Carmelo Orifici, 68 anni, imprenditore edile, padre. Ucciso con un colpo di pistola dal socio (strage di Bottanuco)
Rovagnasco (Milano), 3 Aprile 2014
Titoli & Articoli
Due omicidi e un suicidio tra Milano e Bergamo: il dramma dei Magrì e degli Orifici (Milano Today – 3 aprile 2014)
I dettagli degli omicidi di giovedì 3 aprile tra Segrate (Milano) e Bottanuco (Bergamo)
Mancavano tre pallottole nel caricatore della Ruger 7,65 regolarmente detenuta da Domenico Magrì, l’imprenditore edile che giovedì mattina ha preso la decisione di uccidere il suo socio decennale, Carmelo Orifici, la propria moglie da tempo gravemente malata, Maria Artale, e come ultimo gesto di disperazione, sé stesso. Tre, come i colpi che gli sono stati necessari per eseguire il suo piano di morte, il progetto finale per lui che in vita di progetti ne aveva costruiti tanti. A cominciare dalla propria numerosa famiglia.
Nato a Catania nel ’32, Magrì aveva fatto la sua fortuna come imprenditore costruttore in Lombardia. Con la moglie, siciliana come lui e sua coetanea, aveva avuto quattro figli e una vita serena, nonostante negli ultimi anni la donna fosse stata costretta da un ictus a stare su una sedia a rotelle. Anche la collaborazione con Orifici, 68enne originario del messinese e fratello dell’ex sindaco di Segrate, Achille, durava da tempi remoti. Insieme avevano costruito tanto ma dopo anni di società e una vita di lavoro – secondo quanto raccontato dagli investigatori dei carabinieri della compagnia di San Donato, guidati dal capitano Mario Colicchio – Magrì, visti i suoi 82 anni compiuti e considerando la malattia della consorte, aveva deciso di smettere. Vendere le quote societarie, liberarsene per riposare dopo più di mezzo secolo di ‘fatiche‘. Qualcosa però, ipotizzano gli inquirenti, non era andato per come previsto. Dopo la sua decisione erano nate diverse beghe con il socio, non si trovava l’accordo economico e i rapporti non erano più sereni. Ma nessuno dei congiunti si sarebbe aspettato un epilogo tanto tragico. Parenti e amici, tutti, sono rimasti spiazzati dal dramma che si è consumato pochi minuti dopo le 10 in un parcheggio di via Monviso, a Rovagnasco, frazione di Segrate (Milano).
A quell’ora Magrì e Orifici avevano un appuntamento per parlare della questione ma qualcosa è andato storto. Non ci sono testimoni, l’unica certezza è il colpo mortale sulla nuca del 68enne, sposato e padre di quattro figli anche lui. Sarà uno di loro, Antonio, 39 anni, a trovare il corpo del padre qualche minuto dopo. Doveva partecipare all’incontro ma era arrivato in ritardo per un contrattempo nel cantiere aziendale. E’ lui ha chiamare i soccorsi e ad avvertire i carabinieri ai quali racconta tutto quello che sa di Magrì: auto, una Nissan Qashqai, e indirizzo, via Massimo Kolbe a Cerro di Bottanuco (Bergamo).
I militari della compagnia di Treviglio si precipitano a cercare l’uomo nella sua villetta, all’esterno trovano la colf in lacrime. La donna racconta che poco dopo le 11 l’uomo è arrivato nell’abitazione e con una scusa l’aveva mandata a fare una commissione e poi, al suo rientro, aveva trovato i due cadaveri. La moglie era sulla poltrona, una pallottola le aveva perforato la fronte. A terra, con accanto la sua Ruger, Magrì. L’uomo, con un proiettile sulla tempia si era punito per aver ucciso in meno di un’ora i suoi due grandi partner. (di Stiben Mesa Paniagua)
Chi era Carmelo Orifici (L’Eco di Bergamo – 3 aprile 2014)
Carmelo Orifici, piccolo imprenditore edile di 69 anni, era orignario di Messina e fratello dell’ex sindaco di Segrate Achille. L’uomo è stato ucciso giovedì mattina in un cantiere in via Monviso a Segrate.
