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Vittorio Pescaglini, 56 anni, facchino. Uccide la quasi ex moglie a coltellate

Fornaci di Barga (Lucca), 26 Febbraio 2024


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Chi è Vittorio Pescaglini, l’uomo che ha ucciso la moglie prima del divorzio (Today – 27 febbraio 2024)
Il delitto avvenuto a Fornaci di Barga, in provincia di Lucca: la 50enne Maria Battista Ferreira è stata colpita con diverse coltellate dal marito, che poi si è costituito e ha confessato tutto ai carabinieri. Da diverse settimane la donna era andata via di casa: oggi avrebbero firmato le carte per la separazione
“Ho fatto una cazzata”. Sarebbe questo il contenuto del messaggio inviato da Vittorio Pescaglini a un amico, poco dopo aver ucciso in strada la moglie di 50 anni, Maria Battista Ferreira. Dopo il delitto, avvenuto in strada a Fornaci di Barga, in provincia di Lucca, il 56enne si è consegnato alle autorità e ha confessato tutto. Un femminicidio, purtroppo l’ennesimo, che segue un triste “copione” già noto: il coniuge che, non accettando la fine di una relazione, decide di impugnare un’arma e togliere la vita a chi lo stava lasciando. I due infatti, dopo un matrimonio lungo 20 anni, erano in crisi e decisi a separarsi: oggi, martedì 27 febbraio, era prevista l’udienza per firmare le carte del divorzio.
Il delitto si è consumato su un marciapiede di via Cesare Battisti, conosciuta come via della Stazione, a Fornaci di Barga, intorno alle 17.30 di ieri, lunedì 26 febbraio. Secondo una prima ricostruzione, il 56enne si sarebbe appostato in attesa dell’arrivo della moglie, che abitava lì vicino, per poi aggredirla una volta raggiunta l’auto. Diverse coltellate, una dopo l’altra, davanti agli occhi di diversi passanti, prima della breve fuga. L’allarme è stato lanciato subito, è intervenuta l’ambulanza ed è stato attivato l’elisoccorso, ma quando i sanitari sono arrivati sul posto per la 50enne non c’era più nulla da fare. Pescaglini si è allontanato di corsa, ha inviato un messaggio a un amico, quello in cui annunciava la “cazzata” e poi si è presentato alla caserma dei carabinieri per costituirsi.
Dopo la confessione il 56enne è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario e adesso si trova nel carcere di Lucca, dove nella notte è stato interrogato. L’uomo, che viveva ancora a Fabbriche di Vergemoli, sempre in provincia di Lucca, lavorava da tanti anni in una cooperativa di servizi. Maria Battista Ferreira, 50enne di origini brasiliane, aveva una figlia nata da una precedente relazione. I due si erano sposati circa 20 anni fa, ma da un po’ di tempo qualcosa si era rotto. La donna da qualche settimana aveva lasciato l’abitazione di Fabbriche di Vergemoli in cui viveva con il marito e, essendo disoccupata, era stata collocata nell’hotel Gorizia dai servizi sociali. Secondo i media locali il 56enne aveva aggredito la moglie in precedenza. Il titolare di un negozio di giocattoli ha raccontato di aver soccorso la donna circa dieci giorni prima dell’aggressione omicida. La 50enne vagava in lacrime, gridando: “Mi ha aggredita, mio marito mi ha aggredita”. Sempre secondo il racconto del testimone, sul posto sarebbero poi arrivati i carabinieri e l’uomo, che però avrebbe fornito una versione totalmente differente. L’ultimo dei tanti litigi, avvenuto sempre per lo stesso motivo, il rifiuto dell’uomo di accettare la fine del matrimonio. Intanto, le forze dell’ordine hanno recuperato l’arma del delitto: un grosso coltello con una lama di 18 centimetri di un modello reso celebre dai film di Rambo
Il delitto ha lasciato sotto shock l’intera comunità di Fabbriche di Vergemoli, come sottolineato dal sindaco Michele Giannini: “Sono sconvolto e addolorato. Tragedie come queste ti colpiscono al cuore, quando vedono coinvolte persone che conosci bene. A maggior ragione in una piccola comunità come la nostra. Non ho parole”. Un sentimento condiviso anche da Caterina Campani, sindaca di Barga: “Sgomento, rabbia, tristezza e incredulità per l’ennesimo femminicidio. Stavolta consumato sul nostro territorio. Un’altra donna uccisa dall’ex marito. Ancora una volta, medesima tragedia, stessa dinamica. Noi continueremo a fare la nostra parte, con le associazioni, con le scuole, con i cittadini tutti, ogni giorno, e ancora e ancora. Ma certo questo impegno deve diventare comune, deve riguardare ogni giorno, tutti i giorni, tutti i livelli istituzionali e sociali del nostro paese, ci vuole un impegno fortissimo da parte del governo, ci vuole un ulteriore cambio di passo perché tutto questo non è più accettabile. Morire così non è più accettabile. Essere uccise per mano di un uomo non è più tollerabile”. Anche il governatore della Regione Toscana Eugenio Giani ha commentato la tragica notizia: “Sono sconvolto e furioso per questo femminicidio. Condanniamo con forza questa violenza indecorosa. Le nostre più sentite condoglianze alla famiglia della vittima. È imprescindibile combattere con tutte le forze ogni giorno la violenza sulle donne e garantire giustizia”. Maria Ferreira è l’undicesima donna uccisa da un uomo dall’inizio del 2024, l’ennesima vittima che poteva essere salvata, mentre la scia di sangue continua a farsi sempre più lunga.

