Giovenale Aragno, 73 anni, ex agente di commercio in pensione, padre. Uccide la moglie a bastonate. Arrestato
Venaria Reale (Torino), 7 Agosto 2022
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La donna uccisa a bastonate a Venaria: l’uomo ha chiamato i carabinieri, poi ha cercato di pulire il sangue in casa
VENARIA. Ieri mattina la prima chiamata al 112 è arrivata da uno dei vicini di casa: «Venite per favore, stanno litigando, sentiamo delle urla allucinanti, fate in fretta». Qualche minuto più tardi, vero le 10,30, il 112 l’ha chiamato Giovenale Aragno, pensionato di 73 anni: «Ho aggredito mia moglie». Ma non ha detto di averla massacrata e uccisa a bastonate.
Quando i carabinieri e il 118, un attimo dopo, sono arrivati in via Sandre 14, l’ultima appendice del quartiere Rigola di Venaria prima di Torino, si sono trovati davanti una scena raccapricciante. Nella stanza accanto alla sala da pranzo, nell’appartamento del primo piano di una elegante palazzina, hanno trovato il corpo di Silvana Arena, moglie di Aragno, uccisa con più colpi alla testa. Lui stava tentando di ripulire il sangue schizzato dappertutto e, quando ha visto i militari, ha abbassato lo sguardo: «Sono stato io». Colpendo la vittima con un bastone che, ha spiegato, custodiva in casa «perché mi aiutava a prendere le cose sistemate in alto sui mobili».
Ora Aragno si trova rinchiuso nel carcere di Ivrea con l’accusa di omicidio e oggi verrà interrogato dal gip per l’udienza di convalida. Ecco la drammatica fine di una storia di tensioni che andava avanti da tempo. E, qualcuno, in questo quartiere dove tutti più o meno si conoscono, l’aveva intuito.
«Bisticciavano sempre per la figlia, quella che abita lontano di qua, quella che ha qualche problema di salute». Infatti sembra che, a far scattare la furia omicida dell’uomo, sia stato l’ennesimo rimprovero della moglie proprio per la gestione della figlia 46enne, da tempo lontano da casa, ospite di una struttura a Terni. La coppia ha un’altra figlia 40enne che abita in zona. Da una prima ricostruzione degli inquirenti, sembra che Aragno fosse stufo di dover corrispondere somme di denaro proprio per il mantenimento della figlia 46enne. «Ma – come puntualizza la dottoressa Gabriella Viglione, procuratore capo di Ivrea – è una storia che deve ancora essere chiarita in molti suoi punti».
Sul movente, però, sembra ci siano pochi dubbi. Ieri, dopo che i carabinieri della Compagnia di Venaria hanno apposto i sigilli all’ingresso dell’alloggio e si sono allontanati, intorno alla palazzina Anni 70 di via Sandre, rivestita di piastrelle marroni con il giardino molto curato, è calato un silenzio quasi irreale. Con qualche inquilino che si affacciava timidamente dai balconi.
E la signora Silvana, ogni tanto affidava a Facebook i suoi pensieri. Lo scorso luglio scriveva: «La vita è dura ma lo sono anch’io tesoro» e «Una persona non sceglie se essere buona o cattiva, si adegua a come viene trattata».
Resta in carcere l’uomo che ha ucciso la moglie in casa a bastonate a Venaria, convalidato l’arresto
Silvana Arena aveva 74 anni, ad ucciderla il marito Giovenale Aragno, 73 anni. E’ stato lui a chiamare i carabinieri. Forse il movente nei litigi per la gestione della figlia in una struttura terapeutica.
Per il femminicidio di Venaria Reale questa mattina (9 agosto) è stato convalidato l’arresto di Giovenale Aragno, che domenica mattina al culmine di una lite ha ucciso in casa la moglie Silvana Arena, colpendola con diverse bastonate. Per gli inquirenti il movente sarebbe da individuare nei problemi sorti con la donna nella gestione della figlia più grande della coppia, una 46enne che da tempo si trova in una struttura terapeutica di Terni. In carcere a Ivrea durante l’udienza di convalida davanti al gip Ombretta Vanini, Aragno si è avvalso della facoltà di non rispondere,
Le grida, disperate di Silvana Arena, 74 anni, le hanno sentite nel palazzo di via natale Sandre a Venaria ma nessuno pensava al peggio. Si sarebbe sporta, la donna alla finestra, per chiedere aiuto. Ma la furia omicida del marito Giovenale Aragno, 73 anni non le ha lasciato scampo. L’ha colpita con un bastone, sino a spegnere la sua vita. E’ stato lui a chiamare il 112. Ma quando i carabinieri sono arrivati, lei era già morta, lui nella camera a fianco, è stato arrestato e portato in carcere ad Ivrea.
Emergono nuovi particolari degli ultimi istanti di vita della signora Silvana, casalinga, e del marito, ex agente di commercio, una vita insieme, due figlie, la maggiore con qualche problema. Sembra dissapori fossero nati anche per la gestione di questa figlia. Ma i contorni della vicenda debbono ancora essere chiariti sotto molti aspetti. Litigava la coppia, qualcuno dice che erano in pratica separati in casa ma continuavano il tran tran quotidiano. Lui appassionato di bicicletta, lei dedita alle opere di bene, immersa nel volontariato per la Croce Verde e assistenza agli anziani. Nonostante i litigi non mancassero tra le quattro mura di via Natale Sandre, mai nessuna segnalazione o denuncia per maltrattamenti è arrivata alle forze dell’ordine.