Carmelo Orifici, piccolo imprenditore edile di 69 anni, era orignario di Messina e fratello dell’ex sindaco di Segrate Achille. L’uomo è stato ucciso giovedì mattina in un cantiere in via Monviso a Segrate. A chiamare i soccorritori del 118 è stato il figlio Antonio che, a causa di un ritardo, era arrivato all’appuntamento che aveva con il padre e l’assassino dell’uomo, Domenico Magrì, residente a Bottanuco.
Carmelo Orifici, all’inizio degli anni ’90, era stato coinvolto nelle inchieste di «Mani pulite». Anche il fratello Achille, sindaco di Segrate a metà degli anni ’70, era stato arrestato e anni dopo completamente scagionato dalla Corte di Cassazione. I due fratelli erano finiti nella bufera giudiziaria alla fine del 1993 nell’ambito dell’ inchiesta su presunte tangenti pagate da imprenditori edili ad ex amministratori comunali di Segrate per concessioni edilizie ed altri provvedimenti urbanistici. Carmelo in qualità di imprenditore e il fratello, in quanto ex assessore all’Edilizia pubblica e alla Viabilità del Comune. L’ indagine all’epoca avevano fatto molto scalpore perchè aveva coinvolto decine di amministratori ex amministratori di Segrate e la vicina Pieve Emanuele, imprenditori e funzionari.
Segrate: 82enne ennese uccide il socio di Ucria, poi spara alla moglie e si suicida (98zero – 3 aprile 2014)
Uccide il socio in affari dopo l’ennesima discussione, poi decide di farla finita a sua volta dopo aver freddato anche la moglie. Questa la tragica storia di Domenico Magrì, 82 anni, originario di Enna, della moglie Maria Artale e di Carmelo Orifici, 69enne di Ucria, fratello dell’ex Assessore all’Urbanistica Achille Orifici.
Nella mattinata di oggi a Segrate, in provincia di Milano, l’omicida-suicida Domenico Magrì ha dato appuntamento al socio Carmelo Orifici, noto imprenditore, e, dopo un’accesa discussione, lo ha ucciso con un colpo di pistola alla nuca. L’incontro, che avrebbe dovuto chiarire il destino della loro società, la Icor Srl, è avvenuto in via Monviso, nel parcheggio antistante la casa di riposo che avevano realizzato insieme anni fa e a poca distanza dal cantiere dove a giorni dovevano iniziare i lavori di una nuova palazzina. Tra i due c’era la voglia di sciogliere gli accordi e probabilmente l’acceso diverbio era incentrato sui valori delle rispettive quote.
Orifici, preoccupato dalla situazione, ha informato Antonino, figlio 39enne, dei suoi spostamenti, chiedendogli di seguirlo. Il giovane, arrivato circa dieci minuti dopo sul luogo dell’omicidio, ha visto Magrì allontanarsi a bordo della sua vettura: pochi istanti dopo, ha scoperto il corpo del padre senza vita. Poco più tardi, grazie alle indicazioni del figlio di Orifici, i Carabinieri sono arrivati a Cerro di Bottanuco, provincia di Bergamo, a casa di Magrì, nell’abitazione in cui l’assassino viveva con la moglie molto malata. Lì, davanti agli occhi dei militari, una scena scabrosa: entrambi i coniugi erano morti. La donna con un colpo in fronte, l’uomo con una ferita alla tempia. La moglie di Magrì, Maria Artale, anche lei di 82 anni, era tra l’altro afflitta da una grave malattia degenerativa e da anni costretta su una sedia a rotelle. Secondo la ricostruzione dei militari, una volta rientrato a casa Magrì ha chiesto alla badante di uscire per una commissione, poi ha sparato alla consorte e si è tolto la vita.
Carmelo Orifici era molto noto nella zona dei Nebrodi. Originario di Ucria, l’imprenditore era solito trascorrere le proprie vacanze in una villa sulle colline di Capo d’Orlando.