Il rogo, il coltello di Rambo. Così il 56enne ha ucciso la moglie in strada (il Giornale – 27 febbraio 2024)
L’omicidio si è consumato a Fornaci di Barga, in provincia di Lucca. Vittorio Pescaglini ha atteso la moglie in strada e l’ha pugnalata con un coltello da caccia. I due si stavano separando dopo una relazione burrascosa
Ha atteso la moglie in strada, davanti all’albergo dove alloggiava, e l’ha colpita con un coltello fino a lasciarla esanime sull’asfalto. Dopodiché il killer ha inviato un sms all’amico: “Stavolta ho fatto una cazzata. Sono i dettagli macabri che emergono l’indomani dell’omicidio avvenuto a Fornaci di Barga, in provincia di Lucca. Vittorio Pescaglini, un operatore ecologico di 56 anni residente a Fabbriche di Vallico, ha ucciso la compagna, Maria Batista Ferreira, 51 anni, originaria di Recife (Brasile), dalla quale si stava separando. L’uomo, reo confesso, ora si trova in stato di fermo.
Un vero e proprio agguato quello che si è consumato davanti all’hotel Gorizia, in via Cesare Battisti a Bagni di Lucca attorno alle ore 17.30 di domenica sera. Pescaglini si è appostato davanti all’albergo con la sua auto, una Fiat Punto di colore blu, e ha atteso che la moglie uscisse in strada. A quel punto ha colpito la donna con il Blood Survival Knife, conosciuto come il coltello di John Rambo, il celebre protagonista del film cult interpretato da Sylvester Stallone. Un’arma che viene utilizzata per le attività di caccia e pesca. La vittima è stata colpita al fianco destro: il fedente le ha perforato un polmone provocandole un’emorragia inarrestabile.
Stando a quanto riporta Il Tirreno, con il cadavere della moglie ancora caldo, il 56enne avrebbe inviato un sms all’amico: “Stavolta ho fatto una cazzata“. Subito dopo ha allertato il 118 per chiedere l’intervento di un’ambulanza. Oltre ai soccorritori, sul posto sono intervenuti anche i carabinieri. Pescaglini si sarebbe consegnato ai militari senza opporre resistenza, confessando l’omicidio: Sono stato io, l’ho uccisa“. A quel punto è stato portato in caserma e poi, in tarda serata, trasferito in carcere.
Quello tra Pescaglini e la moglie avrebbe dovuto essere un incontro chiarificatore alla vigilia dell’udienza per la separazione. A quanto trapela, sarebbe stata la donna a chiedere quell’appuntamento. La 51enne lavorava saltuariamente come bandante e temeva che con il divorzio avrebbe perso il sostentamento economico del coniuge. Circostanza che l’avrebbe poi costretta a tornare in Brasile, dove vive la figlia avuta da una precedente relazione.
La coppia era sposata da circa 20 anni. Una relazione tormentata in cui non sarebbero mancati litigi infuocati, talvolta violenti, che hanno portato la donna a chiedere la separazione. Al momento non risutano, però, denunce nei confronti di Pescaglini. Alcuni testimoni hanno raccontato che, circa dieci giorni fa, il 56enne avrebbe preso a schiaffi la moglie in strada a Fornaci di Barga. Lei si sarebbe rifiugiata in un negozio, salvo poi decidere di chiamare i carabinieri.
A fare da sfondo a questa tragica storia, c’è un altro episodio drammatico. Il 16 dicembre del 2009 la casa in cui viveva la coppia, in via Ponte 20 a Fabbrico di Vallico, una frazione del comune di Fabbriche di Vergemoli, era stata completamente distrutta da un rogo. L’incendio, innescato dal camminetto, aveva incenerito financo il vestiario e i documenti della donna. La comunità locale si adoperò con una colletta per consentire a marito e moglie di trovare una nuova sistemazione.
Quattordici anni dopo quel rogo, la notizia dell’omicidio sconvolge ancora una volta la piccola e tranquilla cittadina di Fabbrico del Vallico. “Un’altra donna uccisa dall’ex marito. – dice il sindaco Caterina Campani –Ancora una volta, medesima tragedia, stessa dinamica. Noi continueremo a fare la nostra parte, con le associazioni, con le scuole, con i cittadini tutti. Ma certo questo impegno deve diventare comune, deve riguardare ogni giorno tutti i livelli istituzionali e sociali del nostro paese, ci vuole un impegno fortissimo da parte del governo, ci vuole un ulteriore cambio di passo perché tutto questo non è più accettabile”.

