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Adriana Signorelli, 59 anni. Uccisa a coltellate dal marito già denunciato per maltrattamenti e minacce

Milano, 31 Agosto 2019


Titoli & Articoli

Milano, uccide la moglie a coltellate dopo anni di violenze: l’aveva già aggredita con la benzina (il Messaggero – 1 settembre 2019)

Milano, uccide la moglie a coltellate dopo anni di violenze: l'aveva già aggredita con la benzina
L’omicidio di Adriana Signorelli, 59 anni, trovata uccisa a coltellate nella sua casa all’ottavo piano di un palazzo popolare in via San Giacono, alla periferia di Milano, per il cui omicidio è stato fermato il marito, Aurelio Galluccio, 65 anni, è arrivato dopo una serie inenarrabile di violenze subite da lei e dai suoi famigliari durata anni. Galluccio è stato subito arrestato per tentato omicidio per aver cercato di investire gli agenti della Volante che erano intervenuti sul posto, ma gli investigatori della Squadra Mobile hanno lavorato per acquisire elementi che lo riconducessero con certezza al femminicidio.
Quel che è certo è che l’uomo, a cominciare dal 2012, aveva cominciato ad essere violento con la moglie tanto che, dopo le denunce, era andato a vivere altrove. Un personaggio temuto anche dal vicinato che, quando era uscito dal carcere e aveva ricominciato ad aggirarsi nel quartiere, aveva creato una chat su Whatsapp per scambiarsi informazioni su di lui.

La coppia, per quanto disgregata, aveva avuto dei riavvicinamenti negli ultimi mesi. Riavvicinamenti fatali per Adriana Signorelli che sarebbe stata uccisa nelle 12 ore precedenti il ritrovamento del corpo, in cucina, colpita da almeno cinque coltellate. È stata la figlia, che Adriana aveva avuto da un’altra relazione, a chiamare il 118 e i vigili del fuoco perché non riusciva a contattare la madre dal primo pomeriggio. Era andata a casa sua ma non aveva le chiavi per aprire il portone. Quando i soccorritori sono riusciti a entrare hanno scoperto il dramma. Mentre la figlia e i poliziotti erano in strada è arrivato Galluccio a bordo di un’auto e, a forte velocità, ha cercato di investirli, schiantandosi contro un’aiuola per poi essere arrestato.

Milano, uccisa a coltellate: quattro giorni prima attivò il Codice Rosso (il Giorno – 2 settembre 2019)
Adriana Signorelli aveva già denunciato un’ennesima aggressione. Il procuratore Greco: “Allarme difficile da gestire a livello pratico.
Adriana Signorelli, la donna trovata morta accoltellata nella notte tra sabato e domenica nel suo appartamento di via San Giacomo a Milano, omicidio per cui è stato fermato il marito Aurelio Galluccio, aveva già denunciato un’ennesima aggressione da parte dell’uomo attivando quindi il ‘Codice Rosso’ –  la procedura prevista dalla nuova legge a tutela delle vittime di maltrattamenti in famiglia, stalking e violenze sessuali entrata in vigore all’inizio di agosto – nella notte tra il 27 e il 28 agosto scorso.
Il procuratore di Milano Francesco Greco, parlando del caso, ha commentato:“Nessuno vuole contestare il codice rosso, dico che sta diventando un problema a livello pratico, il problema è come gestirlo. Da quando è entrato in vigore il codice rosso, ci sono 30 allarmi al giorno”, pari al numero di casi che vengono immediatamente segnalati in Procura dalle forze dell’ordine, “e questo ci impedisce di concentrarci sui casi più gravi”.
Nel frattempo, è stato fissato per domani mattina davanti al gip di Milano Maria Vicidomini, l’interrogatorio Galluccio. La Procura di Milano ha chiesto la convalida del fermo e la custodia cautelare in carcere per il 65enne, accusato di omicidio e anche di tentato omicidio per aver cercato di investire gli agenti della Volante che erano intervenuti sul posto in via San Giacomo.
La donna era stata sentita dalla Polizia giudiziaria e le era stato consigliato di cambiare casa, cosa che lei aveva assicurato con la promessa, non mantenuta, che sarebbe andata a vivere dalla figlia per qualche giorno.
E così, nella tarda serata di sabato, il 65enne, verosimilmente al culmine di una discussione, ha aggredito in cucina la moglie e l’ha colpita con almeno cinque coltellate. L’allarme era scattato poco dopo l’una: la figlia quarantenne della vittima, preoccupata perché la madre non le rispondeva al telefono, si è recata sotto casa della donna, che da qualche tempo viveva da sola. Nessuna risposta al citofono. A quel punto, la donna ha chiamato il 112, e sul posto sono subito intervenuti i vigili del fuoco, che hanno sfondato la porta per entrare all’interno dell’abitazione. In quel momento è avvenuta la tragica scoperta: il cadavere di Adriana era riverso a terra, in una pozza di sangue. Subito dopo sono arrivati gli agenti di Ufficio prevenzione generale, Scientifica e Squadra mobile per effettuare gli accertamenti del caso e avviare le ricerche del killer.
Poco prima delle 2, è spuntata in via San Giacomo la Citroen C3 della donna, guidata da Galluccio: il conducente ha puntato dritto sul marciapiedi, cercando di travolgere alcuni poliziotti delle Volanti e la figlia di Adriana; non c’è riuscito, per fortuna, e ha terminato la sua corsa in auto contro un’aiuola. Tirato fuori dalla macchina e poi soccorso dai sanitari del 118 per i traumi riportati nell’impatto e probabilmente per i postumi di una sbornia, è stato trasportato al San Paolo e ricoverato nel reparto di Psichiatria. Per quell’episodio, Galluccio, piantonato in ospedale, è stato subito sottoposto all’arresto per tentato omicidio da parte degli agenti dell’Upg, guidati dal dirigente Salvatore Anania. I successivi accertamenti investigativi degli uomini della Omicidi della Mobile, coordinati dal pm di turno Monia di Marco e dal dirigente Lorenzo Bucossi, hanno portato nel pomeriggio anche all’emissione di un decreto di fermo di indiziato di delitto per l’omicidio aggravato di Adriana Signorelli. L’interrogatorio di convalida del fermo del 69enne potrà fare, forse, più chiarezza nella vicenda. Ancora non è chiara la dinamica dei fatti, né l’ora della morte di Adriana Signorelli. L’uomo non è ancora stato formalmente interrogato. Agli agenti, che hanno tentato di raccogliere le prime informazioni in presenza del suo avvocato d’ufficio, Galluccio avrebbe dato risposte poco chiare e incoerenti. 


