bimbo gravi. La follia di Riccardo in 40 sms (il Messaggero – 12 luglio 2014)
Appesi a un filo. Ilaria Abbate e il suo bambino di due anni continuano la loro battaglia fra la vita e la morte, a una settimana dai colpi di pistola esplosi domenica mattina a Ponte Valleceppi da Riccardo Bazzurri (poi deceduto) e che hanno ferito anche l’amica della giovane, Ilaria Toni. Come programmato nei giorni scorsi, i medici del Reparto di Rianimazione del Santa Maria della Misericordia hanno richiesto una Tac di controllo per accertare le condizioni della giovane paziente Ilaria Abbate, sottoposta domenica scorsa ad intervento neurochirurgico. L’esame – come riferisce una nota dell’ufficio stampa dell’azienda ospedaliera – non ha evidenziato modifiche sostanziali rispetto a quello post operatorio. Nelle prossime ore, la paziente sarà sottoposta ad ulteriori monitoraggi con la collaborazione dei medici della Struttura di Neurofisiopatologia. I sanitari della Rianimazione hanno previsto un ulteriore controllo TAC, nella serata di lunedì.
I funerali di Bazzurri. Oltre duecento persone si sono date appuntamento venerdì per dare l’ultimo saluto a Villa Pitignano a Riccardo Bazzurri. Un «padre premuroso» secondo chi lo ha conosciuto. Al punto che, se a tutti risulta difficile capire come abbia potuto scatenare la tragedia, risulta quasi impossibile comprendere come abbia potuto fare fuoco sul piccolo. Di sicuro, con il passare dei giorni, c’è che il desiderio di tornare insieme a Ilaria e al loro bambino era diventato un’ossessione con cui era sempre più difficile convivere. Si è a lungo parlato di comportamenti sempre più pesanti, soprattutto nell’ultima settimana, di Ilaria terrorizzata dai messaggi, di espliciti e drammatici riferimenti al fatto che avrebbe fatto quello che poi ha fatto. Da quanto emerge, e da quanto starebbe trovando testimonianza nelle tracce lasciate dal proprio cellulare, la follia di Riccardo Bazzurri si sarebbe esplicitata in almeno quaranta messaggi a contenuto particolarmente minaccioso inviati all’ex compagna. Che non lo avrebbe mai denunciato per non creare dispiacere al piccolo.


Link


In memoria di

Perugia, vide il padre uccidere la mamma quando aveva 2 anni: risarcito per il trauma (il Messaggero – 1 aprile 2021)
Tra i fondi assegnati dal Comitato per la solidarietà alle vittime di mafia e di reati violenti ci sono anche quasi 100mila euro per il figlio di Ilaria Abbate, la giovane mamma morta il 6 luglio 2014 per mano dell’ex compagno e padre dello stesso bambino.
Una vicenda che colpì non solo Perugia e l’Umbria ma tutta l’Italia, per il dolore per la morte di una ragazza di soli 24 anni e il gravissimo ferimento del bimbo che all’epoca aveva poco più di due anni: l’uomo, Riccardo Bazzurri, iniziò a sparare con la sua Beretta sotto casa di Ilaria, a Ponte Valleceppi. Accecato dalla rabbia, furioso per la fine di un amore, in quello passato per un raptus ma che non lo fu. E Riccardo quella mattina iniziò a sparare, colpendo sia Ilaria che il loro bimbo che era in macchina pronto e festante per una domenica al mare.
Colpendo anche l’amica della ragazza che era insieme a loro. L’altra giovane, colpita al collo, si salvò per miracolo dopo una corsa disperata in ospedale e un’operazione, mentre Ilaria nonostante le prime cure in quel maledetto parcheggio e l’impegno di tanti medici del Santa Maria della misericordia morì 38 giorni dopo la sparatoria. Quando Bazzurri fece fuoco, infine, anche contro di sé, uccidendosi.
Due famiglie distrutte in pochi terribili istanti, un dolore impossibile da gestire ma che il commissario prefetto Marcello Cardona, che ieri ha presieduto il Comitato per la solidarietà, ha voluto alleviare almeno dal punto di vista economico. E se a due vittime di mafia sono stati destinati in totale 169mila euro, tra le ulteriori risorse dedicate alle vittime di reati dolosi con violenza alla persona (circa 220mila euro), 95mila euro complessivi sono stati destinati al tutore del figlio, che oggi ha nove anni, di Ilaria, vittima di femminicidio, uccisa dall’ex compagno, che non accettava la fine della loro relazione. La somma è stata corrisposta nella misura di 60mila euro per la morte della mamma e 35mila euro (comprese le spese mediche) per le lesioni personali gravissime riportate dal bambino. Una cifra altissima, sembra proprio il massimo, considerata la tragedia vissuta dal piccolo che ha perso la mamma, uccisa dal suo stesso padre. Solo con i nonni, rimasto orfano in una calda domenica d’estate, quando nei suoi occhi c’era solo la promessa della gioia di una giornata al mare. Una gioia spenta per sempre da una follia che ancora oggi non trova una giustificazione. Che ha distrutto due famiglie, che ora hanno solo il dovere di prendersi cura del loro nipotino.