 

Femminicidio, chiusa l’inchiesta “E’ stato un delitto premeditato“ (La Nazione – 16 ottobre 2024)
Per l’uccisione di Maria Batista Ferreira a Fornaci, il pm si appresta a chiedere il processo in Corte d’Assise. Il marito Vittorio Pescaglini la massacrò in strada con un grosso pugnale preso appositamente a casa
La Procura ha chiuso l’inchiesta sull’atroce femminicidio di Fornaci di Barga del 26 febbraio scorso in cui perse la vita la povera Maria Batista Ferreira, brasiliana di 51 anni, massacrata in strada con numerose coltellate dal marito Vittorio Pescaglini, 56 anni di Fabbriche di Vallico. Il pm Paola Rizzo contesta all’uomo l’omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione e dal vincolo familiare, oltre al porto abusivo di arma da taglio. Per Pescaglini, ancora in carcere, si profila nei prossimi mesi un processo in Corte d’Assise a Lucca che potrebbe anche sfociare nell’ergastolo.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, quel tragico pomeriggio l’uomo tese una vera trappola alla moglie dalla quale era separato di fatto da qualche tempo. “Vieni fuori dall’hotel e ti do i 3000 euro che mi hai chiesto…“. Ma invece dei soldi passò da casa a prendere un micidiale pugnale con una lama di oltre 20 centimetri e appena la ebbe a portata di mano, davanti all’hotel Gorizia di Fornaci, si avventò come una furia sulla povera Maria Batista Ferreira. Lei accennò un tentativo di difesa, ma venne sopraffatta quasi subito. Nessuna possibilità di scampo. Morì lì sull’asfalto.
A far scattare il proposito omicida, secondo le indagini dei carabinieri, fu un messaggio che la donna aveva inviato il giorno prima al coniuge in cui diceva di non voler più firmare la separazione. La coppia – che si era sposata nel 2004 a Fabbriche di Vallico – doveva firmare l’accordo consensuale martedì 27 febbraio (il giorno dopo il delitto), ma lei ci aveva ripensato: temeva di perdere i diritti sulla casa e la cittadinanza, con il rischio di doversene tornare in Brasile, dove vive la figlia avuta da una precedente relazione. Lui invece voleva chiudere per sempre quel capitolo della sua vita e non voleva cedere a richieste di soldi.
La Procura ha fatto esaminare a fondo anche i cellulari sequestrati alla coppia, proprio per chiarire meglio gli ultimi messaggi che si erano scambiati, alla ricerca anche di eventuali precedenti minacce o testimonianze di violenza. Non sarebbe emerso molto, se non questa improvvisa decisione della donna di cambiare gli accordi della separazione e la proposta di lui di incontrarsi per consegnarle una busta di denaro. Il nodo cruciale per valutare la premeditazione è proprio qui. Non c’è traccia di quei 3000 euro promessi alla donna, che erano solo un’esca. C’è invece il grosso e micidiale pugnale usato per ucciderla che Pescaglini sarebbe andato a prendere appositamente a casa prima dell’ultimo fatale appuntamento. Lui nega di aver programmato il delitto, ma la parola passerà presto ai giudici.
(di Paolo Pacini)


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