Lei diceva di amarlo, mentre lui le ripeteva: “Ti ammazzo, ti faccio a fettine”, poi l’omicidio
Deve restare in carcere Aurelio Galluccio, l’uomo fermato per aver ucciso la moglie Adriana
Deve restare in carcere Aurelio Galluccio, l’uomo fermato domenica per aver ucciso a coltellate la moglie Adriana Signorelli, 59 anni. Lo ha deciso il gip di Milano Maria Vicidomini dopo che martedì, nell’interrogatorio di convalida del fermo, il 65enne, difeso dal legale Federico Magnante, ha scelto di restare in silenzio davanti al giudice.
Lo stesso pm Monia Di Marco aveva chiesto per Galluccio, accusato di omicidio volontario aggravato e tentato omicidio per aver cercato anche di investire con la sua auto gli agenti intervenuti nella notte tra sabato e domenica nella casa della donna, la convalida del fermo e la custodia cautelare in carcere.
Le violenze andavano avanti da anni. Le violenze di Galluccio nei confronti della moglie andavano avanti dal 2012 e l’ultima aggressione, che ha fatto scattare il codice rosso, è avvenuta quattro giorni prima dell’omicidio. Il 65enne, che fino al momento dell’arresto per l’omicidio aveva solo l’obbligo di firma, ha precedenti per maltrattamenti, rapina, spaccio e altri reati.
A seguito dell’ultima segnalazione alla polizia da parte di Adriana Signorelli, quattro giorni prima che venisse uccisa, non si sarebbe potuto procedere con un arresto in flagranza del marito Aurelio Galluccio per l’ennesima aggressione nei confronti della donna, anche perché l’uomo, quando la donna telefonò agli agenti la notte tra il 27 e il 28 agosto, si era già allontanato dalla casa di lei.
Le diceva :”Lo amo troppo” E’ quanto viene spiegato da fonti giudiziarie in Procura a Milano. La telefonata della donna attivò la procedura del ‘codice rosso’ e quindi lei venne subito ascoltata il 28 agosto dagli agenti, delegati dal pm di turno. Stando a quanto riferito, si sarebbe potuto procedere solo chiedendo una misura cautelare con ordinanza al gip, e non con un arresto in flagranza, ma appena 4 giorni dopo l’ultima aggressione la donna è stata uccisa.”Lo amo troppo”, aveva detto lei agli operatori specializzati nel contrasto alle violenze di genere già nel 2015, mentre l’uomo, stando a quanto risulta dagli atti, le ripeteva spesso: “Ti ammazzo, ti faccio a fettine”.


