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Riccardo Bazzurri, 31 anni, carrozziere, padre. Dopo mesi di stalking e minacce, spara alla ex, che muore dopo oltre un mese di agonia, e al figlio di due anni, che sopravvive. Ferisce anche un’amica e poi si ammazza.

Ponte Valleceppi (Perugia), 6 Luglio 2014


Titoli & Articoli

Perugia, tenta di uccidere la ex e il figlio. L’amica ferita: “Bazzurri ha sparato a tutti” (il Fatto Quotidiano – 6 luglio 2014)
Sdraiati accanto sul sedile posteriore dell’auto, il braccio di Ilaria avvolge il figlio, quasi nell’estremo tentativo di proteggerlo dai colpi sparati dal padre. Riccardo è steso davanti allo sportello aperto, la testa in una pozza di sangue. Tutti e tre agonizzanti. Seduta alla guida, l’amica, anche lei di nome Ilaria, con la bocca ricoperta di sangue, riesce a dire “Bazzurri ha sparato a tutti”. Questa la scena che si presenta ai primi soccorritori, gli inquilini di una villetta a Ponte Valleceppi, frazione alle porte di Perugia. Hanno sentito quattro colpi di pistola squarciare la quiete di una domenica mattina di luglio.
La convivenza e la rottura. La storia d’amore tra Ilaria Abbate e Riccardo Bazzurri è finita la scorsa estate. Come finiscono tante storie, soprattutto quando si è molto giovani e si pensa alla prospettiva di una vita diversa. Da quell’amore è nato un bimbo, quando Ilaria è poco più che ventenne. Riccardo, di sette anni più grande di lei, ha aiutato il padre come imbianchino. Recentemente ha trovato lavoro in una carrozzeria. Ma i soldi scarseggiano. E poi, c’è il piccolo da mantenere. Perché da alcuni mesi, finita la convivenza con Riccardo, Ilaria è andata a vivere con il piccolo a Casa del Diavolo, un’altra località nella zona nord di Perugia. I vicini raccontano che è stato proprio Riccardo ad effettuare alcuni lavori di ristrutturazione nell’abitazione della sua ex compagna. Perché i due, nonostante la fine della loro storia, continuano ad avere rapporti civili. C’è il piccolo da crescere, che ora ha tre anni. Riccardo lo vede regolarmente, tenendolo ogni tanto con sé.
Liti sempre più frequenti, ma senza eccessi. Negli ultimi tempi, però, Riccardo e Ilaria litigano spesso. Lui, probabilmente, spera ancora che la loro storia possa avere un seguito. Ilaria, impiegata, appare più serena. Con i suoi 24 anni, ha tutta una vita davanti, per sé e per il suo adorato bambino. Anche Riccardo è attaccato al piccolo, ma ritiene eccessive le pretese economiche della ex compagna per il suo mantenimento. Forse è solo un pretesto per non lasciarla andare del tutto. Liti, ma senza eccessi. O almeno, Ilaria non li denuncia. Si sfoga però con le amiche. Tra queste, Ilaria, ingegnere, di una decina di anni più grande di lei. L’amica sembra sia andata a trovarla nell’abitazione di Casa del Diavolo il sabato pomeriggio. Forse, dopo l’ultimo litigio con Riccardo.
Domenica di sangue Riccardo prova a contattare la ex compagna al telefono. Lei, però, non risponde. Il carrozziere, allora, raggiunge l’abitazione di lei a Casa del Diavolo. Ha con sé un binocolo, secondo il racconto fatto da alcuni vicini e confermato agli inquirenti. Vuole vedere se Ilaria e il piccolo sono in casa. Viene a sapere che mamma e figlio sono a Ponte Valleceppi, a casa dell’amica Ilaria. Le due donne vogliono trascorrere una domenica in piscina, magari per regalare una giornata di serenità al piccolo. Riccardo raggiunge con la sua auto la villetta di Ponte Valleceppi. Aspetta la ex compagna fuori dal portone. I due litigano ancora. L’amica, allora, esce di casa ed invita Ilaria a salire in auto insieme al piccolo. La giovane mamma, però, non fa in tempo a chiudere dietro di sé la portiera. Riccardo spara a lei e al piccolo che tiene in braccio. Poi, rivolge la sua Beretta alla donna che siede alla guida. Quindi, si punta la pistola alla tempia e spara un quarto colpo. (di Matteo Savio)

Riccardo Bazzurri clinicamente morto. Ancora gravissima la ex Ilaria Abbate (Blitz Quotidiano – 7 luglio 2014)
Riccardo Bazzurri, il carrozziere di Perugia che ha sparato alla ex compagna Ilaria Abbate, al figlio di due anni, e ad un’amica della donna prima di spararsi alla testa, è clinicamente morto. L’uomo era ricoverato dalla serata di domenica 6 luglio nel reparto di rianimazione dell’ospedale perugino. Subito dopo aver sparato infatti si era puntato la pistola alla testa facendo nuovamente fuoco. Era stato quindi trasportato in ospedale, venendo ricoverato in stato di arresto per tentativo di omicidio plurimo. Secondo gli investigatori Bazzurri era ossessionato dall’idea di tornare con la sua ex e tra i due c’erano state discussioni per il mantenimento del figlio. Abbate, però, aveva sempre definito Bazzurri “un padre esemplare”.

