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Flonino (Nino) Merkuri, 24 anni, operaio. Ucciso con 55 coltellate dall’ex marito della compagna

Spinea (Venezia), 20 Novembre 2022


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Delitto di Venezia: chi era Flonino Merkuri, ucciso dall’ex marito della fidanzata
Dopo le superiori, il 23enne albanese era volato in Inghilterra in cerca di futuro. Da due anni viveva nel Veneziano, dipendente di una ditta edile. Con Vera Myrtaj conviveva da un anno e mezzo. Un cugino: «A casa erano felici del rapporto». Il dolore del fratello
Flonino «Nino» Merkuri è stato ucciso a 23 anni dall’ex marito di Vera Myrtaj. Il 41enne Viron Karabollaj ha ucciso Flonino e la donna con cui aveva intrecciato una relazione.
Nato e cresciuto a Fier, paesino a sud di Tirana, finite le superiori Merkuri si era trasferito in Inghilterra in cerca di lavoro e futuro. Due anni fa la scelta di spostarsi in Italia, nel Veneziano, dove aveva presto trovato lavoro in un’azienda edile. «Ricordo quando da piccolo lavorava come pastore di pecore per aiutare la famiglia a portare a casa il pane – racconta M, uno dei cugini –. La situazione economica in cui versavano al tempo non era affatto semplice. Florino è sempre stato un’anima buona, era molto legato ai genitori e ai fratelli: avrebbe fatto qualsiasi cosa per loro…».
La nuova vita in Italia. Pochi mesi dopo essersi trasferito a Spinea, il giovane albanese aveva conosciuto la connazionale Vera Myrtaj, mamma trentasettenne di due bambine, separata. Vera e Florino da un anno e mezzo convivevano nella casa di via Leopardi che la donna aveva acquistato assieme al padre delle proprie figlie: lì, domenica 20 novembre, Viron Karabollaj li ha raggiunti e uccisi.
Flonino, stando ai rilievi dei carabinieri, ha abbozzato una difesa ma è stato sopraffatto: sul corpo, trovato nel garage, segni di coltellate frontali e anche alla schiena. A Martina, sorella più grande, che da sei mesi vive nel Veneziano, il duro compito di legge: il riconoscimento del fratello, all’obitorio. Ancora il cugino M: «La famiglia di “Nino” era a conoscenza del nuovo amore nato con Vera. Non avevano mai incontrato la ragazza ma erano molto felici che il loro “piccolo” fosse pronto a diventare un uomo, a crearsi una famiglia a sua volta».
Il dolore del fratello
Famiglia: per Flonino Merkuri era un desiderio forte, a dispetto dei vent’anni. «Non trovo le parole giuste per spiegare chi fosse veramente mio fratello – dice Eljo Merkuri, il fratello maggiore –. Siamo cresciuti insieme tra sofferenze e lotte, ma non era importante perché l’uno aveva l’altro. Vicini abbiamo litigato, riso, pianto, ma ci siamo sempre stati e ora mi rimane solo nel petto un cuore a pezzi». Poi parole rivolte al fratello che non c’è più: «Avevi ancora così tanto da vivere – scrive Eljo –. Tutto l’impegno e il sacrificio che abbiamo speso in questa vita non ci hanno portato alcun guadagno. Rimango qui, aspettando di rivedere il sorriso che mi regalavi ogni volta che ci rincontravamo».


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