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Annunziata Paoli, 78 anni, pensionata. Sgozzata dal marito, muore dopo quattro mesi di coma

San Giuliano (Rimini), 8 Gennaio 2013

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Titoli & Articoli

Anziana accoltellata, convivente in ospedale. Salta convalida arresto (Rtv San Marino – 13 settembre 2012)
Anziana accoltellata. Il convivente in ospedale, salta convalida arresto
Ha avuto esito negativo il tentativo da parte del gip del Tribunale di Rimini di effettuare in ospedale l’udienza di convalida relativa all’arresto per tentato omicidio ai danni di Annunziata Paoli. Germano Piccinini, il convivente della donna arrestato, si trova ancora ricoverato in stato confusionale e di alterazione per accertamenti che stabiliranno la sua reale situazione psichica dalla notte del 12 settembre, quando ha tentato di uccidere l’anziana compagna. Il gip quindi non ha potuto interrogare l’uomo che è attualmente sotto la stretta sorveglianza dei carabinieri che lo piantonano giorno e notte al fine di scongiurare eventuali gesti insani, visto che è visibilmente provato e alterna momenti di lucidità a momenti di agitazione estrema.
La donna, intanto, superato il delicatissimo intervento chirurgico a cui è stata sottoposta e grazie al quale deve la vita, si trova nel reparto di rianimazione intubata con respirazione forzata. Le sue condizioni risultano stabili ma sempre molto critiche. Le è stata recisa la trachea.

E’ morta Annunziata Paoli, l’anziana accoltellata dal marito a San Giuliano (Buongiorno Rimini – 8 gennaio 2013)
E’ morta all’ospedale di Santarcangelo dopo quattro mesi di coma Annunziata Paoli, la 78enne ferita al collo dal marito nell’appartamento di San Giuliano a Rimini il 12 settembre scorso dopo una lite molto violenta. Segue il marito 73enne Germano Piccinini che era stato, invece, arrestato e portato prima ai Casetti, poi trasferito al centro clinico psichiatrico del carcere Le Molinette di Torino, dove è deceduto per complicanze cardiache ai primi di dicembre.
I due anziani, affetti non solo da patologie legate all’età ma anche di tipo psichiatrico, hanno vissuto insieme nella casa di via Nicolini, fino alle 3 della notte del 12 settembre, quando sul luogo, dopo le segnalazioni di urla e rumori strani, erano arrivate due pattuglie dei carabinieri. Appena sotto casa, i militari si sono sentiti chiamare da Piccinini, che li aveva aspettati sul balcone con ancora in mano il coltello, un seghettato da cucina. Dentro l’appartamento, i carabinieri si sono ritrovati davanti lei sul divano con la gola recisa, in una pozza di sangue. Hanno quindi immobilizzato lui e chiamato per lei il 118 che l’ha portata fino all’Infermi, dove ha subito un lungo e delicato interevento cadendo in un coma da cui non si sveglierà più.


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