Sparatoria a Ponte Valleceppi: donati gli organi dell’aggressore, torna a vivere un umbro 57enne (Perugia Today – 8 luglio 2014)
La donazione degli organi di Riccardo Bazzurri ha permesso a 7 persone di tornare a sperare e a vivere dignitosamente dopo anni di sofferenze. Tra questi anche un umbro che è stato operato l’8 luglio a Perugia
L’espianto di organi dall’autore della sparatoria di Ponte Valleceppi, Riccardo Bazzurri, ha permesso di salvare diverse vite tra cui quella di un 57enne umbro che era costretto da tempo a vivere grazie ad una dialisi costante che ne aveva cambiato stile e qualità della vita. Il paziente è stato chiamato ieri notte dall’ospedale di Perugia per un ricovero immediato che ha preceduto il trapianto di rene che si è concluso nella tarda mattina dell’8 luglio. La procedura di compatibilità dell’organo era stata individuataieri dal Direttore della Struttura di Nefrologia Dottor Emidio Nunzi. Questa mattina il  trapianto di rene è stato effettuato da una equipe di chirurgi ed anestesisti, composta dai Dottori Paolo Baccari, Massimo Lenti  e Francesco De Santis.
La responsabile  del Centro Regionale Trapianti Dott.ssa Tiziana Garzilli, come riferisce  una nota dell’Ufficio Stampa dell’Azienda Ospedaliera di Perugia,  ha costantemente tenuto informati i familiari di Bazzurri, i cui organi sono stati prelevati da sei diversi centri italiani, con interventi chirurgici eseguiti durante la notte  scorsa.
Da tanto male fatto dall’aggressore – la compagna è in fin di vita come il figlio di 2 anni – qualcosa di buono sta emergendo anche se è impossibile in questo momento poter gioire per le 7 persone che ricevendo gli organi hanno cominciato una nuova vita dopo un percorso di grande sofferenza andata avanti per anni.

Tragedia a Ponte Valleceppi, il parroco al funerale di Bazzurri: «Nessuno può un giudicare gesto insensato» (Umbria24 – 12 luglio 2014)
«Nessuno può giudicare quello che Riccardo ha compiuto, un gesto insensato per un momento di debolezza. Riccardo ci invita a pregare per lui e ci può insegnare che non bisogna mai smettere di cercare i valori nella vita, di non abbandonarsi allo sconforto. Ci può insegnare ad indirizzare le nostre singole vite alla ricerca del bene, dei valori, dell’amore». Le parole del parroco di Villa Pitignano risuonano in una chiesa gremita che non riesce neanche a contenere le tante persone arrivate a dare l’estremo saluto a Riccardo Bazzurri, il 32enne che domenica scorsa ha sparato alla ex compagna Ilaria Abbate, al loro bambino di due anni e poi ha fatto fuoco su sé stesso.
Momento buio Il parroco, nell’omelia preceduta dalla lettura della parabola delle Beatitudini che «stride, le beatitudini stesse stridono (beati e felici coloro i quali, ci dice il Signore), con la sofferenza che viviamo in questo momento. Il buio ci attanaglia e cerchiamo la tua luce». Il parroco richiama le parole pronunciate dal cardinale Gualtiero Bassetti, «respiriamo veleni che distruggono le nostre vite, intossicano i valori della famiglia, della solidiarietà. Assistiamo allo sgretolarsi della famiglia e dei suoi valori».
Consolare i familiari «Eppure – dice ancora il parroco – è possibile vivere un’aria nuova, stare lontano dai veleni, dalle cose materiali alle quali ci attacchiamo, nella quali mettiamo il nostro cuore: il denaro, gli oggetti. In questa società fatta di immagini, di cose che crediamo inalienabili, ma che non tiene conto dei valori, della parola data, degli impegni presi. Viviamo in una società che ci insegna a mollare tutto alla prima difficoltà, ad eliminare tutto ciò che ci disturba senza il minimo spirito di sacrificio. La nostra fede ci fornisce strumenti validi per superare tutto questo. Noi che siamo qui – ha cocluso -possiamo consolare i suoi familiari e pensare a quelle persone che sono state beneficate dal gesto della donazione degli organi. Affidiamo quindi l’anima di Riccardo al Signore e preghiamo affinché protegga Ilaria e il suo bambino e che i familiari tutti trovino pace e speranza di una vita nuova».
Gravissimi Ilaria Abbate e il piccolo di due anni continuano a restare attaccati alla vita. Seppure in una condizione gravissima, sono stabili. I dottori della rianimazione di Perugia, hanno programmato per sabato mattina una Tac alla mamma per cìverificare se ci sono stati dei cambiamenti nella situazione clinica. Ma i tempi, per entrambi, si preannunciano mlto lunghi.

