Agata Scuto, 22 anni, disabile con problemi psichici. Incinta del compagno della madre, che la uccide e fa sparire il corpo, mai ritrovato
Acireale (Catania), 4 Giugno 2012
Titoli & Articoli
Storia di Agata Scuto, la 22enne scomparsa da otto anni L’ex convivente della madre ora è indagato per omicidio (MeridioNews – 14 gennaio 2020)
«Agata non è scomparsa, le è successo qualcosa tra le mura di casa, da lì non è mai uscita. Guardate in cantina». È da questa segnalazione anonima arrivata alla trasmissione televisiva Chi l’ha visto? che riparte la storia di Agata Scuto. La 22enne invalida scomparsa otto anni fa dalla casa di Acireale in cui viveva con la madre e i fratelli. In tutti questi anni, la famiglia ha continuato a percepire la pensione di invalidità. Adesso che la procura di Catania ha aperto un fascicolo per omicidio e iscritto nel registro degli indagati Rosario Palermo – l’ex compagno convivente di Mariella, la madre di Agata – la cantina è stata controllata a fondo e le ruspe dei carabinieri hanno scavato nel giardino di casa.
La scorsa settimana, la sezione operativa dei Nor dellacompagnia dei carabinieri di Acireale ha messo sotto sequestro l’intera area davanti all’abitazione. Nel seminterrato non è stato trovato nulla; nel corso delle ricerche in giardino, sottoterra, sono state scoperte non solo quattro buste di plastica con un totale di 68 frammenti ossei verosimilmente di animali, ma anche un altro sacchetto con cinque resti di ossa di natura ignota su cui sono in corso gli accertamenti da parte dell’istituto di Medicina legale di Catania; una busta di plastica con dentro con due sottoscarpe, una suola di scarpa e un oggetto cavo di forma cilindrica e, infine, un altro sacchetto contenente un lembo di stoffa di colore rosso di forma rettangolare lungo 19,5 centimetri e largo 1,5 centimetri. La procura ha convalidato il sequestro dell’area ritenendo che «si tratta di cose pertinenti al reato per cui si procede (l’omicidio, ndr) che necessitano di accertamenti tecnici al fine di stabilirne la provenienza».
Verifiche che potrebbero essere fondamentali per fare luce su quanto accaduto ad Agata. La mattina della scomparsa, il 4 giugno del 2012, una vicina di casa ha raccontato di avere visto la ragazza uscire di casa e di avere notato la macchina di Rosario Palermo – per tutti Saro – parcheggiata poco distante. Lui, invece, ha sempre dichiarato di non essere mai stato da quelle parti quel giorno. Ed è anche per questo che i magistrati nei giorni scorsi hanno ascoltato la versione di un uomo con cui Palermo ha detto di avere trascorso del tempo a raccogliere asparagi selvatici e lumache. Palermo, inoltre, è l’unica persona a raccontare di avere visto Agata dieci-quindici giorni dopo la scomparsa insieme a un ragazzo biondo in giro per la cittadina acese. Ed è sempre lui ad avere parlato di un episodio in cui la giovane si sarebbe seduta nel letto accanto a lui e gli avrebbe detto: «Perché non lasci mia madre e ti fidanzi con me?». L’uomo, insomma, ha lasciato intendere che la giovane si fosse innamorata di lui. Una tesi che ha contribuito, sin dall’inizio, a parlare della scomparsa di Agata nei termini di un allontanamento volontario.
Qualche sospetto pare averlo avuto anche Mariella leggendo sul diario della figlia la frase “mamma cornuta“. L’ipotesi della donna è che la figlia possa essere rimasta incinta. Sarebbe stata lei a confidarle di un ritardo del ciclo mestruale nei due mesi prima della scomparsa. I familiari dopo avere presentato una denuncia di scomparsa l’hanno ritirata e, per anni, hanno continuato regolarmente a riscuotere la pensione di invalidità della ragazza (280 euro al mese). Agata, tra l’altro, prima di scomparire aveva anche ricevuto dall’Inps degli arretrati per un totale di 13mila euro.
Omicidio Agata Scuto Acireale, il cadavere è a Siracusa? Intercettazioni e indagati (QdS – 19 maggio 2022)
Agata Scuto, ragazzina disabile di Acireale, è scomparsa nel 2012. La procura sostiene che sia stata uccisa dal patrigno Rosario Palermo che avrebbe aspettato un figlio da lei. Oggi la lista degli indagati si allunga. Ecco chi sono le persone accusate di favoreggiamento. Agata Scuto era affetta da epilessia e problemi psichici. Aveva anche una menomazione al braccio e alla gamba. Necessitava di continua assistenza da parte dei familiari e viveva in casa con la madre e il patrigno, Rosario Palermo, 60enne.