Il gip: “Estrema disponibilità le è stata fatale” (il Giorno – 4 settembre 2019)
Nell’ordinanza di custodia in carcere per l’uomo, si legge che ha agito con “consapevole e lucida volontà”. Galluccio: “Mi avete fatto diventare un assassino”
La “disponibilità estrema” di Adriana Signorelli, la 59enne uccisa a coltellate nella notte tra sabato e domenica a Milano, “ad aiutare” il marito Aurelio Galluccio “le è stata purtroppo fatale”. E’ quanto ha scritto il gip Maria Vicidomini nell’ordinanza di custodia in carcere per l’uomo che aveva spesso atteggiamenti violenti nei suoi confronti.
DISCUSSIONI E VIOLENZE – Le “recenti discussioni fra i due protagonisti della presente amara vicenda”, attestate da una serie di annotazioni della polizia riportate nell’ordinanza, “avvalorano, a livello indiziario, lariconducibilità esclusiva al Galluccio degli indizi di colpevolezza dell’omicidio della Signorelli”.
Quest’ultima, ha spiegato il gip, “infatti, contrariamente a quanto preannunciato agli agenti di polizia nell’intervento del 27 agosto”, quando l’uomo aveva sfondato anche la porta del bagno della casa della moglie da cui si stava separando, “non si recò mai presso l’abitazione della figlia, continuando invece, come già aveva fatto tantissime volte in passato, ad intrattenere rapporti con il Galluccio, a recarsi a casa sua e ad accoglierlo nella propria abitazione, da ultima in data 31 agosto”, ossia il giorno dell’omicidio.
Le violenze andavano avanti dal 2012 e l’ultima aggressione, quelle che ha fatto scattare il “codice rosso”, era avvenuta appena quattro giorni prima dell’omicidio. L’uomo, che fino al momento del fermo aveva soltanto l’obbligo di firma in caserma, ha precedenti per maltrattamenti, rapina, spaccio e altri reati.
Lo amo troppo”, aveva detto lei agli operatori specializzati nel contrasto alle violenze di genere già nel 2015, mentre l’uomo, stando a quanto risulta dagli atti, le ripeteva spesso: “Ti ammazzo, ti faccio a fettine”.
“LUCIDITA’, PERICOLOSITA’ SOCIALE” – Nel provvedimento si legge anche che Galluccioha agito con “consapevole e lucida volontà”, tanto che dopo il delitto non solo ha tentato di ripulire le prove a suo carico, ma ha cercato anche di investire la figlia della donna – e due poliziotti che tentavano di bloccarlo – mostrando l’intenzione di “togliere di mezzo”  chi poteva essere “la sua principale accusatrice”.
Il gip ha così convalidato l’arresto per tentato omicidio, non ha convalidato, invece, il fermo per l’omicidio (“difetto del pericolo di fuga”), ma ha applicato per entrambi i reati la custodia in carcere, descrivendo Galluccio come “soggetto di elevatissima pericolosità sociale”, che potrebbe uccidere ancora. Per il giudice “è pienamente accertato che indagato abbia commesso le due gravi azioni” di cui è accusato. Contro Galluccio, tra l’altro, le immagini delle telecamere che lo collocano in via San Giacomo – luogo dove abitava la vittima -, le impronte delle suole delle sue scarpe macchiate di sangue, i comportamenti violenti tenuti dall’uomo in passato.
“MI AVETE FATTO DIVENTARE UN ASSASSINO” – Nonostante ciò, durante il trasporto all’ospedale San Paolo, Galluccio n lacrime ha detto agli agenti: “Mi avete fatto diventare un assassino”. E ha proseguito: Sono almeno due anni che chiedo ad Adriana di trovarsi un altro uomo, perché io non posso più renderla felice, ho chiesto più volte il divorzio (…) ma lei mi diceva sempre che avevo bisogno di aiuto e visto che tutti mi avevano chiuso la porta in faccia solo lei riusciva ad aiutarmi”.
In assenza di supporto per uscire dal tunnel della dipendenza, Galluccio ha puntato il dito contro gli agenti: “Ve la portate voi sulla coscienza, mi avete tolto la cosa più bella che avevo, sono anni che chiedo aiuto a tutti”.
I due, che da tempo vivevano una storia burrascosa, hanno trascorso la prima parte della giornata di sabato nell’appartamento del 65enne poi si sono trasferiti nell’abitazione in via San Giacomo dove l’uomo “alterato per l’uso di stupefacenti”, assunzione accertata in ospedale, ha accoltellato più volte la moglie con un coltello poi abbandonato in cucina. Contro di lui, tra l’altro, le immagini delle telecamere che lo collocano in via San Giacomo nelle ore dell’omicidio, le impronte delle suole delle sue scarpe macchiate di sangue, i comportamenti violenti tenuti dall’uomo in passato.


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