Spari a Perugia, mamma e bimbo gravi. La follia di Riccardo in 40 sms (il Messaggero – 12 luglio 2014)
Appesi a un filo. Ilaria Abbate e il suo bambino di due anni continuano la loro battaglia fra la vita e la morte, a una settimana dai colpi di pistola esplosi domenica mattina a Ponte Valleceppi da Riccardo Bazzurri (poi deceduto) e che hanno ferito anche l’amica della giovane, Ilaria Toni. Come programmato nei giorni scorsi, i medici del Reparto di Rianimazione del Santa Maria della Misericordia hanno richiesto una Tac di controllo per accertare le condizioni della giovane paziente Ilaria Abbate, sottoposta domenica scorsa ad intervento neurochirurgico. L’esame – come riferisce una nota dell’ufficio stampa dell’azienda ospedaliera – non ha evidenziato modifiche sostanziali rispetto a quello post operatorio. Nelle prossime ore, la paziente sarà sottoposta ad ulteriori monitoraggi con la collaborazione dei medici della Struttura di Neurofisiopatologia. I sanitari della Rianimazione hanno previsto un ulteriore controllo TAC, nella serata di lunedì.
I funerali di Bazzurri. Oltre duecento persone si sono date appuntamento venerdì per dare l’ultimo saluto a Villa Pitignano a Riccardo Bazzurri. Un «padre premuroso» secondo chi lo ha conosciuto. Al punto che, se a tutti risulta difficile capire come abbia potuto scatenare la tragedia, risulta quasi impossibile comprendere come abbia potuto fare fuoco sul piccolo. Di sicuro, con il passare dei giorni, c’è che il desiderio di tornare insieme a Ilaria e al loro bambino era diventato un’ossessione con cui era sempre più difficile convivere. Si è a lungo parlato di comportamenti sempre più pesanti, soprattutto nell’ultima settimana, di Ilaria terrorizzata dai messaggi, di espliciti e drammatici riferimenti al fatto che avrebbe fatto quello che poi ha fatto. Da quanto emerge, e da quanto starebbe trovando testimonianza nelle tracce lasciate dal proprio cellulare, la follia di Riccardo Bazzurri si sarebbe esplicitata in almeno quaranta messaggi a contenuto particolarmente minaccioso inviati all’ex compagna. Che non lo avrebbe mai denunciato per non creare dispiacere al piccolo.


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In memoria di

Omicidio Ilaria Abbate, maxi risarcimento al figlio che vide uccidere la madre (Quotidiano dell’Umbria – 1 aprile 2021)
Tra i fondi assegnati dal Comitato per la solidarietà alle vittime di mafia e di reati violenti ci sono anche quasi 100mila euro per il figlio di Ilaria Abbate, la giovane mamma morta il 6 luglio 2014 per mano dell’ex compagno e padre dello stesso bambino.  Ilaria Abbate venne colpita alla testa da un colpo di pistola sparato dall’ex compagno, Riccardo Bazzurri, poi suicida. Ilaria Abbate, 24 anni, ha lottato per più di un mese, ricoverata in rianimazione all’ospedale di Perugia Santa Maria della Misericordia, ma alla fine è morta. Fu ferito anche il figlio di due anni le cui condizione al Meyer di Firenze sono andate via via in miglioramento, dimessa l’amica che era con lei a Ponte Valleceppi quel 6 luglio e che venne ferita dai proiettili sparati dell’uomo.
La Abbate venne colpita mentre era nella Citroen dell’amica, con in braccio il figlio, in una piccola via della frazione perugina di Ponte Valleceppi. Insieme dovevano andare in piscina. A sparare quattro colpi con la sua Beretta semiautomatica calibro nove regolarmente detenuta fu un carrozziere di 32 anni, ex compagno della Abbate. Una separazione che l’uomo però non accettava e tra i due c’erano state diverse discussioni ma nessuna denuncia anche perché la donna considerava il suo ex un “padre esemplare“. Una vicenda che colpì non solo Perugia e l’Umbria ma tutta l’Italia, per il dolore per la morte di una ragazza di soli 24 anni e il gravissimo ferimento del bimbo che all’epoca aveva poco più di due anni.
Un dolore impossibile da gestire ma che il commissario prefetto Marcello Cardona, che ieri ha presieduto il Comitato per la solidarietà, ha voluto alleviare almeno dal punto di vista economico. E se a due vittime di mafia sono stati destinati in totale 169mila euro, tra le ulteriori risorse dedicate alle vittime di reati dolosi con violenza alla persona (circa 220mila euro), 95mila euro complessivi sono stati destinati al tutore del figlio, che oggi ha nove anni. La somma è stata corrisposta nella misura di 60mila euro per la morte della mamma e 35mila euro (comprese le spese mediche) per le lesioni personali gravissime riportate dal bambino.