Prima della scomparsa aveva manifestato dei comportamenti ambigui: stando al racconto della madre Mariella, aveva delle vere e proprie sfuriate di gelosia nei confronti del patrigno, con il quale spesso parlava la notte mentre la mamma dormiva. Il 4 giugno del 2012, Mariella è andata con il figlio Cristian dalla nonna, lasciando in casa la figlia più piccola. Al suo ritorno, però, non l’ha più trovata e ha avvertito i carabinieri. Agata, da allora, non ha mai risposto al telefono. E non è stata vista da nessuno. Soltanto Rosario Palermo sosteneva, a più riprese, di averla incontrata per caso ad Acireale e di aver ricevuto l’invito a non cercarla più. Rosario Palermo spinse dunque la compagna a ritirare la denuncia per la scomparsa della figlia. Ed è proprio su di lui – adesso detenuto in carcere – che si concentra la procura, accusandolo di omicidio aggravato e occultamento di cadavere. Il movente? Il fatto che Agata Scuto aspettasse un figlio da lui, come suggerito dalla madre Mariella che ha spiegato come alla ragazza non venissero le mestruazioni da due mesi. A carico di Rosario Palermo gravissimi indizi: le prove del rapporto particolare che aveva instaurato con la ragazza; la falsità delle notizie fornite agli inquirenti; gli spostamenti nel giorno della scomparsa di Agata; l’intercettazione ambientale in cui, da solo all’interno della sua auto, esprimeva il timore del ritrovamento del cadavere della giovane, strangolata e bruciata.
Gli inquirenti hanno potuto verificare che Rosario Palermo, il 4 giugno del 2012, non sia andato né a raccogliere lumache alla piana di Catania, né a raccogliere origano sull’Etna come invece aveva sostenuto. Ma la lista degli indagati si allunga. Rosario Palermo sarebbe stato aiutato da persone a lui vicine. All’amico Sebastiano – che ha minacciato persino di morte i giornalisti di “Chi l’ha visto?” con parole irripetibili -, all’ex compagna Rita – dalla quale ha avuto due figli – e all’attuale fidanzata Sonia avrebbe chiesto aiuto per avere un alibi.
Nella puntata di ieri del programma televisivo “Chi l’ha visto?”, sono andate in onda le interviste a questi tre soggetti. Se Sebastiano si chiude nel suo silenzio, intervallato da frasi spavalde, l’ex compagna Rita spiega di non avere più rapporti con Rosario Palermo da 18 anni, a esclusione di ciò che concerne i figli, difendendo però la sua innocenza rispetto alla scomparsa di Agata Scuto. E Sonia, trovata addirittura in casa di Rita, afferma di non aver aiutato l’attuale fidanzato in alcun modo e di “non ricordare” eventuali richieste nel merito.
Le intercettazioni degli inquirenti: le richieste di Rosario Palermo e l’ipotesi dell’occultamento del cadavere nel Siracusano
I fatti sarebbero andati diversamente secondo la procura, che ha intercettato le pressanti richieste di Rosario Palermo a Rita. “Se ti dovessero chiedere: ‘Che mestiere faceva quando era con lui?’…tu devi dire: ‘Se ne andava a vaccarelle (lumache di campagna)…se ne andava a fare origano”, diceva alla madre dei suoi figli. All’attuale compagna Sonia, invece, suggeriva di non menzionare mai ai carabinieri la provincia di Siracusa, nonostante lui la frequentasse abitualmente per lavoro. E aggiungeva di dire loro, durante la visita, che i suoi spostamenti non fossero mai lunghi. Non gli dire ‘se n’è andato lontano’. Se vengono di pomeriggio, dì che sono partito alle undici e mezza. Non ti scordare mai quello che ti sto dicendo”, sottolineava.
Adesso l’ipotesi è dunque che il cadavere di Agata Scuto sia stato occultato proprio nel Siracusano, forse a Pachino.
Il mistero del tondino di ferro: il depistaggio di Rosario Palermo e Sonia Un ulteriore depistaggio riguarda poi non solo Rosario Palermo, ma anche la presunta responsabilità della fidanzata Sonia. Il giorno della scomparsa di Agata Scuto, il patrigno rincasò con una vistosa ferita alla gamba che – a primo acchito – pareva essere una bruciatura. A posteriori, dopo la riapertura del caso per una segnalazione anonima, ha raccontato di essersi ferito con un tondino di ferro che fuoriusciva da un blocco di cemento e sul quale sarebbe caduto durante la raccolta dell’origano. Poco dopo, nella Punto verde dell’uomo, è stato ritrovato un tondino di metallo che secondo gli inquirenti avrebbe appositamente sporcato con il suo sangue per provare le sue dichiarazioni. Il tentativo di depistaggio, però, non è andato a buon fine. All’epoca dei fatti, Palermo stava già con la nuova compagna Sonia.
Femminicidio Angela Scuto, dopo 12 anni ergastolo all’ex compagno della madre (AdnKronos – 16 gennaio 2024)
Ergastolo per Rosario Palermo. La terza Corte d’assise di Catania, presieduta da Sebastiano Migmeni, ha condannato il 63enne per l’omicidio e l’occultamento del cadavere di Agata Scuto, la 22enne figlia, della sua compagna di allora, che scomparve il 4 giugno del 2012 da Acireale nel catanese. Secondo l’accusa, il delitto sarebbe stato commesso per evitare che si scoprisse che la giovane, con la quale Palermo avrebbe avuto una relazione segreta, era rimasta incinta. La sentenza accoglie integralmente le richieste del Pm Francesco Puleio. La Corte ha disposto anche l’isolamento diurno per un anno e il risarcimento alle parti civili da quantificare in separata sede.